Brano: [...]TA SU ORGOSOLO
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alla funzione economica secondaria dei lavori di casa e dei lavori agricoli (orti) è, invece, subordinata.
Tenuto presente il valore economico inferiore della donna e la sua mancanza di iniziativa (la sua subordinazione) la verginità è particolarmente considerata dall’uomo nella scelta del matrimonio.
Con la nascita della prole i figli maschi e femmine rimangono con i genitori, e subordinati. La subordinazione tra i fratelli è a seconda dell’età, rispettando la primogenitura. La subordinazione delle sorelle è per i fratelli a seconda dell’età, e per le sorelle, poi, a seconda dell’età.
La scelta matrimoniale dei figli venuti in età di matrimonio avveniva, in Orgosolo, sino alla guerra 191518, ad opera dei genitori. Si promettevano i candidati, senza che si conoscessero, in una età che oscillava dagli 8 ai 15 anni. La bambina promessa doveva parlare abitualmente del suo futuro marito con il termine « su ziu ». La conoscenza tra i candidati avveniva, quasi sempre, solo all’atto del matrimonio. Questo uso però, oggi, pare totalmente scomparso: solo alcune donne mi hanno detto che, sia pure con il futuro consenso[...]
[...]i, esso è vivo, ancora, in qualche famiglia.
Gon il matrimonio dei figli i maschi con la nuova moglie rimangono, in Orgosolo, generalmente nella casa dei genitori. Le donne vanno in casa del marito o, raramente, rimangono nella famiglia originaria.
Con la nascita dei nipoti anche questi rimangono nella casa dei nonni, e subordinati. La subordinazione dei nipoti è per il nonno, per il padre, per gli zii in ordine di età, per la madre, per i fratelli e cugini in ordine di età. Non risulta subordinazione propria, se non di rispetto, per la nonna, le zie, le sorelle, le cugine. La subordinazione delle nipoti è per il nonno, per il padre, per gli zii, fratelli e cugini in ordine d’età; per la madre, per le zie, sorelle e cugine in ordine di età.
Si viene, così, a costituire un grosso gruppo famigliare che va da 1030 individui, in media, a più di 100, che abitano una stessa casa o case attigue (ove possibile), con alla sommità il padre più anziano è (( su mannu » (= il patriarca), subordinatamente il primogenito o, se è celibe o senza figli, il padre più anziano tra i suoi52
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fratelli. Si tenga presente che il criterio di età ha valore unitamente a quello di capacità nel lavoro di pastore. Il vecchio orgolese impossibilitato per età a lavorare perde automaticamente l’autorità di « mannu ». Ma, in generale, egli rimane valido sino a 7080 anni e più. Tutti i membri della famiglia, quasi sempre, sono fortemente cementati dal vincolo e, quasi sempre, fortemente rispettosi di quella gerarchia.
La struttura generale gerarchica che si riscontra in questa famiglia si può studiare, con molto profitto, nella ripartizione generale della sua proprietà.
I beni di famiglia (greggi[...]
[...]ca indifferentemente la proprietà famigliare patriarcale e la famiglia patriarcale proprietaria ed è: s’ereu (dal catalano, = l’eredità).
Si tenga presente come ciò è dettato dalla necessità fondamentale di aumentare il potenziale delle greggi, e non frammentarle con divisioni.
La divisione dell’« ereu » non avviene, generalmente, neppure con la morte del padre più anziano, « su mannu », e passa automaticamente al primogenito o, tra i suoi fratelli, al padre più anziano, che, automaticamente assume la funzione di nuovo « su mannu ». Quando la divisione avviene per varie ragioni (e questo raramente) invale il criterio gerarchico secondo cui il primogenito,
0 il padre più anziano tra i suoi fratelli, riceve quasi tutto; seguono
1 maschi secondo la loro gerarchia; ed infine le femmine che rice vono poco, secondo la loro gerarchia. Queste, all’atto del matrimonio hanno però in anticipo, generalmente, la parte che è loro assegnata, proporzionalmente, da « su mannu » o da un consiglio di famiglia.
Gli stessi lavori indispensabili alla vita dell’individuo assumono qui un carattere di lavoro collettivo (famigliare) diretto e distribuito gerarchicamente (patriarcale).
II lavoro più importante, il lavoro pastorizio, viene eseguito solo dagli uomini sotto la direzione del padre più anzia[...]
[...] 1926, quasi metà del paese.
Esse non si sciolgono se non con la morte, e, solo più modernamente, per dissidi vari economici, coniugali, politici, ecc.
L’elemento che contribuisce non già all’accrescimento e allargamento di questi grandi gruppi, bensì al loro restringimento e divisione discende, altrettanto, in Orgosolo, dalla « grande famiglia ». Esso è insito nella distribuzione interna della ricchezza e nell’interna subordinazione.
I fratelli minori, i celibi, i giovani, le donne, con il corso degli anni, e dei secoli, vengono a costituire man mano una società patrimonialmente più povera e che, nella divisione del lavoro, adempie ài compiti più umili di subordinati. Di contro stanno i primogeniti, i padri anziani, e anche le donne che essi sposano, che vengono a costituire man mano una società più ricca e nei lavori privilegiata: i proprietari di greggi e i superiori.
Con l’estensione del processo, nei secoli, in tutti i gruppi di famiglia, questo viene a conformarsi con una partizione generale del paese in due «classi». La «cl[...]
[...]o modo di ricostruire analiticamente in un mio studio sulla rivista « Società » del settembre 1953 sotto il titolo « La disamistade di Orgosolo ». Da essa discendono oggi le più grandi proprietà di Orgosolo: dei Monni, dei Podda, dei Corraine, dei Moro. Una loro valutazione esatta non mi è stata possibile effettuare (ed è possibile solo, forse, ad enti statali). Ecco, intanto qualche dato approssimativo che posso fornire sulle più importanti:
Fratelli Podda: 800 pecore, 80 buoi, 18 cavalli, 220 capre, 230 h. di pascolo.
Corraine Nicolò : 200 pecore, 40 buoi, 5 cavalli, 104 h. di vigna e oliveto.
Moro Luigi: 450 pecore, 47 buoi, 2 cavalli, 183 h. di pascolo.
La famiglia Monni, discendente da Serafino, un prestatore di denari venuto da Dorgali, e composta oggi di 6 fratelli, suoi discendenti, con circa 50 figli, è quella che possiede la proprietà più sviluppata di Orgosolo. Essa è costituita dalla catena dei negozi più importanti del paese, da case di abitazioni, da caserme di carabinieri, da terreni, da greggi, da denaro. Sin da quando si è installata40
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in Orgosolo questa famiglia, e quasi sempre, ha avuto nelle mani
il Comune e l’Ambulatorio, influente presso il clero e le autorità di polizia, contando oggi, tra i suoi componenti, un senatore d.c. (il solo deputato italiano nato in Orgosolo ma vissuto sempre fuori): l’avv. Antonio Mon[...]
[...]congedati Cantu nd’appo videu ti vidas su congeu Si tenes frades sorres a zittade non torres Si tenes sorre’ u frades non torres in zittade.
Si as pi ’au pinna non torres in Sardinna Si as pi ’au referma non torres a caserma Si as pi ’au tenteri non torres a quarteri Frade meu Micheli de lussu su paperi L’happo in su ’ampu ruttu su paperi de lussu.
(Come non ti ho toccato ti veda congedato. Come non ti ho veduto ti veda col congedo. Se hai fratelli o sorelle in città non possa tornare. Se hai sorelle e fratelli non possa tornare in città. Se hai preso penna non possa tornare in Sardegna. Se hai preso ferma non possa tornare in caserma. Se hai preso calamaio non possa tornare al quartiere. Fratello mio Michele, di lusso carta. La ho ora nel campo rotta, questa carta di lusso).
La chiesa in Sardegna ha combattuto il lamento, come ne fanno fede i canoni dei concili diocesani. Negli stessi lamenti si ritrova talora una eco di questa lòtta, poiché in dati casi la resistenza dei preti a seguire il loro ufficio ha dato argomento alla lamentatrice di esprimere il suo disappunto.
A Orgosolo qualche ann[...]
[...] mettono solo in guardia e non osano alcuna offesa se vedano non essere assaliti o ricercati, gli orgolesi, che molto ancora conservano del carattere degli antichi barbaricini prendono l’offensiva. Uno che entri in quel territorio con merci od altro va sicuramente, perché in quel territorio non si commettono furti; ma sarà certo sua sorte se non si avviene in qualche compagnia di ladri usciti dal medesimo, e i ladri sono gli orgolesi o i loro confratelli. In fatto di furti altri non sono superiori agli orgolesi in astuzia ed audacia. Pieni d’animo, non temono i pericoli e non si arretrano agli schioppi inar cari, se siano trasportati d’ira o debbano vendicare un oltraggio ricevuto o voglian rispondere alle voci pericolanti che imploran la loro protezione contro l’assalto delle truppe.
Considerati nella maggior parte essi sono uomini di intelligenza, cortesissimi nell’ospitalità, delicati in certi rispetti d’onore: per esempio se ad un orgolese, anche in tempo di bisogno, si faccia una offerta per uno spergiuro, egli rigetterà la promessa c[...]
[...]cietà ».
Esistono anche nel Museo storico dell’Arma dei Carabinieri in Roma (piazza Risorgimento) «verbali» di conflitto a fuoco, nell’Archivio, ed « Armi ed oggetti sequestrati a banditi » di Orgosolo, nelle vetrine. Sono un soccorso alla storia di Orgosolo.
Per l’intensissimo periodo di banditismo 18821899 si conserva
il Verbale del conflitto a fuoco avvenuto nella foresta di Murgugliai
il 10 luglio 1899, nel quale caddero i famosi fratelli Elias e Giacomo SerraSanna di Nuoro, e riuscì ad evadere il famoso Giuseppe Lovicu di Orgosolo.
Per il periodo della « disamistade » ho pubblicato nel cit. saggio il Verbale del conflitto avvenuto in loc. « sas Fossas », il 29 marzo 1927, nel quale cadde il celebre Onorato Succu.
Altri Verbali sono quello del conflitto avvenuto il 13 maggio 1928 in Orgosolo, nel quale cadde Succu Salvatore; e quello del 21 dicembre 1928 avvenuto in Orgosolo nel quale cadde Succu Santino (Santineddu).
Tra armi e oggetti (moschetti, cartuccere, bandoliere, coltelli, binocoli) si conservano quelli di On[...]