Brano: Colombi, Arturo
nemico, Roma, 1951) e di saggi sulla storia del movimento operaio.
Colombino, Emilio
N. a Torino nel 1886, m. a Roma l’8.11.1933; operaio metallurgico. Militante della corrente riformista del Partito socialista e organizzatore sindacale, fu con Bruno Buozzi (v.) uno dei segretari nazionali della Federazione italiana operai metallurgici (F.I.O.M.). Nel luglio 1920, con D’Aragona, Nofri e altri fece parte della delegazione socialista italiana recatasi a Mosca per partecipare al II Congresso dell’Internazionale Comunista.
Nel maggio 1921 presentò a Giolitti una proposta riguardante la cessione a un « Consorzio operaio metallurgico » di 5 stabilimenti (gli arsenali di Napoli e Venezia, le fabbriche d’armi di Genova, Gardone e Terni) appartenenti allo Stato. La proposta fu positivamente valutata nell’intento di spingere i dirigenti della Confederazione generale del lavoro a collaborare col governo, ma non ebbe poi seguito per lo svilupparsi dell’offensiva fascista. Dopo le leggi eccezionali (1926)
E.C. fu tra i firmatari della dichiarazione programmatica [...]
[...]1 presentò a Giolitti una proposta riguardante la cessione a un « Consorzio operaio metallurgico » di 5 stabilimenti (gli arsenali di Napoli e Venezia, le fabbriche d’armi di Genova, Gardone e Terni) appartenenti allo Stato. La proposta fu positivamente valutata nell’intento di spingere i dirigenti della Confederazione generale del lavoro a collaborare col governo, ma non ebbe poi seguito per lo svilupparsi dell’offensiva fascista. Dopo le leggi eccezionali (1926)
E.C. fu tra i firmatari della dichiarazione programmatica dell’Associazione Nazionale Studio (v.) e collaborò alla rivista « 1 problemi del lavoro ».
Scrisse tra l'altro:7 Tre mesi nella Russia dei Soviet, 1920; e La tragedia rivoluzionaria in Europa, 1921.
Colombo, Cesare
N. a Torino il 18.12.1911; pubblicista. Antifascista attivo, arrestato per la prima volta a Torino nel giugno 1930 per attività contro il regime e rilasciato dopo 6 mesi di carcere, riprese il suo posto di lotta finché venne nuovamente arrestato nel marzo 1934 (insieme con gruppi di giellisti, comunisti e altri antifasc[...]
[...]ascista attivo, arrestato per la prima volta a Torino nel giugno 1930 per attività contro il regime e rilasciato dopo 6 mesi di carcere, riprese il suo posto di lotta finché venne nuovamente arrestato nel marzo 1934 (insieme con gruppi di giellisti, comunisti e altri antifascisti torinesi) e assegnato per 2 anni al confino di Ponza. Iscrittosi al Partito comunista, durante la permanenza nell’isola dovette scontare 10 mesi di carcere per aver partecipato a una manifestazione di protesta messa in atto dai confinati nel marzo 1935. Al termine della pena riuscì a espatriare clandestinamente e accorse volontario in Spagna, dove divenne redattore di « Radio Libertà ». Rientrato in Francia dopo la caduta della Catalogna, fu internato al campo di concentramento di Vernet d’Ariège. Durante l’occupazione tedesca fu tradotto in Italia e confinato a Ventotene.
Liberato nell’agosto 1943, prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza nel Lazio, come ispettore delle Brigate d’assalto Garibaldi.
Colombo, Famiglia
Famiglia [...]
[...]rte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza nel Lazio, come ispettore delle Brigate d’assalto Garibaldi.
Colombo, Famiglia
Famiglia spezzina di valorosi combattenti antifascisti.
Domenico Colombo, n. il 4.10.1904 a Vezzano Ligure (La Spezia), m. a Montalbano (La Spezia) il 24.4.1945. Militante nel Partito comunista dalla fondazione, fu arrestato nel 1931, nel 1937 e nel 1943. Condannato dal Tribunale militare a 5 anni di reclusione nell’agosto 1943, uscì dal carcere nel marzo 1944. Volontario combattente nella 3a Brigata S.A.P., cadde nei giorni della Liberazione, nel tentativo di catturare un gruppo di sabotatori tedeschi ai quali aveva impedito di far saltare la strada ParmaLa Spezia, in località Buonviaggio. La moglie, Anita Bertalà, n. a La Spezia nel 1900, fu sempre al suo fianco nella lotta antifascista e staffetta partigiana durante la Guerra di liberazione. Sauro Colombo, figlio di Domenico, n. a Vezzano Ligure il 14.9.1924 e m. a Mauthausen il 26.3.1945, svolse intensa attività antifascista clandestina n[...]
[...]uppo di sabotatori tedeschi ai quali aveva impedito di far saltare la strada ParmaLa Spezia, in località Buonviaggio. La moglie, Anita Bertalà, n. a La Spezia nel 1900, fu sempre al suo fianco nella lotta antifascista e staffetta partigiana durante la Guerra di liberazione. Sauro Colombo, figlio di Domenico, n. a Vezzano Ligure il 14.9.1924 e m. a Mauthausen il 26.3.1945, svolse intensa attività antifascista clandestina nelle Officine Industrie Meccaniche. Sin dall’8.9.1943 partecipò alla Resistenza, combattendo nella Brigata Garibaldi « M. Vanni ». Catturato il 16.9.1944 al rientro da una missione svolta per incarico del C.L.N. provinciale, fu dapprima torturato dalla famigerata banda Gallo nella caserma del 21° Fanteria a La Spezia, poi tradotto alla Casa dello studente a Genova. Deportato in Germania, si spegnerà nel campo di Gusen II (Mauthausen).
Diva Colombo, figlia di Domenico, n. a Vezzano Ligure nel 1922; operaia, attiva antifascista dal 1943, prese parte alla Resistenza svolgendo intensa opera di propaganda e di organizzazione negli stabilimenti Termomecca[...]
[...].L.N. provinciale, fu dapprima torturato dalla famigerata banda Gallo nella caserma del 21° Fanteria a La Spezia, poi tradotto alla Casa dello studente a Genova. Deportato in Germania, si spegnerà nel campo di Gusen II (Mauthausen).
Diva Colombo, figlia di Domenico, n. a Vezzano Ligure nel 1922; operaia, attiva antifascista dal 1943, prese parte alla Resistenza svolgendo intensa opera di propaganda e di organizzazione negli stabilimenti Termomeccanica e O.T.O..
Franco Colombo, figlio di Domenico, n. a Vezzano Ligure il 9.12.1925; operaio, attivo antifascista fin dal 1940, prese parte alla Guerra di liberazione come partigiano combattente della Brigata Garibaldi « M. Vanni ». Rimase ferito durante un rastrellamento svoltosi fra il 20 e il 29.1.1945.
Colombo, Pietro
N. il 23.7.1898 a Valle San Nicolao nel Biellese (Vercelli), caduto a Parigi il 28.8.1944. Dopo aver militato nella Gioventù socialista aderì al
Partito comunista. Espatriato clandestinamente in Francia per sottrarsi alle persecuzioni fasciste, lavorò a Reims co[...]
[...]ista fin dal 1940, prese parte alla Guerra di liberazione come partigiano combattente della Brigata Garibaldi « M. Vanni ». Rimase ferito durante un rastrellamento svoltosi fra il 20 e il 29.1.1945.
Colombo, Pietro
N. il 23.7.1898 a Valle San Nicolao nel Biellese (Vercelli), caduto a Parigi il 28.8.1944. Dopo aver militato nella Gioventù socialista aderì al
Partito comunista. Espatriato clandestinamente in Francia per sottrarsi alle persecuzioni fasciste, lavorò a Reims come operaio. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò volontario nell’esercito francese; dopo la disfatta e l’armistizio concluso da Pétain, partecipò alla Resistenza francese.
Nel settembre 1941 fu arrestato, ma non essendovi alcuna prova a suo carico venne rimesso in libertà tre mesi dopo. Cadde combattendo nell'insurrezione di Parigi il 28 agosto 1944.
Colonia, IV Congresso di
Il IV Congresso del Partito comunista italiano si tenne nella prima decade dell’aprile 1931 in Germania, in una foresta tra Dusseldorf e Colonia, nella casaalbergo « Amici della natura». Vi parteciparono 56 delegati, di cui una trentina provenienti da ogni regione d’Italia (usciti e poi rientrati clandestinamente in patria con passaporti falsi) e gli altri dall’emigrazione francese, belga, lussemburghese e svizzera. Dei dirigenti erano presenti Pai miro Togliatti, Luigi Longo, Giorgio Amendola, Luigi Amadesi, Domenico Ciufoli, Giuseppe Di Vittorio, Giuseppe Dozza, Luigi Frausin, Egidio Gennari, Giovanni Germanetto, Vittorio Gigante, Ruggero Grieco, Emilio Gnudi, Mario Montagnana, Teresa Noce, Gian Carlo Paletta, Battista Santhià, G. Berretta, Menotti Clarenzo, E. Zanelli e altri. L’Int[...]
[...]o 56 delegati, di cui una trentina provenienti da ogni regione d’Italia (usciti e poi rientrati clandestinamente in patria con passaporti falsi) e gli altri dall’emigrazione francese, belga, lussemburghese e svizzera. Dei dirigenti erano presenti Pai miro Togliatti, Luigi Longo, Giorgio Amendola, Luigi Amadesi, Domenico Ciufoli, Giuseppe Di Vittorio, Giuseppe Dozza, Luigi Frausin, Egidio Gennari, Giovanni Germanetto, Vittorio Gigante, Ruggero Grieco, Emilio Gnudi, Mario Montagnana, Teresa Noce, Gian Carlo Paletta, Battista Santhià, G. Berretta, Menotti Clarenzo, E. Zanelli e altri. L’Internazionale comunista era rappresentata dal tedesco Heckert.
Contro l’opportunismo
il congresso, preparato politicamente e organizzativamente con un lavoro di mesi, svolto soprattutto dal Centro interno diretto da Pietro Secchia (che venne arrestato proprio mentre ne portava a termine la preparazione), si svolse sotto il segno della lotta contro l’opportunismo, considerato l’ostacolo principale al rafforzamento dell’azione diretta ad abbattere la dittatura fascista. L’assise comunista aveva luogo in un momento particolarmente grave, sia sul piano internazionale che su quello interno, e sottolineò la fondamentale funzione del partito e della sua lotta nella situazione esistente: « La crisi dell’economia italiana — era detto nei documenti — aggravata dalla crisi mondiale, può trasformarsi in una crisi politica rivo[...]
[...]prio mentre ne portava a termine la preparazione), si svolse sotto il segno della lotta contro l’opportunismo, considerato l’ostacolo principale al rafforzamento dell’azione diretta ad abbattere la dittatura fascista. L’assise comunista aveva luogo in un momento particolarmente grave, sia sul piano internazionale che su quello interno, e sottolineò la fondamentale funzione del partito e della sua lotta nella situazione esistente: « La crisi dell’economia italiana — era detto nei documenti — aggravata dalla crisi mondiale, può trasformarsi in una crisi politica rivoluzionaria, alla condizione che il partito riesca ad organizzare una larga mobilitazione