Brano: [...]resterà tale: colui che ne possedeva la chiave nel frattempo sarà morto.
Potrebbe trattarsi dell'intreccio di una moderna opera dell'assurdo; è invece l'esile trama attorno a cui è stato costruito il Viaggio di tre giorni, pubblicato anonimo nel 1832 (Firenze, Stamperia Granducale all'Insegna di Pallade). L'autore si può identificare con certezza in Luigi Ciampolini, uno sconosciuto per la critica, o quasi: napoleonico prima, liberale poi, è in Grecia durante la guerra d'Indipendenza contro i Turchi; neoclassicista, che non disdegna però una professionale collaborazione con l'« Antologia », è ai suoi tempi scrittore pressoché ignorato. Eppure conosce Leopardi, Giovan Battista Niccolini, il tragediografo e carbonaro Francesco Benedetti, Giovanni Rosini, il Giordani, Filippo Pananti, ed è noto al Foscolo; anzi, l'incontro con quest'ultimo, come ci confessa in una sua breve autobiografia finora inedita, si rivelò per lui molto importante: « `Io vi conosco', mi disse egli il Foscolo, venendomi incontro e stendendomi cortesemente la mano, e mi[...]
[...]roprio lavoro si dedica sempre piú all'approfondimento della lingua latina e greca. « E perché le opere di Virgilio mi andavano a genio piú di quelle di ogni altro sentendomi gran propensione per la poesia pastorale mi proposi di dettare una bucolica parendomi esser noi scarsi in quel genere né sapendo tollerare (lo dirò francamente) che tante laudi fossero state date in ogni tempo alle Egloge del Sannazzaro che rispetto a sí gran scrittura e ai Greci Bucolici mi pare non solo autore da poco, ma [...] ridicolo ». Da qui nascono numerosi idilli oltre ad una Venere Italica scolpita da Antonio Canova (in AA.vv., Per la Venere Italica scolpita da Antonio Canova, Pisa, F. Didot, 1812) e all'edizione, curata assieme a Vincenzo Nannucci, delle Rime del Poliziano.
Caduto Napoleone, si trova come molti altri senza impiego; fa allora domanda per insegnare, ma non viene accolta, né gli giova avere scritto Per il faustissimo ritorno di Sua Altezza Imperiale e Reale Ferdinando III (Firenze, Stamperia Granducale, 1814). Ormai è compromesso con il passa[...]
[...]r sempre addio; / Ché il facil plettro mio / "Solo risponde Amor" ». Si è, infatti, innamorato di una giovane donna inglese che lo spinge a lasciare Firenze e ad iniziare viaggi che lo porteranno con maggior frequenza a Roma. Pubblica, intanto, nel '17 gli Idilli (Firenze, all'Insegna dell'Ancora) e continua a comporne dei nuovi che vedono la luce nel '22 (sempre Firenze, Stamperia Granducale), quando decide di lasciare l'Italia e partire per la Grecia, abbandonando l'amministrazione della « Libreria all'insegna di Pallade » e rinunciando per il momento ad approfondire i legami con la nascente « Antologia ».
Del suo esilio volontario si sa poco; non partecipa in prima persona alla guerra d'Indipendenza, se ne sta a Corfú, rifiutando comunque — e di lavorare aveva bisogno! — la cattedra che a Zante il governo, nella persona di Lord Guilford, gli aveva proposto; preferisce mettere su, con Vincenzo Nannucci e Scipione Casali, un « negozio di vendita di libri, carte e altri generi ». Va intanto raccogliendo materiale sulla guerra tra i Greci [...]
[...]e « Antologia ».
Del suo esilio volontario si sa poco; non partecipa in prima persona alla guerra d'Indipendenza, se ne sta a Corfú, rifiutando comunque — e di lavorare aveva bisogno! — la cattedra che a Zante il governo, nella persona di Lord Guilford, gli aveva proposto; preferisce mettere su, con Vincenzo Nannucci e Scipione Casali, un « negozio di vendita di libri, carte e altri generi ». Va intanto raccogliendo materiale sulla guerra tra i Greci e i Turchi, e nell'isola di Corfú dall'ottobre 1825 all'aprile 1826 stende il primo abbozzo di quell'opera che, tornato in patria, pubblicherà col titolo Le guerre dei Sulliotti contro Ali Bascià di Janina: Commentario (Firenze, Ronchi, 1827).
Sempre nel 1827 incomincia a collaborare assiduamente all'« Antologia » e le recensioni scritte per il periodico fiorentino si rivelano molto interessanti per misurare l'evoluzione determinatasi in lui durante la parentesi greca. Qui è sufficiente ricordare il commento ai Canti popolari della Grecia moderna raccolti e pubblicati da C. Fauriel, tomi 2 i[...]
[...]zo di quell'opera che, tornato in patria, pubblicherà col titolo Le guerre dei Sulliotti contro Ali Bascià di Janina: Commentario (Firenze, Ronchi, 1827).
Sempre nel 1827 incomincia a collaborare assiduamente all'« Antologia » e le recensioni scritte per il periodico fiorentino si rivelano molto interessanti per misurare l'evoluzione determinatasi in lui durante la parentesi greca. Qui è sufficiente ricordare il commento ai Canti popolari della Grecia moderna raccolti e pubblicati da C. Fauriel, tomi 2 in 8°, Parigi 1824 (aprile 1827), in cui si preoccupa di sottolineare come tale raccolta, contrariamente ai « canti selvaggi venutici dalle foreste della Germania e dalle montagne della Scozia », non rappresenti « ingegnose e bizzarre fantasie dei Greci », bensí possa costituire prezioso « materiale per la storia delle loro miserie, delle loro prodezze, per lo spazio di quasi quattro secoli »; mentre, in seguito, soffermandosi sul Cours de littérature Grecque moderne par Jacovaki Rizo Nerulos etc., Genève 1828, 8° (agosto 1931), si rivela attento ad evidenziare i condizionamenti subiti dalla letteratura e dalla lingua ellenica con la perduta libertà. Poco prima, presentando la versione greca del Discorso di Renato Cartesio e di alcune opere di Bernardin de Saint Pierre, aveva rimproverato al traduttore « una troppo solenne dignità classica »[...]
[...]se e poesie (Firenze, S. Ricordi, G. Piatti), in cui inserisce una lettura del XIII canto del Purgatorio. Eletto, nel maggio del 1835, a fare parte dell'Accademia della Crusca, si impegna perché si acceleri la pubblicazione del vocabolario (riceverà l'incarico di scrivere la lettera dedicatoria premessa alla prima parte); ma piú di ogni altra cosa, in questo momento di sbandamento generale, sembra essere preso dalla Storia del Risorgimento della Grecia, iniziata nel '34 ed edita, postuma, nel '46. Il governo greco, nel frattempo, gli ha dato incarico diraccogliere in tutta Europa libri ed opere per formare la nuova biblioteca d'Atene. « Or crescono gli anni e che mi resta? il vanto / Non di fama perenne od il sorriso / De' figli o estremo della sposa il pianto / Morbi, dubbi, terrori in folto stuolo / S'avventan contro me da me diviso / Pellegrin sulla terra infermo e solo ». Muore il 30 aprile 1846.
Altre opere del Ciampolini: Sessione del Parlamento d'Otaiti, « Antologia », aprile 1832; Frammento del dialogo: Il Leopardi, Firenze, s. t.[...]
[...]i Ciampolini. Firenze, per G. Piatti, 1838, « Giornale arcadico di scienze, lettere ed arti », gennaiomarzo 1839, pp. 5963; G[IUSEPPE] A[JAzzI], Luigi Ciampolini, « Archivio Storico Italiano », 1846, app. t. III, pp. 7725; PIETRO CONTRUCCI, Cenni sulla vita e sugli scritti del cavaliere Luigi Ciampolini letti nell'I. e R. Accademia Pistoiese di Scienze, Lettere ed Arti il 26 luglio 1846, premessi a LUIGI CIAMPOLINI, Storia del Risorgimento della Grecia, cit., pp. xIxxIV; GIUSEPPE ARCANGELI, Biografia di Luigi Ciampolini, « Rivista di Firenze », 10 febbraio 1847 (poi in Poesie e prose, vol. II, Firenze, Barbéra, Bianche e Comp., 1857, pp. 54353); LUCIANO SCARABELLI, Storia del Risorgimento della Grecia del cavaliere dott. Luigi Ciampolini, Firenze, Piatti, 1846, « Archivio Storico Italiano », 1847, app. t. iv, pp. 99108; GIOVAN BATTISTA PRUNAJ, Luigi Ciampolini e la Storia del Risorgimento della Grecia (appunti di un pronipote), « La Rassegna Nazionale », 1 agosto 1897, pp. 40513; RAFFAELE CIAMPINI, Pagine inedite per una vita del Foscolo, in Studi e ricerche su Niccolò Tommaseo, Roma, Ed. di « Storia e Letteratura », 1944, pp. 253255; LUCA TOSCHI, Foscolo lettore di Sterne ed altri « sentimental travellers », comunicazione tenuta il 6 maggio 1979 al Convegno « Ugo Foscolo fiorentino ed europeo » i cui Atti sono in corso di stampa presso Le Monnier.
Per un'ampia panoramica sul romanzo italiano di primo Ottocento, dr. il fondamentale SERGIO ROMAGNOLI, Narratori e prosatori del Romanticismo[...]