Brano: NOTERELLE E SCHERMAGLIE
LUIGI CORTESI E L'ARCHIVIO SECCHIA:
OVVERO COME SI MONTA UN « CASO » INESISTENTE
Nell'accingermi a rispondere alla critica pressoché demolitrice, dal titolo piú diffamatorio che brillante L' « Archivio Pietro Secchia 19451973 », ovvero Pietro Secchia archiviato, pubblicata nel numero di « Belfagor » del 30 settembre 1979 (pp. 527550), che Luigi Cortesi ha voluto dedicare al volume degli « Annali » della Fondazione Feltrinelli dedicato all'Archivio di Pietro Secchia per il periodo 19451973, desidero anticipare un'unica osservazione: che cioè la risposta avrebbe avuto maggior senso ove avesse potuto essere pubblicata contestualmente alle pagine di Cortesi. Purtroppo precedenti impegni non mi hanno consentito di mettermi al passo con i tempi di « Belfagor ». La distanza di tempo trascorsa tra la pubblicazione dello scritto di Cortesi e la pubblicazione di questa mia nota renderà inevitabile ripetere, o riassumere, cose che altrimenti avrebbero potuto essere omesse o espresse in termini piú sintetici: di questa circos[...]
[...]traffatti in partenza. Ma so già che un richiamo alla correttezza metodologica anche della discussione non può avere molta fortuna
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presso chi fa professione di confusione tra storiografia e ideologia, al punto da approdare adesso a una lezione di massimalismo filologico, che può impressionare soltanto chi non sappia che cosa è un archivio o non conosca le cautele con le quali la stessa pubblicazione degli « Annali » Feltrinelli è stata da me presentata, senza peraltro che il Cortesi si sia sognato di informarne il lettore.
Devo premettere che Cortesi chiama in causa contemporaneamente la Fondazione Feltrinelli, il Comitato dell'Archivio Secchia, il PCI, il sottoscritto e non so chi altri ancora. È chiaro che risponderò soltanto su ciò di cui sono personalmente responsabile. Non essendo membro del Comitato scientifico della Fondazione Feltrinelli se non da epoca successiva alla pubblicazione del volume in parola, non essendo mai stato membro né del Comitato delle carte Secchia né del PCI, non sono in grado di interloquire su ciò che ad essi viene attribuito, cosí come nessuna responsabilità mi compete per affermazioni che possa avere fatto Ambrogio Donini circa la pubblicazione integrale dell'Archivio Secchia. Se quest'ultima sia l'obiettivo ultimo del Comitato per le carte Secchia, la cui composizione non è affatto una mia « rivelazione », come tra le tante altre cose vuole insinuare Cortesi per montare il senso del complotto intorno[...]
[...] lettere ne « l'Unità » del 7 luglio 1974 nel primo anniversario della morte di Secchia, è cosa che non so e che, al limite, non mi interessa.
A me interessa precisare in quali circostanze io ho accettato di curare una pubblicazione non dell'Archivio Secchia ma di carte tratte dall'Archivio, che è cosa che dovrebbe risultare evidente a qualsiasi lettore, tanto piú all'acribia di Cortesi. Nella primavera del 1975 io fui invitato dalla Fondazione Feltrinelli a nome del Comitato per le carte Secchia a considerare l'opportunità di curare una pubblicazione lavorando sulle carte dell'Archivio Secchia e in caso affermativo a prospettare un progetto di pubblicazione. Il lavoro di esplorazione dell'Archivio, da me compiuto anche sulla scorta della sommaria sistemazione meritoriamente operata da Alessandro Vaia, che io non ho assolutamente sottovalutato ma che non avrebbe avuto senso alcuno pubblicare non trattandosi di un inventario di carattere archivistico né comunque di una sistemazione scientifica ma soltanto di una ripartizione fisica per grossi bl[...]
[...] sia l'Archivio del pci.
A proposito di presunte omissioni nella pubblicazione delle carte Secchia. Non solo nelle presentazioni alle singole parti del volume, ma anche e soprattutto nella introduzione, ho avvertito ripetutamente sia delle lacune riscontrabili nell'archivio, sia di eventuali altre linee di ricerca che richiederebbero altri strumenti o l'uso di parti dell'archivio diverse da quelle prescelte per la pubblicazione degli « Annali » Feltrinelli. Alcuni esempi: proprio su un punto sul quale Cortesi lamenta che il materiale non pubblicato non consenta lumi (cfr. Cortesi, p. 531), ossia sull'esperienza di Secchia quale segretario regionale del Pci in Lombardia nel 195556, avevo esplicitamente avvertito che il materiale presente nell'archivio è del tutto insufficiente per uno studio di una qualche completezza (introduzione p. 120); altrove indico come filone di lavoro ancora non affrontato una ricerca sull'attività parlamentare di Secchia (p. 123), che implicherebbe fra l'altro l'ana
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lisi di quel che esis[...]
[...]ine normale; non è stata violata nessuna legge, nessun codice, peraltro inesistenti, di correttezza filologica. In questi termini hanno proceduto a suo tempo i curatori delle carte Giolitti, altrettanto ha fatto in altro campo il curatore delle carte Weizsäcker, lo stesso criterio è stato seguito per la cura recente delle carte delle Brigate Garibaldi, criteri analoghi avevano presieduto a precedenti raccolte di fonti pubblicate dagli « Annali » Feltrinelli. Fare un inventario analitico è lavoro ben diverso dal curare una pubblicazione di testi. Cortesi potrà criticare la pubblicazione dei testi, se non gli piace, ma non può confondere le due cose.
Putroppo, l'impressione che buona parte delle sue critiche siano dettate da motivazioni puramente pretestuose non è confermato soltanto da queste osservazioni generali che potrebbero sembrare anche troppo ovvie, ma anche dallo spirito causidico che impronta tutto il suo scritto. Io cito un testo di Togliatti del luglio del 1947 che si trova nell'Archivio Secchia (fra i non molti testi di autori diver[...]
[...] a Togliatti; essa fa pensare anche che Secchia considerasse la presenza di Longo alla segreteria del PCI come una garanzia del recupero di linee e di posizioni politiche che in altri anni e in altri periodi della vita del partito li avevano accomunati nelle stesse battaglie.
Se Cortesi avesse tenuto conto, come in altri casi, di queste e analoghe osservazioni, forse il processo indiziario che egli ha voluto intentare al volume degli « Annali » Feltrinelli avrebbe assunto un tono e uno spessore diversi. C'è fra l'altro un piccolo particolare che mi sfugge: procedendo all'annotazione dei Diari e di altri documenti riprodotti nel volume, io ho richiamato anche non pochi altri documenti contenuti nell'Archivio. Poiché non avevo di mira la pubblicazione integrale dell'Archivio ho tuttavia cercato di indicare una serie di pezze d'appoggio esistenti e di cui è sempre possibile il recupero e la pubblicazione. Non riesco a comprendere come l'aver usato questo scrupolo debba ritorcersi contro di me con l'accusa di avere occultato o di non avere procedut[...]