Brano: [...]e.
«La chiave che apre la porta di sopra, apre anche quella? » dissi. « Sì » disse.
« E ce n'é una sola? ».
« Si » disse.
«E chi la terrà? ».
« Tu » disse. «Per tre anni. Non importa che siano tre anni precisi. Mese piú, mese meno. Tre anni circa. Poi vieni .e mi apri. Non ti pare combinato bene? ».
86 FRANCO LUCENTINI
« Ah, benone » dissi. « Solo che, mettiamo, se io domani mi rimettessero dentro, e se invece di tre anni circa mi dessero cinque anni circa, sei anni circa, sette anni e tre mesi, senza condizionale, circa? Tu ci avresti tutto il tempo di stirare le gambe, non ti pare? ».
« Che c'entra » disse. « Puoi sempre mandare qualcuno, avvertire che mi vengano a tirare fuori ».
« Ma non ti mischiare in cose pericolose » disse pure. « Non ti fare più mettere dentro! Ti tocca di stare insieme con quelli che stanno dentro, che non puzzano meno di quelli che stanno fiori, e poi con i questurini, che puzzano ancora di più. Che gusto? Stai attenta! ».
« Va bene » dissi, « ma se per esempio le gambe le stirassi io, prima di potere a[...]
[...]« Lasci stare » dissi, « ripasso dopo ».
Tornai correndo verso il Pantheon; girai un pezzo, di corsa, prima di ritrovare la strada, il portone. Per la scala per poco non mi rovinavo. Il lume brillava sempre sul tavolo. Adriana dormiva tranquilla, voltata verso il muro.
Stetti un po' a guardarla dormire, incerta. Volevo prendere il lume ma pensai che si sarebbe svegliata, avrebbe avuto paura. Tornai alla cassa dei fiammiferi, ne presi quattro o cinque scatole. Poi andai diretto alla porta; tenendomi con una mano al pavimento cominciai a scendere.
La scala pareva abbastanza solida e non scricchiolava nemmeno. Dopo il quarto scalino dovetti lasciare la presa, in alto, e continuai tenendomi forte ai lati. A un certo punto il piede che spingevo in basso trovò il vuoto, lo scalino era rotto; cercando piú sotto, per trovare l'altro scalino, toccai terra. Sopra la testa, a qualche metro, vedevo il riquadro illuminato della porta.
Aspettai un minuto o due, nel buio, senza muovermi. Non si sentiva nessun rumore, l'umidità era grandissima. Alla fi[...]
[...]
mente ci ebbi delle altre difficoltà. Alla fine, sebbene m'era riuscito di
inventare una storia verosimile, ci avevo la faccia gonfia.
« Tu, o ne sai qualche cosa di questo » disse in conclusione, prima
di telefonare all'ufficio accettazione del carcere, « o ne sai qualche cosa
di qualche cos'altro ».
Questo significava che sarei rimasto dentro fino a che lui non
trovava chi aveva maltrattato il pederasta. Almeno.
Nel carrettone eravamo cinque.
« Voi, non dite una parola » dissero i poliziotti.
Ci fecero scendere al solito posto. Il caposcorta suonò, una guardia
apri il portone, il cancello.
« Cinque e tre agenti » disse il caposcorta.
All'ufficio accettazione ci levarono le catenelle, all'ufficio deposito
ci levarono il resto.
« Ma le sigarette non si possono tenere? » dissi. « Si sono sempre
potute tenere! ».
« Ah, se te le vuoi tenere...» disse.
Nella cella di perquisizione ci riprovarono, riuscii a salvarne la
metà. Un altro paio le volle quello che mi accompagnò al Braccio,
prima di lasciarmi al piede della scala.
« Viene uno! » disse.
« Manda sempre » disse quello di sopra.
«Che hai fatto? » disse quello di sopra quando arrivai.
«Ho rubato» dissi. Quello doveva stare sed[...]
[...]... Stiamo un po' a sedere... ».
Si avviò per la scala della cantina, dove adesso ci avevano messo un
lume. Io scesi dietro a lei.
« Così la porta... » dissi. « Quello che doveva entrare...? ».
« Ah..., ah, niente » disse. « Niente ».
L'americano era un sergente inglese, la stava aspettando in fondo
alla scala.
« Allò » disse.
« Giò » disse mia sorella, « questo si chiama Franco, é un amico ».
«Amico» disse l'americano.
Altri quattro o cinque stavano seduti al tavolo in fondo. Una donna
stava lavorando al fornello, ci venne incontro e prese il pacchetto delle
uova.
« Questo é un amico » disse mia sorella a quelli che stavano in
torno al tavolo.
« Piacere » dissi.
« Ah, piacere! » dissi quando vidi che uno era un prete. « Tanto
piacere! ».
Gli altri erano una ragazza che era un tipo di mezzo tra una troia
e un'impiegata, con un pettone; un sergente italiano; e un borghese
,d'una trentina d'anni, tutto vestito bene.
« Don Aldo » disse la ragazza, « ci stava dicendo che la conver
sione degli atei é sempre un miracolo, per[...]