Brano: [...]dustriale, lucrando profitti enormi dalla protezione statale e dai bassi costi di una mano d’opera impossibilitata a far valere qualsiasi rivendicazione perché sottoposta al ferreo governo della dittatura. Fra il 1922 e il 1933 il capitale della Edison fu nuovamente decuplicato, salendo da 165,5 milioni a 1.485 milioni. La società divenne in tal modo il maggior complesso elettrico italiano e la più grande holding industriale e finanziaria della Penisola.
Nel 1933 la Edison forniva 2.514 milioni di kwh, in parte destinati a usi civili, ma in parte assai maggiore alle industrie delle zone di più alto incremento economico. Le condizioni in cui agiva il comparto elettrico erano le più sicure, sia perché esso non doveva temere la concorrenza estera sia perché i grandi gruppi si erano divisi le zone d’influenza del paese e agivano in stretto intreccio di interessi fra loro. Questi due fattori mettevano le società elettriche al riparo quasi totalmente dalle ripercussioni negative di crisi anche gravissime, come quella che sconvolse l’economi[...]
[...]si fra loro. Questi due fattori mettevano le società elettriche al riparo quasi totalmente dalle ripercussioni negative di crisi anche gravissime, come quella che sconvolse l’economia mondiale intorno agli anni Trenta (v. Crisi economica del 1929). In aggiunta i monopoli elettrici praticavano una politica dei prezzi di pieno arbitrio, a danno soprattutto delle piccole e medie imprese, assicurandosi profitti ingentissimi che solo in parte minima venivano devoluti al rinnovo di impianti, mentre un’alta percentuale andava distribuita agli azionisti (e il grosso dei pacchetti azionari si concentrava in poche mani) o in investimenti speculativi in vari campi.
Attenta a trarre ogni profitto dalla situazione in atto e perfettamente allineata a tutte le direttive del regime, la Edison non mancò tutta
via di abilmente predisporsi qualche titolo di merito presso settori dell’opposizione democraticoradicale e liberale, assumendo nei propri uffici noti antifascisti, come fu il caso di Ferruccio Farri (v.), reduce dal carcere e dal confino dopo[...]
[...]erfino uno dei dirigenti delle Corporazioni fasciste, Alfredo Giarratana, uno « Stato nello Stato ». Costituito l’I.R.I., l’ente statale passò il pacchetto azionario della più forte società finanziaria italiana, la Bastogi, a un consorzio formato dalla Edison e dagli altri massimi esponenti dell’industria del Paese [Pirelli, Agnelli, Centrale, Montecatini, S.A.D.E., Assicurazioni Venezia). Con questa operazione l’I.R.I. rinunziò di fatto a intervenire in concorrenza con gli interessi privatistici e riconfermò la propria natura di ente creato per sanare, a spese dell’intera collettività nazionale, i paurosi deficit derivanti dagli indirizzi speculativi della classe dirigente (v. Capitale finanziario).
Guerra e dopoguerra
La seconda guerra mondiale provocò alle imprese elettriche, rispetto alle altre industrie, danni relativamente modesti. Allatto dell'insurrezione nazionale dell’aprile 1945 le formazioni partigiane e gli operai salvarono con il loro intervento pressoché tutti gli impianti idroelettrici (v. Antisabotaggio), sicché co[...]
[...]trica, peraltro mettendole a disposizione
— a titolo di riscatto degli impianti — una quota annua di capitali di entità tale da permetterle di estendere gli investimenti in nuovi settori. Nel 1966, a conclusione di una complessa operazione, la Edison si è fusa con la Montecatini (v.), dando vita alla Montedison che si pone oggi all’ottavo posto nella graduatoria delle più grandi imprese monopolistiche del mondo (prima della fusione la Edison veniva classificata al 53° posto e la Montecatini aH’810). Presidente del nuovo complesso venne nominato l’ing. Giorgio Valerio, che già presiedeva la Edison e che si è dimesso dalla nuova carica il 10.4.1970. Nell’autunno 1968 l'industria di Stato (attraverso l'I.R.I. e T’E.N.I.) ha sottoscritto importanti quote del pacchetto azionario del nuovo oligopolio. Questa operazione che da un lato sostiene la Montedison nel momento in cui mira a estendere il proprio intervento in ogni direzione produttiva, dall’altro rende più intimi i rapporti tra lo Stato e la grande industria privata, nel processo di reciproca compenetrazione tra gruppi capitalistici e classe dirigente politica per meglio garantirsi la gestione del potere in Italia.
M.Gi.
Educ, Pasquale
Bandiera. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Villa Castelnuovo (Torino) il 17.4.1927, fucilato[...]