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Il segmento testuale è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Giovanni Battista Bronzini, Varietà e documenti. Togliatti e i canti popolari [scritto del 1953, per metà inedito [quadre nel testo]] [e trascrizione documento di Rocco Scotellaro [quadre di catalogo]] in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]ore sia semplice collaboratore con la modestia e l'orgoglio che dà il lavoro comune »), egli conferma implicitamente il suo ruolo di intellettuale poeta socialpopolare, come si è creduto di poterlo definire analizzando tutta la sua produzione in versi e in prosa 1.
I Rinvio a Cultura popolare in dimensione letteraria. Rocco Scotellaro, di prossima pubblicazione nella rivista « Lares ».
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A me sembra che la premessa contenga la parte teorica piú nuova e piú attuale del saggio, in quanto tocca un problema, quello della produzione in atto di poesia popolare, che è stato generalmente scansato dagli studiosi, volti al prodotto e tendenti, per la perdurante influenza romantica, a far svanire in una indeterminata creazione collettiva l'apporto del singolo nella sua singola identità sociale e culturale.
Scotellaro rimprovera allo stesso De Martino, riferendosi agli articoli sulla « spedizione in Lucania » che questi andava pubblicando su « Vie Nuove » e altrove, di aver trascurato di considerare il momento della creazi[...]

[...]a recitazione, non direi neppure della fruizione obiettiva, ma della recitazione del contadino o dell'operaio nell'incontroscontro diretto tra lui e l'altro, tra il « nostro » e l'« alieno ».
Ciò che qui dice Scotellaro è vero soprattutto per uno speciale genere di poesia popolare cantata, che è quello sociale e politico, di carattere progressista, per la cui creazione si può arrivate, dalla cooperazione fra popolo e intellettuali fino alla delega ad essi data dal proletariato per la composizione dei canti di protesta 2. Comunque, richiamando l'attenzione sulla « fase creativa di solito comune, ma spesso individuale », Scotellaro ripropone un'antica (come tutti sanno) querelle in termini nuovi: dando una consistenza reale a quella comunione; non accettando l'alternativa, mal posta, o collettivita o individuo; connotando socialmente e ideologicamente le individualità (identificabili anche quando non sono personalità) che formano la comunione o che compongono in comune; non rinnegando, come spesso si faceva e si fa astoricamente, il ruol[...]

[...]amando l'attenzione sulla « fase creativa di solito comune, ma spesso individuale », Scotellaro ripropone un'antica (come tutti sanno) querelle in termini nuovi: dando una consistenza reale a quella comunione; non accettando l'alternativa, mal posta, o collettivita o individuo; connotando socialmente e ideologicamente le individualità (identificabili anche quando non sono personalità) che formano la comunione o che compongono in comune; non rinnegando, come spesso si faceva e si fa astoricamente, il ruolo della borghesia intellettuale nella formazione della cultura popolare.
Tale ruolo, che le va riconosciuto sia in male che in bene, ha una duplice e opposta finalità a seconda del rapporto economico e sociale ch'essa ha col proletariato. Può, infatti, rispondere a fini di strategia padronale, come è il caso, sembra, di certa produzione drammatica di fabbricazione mezzadrile del tipo dei maggi toscani, che, rievocando il mondo feudale, favorivano la conservazione di certi aspetti servili di esso, ma di fatto si ponevano pure in contradd[...]

[...]Maggio drammatico nell'area toscoemiliana », (Pisa 2628 maggio 1978).
Alan
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non è simultanea. $ il caso in cui il contadino od operaio poeta utilizza schemi sintattici, motivi tematici e ritmi musicali di canzoni d'autore. Ce ne dà una testimonianza Scotellaro, concludendo il suo saggio, con la composizione dello stagnino già attore di varietà.
I canti togliattiani, come quasi tutti i canti di soggetto politico, sono legati al personaggio e al momento in cui egli riscosse il maggior successo popolare, che coincise con gli anni in cui Togliatti manifestò viva l'urgenza di stabilire rapporti piú solidi fra intellettuali e masse contadine 4. La popolarità fruitiva di detti canti è conseguentemente, come di fatto è stata, di breve durata. La popolarità creativa, invece, non viene intaccata dalla brevità di uso; rimane un fatto acquisito. Ed è merito di Scotellaro di averlo intuito anche prima che noi prendessimo coscienza critica, per via scientifica (antropologica e linguistica) della cultura contadina come un mo[...]

[...]ntellettuali e masse contadine 4. La popolarità fruitiva di detti canti è conseguentemente, come di fatto è stata, di breve durata. La popolarità creativa, invece, non viene intaccata dalla brevità di uso; rimane un fatto acquisito. Ed è merito di Scotellaro di averlo intuito anche prima che noi prendessimo coscienza critica, per via scientifica (antropologica e linguistica) della cultura contadina come un modo di produzione, condizionato e omologabile, in parte, al processo di produzione economica, facendo salvi alcuni altri valori e fattori che la teoria marxistica non considera.
GIOVANNI BATTISTA BRONZINI
Sul valore culturale e progressivo di alcune manifestazioni del folklore me ridionale molti si sono occupati in questi ultimi tempi impostando variamente la ricerca sui testi di poesie e canti popolari della piú diversa ispirazione religiosa, civile, carnascialesca, familiare, amorosa.
Il De Martino, tra gli altri studiosi, con una sua precisa sensibilità, ha ricercato i legami e le ragioni storiche di certe espressioni, ne ha an[...]

[...]ori che la teoria marxistica non considera.
GIOVANNI BATTISTA BRONZINI
Sul valore culturale e progressivo di alcune manifestazioni del folklore me ridionale molti si sono occupati in questi ultimi tempi impostando variamente la ricerca sui testi di poesie e canti popolari della piú diversa ispirazione religiosa, civile, carnascialesca, familiare, amorosa.
Il De Martino, tra gli altri studiosi, con una sua precisa sensibilità, ha ricercato i legami e le ragioni storiche di certe espressioni, ne ha analizzato l'ambiente sociale di persona attraverso quella che è stata chiamata « la spedizione in Lucania ».
Mentre è legittimo attendersi una sistematica esposizione del materiale raccolto — che pare non debba tardare a venire alla stampa — occorre dire che dagli articoli finora letti si ha l'impressione che il termine « popolare », attribuito a certe manifestazioni, venga un po' troppo artificiosamente sovraccaricato di significati estranei; e ciò è vero soprattutto per quanto riguarda il momento creativo di una poesia, di una canzone, di un racconto, di un semplice brindisi.
Se, molte volte, è praticamente impossibile identificare — e non soltanto nella loro veste sociale, ma nella loro individuale personalità — gli autori del monumentale libro popolare che circola e vive in tanta parte del nostro Paese, è vero, invece, che nella produzione contemporanea dell'arte popolare si possono e si devono rintracciare e segnalare i veri autori con il loro nome e cogno[...]

[...]iatti in svariate circostanze della recente storia politica italiana.
Si sa come il dialetto, in genere, e, in un modo diverso, i tanti dialetti italiani operano una specie di frantumazione delle parole della lingua. Alcune parole vengono nell'uso comune masticate tanto da ricevere una conformazione inaspettata. Ciò si verifica, anche, per i nomi degli uomini politici, chi benedetto
e chi maledetto, che pure, con la radio, i giornali e la propaganda, sono continuamente detti e consacrati alla memoria.
Ma Roosevelt diventa, come si sa, Rosa Verde; Truman lo chiamano, con disprezzo, Trumone (bottiglia); Einaudi, in un paese lucano, significa « io e un altro » dalla pronunzia dialettale della parola « eie e naute »: per il nostro presidente non sia offesa affermare che quella pronuncia è, per noi, un'invenzione linguistica che spiega un fatto politico: la intelligente, liberale e aperta mentalità di un presidente in una repubblica clericale: appunto « io e un altro ».
Togliatti, nei paesi del Sud, è una delle parole, difficili in un certo senso alla lingua dialettale, che i contadini hanno imparato. Mentre De Gasperi è altrettanto difficile e addirittura non pronunziabile, i contadini riescono facilmente ad associare a Togliatti i nomi familiari alla lotta politica prima del fascismo: Nitti, Giolitti, a cui furono lungamente abituati.
De Gasperi si chiama in mille modi: Casciparro, per esempio, che è il nomignolo di una famiglia; o Gasparri in ricordo del cardinale famoso; o Caspro, De Caspro, De. (In Piemonte, a Dronero, qualcuno lo pronunzia: De Gaspèri.)
Il favore incontrato da Togliatti nel Mezzogiorno, oltre che a tutte le ovvie ragioni politiche, si deve in gran parte alla persona fisica e morale dell'uomo: i contadini trovano in Togliatti la persona dimessa e intelligente, consapevole
e ferma.
I primi segni di affetto e di stima, i piú commoventi, si notano nell'ambito
della vita familiare: vi si colgono i tratti di un'amicizia piú sentita e profonda
e vicina di quanto non sia la diversa partecipazione delle folle ai comizi.
Trammone Michele, un bracciante di 35 anni, con tre figli, al piú piccolo, che porta in braccio, prese[...]

[...]
e vicina di quanto non sia la diversa partecipazione delle folle ai comizi.
Trammone Michele, un bracciante di 35 anni, con tre figli, al piú piccolo, che porta in braccio, presenta i suoi amici o semplici conoscenti in una maniera inconsueta: — Ecco questo è compagno di Togliatti — dice di uno. Il bambino chiude il pugno e sussulta sulle braccia. Per scherzo, a volte, Trammone dice:
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— E questo sta con Casciparro (De Gasperi). Il bambino resta imbambolato e scontroso, alza il pugno, poi abbraccia il padre.
Oltre che nei canti e nelle poesie popolari, nelle feste dell'ultimo dell'anno, di carnevale e in quelle piú intime dei battesimi e degli sposalizi, c'è sempre qualcuno che si alza per primo a chiedere, col bicchiere in mano, di parlare:
— Mando innanzi tutto — dice — un saluto al compagno Palmiro Togliatti e viva il Comunismo e i lavoratori, e viva gli sposi!
Si può — per chi lo vuole ad ogni costo — anche irridere a queste cose, ma la realtà, anche per un semplice cronista, di queste manifestazioni, è[...]

[...]ste cose, ma la realtà, anche per un semplice cronista, di queste manifestazioni, è ben piú ricca di sentimenti e il volerli offendere o diminuire o irridere significa non comprenderli nel quadro dell'anima schietta e buona del popolo.
Allora può capitare la triste sorte che capitò alla polizia di Castellammare di Stabia, che volle intervenire contro i bambini di quella colonia estiva. I bambini, imperterriti, continuavano a cantare: « E con De Gasperi alla testa / non si mangia la minestra ». E aggiungevano, fingendosi adulti e ripetendo i canti dei loro padri: « E con De Gasperi non si va, non si va / Noi che siam lavorator, lavorator / Vogliam Togliatti, capo del lavor ».
Dopo il 14 luglio i giovani braccianti di Irsina (Matera) in gruppi, propagandarono nei campi e nei paesi vicini, dove si recavano per le feste dei vari santi padroni [sic], una canzone che aveva un'aria e una cadenza dei cantici religiosi. Cominciava cosí, e pareva continuare una storia saputa, la storia di tutti gli attentati ai capi politici del socialismo, delle uccisioni e dei massacri, la storia recente delle persecuzioni: « E hanno attentato a Togliatti, / il capo dei lavoratori... ».
La commozione popolare per l'attentato del 14 luglio fu particolarmente intensa nella prima manifestazione « Togliatti è tornato » che si ebbe in occasione della Festa dell'Unità[...]

[...], e pareva continuare una storia saputa, la storia di tutti gli attentati ai capi politici del socialismo, delle uccisioni e dei massacri, la storia recente delle persecuzioni: « E hanno attentato a Togliatti, / il capo dei lavoratori... ».
La commozione popolare per l'attentato del 14 luglio fu particolarmente intensa nella prima manifestazione « Togliatti è tornato » che si ebbe in occasione della Festa dell'Unità in Settembre a Roma.
Le delegazioni napoletane fecero agire « u pazziarello » che animò la festa del fuoco e del brio meridionale. E sorse, congiuntamente, una canzone a opera di impiegato statale: Roberto Mauro, cantata sul motivo di « Simmo e Napule, Paisà »:
JAMME TUTTE ADDU TOGLIATTE
Sul motivo « Simmo e Napule: Paisà »
I
Tarantella! 'a tempesta è passata
o sserene è turnate i' che ffeste 'imm'a fà. Tutti quanti uniti a Roma cu carrette e sciaraballe, c'a bandiera e sta città!
E Rumane gente 'e core c'accuglienza ci anna fà nuie venimme a tante fore e a Tugliatte 'immí a truvà.
Manduline, chitarre e ccanzone
e cumpagne cchiú buone cu nuie 'anna cantà.
Iamme a truvà a Togliatti iammece tutte quante
o Partite cchiú putente chistu cape add'a acclamà. Fra musiche e [...]

[...]anzone
e cumpagne cchiú buone cu nuie 'anna cantà.
Iamme a truvà a Togliatti iammece tutte quante
o Partite cchiú putente chistu cape add'a acclamà. Fra musiche e ccanzone
e tant'a rrobba bbona
nuie a Togliatte aimm'augurà
ça cient'anne adda campà.
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II
Tarantella! o quattordece e luglio
na mane assassina
nce 'o vuleve luvà;
ma Togliatte ch'è cchiú forte
a scunfitte pur'a morte
e o guverno sta a tremmà.
Nè De , che te crerive
c'a partita se chiureva
quante cunte te facive
senza l'oste, sai pecché?
Pecché o popolo onesto e sincero
tuccate int'o core
à strillate accussi:
Nu tuccate a Togliatte
chist'ommo sta inte o core
nun ce pruvate ancora tutte o popolo italià. L'avviso mo a chi tocca c'a a collera pò sciocca nuie pe sta libbertà nce facimme subbissà.
Finalinn
Dicimmece Togliatti
al " nostro capo amato
ca sti faticature
son venute fine e ccà
per porgergli il saluto
d'o popolo cchiú e core
pe le dà na stretta e mane
e l'abbraccio 'e sta città.
In Lucania, durante le occupazioni d[...]

[...]e alla guerra nun ce sciame / ca vulime pace e pane. / E Togliatti dille forte / pace pace fin'a la morte ».
Nell'imminenza delle elezioni amministrative del Maggio 1952, a Tricarico correva una canzone di un giovane contadino, MariaMincuccio, che commentava il fatto, davvero straordinario, di due fratelli, già grossi affittuari, che improvvisamente decisero di investire i loro capitali nella gestione del principale caffè del paese.
Era una lunga cantilena monotona che suonava aspra rampogna per i due transfughi della terra: « Rocco e Michele, Michele e Rocco / chi l'amore ri li caramelle (per amore delle caramelle) / s'àane vennute le picurelle... (hanno vendute le pecorelle) / Rocco e Michele, Michele e Rocco / si ni sò giute int' u café (se ne sono andati al caffè)».
Sullo stesso motivo, nella camera del lavoro, con la partecipazione del gio
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vane autore, MariaMincuccio, e di un intellettuale furono commentati gli atteggiamenti dei vari partiti della coalizione governativa.
Lu cuverne cu lu mal de ventre [...]

[...]sso motivo, nella camera del lavoro, con la partecipazione del gio
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vane autore, MariaMincuccio, e di un intellettuale furono commentati gli atteggiamenti dei vari partiti della coalizione governativa.
Lu cuverne cu lu mal de ventre vaie cercanne cugini e parente. E risponne u signore Pacciardi m'accuntente de nu poco de larde.
E risponne Giuseppe Romita: Ero malate ma sel guarite. E risponne Villabruna
E risponne Saragat: tene l'ucchie sta fortuna.
Agge cantato lu Magnificat Pe) risponne pure Tupini
guerra 'n famiglia nun è fine.
Il ritornello era composto da tre strofe che si alternavano:
Don Alcide Don Alcide
tutto fernesce (finisce) e to nun ci cride (credi)
Chiamatelle amice e parente
e fallelle u testamente.
E risponne Palmiro Togliatti
Fanne sempre cane e gatti.
Come si può ben vedere, la rampogna anticipava la protesta per la legge truffa.
Ieri, mentre approntavo queste note e chiedevo informazioni di canti e poesie, in cui comunque si accennasse a Togliatti, il cinquantenne Nilvetti Atti
lio, stagnino che fu già, da giovane, artista del canto napoletano nelle riviste di varietà e che con una voce squillante da contralto si esibisce al microfono nelle feste popolari, mi ha detto di aspettarlo. È venuto poco dopo a dirmi di aver composto alcuni versi in onore di Togliatti, cantabili sul motivo di « A Rossa » del noto maestro Cioffi: « Viate ch[...]

[...]mposto alcuni versi in onore di Togliatti, cantabili sul motivo di « A Rossa » del noto maestro Cioffi: « Viate chella mamma ch' l'ha fatte / Riceva tutt' a gente r'o paese. / È nate nu uaglione e tene 'n faccia / doie schiocche 'e russe e nu ranate (di melograno) / Viate chella mamma de Togliatti ».
ROCCO SCOTELLARO
IL GENOCIDIO CIRENAICO E LA STORIOGRAFIA COLONIALE
In una recente nota polemica un esponente della storiografia coloniale piú legata ai temi e miti del passato, Enrico De Leone, ha vivacemente attaccato un mío articolo di vari anni fa sulla repressione italiana della resistenza delle popolazioni cirenaiche culminata nel 193031, prendendo in particolare di mira l'espressione di genocidio che avevo usato per definire la politica di Mussolini e De Bono, Badoglio e Graziani I. Purtroppo il De Leone, invece di discutere i risultati di
t ENRICO DE LEONE, Il genocidio delle genti cirenaiche secondo G. Rochat, in « Intervento », 1979, tm. 3839, pp. 12 dell'estratto, che polemizza con La repressione della resistenza araba in Cir[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine , nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Agge <---Alcide Don <---Arbeitstagung <---Atti <---Brednich <---Budapest <---Casciparro <---Castellammare <---Chiamatelle <---Cirenaica <---Ciò <---De Bono <---De Caspro <---De Felice <---De Gaspèri <---De Leone <---De Martino <---Degà <---Dicimmece Togliatti <---Dittmar <---Don Alcide <---Dronero <---Ecco <---Editori Riuniti <---Enrico De Leone <---Ernesto De Martino <---Ethnographisches Institut <---Fanne <---Festa dell'Unità in Settembre <---Finalinn <---Fisica <---Folklore <---Giuseppe Romita <---Graziani I <---Graziani I Purtroppo <---I Rinvio a Cultura <---Iamme <---Il Maggio <---Il lavoro <---Irsina <---Kommission <---Kriza <---Kultur <---Lares <---Lavello <---Liedern <---Linguistica <---Lo NIGRO <---Lucania <---Ma Roosevelt <---Maggi <---Manduline <---Maria-Mincuccio <---Mezzogiorno <---Mussolini <---Napule <---Nilvetti Atti <---Nuie <---Nè De Gà <---Oltre <---Pacciardi <---Paisà <---Palmiro Togliatti <---Patto Atlantico <---Pecché <---Potenza <---Riuniti-Istituto <---Roberto Mauro <---Rocco Mazzarone <---Rocco Scotellaro <---Rosa Verde <---Rumane <---Scotellaro <---Simmo <---Sistematica <---Stabia <---Storia <---Storiografia <---Tagungsprotokoll <---Tarantella <---Togliatte <---Togliatti <---Trammone <---Trammone Michele <---Trumone <---Tugliatte <---Tupini <---Viate <---Vie Nuove <---Vogliam Togliatti <---Volksdichtung <---antropologica <---d'Italia <---dell'Istituto <---dell'Unità <---emiliana <---fascismo <---ideologica <---italiana <---italiane <---italiani <---progressista <---scotellariana <---socialismo <---togliattiani



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