Brano: [...]é la presenza di tutte le correnti politiche e riuscì a porsi come guida di tutte le formazioni presenti sull'Appennino in quelle due province, furono enormi e completamente nuovi. Il Comando non volle limitare la propria attività alla pura e semplice occupazione (o liberazione) militare, cosa che si sarebbe prestata a giudizi malevoli, quasi si trattasse di bande anarcoidi o di avventurieri. Contro l'opposizione di altre correnti politiche i dirigenti comunisti (Armando, Davide, Belelli, Benedetti, Ghini) riuscirono a far prevalere l'orientamento di costituire organi amministrativi democratici, decentrati e, soprattutto, direttamente eletti dal popolo.
Vent’anni più tardi il deputato democristiano Ermanno Gorrieri {Claudio), già comandante della formazione cattolica a Montefiorino, confermerà e sottolineerà l’importanza di questa scelta: « Non si trattò soltanto di una zona liberata, in quanto soggetta al l’occupazione delle forze partigiane, ma di un’anticipazione del ritorno a una vita democratica, attraverso le elezioni delle ammi[...]
[...]ovvedimenti presi dalla Giunta, si ricordano quelli che toccavano il campo degli approvvigionamenti e dell'alimentazione (denuncia e conferimento del bestiame, controllo della trebbiatura, distribuzione del grano, salvaguardia del patrimonio zootecnico con un effettivo controllo dei prelevamenti), la produzione (riapertura dei caseifici, messa in opera di trebbiatrici, reperimento di carburante per l'agricoltura), le imposte e i tributi (riesame IGE, revisione delle esenzioni tributarie, imposte di consumo), i prezzi (fissati attraverso numerose assemblee, furono adeguati alle possibilità economiche della zona e si lottò, con successo, per la eliminazione del « mercato nero»), i sussidi ai bisognosi, la funzionalità degli uffici e dei pubblici servizi.
L'attiva e sentita partecipazione alla vita pubblica, l'appartenenza della maggioranza dei giovani montanari alle Brigate garibaldine, la presenza dei partigiani in tutte le case e casolari e la conseguente diffusione di idee « nuove », ma soprattutto le rivendicazioni sociali e politic[...]
[...]zione del « mercato nero»), i sussidi ai bisognosi, la funzionalità degli uffici e dei pubblici servizi.
L'attiva e sentita partecipazione alla vita pubblica, l'appartenenza della maggioranza dei giovani montanari alle Brigate garibaldine, la presenza dei partigiani in tutte le case e casolari e la conseguente diffusione di idee « nuove », ma soprattutto le rivendicazioni sociali e politiche apertamente propugnate da alcuni dei partiti che dirigevano la lotta, contribuirono a mutare profondamente il modo di pensare delle popolazioni montanare.
Dal punto di vista militare, la creazione della « zona libera » ebbe un triplice effetto, così riassumibile:
1. Rese ai tedeschi alquanto precarie le possibilità di comunicazio
ne e di rifornimento lungo le tre principali arterie che collegavano le loro retrovie con la Linea Gotica (strade statali dei Giardini, delle Radici e Porrettana).
2. Permise, con la creazione del Comando unico, il collegamento fra tutte le formazioni esistenti in montagna e la determinazione di comuni obietti[...]