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Il segmento testuale F.U. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 11

Brano: Tambussi, Luigi

civili a cominciare dai banchi del liceo per il fortunato incontro con qualche eccezionale maestro. Poco più che diciottenne, nel 1919 si iscrisse al Partito Popolare e contemporaneamente, come studente di Giurisprudenza presso l'ateneo maceratese, militava nella Federazione degli universitari cattolici (F.U.

C.I.). Nel 1921 era vice presidente nazionale della F.U.C.I., nel 1924 vicepresidente della Gioventù Diocesana di Ancona, nel 1925 segretario provinciale del Partito popolare. All'associazionismo cattolico resterà fedele per tutto il periodo fascista ed eserciterà la professione forense con notevole prestigio non solo nella sua città natale, ma anche ad Ancona dove si trasferirà dopo il matrimonio.

Fra l'altro si ricorda di lui, in quegli anni, la coraggiosa difesa di comunisti e anarchici accusati di sovversivismo contro lo Stato nelle cosiddette “giornate rosse” anconetane del 1926. In quello stesso anno venne arrestato per antifascismo. Circa[...]

[...]i accusati di sovversivismo contro lo Stato nelle cosiddette “giornate rosse” anconetane del 1926. In quello stesso anno venne arrestato per antifascismo. Circa il carattere politico delle sue non frequenti prese di posizione pubbliche, si può dire che in pratica risentissero degli orientamenti meno conformistici del cattolicesimo italiano fra le due guerre, soprattutto per i legami da lui mantenuti con uomini del popolarismo sturziano. Nel 1923 fu tra i primi organizzatori della Democrazia Cristiana nelle Marche.

Secondo dopoguerra

Si spiega in tal modo il suo emergere nella zona, aH’indomani della liberazione delle Marche, come uno dei principali organizzatori della

D.C. (di cui fu segretario provinciale ad Ancona, poi segretario regionale) e conseguentemente l’appoggio elettoralistico in continua crescita volta a volta ricevuto per la Costituente prima, per il Parlamento poi.

Fece rapida carriera nella D.C. degasperiana, dentro la quale però egli si riconosceva piuttosto nella sinistra “gronchiana”, per rafforzare la quale organizzò nel 1948 il convegno di Pesaro, divenendo in tal modo quasi l'uomo di fiducia dell'allora presidente della Camera Giovanni Gronchi (v.). Come tale non so

lo entrò più volte nel Consiglio nazionale del partito democristiano, risultando[...]

[...] Genova del congresso nazionale del M.S.I. nel giugno 1960, chiaro pedaggio all'appoggio ricevuto. La cosa, in quel contesto già di per sé fragilissimo, venne considerata da una vasta o

pinione pubblica un’offesa alla città ligure Medaglia d’oro della Resistenza, determinando manifestazioni ostili e scioperi. Il ricorso alle armi da parte delle forze dell’ordine che uccisero in tre giorni 11 dimostranti (v. Eccidi in Italia) aumentò il già diffuso disagio nei partiti democratici e nel movimento operaio, a tal punto che la situazione divenuta minacciosa fece temere esiti drammatici. Le proteste, incominciate un po’ ovunque, si ripercossero in Parlamento, dove nella tumultuosa seduta del 18 luglio avvennero scontri preoccupanti. Visto il pericolo e l'isolamento politico del governo monocolore, la Direzione centrale della D.C. dichiarò esaurito il compito del gabinetto tambroniano per essere « venuto meno

10 stato di necessità » che lo aveva posto in essere. Le dimissioni divennero perciò ineluttabili e, per

11 leader marchigiano,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 31

Brano: [...]nje PoIje, lasciandosi alle spalle, per coprire la ritirata, il 3° Alpini con i resti dei Battaglioni “Pinerolo” e “Intra”, rispettivamente comandati dal colonnello Maggiorino Anfosso e dal capitano Zavattaro Ardizzi. Aiutati dai partigiani della 5a Brigata Montenegrina, nella notte tra il 5 e il 6 ottobre gli italiani pensarono di attraversare la rotabile NiksicViluse nei pressi di Trubjela per uscire dairaccerchiamento nemico, ma in gran parte furono catturati lungo il cammino, salvo il Gruppo “Aosta” (con 1.992 uomini e 470 quadrupedi) che ce la fece a uscire indenne dalla morsa grazie ai 70 partigiani che gli facevano da guida. Il resto della Divisione fu distrutto e disperso, compreso il comandante Vivalda che, sfuggito alla cattura, peregrinò sulle montagne per oltre un mese prima di raggiungere la costa e porsi in salvo (morirà, per incidente stradale, a Ronciglione, presso Roma, il 12.11.1944). Anche circa 200 superstiti del 3° Alpini poterono salvarsi continuando la lotta a fianco dei partigiani jugoslavi. A Gornje Polje, dove giunsero il maggiore Ravnich e i superstiti deH’“Aosta”, fu costituita la Brigata Italiana “Aosta” (poi dive

nuta 1a Brigata Garibaldi) con 37 ufficiali e 1.119 uomini fra sottufficiali e truppa. Attraverso questi uomini e insieme ai superstiti della Divisione “Venezia” (v.) fusi nella Divisione italiana Garibaldi, la “Taurinense” potè così continuare a lottare (v. Jugoslavia, Italiani in).

Nel suo primo mese di guerra contro i tedeschi la Divisione aveva lasciato ben 11.000 suoi alpini tra morti, feriti, dispersi e prigionieri.

Tavasani, Marco

N. a Cormons (Gorizia) il 9.12.1913, m. a Mittelbau (Germania) il 19.2. 1945; medico.

Antifascista, fin dall’8.9.1943 collaborò con le prime formazioni partigiane italiane costituitesi sul Collio e con il Comando del Battaglione garibaldino “Mazzini”, nucleo originario della Divisione Garibaldi “Natisone”.

Pres[...]

[...]i, Marco

N. a Cormons (Gorizia) il 9.12.1913, m. a Mittelbau (Germania) il 19.2. 1945; medico.

Antifascista, fin dall’8.9.1943 collaborò con le prime formazioni partigiane italiane costituitesi sul Collio e con il Comando del Battaglione garibaldino “Mazzini”, nucleo originario della Divisione Garibaldi “Natisone”.

Prestò la sua preziosa opera di medico chirurgo anche a favore della popolazione slovena della zona collinare, tra la quale fu molto stimato, oltre che per la sua abnegazione e perizia professionale, per la fedeltà agli ideali di libertà e fratellanza umana professati in una regione nella quale il fascismo aveva avvelenato i rapporti fra friulani e sloveni. Nel suo instancabile prodigarsi ovunque venisse chiesta la sua opera per curare partigiani feriti e ammalati, fu individuato dai nazisti. Arrestato nell’estate 1944, deportato in Germania nel lager di MittelbauDora (v. Buchenwald), si spense alcuni mesi dopo per le sevizie e la fame.

F.Vi.

Tavernari, Sergio

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. N. a Forlì nel 1923, m. a Milano il 20.5.1944; studente. Laureando in Giurisprudenza all’Università di Bologna, nel dicembre

1941 si arruolò volontario nella Coorte autonoma universitaria della Milizia fascista per combattere nella Seconda guerra mondiale e frequentò un corso di allievi ufficiali. All’annuncio dell’armistizio dell’8.9. 1943 s[...]

[...] N. a Forlì nel 1923, m. a Milano il 20.5.1944; studente. Laureando in Giurisprudenza all’Università di Bologna, nel dicembre

1941 si arruolò volontario nella Coorte autonoma universitaria della Milizia fascista per combattere nella Seconda guerra mondiale e frequentò un corso di allievi ufficiali. All’annuncio dell’armistizio dell’8.9. 1943 si diede alla macchia e si unì alla formazione partigiana “Poet” in Bologna, in seno alla quale svolse funzioni di collegamento con altre formazioni dell’Emilia. Successivamente decise di passare nell’Italia liberata, raggiunse Pescara e infine Bari, dove si mise a disposizio

ne del Servizio Informazioni del Comando militare alleato. Venne sbarcato con un M.A.S. sulle coste dell’Italia settentrionale e, per compiere la sua missione, si portò a Milano. Qui venne sorpreso dai tedeschi mentre, con il capo telegrafista Gastone Piccinini (v.), servendosi di una radio trasmittente clandestina passava notizie al Quartier Generale degli Alleati. Rifiutando di arrendersi, si barricò in una casa e ingag[...]

[...]ttrine economiche. Uomo di molteplici interessi scientifici, è una delle figure più note e prestigiose dell’ala cattolica progressista, particolarmente legato ai valori dell’antifascismo e della Resistenza, presidente dal 1972 della Federazione Italiana Volontari della Libertà (F.l. V.L.) che organizza gli ex partigiani cattolici e liberali.

DaH'antifascismo alla Resistenza

Studente universitario a Genova, dal 1931 al 1934 presidente della F.U.

C.l. e noto per la sua non adesione al regime, iniziò dal 1938 la cospirazione antifascista che all’inizio del 1943 lo porterà a essere proposto per il confino di polizia.

Nell’estate del 1943 organizzò la fusione dei cristianosociali con i superstiti del Partito popolare, fondando in Liguria la Democrazia cristiana, di cui fu il leader e segretario regionale nel corso della Guerra di liberazione e successivamente. Il 9.

9.1943 era uno dei fondatori del C. L.N. di Genova (v.) e nei mesi dell’occupazione tedesca rappresentò la D.C. fra i dirigenti della Resistenza ligure fino ail'insurrezione popolare che vide schierata nel capoluogo una Brigata del Popolo (o della Patria). Per il suo contributo alla Guerra di liberazione sarà decorato dal governo U.S.A. di Medaglia al merito della libertà con palme d’oro.

Secondo dopoguerra

Consultore nazionale, poi eletto alla Costituente e riconfermato nelle successive l[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine F.U., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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