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Il segmento testuale Classi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 18Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da [I Documenti del convegno. Appunti per le relazioni e Comunicazioni] A. Zanardo, Il «manuale» di Bukharin visto dai comunisti tedeschi e da Gramsci in Studi gramsciani

Brano: [...]ia rispetto alle discussioni teoriche sul marxismo, la solidità e il limite speculativo e astratto della cultura idealistica, le sorti politiche del paese, hanno impedito che per la storia delle interpretazioni del marxismo filosofico si avesse in Italia non solo una tradizione consistente e continua di studi e di interesse, ma neppure una informazione adeguata. Col ritorno della democrazia politica, il problema fu soprattutto di far conoscere i classici del marxismo filosofico, di stimolare allo studio delle esperienze intellettuali che confluirono nel marxismo. Nelle ricerche di storia del marxismo filosofico e più in generale di storia del socialismo internazionale, si muovono ora i primi passi. Siamo ben lontani dal poter arrivare a risultati sistematici, dal potere dare, per quanto ci riguarda, una colloca338

I documenti del convegno

zione storica precisa della critica di Gramsci a Bukharin e dal poter offrire un panorama completo e una valutazione esatta delle prese di posizione che si sono avute nei partiti socialisti e in sen[...]

[...]rialismus. Gemeinverstàndliches Lehrbuch der marxistischen Soziologie. Hamburg, Verlag der kommunistischen Internationale, 1922. È la traduzione di cui ci serviamo.

2 Historical Materialism. A System of Sociology. New York, International Publishers, 1925.

3 La théorie du matérialisme historique. Manuel populake de sociologie marxiste. Paris, Editions sociales internationales, 1927.

4 Per l’Italia sono note le pagine di EUGENIO CURIEL in Classi e generazioni nel secondo Risorgimento, Roma, 1955.Aldo Zanardo

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In Germania il libro non trovò molta attenzione da parte socialista. Le grandi riviste del socialismo tedesco e austriaco, attente per altro alle esperienze economiche e politiche sovietiche, non ne parlarono. Mancava, in campo socialista, lo stimolo a fare un’analisi particolareggiata di un’opera russa di marxismo filosofico, sia perché l’interesse per le questioni filosofiche era scarso ed eclettico e per lo più limitato ad alcuni esponenti di tendenze neocriticiste, sia perché delle cose sovietiche stavano in primo [...]

[...]ri intellettuali di questi primi anni ad elaborare sul piano filosofico qualcosa di solido? quale era la prospettiva di sviluppo del marxismo filosofico secondo cui lavoravano?

Sono anzitutto da tenere presenti alcuni elementi originali della situazione intellettuale e politica del mondo comunista e specialmente del mondo comunista tedesco di allora. Non esisteva ancora una rigida dogmatica filosofica. Il marxismo non era un sistema compie.o, classico, in cui le varie componenti avessero raggiunto una trattazione e un equilibrio definito. La completezza sistematica, la concezione del mondo, era ancora qualcosa di non raggiunto e di raggiungibile attraverso l’eliminazione delle incrostazioni socialdemocratiche della dottrina e lo studio rinnovato dei testi originali. I problemi di filosofia non erano ancora immediatamente problemi politici, non interessavano molto i politici. Non furono i politici, ma gli intellettuali a interessarsi con maggiore scrupolo del libro di Bukharin. E questi intellettuali, in generale, avevano avuto una formaz[...]

[...]critico. Anche proprio in quanto popolarizzazione il Manuale rompe la tradizione di Plekhanov e Mehring che avevano mostrato come si può unire popolarizzazione e scientificità. La posizione filosofica di Bukharin è il materialismo volgare, intuitivo. Questo materialismo è una comprensibile reazione all’idealismo dei socialdemocratici da Bernstein a Cunow, ma viene ad escludere dal metodo marxista tutti gli elementi che provengono dalla filosofia classica tedesca e in particolare quella dialettica che sola rende intelligibile il processo storico. Bukharin trasforma la dialettica, un metodo, in una Science oggettivistica, positivistica; ammette una cosalità irrisolta, una oggettività a sé, feticistica. Essenziale al marxismo è invece « ricondurre tutti i fenomeni dell’economia e della sociologia a rapporti sociali degli uomini fra loro ». Tipico deH’impostazione oggettivistica, materialisticovolgare, è il fatto che Bukharin affermi la tecnica come determinante dei rapporti di lavoro. È invece l’economia,

1 Archiv f. Geschkhte des Sozialism[...]

[...]in Geschichte und Klassenbewusstsein sia in quelli che ritenne opportuno escludere (usciti in Kommunismus e in altri periodici) sono visibilissimi il semplicismo, l’hegelismo, il settarismo. Meccanicisticamente sono svolti per esempio i rapporti fra materialismo delle scienze della natura e capitalismo, fra materialismo storico e proletariato. Si confronti l’astrattezza deU’articolo « Klassenbewusstsein » 1 dove tenta di stabilire i rapporti fra classi e concezioni ideali, con la sensibilità storica con cui Gramsci analizza lo sviluppo e i nessi reali delle ideologie. Del marxismo si vedono solo gli aspetti fondamentali e si interpretano come assoluti. È attraverso lo sforzo di capire la concreta realtà politica che questo mondo intellettuale si complica, si raffina, assimila veramente la dialettica. Si veda l’articolo del ’22 2 a proposito dell’opuscolo della Luxemburg sulla Rivoluzione russa. Si veda soprattutto il lavoro su Lenin del ’24 3 : è qui, nel dibattito sulla natura del leninismo, nella distinzione fra marxismo e leninismo, fra [...]

[...]p. 137.

5 M. S., p. 68.

6 M. S., p. 137.

^ M. S., pp. 1456.354

I documenti del convegno

pensi ai due termini cultura e masse indicati prima) il marxismo è « risultato e coronamento di tutta la storia precedente » 1; e per l’altro verso, le masse popolari organizzate in partiti hanno il compito di costruire una nuova società, di produrre una trasformazione materiale e intellettuale paragonabile ai grandi movimenti con cui le altre classi hanno conquistato l’egemonia.

Sempre nel quadro di questa concezione dell’azione politica e del marxismo, si ha, per Gramsci, tutta una serie di problemi, di nessi, di mediazioni là dove per l’impostazione semplicistica di Bukharin si ha una filosofia tutta esplicita e di valore assoluto. Il punto più notevole sembra essere la distinzione netta, consapevole, fra processo didascalico e processo di elaborazione, di creazione. Anche Lenin, nel frammento « A proposito della dialettica », distingue fra formulazione scientifica e formulazione per la popolarizzazione, e, più in generale, la disti[...]

[...]brio, squilibrio e riequilibrio fra: la società e la natura, fra i vari elementi della società. La sociologia è per Gramsci una indebita estensione dei metodi delle scienze naturali alla scienza della società, « un tentativo di ricavare sperimentalmente le leggi di evoluzione della società umana in modo da prevedere l’avvenire con la stessa certezza con cui si prevede che da una ghianda si svilupperà una quercia », « un tentativo di descrivere e classificare sistematicamente fatti storici e politici, secondo criteri costruiti sul modello delle scienze naturali » 1. Si pretende di concepire la realtà con un’astrazione schematica, con una metodologia e una logica « esistente in sé e per sé » 2. Criticare questa posizione non significa rinunciare alla comprensione intellettuale, cadere in forme di nominalismo nella concezione della

1 M. S., p. 125.

2 M. S., p. 62.Aldo Zanctrdo

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realtà o della conoscenza1, bensì porre fra sociologia e storia, schema e attività concreta, tecnica e pensiero in atto, assoluto e relativo (secondo la[...]

[...]a diverso. Si pensi al percorso intellettuale della maturità di Lukàcs: ha respinto la sociologia di Bukharin e di Kautsky ed ha assimilato quella di Lenin. Lukàcs lavora sulle generalizzazioni delle esperienze di Lenin. Non è passato, come è passato Gramsci, attraverso la percezione diretta della vita delle masse, della vita della realtà; la sua strada è stata più facile, ma accanto al vantaggio di essere rimasto a contatto col filone centrale, classico, della teoria del movimento operaio, va indicato lo svantaggio che spesso le categorie con cui lavora hanno il sapore dell’applicazione rigida, dell’estrinseco. In Gramsci il contatto col filone classico del marxismo teorico, forse anche col leninismo formale, è meno visibile. Le cose che scrive sulla sociologia echeggiano posizioni idealistiche e sembrano generalizzare esperienze di ricerca limitate alla sfera politica. Di fatto però la sua percezione della realtà si coordina in analisi in cui confluiscono gli elementi prospettiva, periodo, economia. Sono impostazioni leniniste che nascono dal basso.

A questa forte accentuazione storicistica non fa tuttavia riscontro, come forse si potrebbe pensare, una elaborazione teorica manchevole della generalizzazione. Non è insomma che in Gramsci[...]

[...] intellettuali e politiche, nel marxismo della Terza Internazionale.

Queste posizioni verso la sociologia, il materialismo volgare, le scienze della natura, si trovano riflesse e chiarite nel quadro che Gramsci ha dello sviluppo passato del marxismo filosofico e nella prospettiva che traccia per il futuro.

Il punto da cui dipende, per Gramsci, lo svolgimento generale di questi problemi è la rivoluzione teorica rappresentata dalla filosofia classica tedesca e soprattutto da Hegel, è il momento in cui sono stati immessi nella storia del pensiero i concetti di creatività e di dialettica. « È certo che la concezione soggettivistica è propria della filosofia moderna nella sua forma più compiuta ed avanzata, se da essa e come superamento di essa è nato il materialismo storico » 4, ed è certo ancora che di questa

1 M. S., p. 81.

2 M. S., pp. 8284.

3 Marxismo e revisionismo.

4 AL S., p. 139.364

I documenti del convegno

concezione « lo hegelismo... rappresenta la forma più compiuta e più geniale » \

Il pensiero di Marx, s[...]

[...]uol diventare « l’esponente egemonico dell’alta cultura » 1 non può porsi che in una posizione di critica inveratrice, soprattutto verso ciò che di più importante e riassuntivo c’è nella storia della filosofia. Non si tratta tuttavia di rivivere meccanicamente la situazione in cui nacque e si formò il pensiero di Marx. « È da porre [la ricerca] riguardante l’atteggiamento della filosofia della prassi verso l’attuale continuazione della filosofia classica tedesca rappresentata dalla moderna filosofia idealistica italiana di Croce e Gentile. Come occorre intendere la proposizione di Engels sull’eredità della filosofia classica tedesca? Occorre intenderla come un circolo storico ormai chiuso, in cui l’assorbimento della parte vitale dell’hegelismo è già definitivamente compiuta, una volta per tutte; o si può intendere come un processo storico ancora in movimento, per cui si riproduce una necessità nuova di sintesi culturale e filosofica? A me pare giusta questa seconda risposta: in realtà si riproduce ancora la posizione reciprocamente unilaterale, criticata nella prima tesi su Feuerbach, tra materialismo e idealismo e come allora, sebbene in un momento superiore, è necessaria la sintesi in un momento di superiore[...]

[...]lismo ingenuo, dall’altra. Estranea all’impostazione di Gramsci è la distinzione di origine gnoseologica, fra idealismo soggettivo e oggettivo, ripresa da Bukharin3; estranee sono le conseguenze che essa ha comportato per il marxismo nella periodizzazione della storia della filosofia. Manca il periodo moderno, di lotta contro l’idealismo soggettivo, elaborato in connessione con lo sviluppo delle scienze fisiche, che ha trovato la sua definizione classica in Materialismo ed empiriocriticismo. Lenin scrive che Marx ed Engels, che si erano formati alla scuola di Feuerbach, « rivolsero naturalmente la maggiore atten
1 M. S., p. 139.

2 M. S., p. 91.

3 Op. cit., p. 54.Aldo Zanardo

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zione al completamento della filosofia del materialismo in alto, cioè non alla gnoseologia materialistica, ma alla concezione materialistica della storia. È per questo che Marx ed Engels nelle loro opere mettono l’accento sul materialismo dialettico più che sul materialismo dialettico ». Oggi invece, « in un periodo storico del tutto diverso », si trat[...]

[...]no a Hegel, la dialettica, che avevano caratterizzato il suo slancio iniziale, persero terreno davanti alla necessità di criticare l’espandentesi neohegelismo e le sue complicità politiche. L’argomentazione filosofica della lotta su due fronti, i due episodi filosofici che si indicano coi nomi di Bukharin e Deborin e la loro fine, sembrano poi essere stati i motivi di ordine intellettuale che introdussero l’idea della raggiunta perfezione, della classicità del marxismo. In una elaborazione sistematica in cui erano rappresentati gli elementi intellettuali più diversi, si pensò di avere qualcosa che. fosse l’eredità, l’assorbimento adeguato di tutto il pensiero umano.

In Gramsci i concetti di eredità, di sviluppo del marxismo, di epoca culturale, sono concepiti in modo più profondo, più ampio, più realistico. Ma oltre a questi aspetti generali c’è in lui la comprensione di alcune delle esigenze originali della Terza Internazionale sul piano del marxismo filosofico, il ricupero della dialettica come elemento permanente ed integrante del mar[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Classi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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