Brano: [...]sa operante) « non sono oggetto di una distribuzione esterna ». Da tutto questo si ricava non solo l'inattendibilità filologica degli strumenti che abbiamo a disposizione per ricostruire l'andamento dei dibattiti parlamentari (tanto a Roma quanto a Strasburgo), ma anche l'impossibilità per ogni elettore di venire mai a conoscenza di quello che i suoi rappresentanti hanno veramente detto nelle aule parlamentari.
PIUS JULIUS
(ossia dall'uomo del Guicciardini all'uomo della D.C.)
C'è un'immagine vulgata di Giulio Andreotti: quella di un Talleyrand « nazionale », ministro di tutti i governi e politico di tutte le politiche — di centro destra, di centro, di centro sinistra, di unità nazionale — perché scettico e sornione celebrante di un'esclusiva religione mondana, quella del potere per il potere. Un incrocio, insomma, tra l'uomo del Machiavelli riciclato dalla Controriforma e l'uomo del Guicciardini di desanctisiana memoria. A voler condensare in una formula il cliché vulgato, si potrebbe dire di lui, con qualche lieve ritocco del giudizio desanctisiano, che il nostro uomo non è « uno stoico né un epicureo; anzi è piuttosto un amabile cinico ».
E c'è, a riscontro, un'immagine prevenuta e faziosa della politica democristiana in questo trentennio soprattutto per ciò che concerne i rapporti tra Stato e Chiesa. Un'immagine di subalternità devota, di cedimenti e di indebite interferenze, messa in campo da frammassoni, vecchi radicali (quelli D.O.C., naturalmente, i « visi pallidi » del Mondo[...]
[...]sono evidenti in lui ii limite e insieme la forza di sentirsi ed essere portatore solo di parole di vita eterna ».
E diciamo la verità: non piove un raggio di tanta grazia anche sugli uomini della D.C., che all'altra sponda del Tevere, alla Gerusalemme celeste, sono cosí spiritualmente vicini? Non è, in fondo, anche per loro, l'esercizio del potere temporale, spirito di servizio, abnegazione, disinteressata dedizione al bene comune?
L'uomo del Guicciardini, di cui De Sanctis, non potendo prevedere i futuri sviluppi della storia italiana, paventava l'endemica incubazione nella coscienza nazionale (« vivit, immo in senatum venit, e lo incontri ad ogni passo ») è morto. Dalle sue ceneri rinasce, ricco di valori civili, spirituali, morali, l'uomo della D.C.
Ora possiamo guardare con maggior fiducia all'avvenire. Si compagni, con questi uomini si può collaborare alla edificazione di una nuova società.
VITILIO MASIELLO
DELLA POESIA, OVVERO IL DISPIACERE PRELIMINARE
« ... mediocribus esse poetis / non homines, non di, non concessere columnae », di[...]