Brano: [...]el quale dovevano parlare Misiano, Bordiga e Borraccetti, una squadracela di camicie nere agli ordini del « capitano » Padovani irruppe in una piazza di Napoli sparando e uccidendo il ferroviere Spina. Ai funerali, cui parteciparono oltre
5.000 persone, si ebbero altre provocazioni. Nello stesso tempo i fascisti riuscivano a penetrare in alcune categorie di lavoratori, in primo luogo tra i portuali.
I quotidiani napoletani « economici », « Il Mezzogiorno », « Il Mattino » e il « Roma », pur esprimendo qualche riserva sui « metodi » fascisti, non nascosero la loro soddisfazione. NeH’imminenza delle elezioni politiche del 15.5.1921 tutti gli esponenti della destra (dal marchese di Santaseverina al barone Ravelli, Aliberti e altri ancora),, pur mantenendosi in contrasto con i fascisti, abbandonarono il Partito popolare. Questo uscì così sconfitto dalle elezioni, mentre i socialisti videro raddoppiare i loro voti. Quanto ai fascisti, riuscirono a far eleggere un solo deputato.
Complessivamente i fascisti raccolsero 12.796 voti nella intera pro[...]
[...]o Labriola e Alfredo Sandulli 28.811; ai socialisti, tra cui erano Arnaldo Lucci e Bruno Buozzi, andarono 27.967 voti. Ultimi, con 26.081 voti, uscirono i popolari capeggiati da Rodino e Degni. L’unico eletto della lista fascista fu Raffaele Paoluccl (il Padovani e Sansanelli non si presentarono candidati).
II modesto risultato elettorale ottenuto dai fascisti portò a sottovalutarne il pericolo, fino a definire « in gran parte fantastico » (« Il Mezzogiorno » del 24.5.1921) il pericolo da essi rappresentato.
Le spedizioni punitive intanto imperversavano: dopo Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, si estesero ad altri centri della provincia, come Marano e Chiaiano. Nello stesso tempo si aggravava la situazione economica, con una crescente disoccupazione che colpiva soprattutto i metallurgici, i marittimi e i lavoratori non qualificati. Ne derivarono agitazioni e lotte operaie spesso disperate, protrattesi fino all’estate del 1922. Allo sciopero politico del 1 agosto, pro
clamato dall’Alleanza del Lavoro (v.), non aderirono d'altra par[...]
[...]derirono d'altra parte tranvieri, ferrovieri e postelegrafonici.
I fascisti assaltarono l’abitazione di Francesco Saverio Nitti, impedirono al nittiano Visco di tenere un comizio a Giugliano e I’11 luglio occuparono il municipio di Torre Annunziata.
Nondimeno i liberali sostenevano che bisognava essere « fiduciosi » perché, una volta al potere, il fascismo avrebbe dovuto scendere a patti e cambiare metodo. Essi si dichiaravano convinti che il Mezzogiorno, così come aveva conosciuto il bolscevismo, non avrebbe lasciato passare il fascismo. Tale opinione fu espressa anche da Giovanni Amendola, in un discorso tenuto a Sala Consilina, in provincia di Salerno, nell’ottobre 1922. Pochi giorni dopo, la sede de « Il Mondo » in via Santa Brigida, cioè il suo stesso quotidiano, veniva assalita dalle squadre convenute a Napoli per il congresso fascista.
Il fascismo napoletano ebbe un carattere urbano combattentistico, « diciannovista » e repubblicano: un carattere diverso, ad esempio, da quello del fascismo pugliese dove fu di matrice agraria, o da q[...]