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Il segmento testuale E.P.L. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 557

Brano: [...] stesso, il P.C. sloveno affermava che i territori etnicamente sloveni dovevano intendersi fin da quel momento annessi alla Slovenia Unita.

Nell’aprile 1943 i due distaccamenti sloveni divennero Brigate (“Gregorcic” e “Ivan Gradnik”). Queste, passando l’Isonzo, operarono per un certo periodo nella Slavia friulana, dove con il loro aiuto sorse il primo reparto della Resistenza italiana, il Btg. “Garibaldi” (v. Gorizia). Tra l’8 e l’11.9.1943 l’E.P.L. della Slovenia raccolse le armi abbandonate dalle truppe italiane (l’intero armamento della Divisione “Ison

zo” e, parzialmente, quello delle Divisioni “Lombardia”, “Macerata”, “Torino”, “Julia” e “Sforzesca”), mentre i tedeschi disarmarono il presidio di Lubiana e le guarnigioni lungo la ferrovia MariborTrieste, linea che essi avevano occupato fin dal 22 agosto nonostante le proteste del Comando italiano. Le trattative dei partigiani con i vari Comandi italiani per il passaggio in massa delle truppe nelle file della Resistenza fallirono, ma diverse centinaia di militari italiani si uniron[...]

[...]o”, “Julia” e “Sforzesca”), mentre i tedeschi disarmarono il presidio di Lubiana e le guarnigioni lungo la ferrovia MariborTrieste, linea che essi avevano occupato fin dal 22 agosto nonostante le proteste del Comando italiano. Le trattative dei partigiani con i vari Comandi italiani per il passaggio in massa delle truppe nelle file della Resistenza fallirono, ma diverse centinaia di militari italiani si unirono ugualmente alle formazioni

dell’E.P.L. che, enormemente rafforzato, eliminò quasi tutti i presìdi dei belogardisti rimasti d’improvviso senza protettori.

Dall’1 al 3.10.1943 si svolse a Kocev il Congresso dei delegati del popolo sloveno, nel corso del quale fu costituito il Consiglio centrale di liberazione nazionale della Slovenia e vennero eletti i deputati al Consiglio antifascista di liberazione nazionale della Jugoslavia.

Gli italiani nell’E.P.L.

Nella seconda metà del settembre

557



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 632

Brano: [...]ivenne sede del comando operativo partigiano regionale (V Zona), il quale provvide a inquadrare 12.000 volontari in 2 brigate e alcuni distaccamenti. Del comando, assunto dai generali Sava Vukelic e Joze SkociJic inviati dal Quartier generale dell’Esercito popolare di liberazione della Croazia, entrò a far parte anche l’italiano Mario Cherin, con il grado di tenente. Con l’occasione, giunse a Pisino Franz RozmanStane, capo di stato maggiore dell’E.P.L. della Slovenia.

In base agli ordini diramati dagli organismi politicomilitari insediati a Pisino, le formazioni partigiane istriane passarono ovunque all’attacco dei presìdi. Nell’intera regione, i partigiani raccolsero le armi abbandonate da circa 8.600 soldati e carabinieri italiani, nonché 120 autocarri, 9 cannoni, 2 navi, 6 carri armati, 12 autoblinde e altro bellico.

Il 13.9.1943 fu costituito a Pisino il primo Comitato popolare regionale di liberazione dell'lstria, di cui entrarono a far parte, in rappresentanza degli antifascisti italiani, Giacomo Urbini di Pola e Giuseppe Budici[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 558

Brano: [...]ngrossò grazie all’afflusso di oltre duemila volontari provenienti dal Friuli, dalla zona di Trieste e dall’lstria, dando origine a una nuova brigata (la “Fratelli.Fontanot”), nonché ad altri reparti che confluiranno tutti nella Divisione Garibaldi “Natisone” (v.).

Nella prima metà del 1944 le forze tedesche e collaborazioniste erano rimaste quasi sempre bloccate nei maggiori centri urbani e costrette alla difensiva, mentre le formazioni dell’E.P.L. continuavano a consolidarsi. Un'offensiva sferrata dai tedeschi all’inizio di maggio era fallita del tutto, ma nell’autunnoinverno 194445 i tedeschi impegnarono duramente i partigiani. In questa fase della lotta le formazioni italiane seppero farsi particolarmente onore nella Selva di Tarnova, nella Bela Krajina, nella Suha Kraj'ina e in altre zone, subendo anche durissime perdite specialmente dal febbraio alTaprile 1945, avendo complessivamente un migliaio di caduti. Gli italiani parteciparono poi alla liberazione di Trieste (v.), di Gorizia e dei maggiori centri della Slovenia fino a Lubian[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 533

Brano: [...] politiche, nel 1964 (a 87 anni) uscì dal P.S.I. per aderire al P.S.I.U.P..

Drapsin, Petar

N. a Turija (Jugoslavia) nel 1914; m. a Belgrado il 2.11.1945. Comunista, fu volontario nelle Brigate Internazionali in Spagna. Dal

1941 fu tra i dirigenti della guerra di liberazione in Jugoslavia: commissario generale dei Distaccamenti partigiani dell’Erzegovina, fu successivamente comandante di divisione e di corpo d’armata, vicecomandante dell’E.P.L. della Croazia e infine comandante della IV Armata, alla cui testa liberò la Dalmazia, l'Istria e Trieste.

È stato proclamato Eroe del popolo jugoslavo.

G.Sco.

Drog, Vittorio

N. a Venezia nel 1921, m. a FiumeRijeka nel 1976.

Militare dell’Aeronautica e antifascista, nel 1941 prestava servizio in Sicilia, quando per punizione venne trasferito al Silurificio di Fiume. Nel 1942 aderì al movimento clandestino di liberazione e nel settembre 1943 si diede alla macchia, aggregandosi ai partigiani. Combattè nella 6a Brigata “Licka” al seguito del Comando Supremo, meritando due medaglie [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine E.P.L., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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