Brano: [...]tistica (su Scipione, appena mancato, e Mafai, su Carlo Levi e il movimento torinese postgobettiano) e quella politica. I contatti si allargavano e si serravano. La politica antifascista diventò il cemento comune, anche se non tutti, pur partecipando di quelle idee, si impegnarono nell’azione clandestina. L’arrivo di Guttuso a Milano, nel 1935, impresse

slancio aH’impegno civile di quei giovani, che avevano ormai contatti con gli ambienti del GUF e con quelli universitari. Nonostante un arresto che ruppe in un primo momento il gruppo fondamentale (6.4.1937), Corrente era matura per nascere come movimento artistico organizzato.

Sorse da un giornale che il giovanissimo Ernesto Treccani iniziava allora. Si chiamava Vita giovanile e orientava in modo assai confuso gruppi di studenti milanesi che non si sentivano soddisfatti dell’ufficialità del GUF. Ben presto, l’accettazione entusiastica da parte di Treccani delle nuove forze di opposizione artistica, tramite Alberto Lattuada e De Grada, Aldo Aldrovandi e Rodolfo Banfi, sfoltì i collaboratori di Vita giovanile e mutò la sostanza del giornale, dove si inserì intanto tutto un gruppo di letterati (Giansiro Ferrata, Quasimodo, Carlo Bo, Luzi, ecc.) come collaboratori permanenti. Così, col nome di Corrente di Vita giovanile e poi soltanto Corrente (dall’1 ottobre 1938), il quindicinale diventò il punto di raccordo delle giovani forze di opposizione suK piano nazionale (v. Antifascismo giova[...]