Brano: Campi di internamento
avviati fin dapprincipio ai campi di lavoro, particolarmente a quello di Dora, dipendente da Buchenwald (v.), ove subirono perdite spaventose.
A fine luglio 1944 un accordo « ad hoc » fra Mussolini e Hitler risolse sbrigativamente il problema giuridico, imponendo a tutti i sottufficia
li. graduati e militari di truppa il passaggio alla condizione di « liberi lavoratori »; per quanto riguarda gli ufficiali, l’accordo — fra reticenze, ambiguità, tentennamenti, determinati anche dalla compatta volontà espressa dagli ufficiali stessi di non volere mutare la condizione di durissima cattività — rimase inoperante. Parecchi di essi, costretti peraltro al servizio del lavoro, rifiutarono qualsiasi collaborazione e furono decimati nei campi di punizione; con loro, quei soldati e graduati che si ribellarono a passare « li[...]
[...]i Fullen, Gross Hesepe e Dalum (4.138 internati, per la maggior parte ufficiali); VII A, a Gòrlitz, fra Dresda e Breslavia (1.501 internati).
L’elenco di Anfuso è lacunoso. Non risulta elencato, infatti, il lager 83 di Wietzendorf, nell'Amburghese, che era il più numeroso campo ufficiali (con 4.000 internati); mancano inoltre i lager di Greifswald (Il C) e Neubrandenburg (Il A) in Pomerania; Teschen (Vili B) e Brux (32) in Boemia; Hohenstein (IVA), a ovest di Dresda; Ludwigsburg (V A), Offenburg (VC), Sulzbach (XIII
A) e Weiden (XIII B) in Baviera; Oberhausen (VI J), a ovest di Essen; Forellkrug (VIK), in Westfalia; Ziegenhai (IXA), BadOrb (IX
B) e Hammelburg (XIII C) nel Hessen; Krems (XVII B), MarktPongau (XVIII C e 317) in Austria; e Berlino (183, 385 e 891).
La vita nei campi
« I prigionieri vivevano in genere stipati in baracche di legno, spesso mancanti della luce elettrica, dormivano sui "castelli" di due o tre piani, muniti di un sacco con dentro paglia che, rinnovata soltanto nei trasferimenti, finiva per ridursi [...]
[...] di Dresda; Ludwigsburg (V A), Offenburg (VC), Sulzbach (XIII
A) e Weiden (XIII B) in Baviera; Oberhausen (VI J), a ovest di Essen; Forellkrug (VIK), in Westfalia; Ziegenhai (IXA), BadOrb (IX
B) e Hammelburg (XIII C) nel Hessen; Krems (XVII B), MarktPongau (XVIII C e 317) in Austria; e Berlino (183, 385 e 891).
La vita nei campi
« I prigionieri vivevano in genere stipati in baracche di legno, spesso mancanti della luce elettrica, dormivano sui "castelli" di due o tre piani, muniti di un sacco con dentro paglia che, rinnovata soltanto nei trasferimenti, finiva per ridursi a jun impasto polveroso. Al mattino, e spesso anche nel pomeriggio, "conta” all’aperto, qua
li che fossero le condizioni atmosferiche, per la durata, talvolta, di ore e ore. Verso mezzogiorno distribuzione, sempre all’aperto, dell’unico rancio, che i prigionieri chiamavano "sbobba", consistente in un litro di acqua con pochi grammi di grasso e l’aggiunta di rape, raramente di orzo o ceci, con poche patate. In molti campi que
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