Brano: [...]la II Brigata dell’8a Divisione jugoslava: comandato da un croato, il Battaglione aveva come vicecomandante il siciliano Domenico Flores, poi caduto in combattimento. Comandavano le sue compagnie Arturo Calabria e due sottufficiali dell’esercito italiano.

Il 5° Battaglione « Antonio Gramsci », aggregato alla I Brigata Dalmata, in pochi mesi di lotta ebbe 300 caduti e finì poi con l’incorporarsi nell'VI 11 Korpus jugoslavo.

La XIV Brigata « GaribaldiTrieste », comandata da Riccardo e Mario Abram, nacque da un’originaria Brigata « Trieste » comandata da Giovanni Zol e si trasformò poi in 3° Battaglione della Istarskj Odred. La Brigata « Fontanot », comandata da Giovanni Paparazzo, fu aggregata alla 10a Divisione jugoslava.

Dislocazione delle maggiori formazioni italiane partecipanti alla lotta per la liberazione della Jugoslavia (194345)

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Brano: [...]e di numerosi antifascisti e gappisti muggesani che, nel

lo stesso tempo, continuavano a svolgere normali attività di lavoro e di studio, fu deciso di costituire con questi elementi e con i superstiti del Battaglione « Zol » una nuova formazione che si sarebbe chiamata « Alma Vivoda ». Ciò avvenne ufficialmente nella zona di San Servolo a metà maggio del 1944: la formazione, riconosciuta come Battaglione autonomo della 14" Brigata d’assalto « GaribaldiTrieste » della Divisione « Natisone », venne affidata al comando di Mario Tuli. Come commissario politico, fu scelto l’istriano Vittorio Poccecai (Massimo), esperto dirigente di partito, già condannato dal Tribunale Speciale.

Il Battaglione fu ordinato in 3 compagnie più una compagnia Comando (successivamente avrà, per breve tempo, altre due compagnie) per un complesso di 160 uomini. Attraverso questa formazione passeranno nel corso della lotta centinaia di combattenti, per la massima parte operai di Muggia, ma anche di Trieste e di altre province italiane, nonché sloveni e croati.

Ai servizi [...]

Brano: [...]ardi, al comando del colonnello Fronteddu (che sarà ucciso a Padova nel 1944) e del gerarca fascista Francesco Maria Barracu. Inquadrati e trasferiti a Villa Opicina, presso Trieste, il gruppo dei sardi, come racconta Luigi Podda (v.), entrò in contatto con l'organizzazione della Resistenza locale e pochi giorni dopo disertò dalla caserma con armi ed equipaggiamento. Entrati in 40 a far parte della Compagnia del Carso della Brigagata d'assalto « GaribaldiTrieste », i sardi si distinsero in varie azioni (fra le quali, particolarmente importante, l’attacco al campo di aviazione di Ronchi), combattendo a fianco dei partigiani monfalconesi. Fra i caduti della formazione furono gli orgolesi Carmine Cangiargiu, Giuseppe Cuccu ed Egidio Mesina.

Secondo dopoguerra

Nel 1944, con l’arrivo degli Alleati in Sardegna, cominciarono a funzionare i partiti democratici, ma negli anni successivi e soprattutto nel periodo dei governi Sceiba si concentrò contro Orgosolo una pesante azione repressiva: il paese fu più volte circondato e rastrellato palmo a palmo, la[...]