Brano: Gotica, Linea
fasi iniziali deH’imminente battaglia, ebbe annunciato la sua venuta in Italia. Gli ordini definitivi furono diramati il 16 agosto e il 24 Churchill arrivò a Siena, al Quartier generale di Alexander.
Nel pomeriggio del 25 il primo ministro e il comandante britannico raggiunsero il Comando dell ’VI 11 Armata. La preparazione aerea e di artiglieria cominciò nella notte sul 26. All’alba, il II Corpo polacco, il I Corpo canadese e il V Corpo britannico mossero all’attacco. Varcato il Metauro, i polacchi marciarono su Pesaro e il 29, malgrado la tenace opposizione nemica, raggiunsero i sobborghi della città. Ma i tedeschi s’erano asserragliati nell'abitato, decisi a resistere a oltranza; fu allora richiamata in linea la Brigata partigiana « Majella » (v.) che, dopo
8 mesi di ininterrotta attività, aveva appena ricevuto il cambio da reparti inglesi. Alla « Majella » venne assegnato il compito di precedere le truppe polacche espugnando casa per casa la città.
La battaglia per Pes[...]
[...] Gotica era sbrecciata in uno dei settori più forti. Dopo aver conseguito questi primi successi, specie nel settore adriatico, il 7 settembre il generale Alexander diramò gli ordini per l’assalto decisivo alla Linea Gotica: all’VI11 Armata britannica venne assegnato il compito di scardinare la munita posizione tedesca di Coriano che sbarrava la via per Rimini, mentre la V Armata doveva esercitare il massimo sforzo nel settore centrale, lanciando il II Corpo statunitense sulla direttrice FirenzeFirenzuolalmola e il XIII Corpo britannico sulla Dicomano
Forlì e sulla Borgo San LorenzoFaenza.
Gli Alleati nutrivano fiducia sul buon esito delle operazioni, tanto che I’8 settembre il generale Wilson, scrivendo allo stato maggiore combinato a Washington, esprimeva l’opinione che il nemico sarebbe stato sloggiato dall’Appennino e che pertanto il grosso delle forze alleate avrebbe proseguito rapidamente verso nordest per tagliare la ritirata alle truppe di Kesselring. I fatti parvero confermare le previsioni: Coriano cadde il 13 settembre dopo[...]
[...]battaglia v'è da attendersi che il nemico ritiri le sue forze dietro il maggior ostacolo più prossimo, il fiume Po, sul quale potrebbe raggrupparle, ricorrendo ad ogni espediente per guadagnare tempo ».
L'esaurimento dell'offensiva
A fine settembre, nel settore centrale del fronte l’avanzata della V Armata alleata cessò improvvisamente. Il XIII Corpo si trovò bloccato su ognuno dei tre itinerari adducenti a Castelbolognese, Faenza e Forlì. Il II Corpo, dopo avere conquistato con la 88a Divisione statunitense, rinforzata dalla 13 Brigata della Guardia britannica e con il valido contributo dei partigiani emiliani, il Monte Battaglia (v.) a meno di 16 chilometri da Imola, raggiunse con la 34a Divisione americana la località di Castiglione dei Pepoli sulla strada PratoBologna, ma qui non riuscì a
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