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Il segmento testuale F.I. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 47

Brano: [...]ossi. A Sospel furono fucilati dai tedeschi il 22.8.1944: Antonio Bazoco, Oreste Fanti, Armando Ferrara, Pietro Gavini, Osvaldo Lorenzi, Luigi Martini, Michele Padino, Bruno Pistono, Alberto Quadretti, Mario Tirone. Tra i caduti nella zona si ricordano anche: Luigi Bertone (n. nel 1920), sottotenente di Artiglieria alpina, già comandante di un distaccamento della Brigata « Carlo Rosselli » in valle Stura, e Arrigo Guerci (n. a Cuneo nel 1920), ufficiale della stessa brigata, uccisi entrambi in combattimento presso SaintEtiennedeTinée il 2.9.1944; Pietro Bonardi. fucilato a Mentone T8.8.1944; Augusto Mugelli, organizzatore a Nizza degli F.T.P. e caduto durante la liberazione di Beausoleil, presso Monaco; Francesco Pause!li, combattente nei F.T.P. di Nizza e suicidatosi, per non cadere vivo nelle mani della polizia che assediava la sua casa, il 21.3.1943; Bruno Ratti, di 19 anni, combattente nei F.T.P., catturato e torturato dalla polizia, quindi fucilato a Nizza nel luglio 1943; Luigi Rosso, di Savona, catturato e seviziato nella caserma[...]

[...]i F.T.P. di Nizza e suicidatosi, per non cadere vivo nelle mani della polizia che assediava la sua casa, il 21.3.1943; Bruno Ratti, di 19 anni, combattente nei F.T.P., catturato e torturato dalla polizia, quindi fucilato a Nizza nel luglio 1943; Luigi Rosso, di Savona, catturato e seviziato nella caserma di Antibes, morto sotto le torture il 29.7.1943; Giovanni Rovis, partigiano combattente, sergente nelle Forces Francaises de l'Intérieur (F.

F.I.), caduto in combattimento il 19.4.1944; Elena Vagliano, valorosa combattente nelle F.F.I., catturata e ferocemente torturata dai tedeschi, infine fucilata a Grasse il 15.8.1944; Salvatore Bono, Lino Cerruti, Sergio Franceschi, Giovanni Olivero, Mario Ribotti.

Il Battaglione « Haute Tinée »

Nell’agosto del 1944, poco dopo lo sbarco americano noto come operazione Anvil (v.), si costituì a Nizza la formazione partigiana denominata « Battaglione Haute Tinée » (poi inquadrata nelle forze regolari francesi col nome di Battaglione 21/XV) e formata esclusivamente da stranieri; in essa, su 1.200 volontari di 23 diverse nazionalità, gli italiani furono 450, tra cui 18 ufficiali. Al comando del maggiore Miklos Zoldhenly (Michel), già comb[...]

[...], Giovanni Olivero, Mario Ribotti.

Il Battaglione « Haute Tinée »

Nell’agosto del 1944, poco dopo lo sbarco americano noto come operazione Anvil (v.), si costituì a Nizza la formazione partigiana denominata « Battaglione Haute Tinée » (poi inquadrata nelle forze regolari francesi col nome di Battaglione 21/XV) e formata esclusivamente da stranieri; in essa, su 1.200 volontari di 23 diverse nazionalità, gli italiani furono 450, tra cui 18 ufficiali. Al comando del maggiore Miklos Zoldhenly (Michel), già combattente antifranchista in Spagna, il battaglione prese parte durante otto mesi a tutte le più importanti azioni di quel fronte e verso la metà dell'aprile 1945, mentre nelle Alpi Marittime infuriavano violenti combattimenti, fu inviato all’attacco delle posizioni fortificate del passo di Barbacane, a quota 2.300. Fallito un primo tentativo (21.4), il giorno do

po un reparto comandato dall’aiutante Francesco Ulivi riuscì a sfondare la linea tedesca, aprendosi la strada verso l’Italia e congiungendosi con le formazioni partigiane piemontesi.

Il 18.5.1945,. in un Ordine del giorno rivolto ai soldati del 3o Reggimento francese, il colonnello Lelaquet ebbe parole di particolare elogio per i volontari del Battaglione 21 /XV: « Dopo i giorni difficili dell’azione clandestina e le dure prove della lotta aperta — diceva il messaggio — voi vivete oggi l’ebbrezza [...]

[...]ota 2.300. Fallito un primo tentativo (21.4), il giorno do

po un reparto comandato dall’aiutante Francesco Ulivi riuscì a sfondare la linea tedesca, aprendosi la strada verso l’Italia e congiungendosi con le formazioni partigiane piemontesi.

Il 18.5.1945,. in un Ordine del giorno rivolto ai soldati del 3o Reggimento francese, il colonnello Lelaquet ebbe parole di particolare elogio per i volontari del Battaglione 21 /XV: « Dopo i giorni difficili dell’azione clandestina e le dure prove della lotta aperta — diceva il messaggio — voi vivete oggi l’ebbrezza delirante del successo. Quasi soli, durante sei mesi, voi avete sbarrato al nemico l'accesso alle nostre valli delle Alpi Marittime. Fianco a fianco, cuore a cuore con i vostri compagni della I Divisione Francese Libera e del Battaglióne 21/XV voi avete strappato al nemico gli ultimi lembi del territorio nazionale. Voi avete aperto una breccia nel sistema fortificato nemico, conquistando le posizioni fortificate di Sespoui, occupando Laufern, mentre i vostri compagni del 21/XV strappavano al nemico le opere fortificate di Passo di Barbacane ».

Da parte sua, il generale Garbay, comandante della I Divisione Francese Libera, riconobbe: « I vostri combattenti al Passo di Barbacane e di Collelonga, le perdite che avete inflitto al nemico, la vostra discesa nella valle della Stura, hanno notevolmente contribuito alla vittoria ».

La Brigata « Rosselli »

Nelle Alpi Marittime combattè anche la Brigata « Carlo Rosselli » della I Divisione Alpina « G.L. ». Operante originariamente in valle Stura, dopo la dura battaglia svoltasi il 17.8.1944 al Colle della Maddalena (francese: Col de Larche) questa formazi[...]

[...] Collelonga, le perdite che avete inflitto al nemico, la vostra discesa nella valle della Stura, hanno notevolmente contribuito alla vittoria ».

La Brigata « Rosselli »

Nelle Alpi Marittime combattè anche la Brigata « Carlo Rosselli » della I Divisione Alpina « G.L. ». Operante originariamente in valle Stura, dopo la dura battaglia svoltasi il 17.8.1944 al Colle della Maddalena (francese: Col de Larche) questa formazione fu costretta a sconfinare in Francia; unitasi alle forze partigiane francesi, essa lottò così in appoggio agli americani quando essi giunsero a Nizza. Il 27 agosto la città insorse e quando i tedeschi ripiegarono sul Colle della Maddalena, in località Baracche di Castiglione, furono attaccati dai partigiani della « Rosselli ». Successivamente la brigata, partecipando ad altri scontri sul fronte alpino francese (Isola, Auron, Bourgeais), si trasferì a Belvedere in Val Vésubie; dopo aver forzato i capisaldi tedeschi presso Turini, il 18.4.1945 rientrò in territorio italiano, in tempo per partecipare alla liberazione[...]

[...]i ripiegarono sul Colle della Maddalena, in località Baracche di Castiglione, furono attaccati dai partigiani della « Rosselli ». Successivamente la brigata, partecipando ad altri scontri sul fronte alpino francese (Isola, Auron, Bourgeais), si trasferì a Belvedere in Val Vésubie; dopo aver forzato i capisaldi tedeschi presso Turini, il 18.4.1945 rientrò in territorio italiano, in tempo per partecipare alla liberazione di Cuneo (v.).

Bibliografia essenziale: Robert Aron, Histoire de la Libération de la France, Paris, 1959; P. Leonetti Carena, Gli italiani del Maquis, Milano, 1966; J. Hugonnot G. Laroche, Les étrangers dans ‘le Résistance frangaise, Cahiers Internationaux de la Résistance, Wien, n. 4 1960; A. Bartolini, Sto^ ria della Resistenza italiana all’estero, Padova, 1965; G. Calandrone, La Spagna brucia, Roma, 1962.

Alpini

Speciali unità dell’esercito italiano,

inquadrate nella fanteria e costituite per l’azione in alta montagna. All’inizio della seconda guerra mondiale le truppe alpine erano così ordinate: Divisione[...]

[...]sco alle installazioni militari italiane, le truppe alpine furo* no tra le prime a opporre tenace resistenza e a dar vita, sia sul territorio nazionale che all’estero, a formazioni partigiane. La Divisione « Alpi Graie », che era stata da poco rimpatriata dal Montenegro, nei giorni successivi all’8 settembre difese disperatamente la base navale di La Spezia da soverchianti forze tedesche, prima di esserne sopraffatta. Nella penisola balcanica, ufficiali e soldati della Divisione « Taurinense » costituirono una Brigata « Garibaldi » (v.) che combattè validamente, a fianco dell’esercito di liberazione jugoslavo, fino alla fine del 1944 (avendo 2.190 soldati uccisi, 793 feriti e 7.291 dispersi). In Francia, un gruppo di soldati e ufficiali della Divisione « Pusteria » e del 20° Gruppo sciatori passarono nelle file del maquis, costituendo un’unità autonoma che ui batté lungamente e con valore contro i tedeschi. Dalla Corsica, due battaglioni alpini furono tra;, «ertati dagli Alleati sul continente e, subito inquadrati nel Corpo Ital’ano di Liberazione (v.), dal maggi ) al settembre 1944 parteciparono alla liberazione dell’Abruzzo e delle Marche.

Alpron, Sergio

Giovanni Gabbia. N. a ferona il 24. 4.1910; fucilato a Savona il 31.3. 1944; rappresentante di commercio. Di famiglia ebrea perseguitata, residente a Sestri (Genova) e membro dell’organizzazione comunista clandestina, dall’8.9.1943 parteci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 269

Brano: [...]rète e Front de l’indépendance) e in altri minori. L’« Armée secrète » (A.S.), derivata dalla Légion belge fondata nel 1940 dal colonnello Lem, era quasi interamente costituita da militari. Arrestato Lenz dai tedeschi, gli successe il colonnello Bastion, al quale il governo in esilio dette mandato di fondere tutte le forze militari alla macchia in una unica organizzazione. Durante una riunione clandestina, anche Bastion

— una delle più nobili figure della resistenza belga — fu arrestato e successivamente ucciso (la sua delatrice verrà giustiziata dai patrioti). Gli successe il colonnello Gérard, che guidò l’A.S. per qualche mese finché, individuato dalla polizia tedesca, riparò a Londra. L’organizzazione clandestina passò così al comando del generale Pire (conosciuto come Pygmalion) e assunse per qualche tempo il nome di Armée de Belgique, tornando infine alla denominazione precedente.

Il « Front de l’indépendance » (F.I.), cui fecero capo VArmée belge des parti san s e le Mi lice s patrlotiques, era guidato e in gran parte composto da comunisti (tra cui numerosi ex combattenti delle Brigate Internazionali in Spagna).

Altre organizzazioni minori della Resistenza belqa erano la Briaata bianca, Il Movimento nazionale belga, il Gruppo « G », il Gruppo Nola addetto al controsabotaggio. VArmata di liberazione, l'Organizzazione militare belga della Resistenza, il Movimento nazionalmonarchico. Già all’inizio del 1942 l’attività partigiana aveva assunto tutte le caratteristiche della guerriglia. Tra il

1942 e il[...]

[...] erano già state vendute. Uno dei più importanti compiti assolti dalla Resistenza belga fu quello di informare tempestivamente i Ctpmandi alleati sui movimenti delle truppe tedesche, di cui il Belgio costituiva uno dei più importanti centri di smistamento. Per meglio assolvere tale compito furono paracadutati nel paese numerori agenti muniti di apparecchi ra

diotrasmittenti che vanamente i tedeschi cercarono di localizzare e distruggere. Alla fine del 1943 il capo del governo in esilio Pierlot potè affermare con legittimo orgoglio: « II Belgio è divenuto, per gli Alleati, una casa di vetro », nella quale l’aviazione poteva « vedere e colpire » in qualsiasi momento. Ogni centro radio aveva un comandante e un nome di battaglia, e la storia di questi gruppi è diventata leggendaria: tra essi si ricorda il Réseau Clarence (che più tardi si chiamò Clevemand), comandato da Walther Dewé che già nel 1915 era stato a capo di un’analoga organizzazione, la famosa Dama bianca. Scoperto dalla polizia all’inizio del 1944, Dewé cadde crivellato di c[...]

[...]famosa Dama bianca. Scoperto dalla polizia all’inizio del 1944, Dewé cadde crivellato di colpi mentre stava cercando di mettere in salvo la radio e i suoi collaboratori.

Gli effettivi della Resistenza belga, che in un rapporto del 4.6.1944 venivano valutati in circa 50.000 unità, salirono a 75.000 ai primi di settembre, nel corso della preparazione insurrezionale. Dopo Io sbarco angloamericano in Normandia (6.6.1944) i partigiani belgi intensificarono la loro azione per interrompere le linee di rifornimento tedesche: una divisione blindata della Wehrmacht, chiamata urgentemente in Normandia dai suoi accantonamenti d’OIanda, perse due preziose settimane prima di poter arrivare al fronte, non essendo riuscita ad attraversare il Belgio e avendo dovuto, per questa ragione, spostarsi lungo il corso del Reno. Uno dei più grandi porti d’Europa,

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine F.I., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---A.S. <---Alberto Quadretti <---Alpi Graie <---Armée de Belgique <---Baracche di Castiglione <---Basilio Rossi <---Battaglione Haute <---Battaglione Haute Tinée <---Belvedere in Val <---Belvedere in Val Vésu <---Bibliografia <---Bruno Pistono <---Col de Larche <---Divisione Francese Libera <---F.F.I. <---F.T.P. <---Francesco Pause <---Francesco Ulivi <---G.L. <---Giovanni Olivero <---Giovanni Rovis <---Gruppo Nola <---Gustave Le Clercq <---I Divisione Alpina <---I Divisione Francese <---Justice Libre <---La Spezia <---Lino Cerruti <---Luigi Rosso <---Mario Tirone <---Mentone T <---Osvaldo Lorenzi <---Passo di Barbacane <---Pietro Bonardi <---Storia <---antifranchista <---collaborazionista <---collaborazionisti <---comunisti <---gappista <---italiana <---italiane <---italiani <---italiano <---socialista



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