Brano: Grecia
L'intervento inglese
Il 3.11.1944 l’ultimo soldato tedesco lasciò il territorio greco. Dal 12 ottobre Atene era libera, dopo 1.264 giorni di occupazione nazifascista. Dal 18 si era insediato in Atene il governo del Cairo, con le truppe inglesi al comando del generale Scobie. Churchill evitò che anche il re rientrasse, ma se ne preparava il ritorno.
Era già da tempo evidente la divergenza tra il programma popolare dell’E.A.M. e il programma di Papandreu che contava sull’intervento inglese per ripristinare la situazione politica dell’anteguerra.
Ancor prima della Liberazione, infatti, il 22.9.1944 Papandreu telegrafava segretamente a Churchill: « Di fronte alla critica situazione creata, i mezzi politici a disposizione per poterla affrontare non sono sufficienti. Solo l’immediata presenza di imponenti forze britanniche in Grecia e nell’area fino alle coste turche potrà modificare la situazione ».
Mentre E.A.M. ed E.L.A.S. tentavano di far valere, in particolare ad Atene, i diritti loro derivanti dalla iunga l[...]
[...]ll’intervento inglese per ripristinare la situazione politica dell’anteguerra.
Ancor prima della Liberazione, infatti, il 22.9.1944 Papandreu telegrafava segretamente a Churchill: « Di fronte alla critica situazione creata, i mezzi politici a disposizione per poterla affrontare non sono sufficienti. Solo l’immediata presenza di imponenti forze britanniche in Grecia e nell’area fino alle coste turche potrà modificare la situazione ».
Mentre E.A.M. ed E.L.A.S. tentavano di far valere, in particolare ad Atene, i diritti loro derivanti dalla iunga lotta condotta contro i tedeschi, partecipando aH’amministrazione della città e cercando di reprimere le sempre più frequenti manifestazioni antidemocratiche, venne trasferita ad Atene, reduce dal fronte italiano di Rimini, la Brigata di montagna greca, forte di 2.500 uomini. In Atene vennero inoltre raccolti e armati i traditori e le bande fasciste che avevano collaborato con gli invasori. I Battaglioni di sicurezza del Peloponneso e della Calcide continuarono a mantenere il loro armamento. La [...]
[...]ù frequenti manifestazioni antidemocratiche, venne trasferita ad Atene, reduce dal fronte italiano di Rimini, la Brigata di montagna greca, forte di 2.500 uomini. In Atene vennero inoltre raccolti e armati i traditori e le bande fasciste che avevano collaborato con gli invasori. I Battaglioni di sicurezza del Peloponneso e della Calcide continuarono a mantenere il loro armamento. La polizia si stava riorganizzando con elementi collaborazionisti. E.A.M. ed E.L.A.S., alle richieste di smobilitazione dell’esercito popolare risposero proponendo che l'esercito nazionale integrasse nelle sue file le forze dell’E.L.A.S., ma Papandreu e Scobie miravano invece alla creazione di un nuovo esercito, il cui fulcro doveva essere l’unità giunta dal fronte italiano.
In un clima di incertezze, cedimenti e ripensamenti si inserì l’ultimatum con il quale il generale Scobie intimava lo scioglimento dell’E.L.A.S. entro il 10 dicembre. Pochi giorni prima della scadenza lo stesso governo greco, da cui nel frattempo si erano dimessi i rappresentanti dell’E.A.M.[...]
[...] forze dell’E.L.A.S., ma Papandreu e Scobie miravano invece alla creazione di un nuovo esercito, il cui fulcro doveva essere l’unità giunta dal fronte italiano.
In un clima di incertezze, cedimenti e ripensamenti si inserì l’ultimatum con il quale il generale Scobie intimava lo scioglimento dell’E.L.A.S. entro il 10 dicembre. Pochi giorni prima della scadenza lo stesso governo greco, da cui nel frattempo si erano dimessi i rappresentanti dell’E.A.M., si fece portavoce degli inglesi e ordinò la consegna delle armi. L’E.A.M. e il Partito comunista organizzarono una manifestazione di protesta. La polizia scatenò una feroce repressione, giungendo a sparare sulla folla e uccidendo
28 persone. In breve tempo, il piano provocatorio si chiarì in tutta la sua gravità e a nulla valsero i tentativi di composizione pacifica messi in atto dalle sinistre. Il 4.12.1944 il generale Scobie decretò la legge marziale. Le strade di Atene divennero teatro di sanguinosi scontri tra partigiani e collaborazionisti fascisti, armati e protetti dagli Alleati.
Gli inglesi ebbero così il pretesto per intervenire massicciamente contro[...]
[...]riadis, rientrato in patria dopo essere sopravvissuto al lager di Dachau e nuovo segretario generale del Partito comunista greco, assecondò questo sbocco.
Le sinistre boicottarono le elezioni del marzo 1946 che, condotte senza alcuna garanzia democratica, sancirono così il .successo della destra. Il plebiscito nazionale, indetto nello stesso clima, nel settembre 1946 permise il ritorno del re. Si sciolse l’alleanza di sinistra aN’interno dell’E.A.M.. Si ricostituirono contro il governo reazionario bande partigiane (dette di « autodifesa ») e la guerra civile si estese a tutta la Grecia. I patrioti dovettero affrontare un nemico forte e bene armato, dato che nel frattempo l’esercito nazionale, ricostituito con l’aiuto degli Alleati, fu affiancato dagli inglesi e poi dagli americani.
Sulle montagne sorse un Governo democratico provvisorio, di cui Markos Vaphiadis (Markos) divenne presidente e ministro della guerra. Lo scontro fu durissimo: i nuovi partigiani si batterono con furore, ma con alterna fortuna, mentre nelle loro file si anda[...]
[...]dente e ministro della guerra. Lo scontro fu durissimo: i nuovi partigiani si batterono con furore, ma con alterna fortuna, mentre nelle loro file si andava delineando un aspro conflitto tra Zachariadis e
Funerali delle vittime della repressione compiuta dagli inglesi il 3.12.1944 in Atene. Sullo striscione, macchiato di sangue, la scritta: « Quando il popolo si trova esposto al pericolo della tirannia, deve scegliere tra le catene e le armi E.A.M. »
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