Brano: [...] dei tecnici direttamente inseriti nella produzione viene un poco più tardi e resta più circoscritta. Per i primi hanno soprattutto importanza le loro preoccupazioni intellettuali, per gli altri la loro posizione sociale.
Gli scrittori, gli artisti, i ricercatori si limitano in genere a una protesta appassionata contro la mancanza di libertà che grava sulla loro attività. Dei letterati e dei filologi costituiscono, verso l'autunno del 1956, dei gruppi clandestini d'opposizione. Ma in genere si tratta di casi limitati a fatti individuali o locali. Ben diversa é la situazione nel settore degli economisti e dei filosofi, costretti dalla logica, stessa della loro attività ad opporsi al regime.
Gli economisti partono da una esperienza concreta, quella delle conferenze economiche organizzate nel 1955 dagli organi preposti alla pianificazione, per ricavarne una nuova interpretazione teorica della società in genere e del ruolo della classe operaia in specie. I filosofi invece partono dallo studio della teoria marxista e giungono alla creazione di[...]
[...]la necessità del decentramento amministrativo e economico. Le sue idee collimavano can quelle del prof. Behrens — col quale si proponeva di prendere contatto — per quel che concerne la scomparsa dello Stato burocratico che soffoca la creatività delle masse.
Inoltre Harich era avversario del « centralismo democratico » del Partito, che egli chiamava centralismo burocratico. Secondo lui, tutte le decisioni dovevano essere prese nelle riunioni dei gruppi di base — di impresa o di quartiere — riunioni alle quali i non iscritti al Partito dovevano avere libero accesso. Il Partito, così inteso, avrebbe dovuto essere il luogo dove si fondessero l'attività degli intellettuali e quella degli operai.
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Anche l'evoluzione del mondo studentesco é estremamente caratteristica della crisi che attraversa il regime nel 1956. I 90.000 stu denti della Germania Orientale sono in maggioranza di origine operaia e oltre 9000 di loro sono stati operai o contadini (1).
Per anni il più forte appoggio del Partito é stata la gioventù universitaria, e la svolta d[...]
[...]gli ingegneri, degli insegnanti, dei filosofi: il tutto secondo le norme ideologiche in vigore e secondo le necessità del piano generale.
(1) Presso ogni università esiste una « Facoltà operaia e contadina » dove in tre anni i giovani lavoratori acquistano una cultura equivalente a quella di un Cancelliere.
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Il programma di studi è estremamente pesante e comporta da 30 a 40 ore settimanali di corsi obbligatori. I seminari e i gruppi di studio sono diretti, in linea di massima, da un responsabile eletto, che è membro dell'Aktiv della F. D. J. Ogni università ha il suo « rettore per gli affari studenteschi » il quale, giusta il carattere del regime, accoppia funzioni di sorveglianza e funzioni sociali: aima materialmente gli studenti quando ne hanno bisogno, ma anche s. rveglia la loro disciplina e il loro stato spirituale, e collabora con la organizzazione universitaria della F.D.J. Per quanto riguarda la F. D.J., essa rappresenta — come il gruppo di Partito all'interno della fabbrica — il senso civico della nuova società[...]
[...] delle riunioni universitarie. Tuttavia, grazie alla diversità delle questioni dibattute, queste riunioni dove si discute ora del sistema di insegnamento, ora degli «errori» di Stalin, ora del problema dei viaggi in Germania Occidentale, ora dei periodi da trascorrere nelle fabbriche — contribuiscono a chiarire le idee dei giovani intellettuali. Nello stesso tempo in cui Walfang Harich organizza il centro di opposizione che si è visto, numerosi gruppi clandestini si formano nelle università e anche in alcuni licei (3). Ricordiamo il caso di due gruppi di studenti della università di Berlino, uno di studenti di storia e uno di studenti di filosofia, che sembra abbiano elaborato, ciascuno indipendentemente dall'altra, un programma politico (4). E' da menzionare anche il gruppo degli studenti di chimica di Halle, che si è posto in modo concreto il problema di una azione comune con gli operai (5).
Non c'è dubbio che l'opposizione operaia e l'opposizione degli intellettuali avrebbero finito con l'unirsi. Tuttavia nei mesi successivi al XX Congresso, mentre la critica degli intellettuali è viva .e aperta, l'iniziativa degli operai, che pur sare[...]
[...]come fattorino (cfr. e Saechsische Zeitung », 14 nov. 56 e 19 genn. 57).
(4) Cfr. a Neuer Weg », marzo 1957.
(5) Cfr. a Forum a, febbraio 1957.
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diale ». Come sottolinea lo stesso Ulbricht, identica — o appena migliore — é la situazione in svariati settori, come quello della radio e degli apparecchi di segnalazione, quello delle macchine tessili delle macchine tipografiche, delle locomotive ecc. (6). D'altra parte i diversi gruppi che formano il ceto dirigente sono disuniti. Un provvedimento a vantaggio degli uni scontenta gli altri, mentre invece la cosa importante è proprio di non correre il rischio, come nel 1953, di una rottura in seno al regime. Di qui una politica indecisa e esitante, risultato di un compromesso fra tutte le politiche seguite fino allora.
Per tutto l'anno si insiste sulla importanza della funzione che debbono avere i direttori di impresa e una ordinanza dell'8 dicembre 1955 aumenta il loro potere. Tuttavia la stessa ordinanza aumenta in egual misura il diritto di controllo degli organi centrali [...]
[...]tione operaia. Alcuni studenti che si trovano in periodo di lavoro nelle fabbriche domandano: « Che fine ha fatto il ruolo dirigente della classe operaia? ». Dicono che gli operai sono malcontenti e svogliati sul lavoro. E aggiungono con aria di sfida: « Chi ci risponderà a questi problemi all'università? » (12).
Intanto il regime, spaventato dalla piega che prendono gli avvenimenti in Polonia e Ungheria, si affretta a istituire nelle imprese i Gruppi di combattimento, formazioni composte essenzialmente da membri del partito, che erano state organizzate sulla carta l'anno precedente. Si tratta adesso di fornir loro delle armi. Ma la parola d'ordine del Partito « il fucile vicino al banco di lavoro » non oltrepassa lo stadio dell'agitazione. Le armi non vengono consegnate ai Gruppi di combattimento, ma sono conservate al sicuro. Qualche mese dap() il membro del comitato centrale Hennecker é costretto a confessare che la istituzione nelle imprese dei Gruppi di combattimento é stata fatta con danno della loro solidità ideologica (13).
Durante il mese di novembre, nel momento in cui da parte del. regime si temono dei movimenti rivoluzionari e da parte dell'opposizione si teme un intervento sovietico come in Ungheria, il Partito riesce ad organizzare alcuni gruppi di operai che manda alle riunioni universitarie. « Perché vi ribellate contro il regime degli operai e dei contadini ? chiedono questi operai agli studenti e agli intellettuali,
(11) « Forum », I quindicina di settembre 1956.
(12) a Forum », seconda quindicina di settembre 1956.
(13) « Neue Deutschland », 2 febbraio 1957.
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« chi vi ha dato i mezzi per studiare se non gli operai col loro lavoro? » (14). Quando gli studenti rifiutano di partecipare a queste riunioni, il Partito si affretta a cogliere il pretesto per cercare di convincere gli operai della ostilità degli stude[...]
[...]pposizione la società può svilupparsi solo se può verificarsi l'indipendenza degli ,operai. Di fatto appare chiaro che lo stesso termine di a socialismo» indica delle realtà opposte, i cui elementi corrispondono tra di loro e insieme si contrappongono in modo radicale, cosí come si corrispondono e si contrappongono la fotografia e la sua negativa.
Intellettuali e operai, privi come sono di proprietà e lavorando per lo Stato, costituiscono i due gruppi più integrati della nuova so cietà. Essi giudicano questa e le si oppongono dal di dentro. In un certo senso la loro unione é legata alle concezioni stesse del regime, il quale riconosce l'esistenza degli operai e degli intellettuali solo se sono uniti in un rapporto nel quale i primi siano la massa ed i secondi la coscienza.
Nella ideálogia delle democrazie popolari é sufficiente che operai e intellettuali siano unità perché la società venga concepita come tendenzialmente unitaria. Ma nei casi concreti il problema della unione degli intellettuali e degli operai con le altre classi sociali c[...]
[...]rato in modo diverso. Mentre il regime non tollera l'esistenza di organi ope rai indipendenti, é disposto ad accettare un settore privatistico. Si aggiunga anche che il regime non considera come fondamentalmente diversi i rapporti di produzione che esistono nell'impresa privata e quelli che esistono nell'impresa statale.
Nel corso del 1956 l'opposizione si sviluppa da una fase ancora disorganica verso una fase organizzata, dalle discussioni nei gruppi di base degli organismi ufficiali verso l'urto con i vertici della società. Ma durante il mese di novembre, dopo il secondo intervento sovietico in Ungheria, l'opposizione indietreggia di nuovo verso la base e verso una nuova fase priva di organizzazione. Degli studenti vengono arrestati a Berlino, Halle, Lipsia e Dresda. Tuttavia l'atmosfera
(20) a Einheit », marzo 1957.
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resta quanto mai tesa. In seguito Harich doveva dichiarare: « In quei giorni di novembre) ho sentito nelle strade di Berlino il soffio della rivoluzione francese » (21). Il periodo apertosi con il XX Congr[...]