Brano: [...]sere giustificato, è però certamente ed intenzionalmente esiodeo; perché anche all'esordio dei Lavori Esiodo invoca le Muse della Pieria a venire per cantare sul posto l'aretalogia del loro padre Zeus (12), e ciononostante piú tardi ricorda di aver dedicato il tripode vinto nell'agone di Calcide alle Muse Eliconie, 11 dove lo avevano iniziato al canto (6578, in un contesto ingiustamente sospettato da Plutarco).
La localizzazione delle Muse sull'Elicona, è indubbio, deve ad Esiodo il suo successo. Può esserne stata un'ovvietà, se in quella contrada preesisteva un culto musaico, come parrebbe lecito dedurre dalla puntuale descrizione del movimento delle Muse sull'Elicona (18) e dalla notizia autobiografica relativa alla dedica del premio agonistico sul luogo dell'iniziazione poetica (Lavori 6578) 3. Ma può esserne stata anche una novità, se fu Esiodo a fingersi come Muse delle ordinarie e anonime Ninfe locali la cui epifania memorabile rivelò la sua vocazione e inaugurò la sua carriera poetica, e se il culto musaico si diffuse attorno all'Elicona solo per influenza della poesia esiodea 4.
I Vedi almeno la genealogia omericoesiodea dell'Agone di Omero ed Esiodo 4 e la tavola comparativa delle vite omeriche presso ALLEN, tra le pp. 32 e 33.
2 Cfr. ad esempio A. MEYER, De compositione theogoniae Hesiodeae, Diss. Berlin 1887, p. 85 e vedi KAMBYLIS, pp. 378.
3 Cosí ragiona VON DER MUEHLL, pp. 1956; dr. VERDENIUS, pp. 2256.
4 E l'opinione di K. LATTE, Hesiods Dichterweihe, « Antike und Abendland » 1, 1946, pp. 1578; K. VON FRITZ, Das Proömium der hesiodischen Theogonie, in Festschrift Snell, München 1956, p. 32 (poi anche in Hesiod, p. [...]
[...]oniae Hesiodeae, Diss. Berlin 1887, p. 85 e vedi KAMBYLIS, pp. 378.
3 Cosí ragiona VON DER MUEHLL, pp. 1956; dr. VERDENIUS, pp. 2256.
4 E l'opinione di K. LATTE, Hesiods Dichterweihe, « Antike und Abendland » 1, 1946, pp. 1578; K. VON FRITZ, Das Proömium der hesiodischen Theogonie, in Festschrift Snell, München 1956, p. 32 (poi anche in Hesiod, p. 299); KAMBYLIS, pp. 359 e 467. I dati archeologici, pur confermando un culto fiorente attorno all'Elicona, non sono in grado di rivelarne la data iniziale, cfr. G. Roux, Le Val des Muses et les Musées chèz les auteurs anciens, « Bulletin de correspondance héllenique » 78, 1954, pp. 2248.
322 VARIETÀ E DOCUMENTI
In ogni caso la collocazione esiodea delle Muse sull'occidentale Elicona sembra avvenire in ossequio se non a culti, almeno a credenze locali; ed Esiodo almeno in un altro caso riflette un culto paramusaico beotico: testimoniando la cura della madre delle Muse, Mnemosine, per Eleutere (54), da identificare con la località sulle pendici dell'orientale Citerone 5.
All'opposto, è ovvio, la localizzazione olimpiopieria delle Muse è importata. E se l'abituale residenza olimpica (63) è notata dalla qualifica « Olimpie » (già?) nell'epica omerica; la notizia della nascita in Pieria, « poco distante dall'altissima vetta del nevoso Olimpo » (62), è anch'essa attestata — a[...]
[...] frattempo sia definitivamente tramontata l'illusione dell'omerocentrismo (e panomerismo) epico'.
Eppure, credo, alcune esplicite testimonianze antiche possono giovarci. Ché il tentativo sincretistico peculiare del proemio della Teogonia non risulta isolato: Strabone e Pausania conoscono appunto tale situazione per la Beozia ar
caica. Strabone, è vero, avanza solo caute ipotesi sulla base di semplici comparazioni toponomastiche:
Qui [presso l'Elicona] c'è il tempio delle Muse e la fonte di Ippo e l'antro delle Ninfe Leibetridi; in base a ciò si potrebbe indurre che erano Traci coloro i quali consacrarono l'Elicona alle Muse, gli stessi che dedicarono alle stesse dee e la Piena e Leibetro e la Pimpleia, ed erano chiamati Pieri. Scomparsi costoro, ora queste zone sono occupate dai Macedoni. Ho già detto [401] che questa parte della Beozia un tempo fu colonizzata dai Traci, sopraffatti i Beoti, insieme ai Pelasgi e ad altri barbari (410, cfr. 471).
Pausania invece si fonda non su impressioni ma su notizie locali antiche:
... I figli di Aloeo ritennero che le Muse fossero in numero di tre, e dettero loro
i nomi di Melete, Mneme e Aoide. Piú tardi, dicono, giunse a Tespie Piero di Macedonia — da cui ha p[...]
[...]Muse: e tali opere, come chiarisce il contesto, erano degli inni 10. È dunque in base a questa tradizione che Esiodo desunse la possibilità di identificare Muse indigene e Muse straniere. Per esprimerla mostrava il fittizio movimento scenico delle Muse Eliconie verso l'Olimpo (11), inverso rispetto al probabile movimento dell'immigrazione storica.
Non è un caso, del resto, che, come riconobbe van Groningen (pp. 2926),
i Beoti abitanti presso l'Elicona in seguito ripudiassero i proemi di entrambi
i maggiori poemi esiodei (ed anche l'intera Teogonia, un inno piú esteso, cfr. 9634), perché troppo intimamente legati alle Muse pierie: essi dunque, per rifiutare l'influenza delle divinità straniere, non potevano che censurare proprio la forma poetica in cui esse erano presenti, cioè la forma innodica.
2. I nomi delle Muse. — La serie onomastica delle Muse (7580) ben si addice ad Esiodo, maestro beotico di cataloghi 11, ed è anche in strettissimo rapporto col contesto, immediato e remoto. a. Ciascuno dei teonimi rileva una delle qualità collett[...]