Il segmento testuale Dogmatica è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 485Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 230
Brano: [...]isivo fu il velletrano Augusto Mammucari.
Il biennio rosso
Con la fine della guerra, riprese a crescere la protesta degli operai delle fabbriche di armi (23.11.1918), dei postelegrafonici (27 novembre), dei ferrovieri avventizi (30 novembre). Alcune categorie, come quella dei lavoratori dell'arte bianca, deviarono in richieste corporative (27.12.1918).
La pace attendeva al banco di prova il Partito socialista. La sua linea era astratta, dogmatica, fondata su miti non realizzati (i soviet), ingabbiata in una visione escatologica (fine del capitalismo e della borghesia), velleitaria e semplicistica nell’affrontare i conflitti del dopoguerra, le tensioni sociali, la ripresa economica. Il partito proponeva crescenti rivendicazioni, aderiva al mito dei soviet (solo a Torino auspicava i consigli di fabbrica), gestiva gli scioperi locali nel consueto modo abile/inabile.
Nel biennio 191921, decisivo per le sorti del movimento operaio italiano, il P.S.I. agiva da cinghia di trasmissione del movimento operaio. C'era uno iato fra situazione r[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 619
Brano: [...]er loro stessa natura permanenti e inaiterabil'i ».
Tra la Falange forgiata durante la Repubblica e quella che fece la guerra civile, e infine quella posteriore al 1939, vi furono differenze dovute non tanto a ragioni ideologiche (ove si escluda l'emarginazione del populismo di Ramiro Ledesma), quanto aqli individui via via destinati a controllare i meccanismi
del potere, quantunque si possa replicare che la struttura stessa della Falange, dogmatica e non democratica, non potesse seguire altro cammino che quello seguito.
Movimento sindacale
Nel 1933, anno in cui vennero organizzate le prime squadre d’assalto, apparvero anche i primi sindacati di tipo fascista.
Alla nascita del Sindacato universitario (S.E.U.), un membro del quale fu assassinato nel febbraio 1934 (fino ai tardi anni Sessanta l’anniversario sarà celebrato con la sospensione delle lezioni in un clima di esaltazione falangista), fece riscontro neH’università la crescita di un movimento democratico di opposizione studentesca.
A tale riguardo si veda il libro di Da[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 650
Brano: [...]ostrerà maestro in parecchie altre circostanze, dopo la morte del capo dello Stato sovietico Stalin divenne inventore del “leninismo”, consistente nel culto strumentale del pensiero e financo della persona di Lenin in forme quasi religiose (come l'imbalsamazione della salma, nonostante l'opposizione della vedova), cui si accompagnava nello stesso tempo un sistematico tradimento: egli coniò infatti il termine “leninismo” per indicare una dottrina dogmatica, antitetica al modo di pensare leniniano ma ben rispondente all'infarinatura teorica di Stalin. Questa ideologizzazione diverrà un vademecum non solo per il comuniSmo russo, ma per i comunisti della Terza Internazionale, quindi su scala mondiale. Stalin si servì del suo “leninismo” anzitutto per liquidare Trotzky che era il maggiore avversario sulla via del potere e, nello stesso tempo, per fissare i caratteri di un partito “monolitico”, destinato a essere un potente strumento di dittatura personale (v. Stalinismo).
Già alla fine del 1924, falsificando l’impostazione di Lenin e tradendo i [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 20Frontespizio ed avvertenze (Monografia/libro
Brano: [...]cista.
M.Na. Massimiliano Natoli
M.No. Michelangelo Notarianni Pubblicista.
tM.Pah. Dott. Mario Pacor
M.Pa. Partigiano combattente. Direttore dell’istituto storico della Resistenza di Novara.
tM.Pal. Sen. Avv. Mario Palermo
Membro del C.L.N. di Napoli. Sottosegretario alla Guerra nel governo Badoglio e nei due governi Bonomi. Membro del Comitato centrale dell’A.N.M.I.G..
M.Qu. Prof. Don Marino Qualizza
Docente di Teologia dogmatica. Arciprete della Cattedrale di Udine.
M.Ro. Sen. Prof. Mario Rotti
Ufficiale dall’esercito. Militante antifascista. Assessore alla P.l. del Comune di Ferrara.
M.Sa. Dott. Max Salvadori
Storico. Durante la Guerra di liberazione, ufficiale di collegamento fra il Comando del 15° Gruppo di Armate alleate e il C.L.N.A.I..
M.Sam. Mario Sambucari
Fabbro. Confinato politico. Dirigente dell’A.N.P. P.I.A. di Perugia.
1M.Sc. Sen. Mauro Scoccimarro
Membro del C.L.N. Centrale. Ministro per l’Italia occupata nel secondo governo Bonomi. Ministro delle Finanze nel governo Parri e nel [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 551
Brano: [...]ca. In realtà, in quella discussione si erano confrontati due filoni di pensiero antitetici, ma destinati a pesare entrambi per lungo tempo sulle vicende del movimento operaio italiano: settario, anticollaborazionista e “anticulturista” quello di Bordiga; aperto, intellettuale e “culturista” quello di Tasca.
Anche se non interamente comprese, le idee di Bordiga esercitavano una grande attrattiva sul movimento giovanile, dove la loro rigidezza dogmatica veniva spesso e volentieri scambiata per effettiva solidità teorica. Nella posizione di Tasca erano invece presenti stimoli culturali provenienti dall’esterno del movimento socialista (da “L’Unità” di Gaetano Salvemini, in pri
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 66
Brano: [...] pericoli di una letteratura asservita e avvilita da una nuova forma di conformismo comunista, ma non si deve dimenticare che l'affermarsi in Unione Sovietica del concetto di “realismo socialista” segnava anche una presa di posizione ideologica contro i risultati e le proposte artistiche, letterarie e culturali, ritenute “decadenti”, del modernismo occidentale e delle avanguardie.
« James Joyce o il realismo socialista? », era l’angosciante e dogmatica domanda retorica con cui Karl Radek (v.) intitolò la propria relazione al citato Congresso degli scrittori sovietici.
Se infatti l’arte sovietica si dichiarava unica erede della grande arte del passato, nasceva il problema di un rapporto con l’altro erede diretto di quel patrimonio storico: il “modernismo” occidentale. La cultura sovietica non poteva certo associarsi alla violenta repressione che Hitler stava conducendo contro i prodotti “degenerati” dell’arte moderna, né riuscì a far proprie le visioni di aperto interscambio che il realismo critico di Bertolt Brecht (v.), Otto Dix, Georg [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 514
Brano: [...]utti i despoti, dell’autorità ».
Riguardo alla filosofia e alla concezione pedagogica del Gentile, Antonio Gramsci dal canto suo affermava: " Lo storicismo del Labriola (Antonio) e del Gentile è di un genere molto scadente: è lo storicismo dei giuristi per i quali il knut non è un knut quando è un knut « storico ». Si tratta d'altronde di un modo di pensare molto nebuloso e confuso. Che nelle scuole elementari sia necessaria una esposizione « dogmatica » delle nozioni scientifiche o sia necessaria « una mitologia » non significa che il dogma debba essere quello religioso e la mitologia quella determinata ideologia. Che un popolo o un gruppo sociale arretrato abbia
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 522
Brano: [...]rivoluzione, e al tempo stesso dovessero condurre avanti il consolidamento dei ranghi del partito in un ambiente non proletario e il reclutamento dei militanti, contemporaneamente alla mobilitazione dei contadini per l’espropriazione degli sfruttatori rurali.
Tutto ciò imponeva di ripensare la prospettiva leninista del partito e la stessa prospettiva marxista della lotta di classe in termini inediti, al di fuori di schemi formalistici
o di dogmatica ripetizione di « modelli »: d’altra parte era anche dominante la necessità di tenere aperta la possibilità di « recuperare » alla linea di Mao militanti e « quadri » che avessero compreso in che cosa consistevano errori e carenze di altre posizioni.
Da qui trasse origine la polemica di Mao contro « il culto del libro », il « sapere astratto », il distacco della teoria dalla pratica, e a favore del continuo scambio di esperienze tra « quadri » e « masse » attraverso la tecnica delle inchieste condotte sul posto e nell’ambito della lotta di classe, della continua « riforma » del pensiero dei[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 459
Brano: [...] Torino nel 1948 e nel 1953, il suo mandato fu confermato nel 1958 dagli elettori di Alcamo (Palermo).
Il nome di Ottavio Pastore resta legato soprattutto alla sua brillante attività giornalistica. Alla sua scomparsa, Paolo Spriano
10 ricorderà con queste parole: « È stato
11 fratello più anziano di molte ^generazioni di giornalisti comunisti. Ed è stato qualcosa di più. Avverso per temperamento e per educazione culturale alla mentalità dogmatica, riuscì sempre a creare nei compagni che lavoravano con lui una atmosfera di ricerca, di discussione, un odio per la retorica, un’aderenza alle cose che fu scuola preziosa». (l’Unità, 29.6.1965).
Al. Col.
Pasubio, Divisione
Formazione partigiana autonoma che, tra l’autunno del 1943 e l’autunno del 1944, operò nelle province di Vicenza, Verona, Trento e precisamente nella zona delimitata a ovest/nordovest dalla valle dell’Agno, a sud della statale VeronaVicenza.
Nel settembre del 1944 la formazione fu dispersa da un rastrellamento, ma circa cinquanta dei suoi membri, compreso il Co[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Dogmatica, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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