Brano: Cosa furono i GAP nelle campagne.
[Testimonianza del gappista “Slim ” depositata presso TISRT]
Le ragioni per cui nell’Empolese non vi è stata una formazione partigiana locale, se si eccettuano gli ultimi cinquanta giorni dell’occupazione nazifascista, credo che siano state soprattutto due: in primo luogo le caratteristiche del terreno, che è prevalentemente pianeggiante e scoperto, quasi totalmente a coltura e fittamente intersecato da strade; in secondo luogo gli elementi più preparati sul piano militare, come il Mattioli, “ Cervo ”, o su quello politico, come Catone Ragionieri, vennero inviati in altre località dal Comitato Federale del PCI d[...]
[...]prevalentemente pianeggiante e scoperto, quasi totalmente a coltura e fittamente intersecato da strade; in secondo luogo gli elementi più preparati sul piano militare, come il Mattioli, “ Cervo ”, o su quello politico, come Catone Ragionieri, vennero inviati in altre località dal Comitato Federale del PCI di Firenze. Perciò un’organizzazione armata di un certo rilievo fu costituita soltanto poco prima del passaggio del fronte, unificando tutti i GAP della zona, cui si aggiunsero in seguito al distaccamento di empolesi, che fino allora aveva combattuto con la XXIII Brigata Garibaldi “ Buscaglia ”.
Malgrado l’assenza di reparti partigiani non si deve credere che la popolazione dell’Empolese non abbia partecipato alla lotta di liberazione. Basterà ricordare la larga partecipazione dei contadini alle due manifestazioni di protesta del febbraio ’44 contro l’ordinanza di Manganiello, il capo della provincia repubblichina, secondo cui i contadini avrebbero dovuto versare all’ammasso un quantitativo di grano supplementare a quello, già notevo[...]
[...]ano di solito da Avone,una frazione che oggi è stata incorporata da Empoli, e strada facendo si ingrossavano, un po’ spontaneamente e un po’ perché in precedenza erano stati fatti i dovuti preparativi in modo che confluissero nel corteo anche gruppi di donne della città. Il 4 marzo fu proprio un corteo di donne, partito da Avone e passato per S. Maria, che dette il segnale dell’inizio dello sciopero; ricordo benissimo, poiché ero presente con un GAP di protezione, che in quell’occasione le donne costituivano almeno la metà delle diverse migliaia di manifesti che si assieparono sotto il municipio e nelle vie circostanti.
Qualche tempo dopo gli scioperi del marzo 1944 la squadra di gappisti di cui facevo parte ricevette l’ordine di eliminare un fascista repubblichino, assai noto in tutto l’Empolese per il suo accanimento contro la popolazione che sabotava. la guerra, e soprattutto contro i partigiani: durante le manifestazioni e gli scioperi del marzo 1944 questo “ camerata ” era fra coloro cfie. a Limite sull’Arno non avevano esitato ad aprire il fuoco contro la folla ferendo due dimostranti; nella località in cui abitava si era distinto come uno dei più inferociti, che chiedeva la testa dei più noti antifascisti del posto con violenta insistenza; ed è uno dei responsabili[...]
[...]ti; nella località in cui abitava si era distinto come uno dei più inferociti, che chiedeva la testa dei più noti antifascisti del posto con violenta insistenza; ed è uno dei responsabili della deportazione di varie diecine di abitanti della zona, soltanto pochi dei quali sono tornati dai campi di sterminio nazisti.
Quando si .riceve lardine di eliminare un uomo nasce sempre un problema di coscienza, anche se quando si entrava a far parte dei GAP. si era pienamente consapevoli che potevamo ricevere ordini del genere; d’altro canto conducevamo una guerra in cui la ferocia degli avversari ci imponeva di usare tutti i mezzi e le possibilità a nostra disposizione; inoltre questo repubblichino aveva tenuto una condotta verso la popolazione e i patrioti che escludeva ogni dubbio e ogni pietà. Il mio gruppo non era composto di uccisori professionisti, né avevamo ricevuto un addestramento particolare e azioni sull’uomo non ne avevamo mai com piute; inoltre le azioni erano rese più difficili dal fatto che tutti noi eravamo ben conosciuti dagli[...]