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Il segmento testuale E.N.I. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 16Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 609

Brano: [...] grande impulso allo sviluppo di ulteriori ricerche.

Membro della Consulta Nazionale e consigliere nazionale della Democrazia cristiana, nel 1948 fu eletto deputato,

Enrico Mattei

Dopo che il 19.3.1949 si ebbe la scoperta dell'importante giacimento di petrolio di Cortemaggiore (Piacenza), Mattei si dedicò interamente al potenziamento di questo settore dell’industria di Stato. Nel febbraio 1953 fu costituito l'Ente nazionale idrocarburi (E.N.I.), di cui egli divenne presidente, dimettendosi da deputato per incompatibilità. Da quel momento cominciò la sua battaglia per infrangere il monopolio mondiale de! cartello petrolifero angloamericano e per inserire l’E.N.I. tra i grandi interlocutori dei paesi del Terzo Mondo (detentori dei maggiori giacimenti) offrendo più vantaggiose condizioni nei contratti per lo sfruttamento delle loro risorse petrolifere. La spregiudicatezza con cui affrontò questa battaglia gli permise di aprire brecce vistose nella fortezza degli interessi delle famose « sette sorelle », ma gli attirò l’odio implacabile dei potenti padroni del cartello petrolifero e dei loro fiduciari italiani.

In quegli stessi anni Mattei cominciò a diventare oggetto di attentati, sui quali fu sempre steso un velo di silenzio per non aggravare la ten[...]

[...]li permise di aprire brecce vistose nella fortezza degli interessi delle famose « sette sorelle », ma gli attirò l’odio implacabile dei potenti padroni del cartello petrolifero e dei loro fiduciari italiani.

In quegli stessi anni Mattei cominciò a diventare oggetto di attentati, sui quali fu sempre steso un velo di silenzio per non aggravare la tensione con le società petrolifere, indirettamente accusate. I pericoli si accentuarono dopo che l’E.N.I. cominciò a stabilire rapporti con l’Africa del Nord, già concupita dai monopoli angloamericani come riserva di immense risorse petrolifere. Nell’ottobre 1962, alla vigilia di un importante incontro con il capo del governo algerino per trattare la partecipazione dell’E.N.I. allo sfruttamento di estesi giacimenti petroliferi individuati in Algeria, Mattei rimase vittima di un misterioso incidente mentre volava, a bordo del suo aereo personale, sul cielo di Bascapé. Egli era già stato più volte minacciato dall’O.A.S., l’organizzazione fascista francese contraria all’indipendenza algerina, la quale

lo accusava di aver aiutato finanziariamente la rivoluzione dell’Algeria. La perizia tecnica sull’incidente potè accertare che questo era stato causato dalla presenza di un corpo estraneo in uno dei due reattori. Il governo italiano tacque, avallando con il suo silenz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 429

Brano: [...]gioranza direttamente dall’I.R.I..

Ogni società finanziaria opera in un determinato settore: in particolare, le finanziarie dell’I.R.I. sono la Finsider, la Finmeccanica, la Fincantieri, la Stet che opera nel campo delle comunicazioni, la Finmare, Vltalstat che opera nel settore delle costruzioni, la Sme che opera in quel

lo alimentare, VAlitaiia, la Società Autostrade, Vitalsiei che opera nel campo dell’informatica.

Le finanziarie dell’E.N.I. sono ì'Agip che opera nel settore dell’energia, la Snam che opera in quello della produzione e distribuzione di gas, VAgip Nucleare, ì'Anic che opera nel settore della chimica, la Saipem e la Snam progetti che operano in quello dell’ingegneria e dei servizi, la Nuovo Pignone e la Savio in quel

lo meccanico e meccanotessile, la Lanerossi nel settore tessile, la Samim nel settore minerometallurgico, la Sofid nel settore finanziario, oltre ad alcune minori.

L’E.F.I.M. ha come finanziarie: la Finanziaria E. Breda che detiene partecipazioni nel settore meccanico e delle armi; la Breda Ferrov[...]

[...]liardi, per un totale di 819,5 miliardi di lire;

— per l’E.A.G.A.T., un fondo di dotazione di 52,3 miliardi di lire;

— per l’Ente autonomo di gestione per il cinema, un fondo di dotazione di 65,5 miliardi di lire.

Le cifre indicate non riflettono tutti i versamenti effettivamente fatti in conto capitale dallo Stato, perché i fondi di dotazione vengono periodicamente reintegrati per le perdite subite nei vari anni. Ad esempio, ri.R.I., l’E.N.I. e l'E.F.I.M. hanno partecipato alla costituzione della Gepi, l’ente economico che si assume la gestione delle aziende in crisi per risanarle se possibile e cederle nuovamente ai privati, oppure liquidarle in caso non ne sia possibile il risanamento. Ebbene, al 31.12.1978 i tre maggiori istituti economici (I.R.I., E.N.I. ed

E.F.I.M.) avevano subito perdite per 55,2 miliardi ciascuno, quindi per un totale di 165,6 n>;Iiardi per la sola partecipazione nella Gepi.

Funzione parassitari a

L’esempio della Gepi, e ancor più quello dell’E.G.A.M., sono emblematici della funzione che nel nostro paese svolgono le partecipazioni statali. Nella maggior parte dei casi, e soprattutto negli ultimi dieciquindici anni, esse si sono assunte le perdite di attività già in mano ai privati, per addossarle alla collettività, coprendo le perdite stesse

o risanando le aziende con denaro pubblico. Spesso poi le stesse azien[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 430

Brano: [...]iorno, YEspi (Ente siciliano di promozione industriale), YEms (Ente minerario sardo), la Fime (Finanziaria meridionale), le varie finanziarie regionali, il Cis (Credito industriale sardo) e così via.

Un primo censimento delle società a partecipazione statale, effettuato nel 1975, ha fornito un elenco di ben 1.022 imprese, nelle quali i maggiori enti di gestione hanno una partecipazione diretta o indiretta, e precisamente:

Ente

I.R.I.

E.N.I.

E.F.I.M.

Gepi

E.G.A.M,

E.A.G.A.T.

Cinema

Totale

Soc. in partecip.

586

200

120

57

43

13

3

1.022

Tale censimento include, salvo pochissime eccezioni, soltanto le imprese in cui gli stessi enti hanno una partecipazione di maggioranza. Complessivamente, la continua espansione delle imprese a partecipazione statale in cui, salvo pochissime eccezioni, gli enti di gestione hanno la maggioranza di controllo, ha fatto sì che i dipendenti aumentassero dalle 273.000 unità del 1953 alle 715.000 del 1976.

Il caso dell’E.G.A.M,

Non fa più parte delle PP[...]

[...]società armatoriale genovese. Finché, dopo una serie di scandali, nel 1975 l’Einaudi venne revocato.

Dopo un periodo di interregno, venne nominato commissario straordinario dell’E.G.A.M. il nuovo presidente Ugo Niutta. Preso atto dello stato di insolvenza dell’ente, questi diede inizio alla procedura di liquidazione: le imprese delI’Egam vennero così in parte trasferite airi. R.l. (per quanto riguardava le attività siderurgiche), in parte all’E.N.I. (per il settore minerariometallurgico) e in parte chiuse. Si è valutato che la sola operazione di smobilizzo di quello che è stato definito il « carrozzone » per antonomasia, per il solo periodo 197782 è costata oltre 1.600 miliardi di

lire di denaro pubblico. Gran parte di questa somma è passata a gruppi privati che ben volentieri avevano venduto come « redditizie » aziende che producevano solo perdite.

Il ruolo deUlmpresa pubblica

L’intervento pubblico nell’economia dovrebbe in genere sopperire alle carenze del settore privato e alle crisi del processo di accumulazione capitalistic[...]

[...] 197782 è costata oltre 1.600 miliardi di

lire di denaro pubblico. Gran parte di questa somma è passata a gruppi privati che ben volentieri avevano venduto come « redditizie » aziende che producevano solo perdite.

Il ruolo deUlmpresa pubblica

L’intervento pubblico nell’economia dovrebbe in genere sopperire alle carenze del settore privato e alle crisi del processo di accumulazione capitalistico, operando in quei settori che non sono convenienti per l’imprenditoria privata, ma che permettono di aumentarne l’efficienza. Per questo, anche in Italia, l’intervento pubblico è nato nei settori ad alta intensità di capitale e a redditività differita, come quello siderurgico, permettendo così alle imprese private di operare in settori a maggiore redditività e con minore fabbisogno di capitale.

L’impresa pubblica è nata e si è sviluppata in Italia durante il fascismo, periodo che ha rappresentato non solo una fase di protezionismo, ma anche di sensibili controlli sull’apparato produttivo e di ingresso diffuso della classe politica nell[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 190

Brano: [...]dustriale, lucrando profitti enormi dalla protezione statale e dai bassi costi di una mano d’opera impossibilitata a far valere qualsiasi rivendicazione perché sottoposta al ferreo governo della dittatura. Fra il 1922 e il 1933 il capitale della Edison fu nuovamente decuplicato, salendo da 165,5 milioni a 1.485 milioni. La società divenne in tal modo il maggior complesso elettrico italiano e la più grande holding industriale e finanziaria della Penisola.

Nel 1933 la Edison forniva 2.514 milioni di kwh, in parte destinati a usi civili, ma in parte assai maggiore alle industrie delle zone di più alto incremento economico. Le condizioni in cui agiva il comparto elettrico erano le più sicure, sia perché esso non doveva temere la concorrenza estera sia perché i grandi gruppi si erano divisi le zone d’influenza del paese e agivano in stretto intreccio di interessi fra loro. Questi due fattori mettevano le società elettriche al riparo quasi totalmente dalle ripercussioni negative di crisi anche gravissime, come quella che sconvolse l’economi[...]

[...]si fra loro. Questi due fattori mettevano le società elettriche al riparo quasi totalmente dalle ripercussioni negative di crisi anche gravissime, come quella che sconvolse l’economia mondiale intorno agli anni Trenta (v. Crisi economica del 1929). In aggiunta i monopoli elettrici praticavano una politica dei prezzi di pieno arbitrio, a danno soprattutto delle piccole e medie imprese, assicurandosi profitti ingentissimi che solo in parte minima venivano devoluti al rinnovo di impianti, mentre un’alta percentuale andava distribuita agli azionisti (e il grosso dei pacchetti azionari si concentrava in poche mani) o in investimenti speculativi in vari campi.

Attenta a trarre ogni profitto dalla situazione in atto e perfettamente allineata a tutte le direttive del regime, la Edison non mancò tutta

via di abilmente predisporsi qualche titolo di merito presso settori dell’opposizione democraticoradicale e liberale, assumendo nei propri uffici noti antifascisti, come fu il caso di Ferruccio Farri (v.), reduce dal carcere e dal confino dopo[...]

[...]erfino uno dei dirigenti delle Corporazioni fasciste, Alfredo Giarratana, uno « Stato nello Stato ». Costituito l’I.R.I., l’ente statale passò il pacchetto azionario della più forte società finanziaria italiana, la Bastogi, a un consorzio formato dalla Edison e dagli altri massimi esponenti dell’industria del Paese [Pirelli, Agnelli, Centrale, Montecatini, S.A.D.E., Assicurazioni Venezia). Con questa operazione l’I.R.I. rinunziò di fatto a intervenire in concorrenza con gli interessi privatistici e riconfermò la propria natura di ente creato per sanare, a spese dell’intera collettività nazionale, i paurosi deficit derivanti dagli indirizzi speculativi della classe dirigente (v. Capitale finanziario).

Guerra e dopoguerra

La seconda guerra mondiale provocò alle imprese elettriche, rispetto alle altre industrie, danni relativamente modesti. Allatto dell'insurrezione nazionale dell’aprile 1945 le formazioni partigiane e gli operai salvarono con il loro intervento pressoché tutti gli impianti idroelettrici (v. Antisabotaggio), sicché co[...]

[...]trica, peraltro mettendole a disposizione

— a titolo di riscatto degli impianti — una quota annua di capitali di entità tale da permetterle di estendere gli investimenti in nuovi settori. Nel 1966, a conclusione di una complessa operazione, la Edison si è fusa con la Montecatini (v.), dando vita alla Montedison che si pone oggi all’ottavo posto nella graduatoria delle più grandi imprese monopolistiche del mondo (prima della fusione la Edison veniva classificata al 53° posto e la Montecatini aH’810). Presidente del nuovo complesso venne nominato l’ing. Giorgio Valerio, che già presiedeva la Edison e che si è dimesso dalla nuova carica il 10.4.1970. Nell’autunno 1968 l'industria di Stato (attraverso l'I.R.I. e T’E.N.I.) ha sottoscritto importanti quote del pacchetto azionario del nuovo oligopolio. Questa operazione che da un lato sostiene la Montedison nel momento in cui mira a estendere il proprio intervento in ogni direzione produttiva, dall’altro rende più intimi i rapporti tra lo Stato e la grande industria privata, nel processo di reciproca compenetrazione tra gruppi capitalistici e classe dirigente politica per meglio garantirsi la gestione del potere in Italia.

M.Gi.

Educ, Pasquale

Bandiera. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Villa Castelnuovo (Torino) il 17.4.1927, fucilato[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 553

Brano: [...]io, anche labilità personale di un Marinotti, cavaliere d’industria di uno stampo antico, riusciva a contare sempre meno. Con una serie di quelle manovre di cui deteneva il segreto, egli riuscì comunque a salvaguardare fino al giorno della sua morte l’autonomia finanziaria della sua azienda, ritardandone l’assorbimento da parte dei gruppi finanziari più potenti. Dopo la sua morte e attraverso alterne vicende, con acquisti di azioni da parte dell’E.N.I. e infine cessione di queste alla Montedison, la Snia è passata sotto il controllo di quest’ultima.

Mariotti, Luigi

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Torino nel 1913, m. a Mojkovac (Jugoslavia) il 27.12. 1944.

Maggiore dell’Aeronautica e pluridecorato, nel gennaio 1943 assunse il comando del 9° Gruppo C.T., incarico che conservò anche dopo l’armistizio dell’8.9.1943.

Il 27.12.1944, partito in missione di guerra alla testa della sua squadriglia, attaccò con grande audacia munite basi germaniche, finché venne abbattuto dal nemico nel cielo di Mojkovac.

Maritain, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 101

Brano: aziende più sane possono trovarsi jn momentanee difficoltà finanziarie), grazie a questo meccanismo i qruppi monopolistici si liberano con grande profitto delle loro imprese più deboli e, con il ricavato, acquistano a prezzi di liquidazione altre aziende, di sicuro avvenire anche se In momentanee difficoltà per mancanza di liquido. Divenuto in tal modo proprietario delle aziende di cui il capitale monopolistico ha preferito sbarazzarsi, lo Stato provvederà a liquidarle oppure a « risanarle » con massicci investimenti di denaro pubblico. Nel secondo caso, l'azienda « risanata » potrà poi essere nuovamente rivenduta a gruppi di speculatori, in nome della necessità di « sostenere l’iniziativa privata », o potrà essere gestita tramite apposite istituzioni, di cui l’I.R.I. è il prototipo.

/ « salvataggi » dal 1921 al 1939

I primi grandi salvataggi bancari si [...]

[...], l’intera perdita si sarebbe riversata sulla loro clientela. Per gestire questa enorme massa di partecipazioni azionarie, nel 1933 venne creato l’I.R.I..

Secondo dopoguerra

Le terza grande operazione di « risanamento » si svolse dopo la fine della seconda guerra mondiale. Questa volta vennero utilizzati vari canali: l’I.R.I., che a tal fine spese circa 118 miliardi di lire a valori del 1953 [E. Rossi); vari enti statali, compreso anche I 'E.N.I., che spesero circa 20 miliardi di lire del

1953 (E. Rossi) e infine il Fondo di finanziamento industrie meccaniche (F.I.M.), appositamente creato. Dal 1947 al 1955 il F.I.M. erogò a questo scopo oltre 69 miliardi di lire. Complessivamente, nel secondo dopoguerra lo Stato italiano ha speso per il salvataggio di imprese dissestate circa 207 miliardi di lire. Parte delle aziende rilevate sono state liquidate, altre risana

te e poi rivendute a privati, altre ancora sono entrate più tardi a far parte del più complesso sistema delle cosiddette « partecipazioni statali » che, a partire dal 195[...]

[...]il capitale nominale delle società per azioni italiane ammontava a 1.962 miliardi di lire, mentre l’intero bilancio statale assommava, nel 195253, a 2.073 miliardi di lire.

Gestione I.R.I. e risultati

Alle aziende trasferite all’I.R.I. si aprivano tre prospettive: essere poste in liquidazione, con conseguente annullamento del valore delle partecipazioni assunte dallo Stato; essere « risanate » con massicce iniezioni di denaro pubblico per venire poi restituite agli ex proprietari; entrare definitivamente a far parte della cosiddetta « industria di Stato » venuta in tal modo a crearsi. Da notare che, al sorgere dell’I.R.I.,

lo scopo perseguito era fondamentalmente il secondo: rendere ai grandi gruppi finanziari le aziende rimesse in sesto col denaro statale. Se più tardi venne a crearsi un settore pubblico deH’economia, fu perché i gruppi monopolistici privati non vollero riprendersi tutta una serie di azioni già cedute allo Stato. Osservando la dinamica delle cessioni di partecipazioni azionarie da parte dell’I.R.I. a gruppi pri[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine E.N.I., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---italiano <---I.R.I. <---fascista <---italiana <---Banca Commerciale Italiana <---fascismo <---Chimica <---Diritto <---E.A.G.A.T. <---E.F.I.M. <---E.G.A.M. <---S.A.D.E. <---antifascismo <---azionisti <---fasciste <---italiani <---A.G.I.P. <---A.M.M.I. <---Alfredo Giar <---America Latina <---Banca Commerciale <---Banca Italiana di Sconto <---Banco di Roma <---Bandi di Arcore <---Bibliografia <---Brigate Garibaldi Luigi Longo <---C.I.A. <---C.I.C.E. <---C.I.E.L.I. <---C.T. <---C.V.L. <---Cisalpina di Milano <---Comando generale del Corpo Volontari <---Consulta Nazionale <---D.C. <---Dialettica <---Dinamica <---Dinamo di Novara <---Diritto privato <---Diritto pubblico <---E.G.A.M <---E.N.E.L. <---E.N.L <---Emiliana di Esercizi Elettrici <---F.I.M. <---FIAT <---Finanziaria E <---Finanziaria E Breda <---Franco Marinotti <---Generale Italiana Accumulatori Elettrici <---Gestione I <---Gestione I R <---Giorgio Valerio <---Gruppo C <---Gruppo C T <---I Fiera Panrussa <---Italiana Accumulatori Elettrici di Melzo <---Luigi Longo <---M.C.S. <---Nazionale Cogne <---Non so <---Nuovo Pignone <---O.A.S. <---Officine Elettriche Genovesi <---S.T.E.L. <---Santo Spirito <---Sergio De Angelis <---Snia Viscosa <---Società Autostrade <---Stato nello Stato <---Terzo Mondo <---Testo Unico <---U.R.S.S. <---Vittore a Milano <---antifascista <---antifascisti <---capitalista <---cristiana <---democristiano <---economisti <---italiane <---protezionismo <---siciliano <---totalitarismo



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