→ modalità contesto
modalità contenuto
INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Modal. in atto: CORPUS OGGETTOdisattiva filtro SMOG

Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

NB: le impostazioni di visualizzazione modificabili nel pannello di preferenze utente hanno determinato un albero che comprende esclusivamente i nodi direttamente ascendenti ed eventuali nodi discendenti più prossimi. Click su + per l'intero contenuto di un nodo.

ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Chiuse è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 54Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Mario La Cava, Il grande viaggio in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 5 - 1 - numero 8

Brano: [...]allo sgomento di una lontananza che doveva essere grande se il Bambino Gesù nei tempi dei tempi vi si era recato col Padre e la Madre per sfuggire ai pericoli.
Senza inciampi o complicazioni si arrivò così al giorno della partenza: i bagagli erano stati fatti, i saluti ai vicini e ai parenti completati. Una piccola folla di gente s'era raccolta nel vicoletto; i vecchi genitori non s'erano mossi dalle porte della loro casa e guardavano. Giuseppe chiuse la porta di casa con un colpo che si ripercosse lugubremente nel suo cuore; frenò la commozione e consegnò la chiave ad Agata. Poi si mosse per abbracciare i suoceri, che diedero la loro benedizione. Rosaria baciò più volte con le lagrime agli occhi i genitori, promettendo fra un anno o due il ritorno.
Quindi si mossero per andare alla stazione, accompagnati da Aga
102 MARIO LA CAVA
ta e Peppina e da molti vicinii; Luigi il pescatore teneva tra le mani una valigia di Giuseppe, Peppina portava un sacchetto di biancheria; l'altra valigia la portava il ragazzo che aveva aiutato fino allora Gi[...]

[...]deva tanto a fare la signorina colle zie!
Ernesta sola, si può dire godesse in pieno della permanenza in Egitto : il clima non le diede nessun disturbo, le novità che vide la rallegrarono un mondo. Rosaria, invece, cominciò a soffrire agli occhi per la troppa luce che prendeva al mattino quando andava al mercato e per la polvere del terribile vento che ogni tanto imperversava. Quel vento turbinava nelle vie, penetrava, pur attraverso le imposte chiuse, nella casa, e pareva che si volessero scatenare le fondamenta del cielo.
Come allora l'aria nativa, il bel clima del paese era vagheggiato da Rosaria nel suo cuore! Ricordava il venticello fresco della sera nelle
giornate calde d'estate, il bel sole splendente fin nell'inverno, le rare luminose tempeste che vieppiù facevano apprezzare l'amena serenità della regione.
«Quando ritorneremo? » cominciò a domandare Rosaria.
112 MARIO LA CAVA
« A che punto sono i nostri risparmi ? » chiedeva Giuseppe.
Certamente era il caso di sistemarsi meglio, magari con altro lavoro che non fosse quello ab[...]

[...]saria; e singhioz zando più non sapeva soggiungere.
Presero la lettera i fratelli, e la lessero; si sederono poi a capo chino attorno alla tavola. Matilde e Vanda si davano da fare per consolarli.
«Era l'età avanzata; bisognava aspettarselo! Beata lei che ha avuto una vita lunga! » dicevano le donne.
«Ma se stava bene? All'improvviso é stato! » aggiungeva Giuseppe. S'avvicinava alla moglie che ormai taceva, accarezzava il capo delle bambine.
Chiuse le imposte della casa, lasciando trapelare solo un po' d'aria, e si mise a parlare sottovoce coi cognati. « Ma com'era quando tu l'hai lasciata? » chiedevano.
Senza chiasso e senza lamenti, al contrario di quello che sapevano si faceva al loro paese, tennero lutto; e solo qualche amico andava a vederli. Passarono tre giorni; e poi tornarono di nuovo, mestamente, al loro quotidiano lavoro.
Si cominciò a parlare nuovamente e più di proposito dei preparativi da fare per il ritorno; già era venuta la primavera, il caldo si faceva sentire e fra breve avrebbe imperversato come una tempesta di fuo[...]

[...]e conosciute, la gente solita, le abitudini vecchie che, come in sogno, risorgono nuovamente nella mente dei viaggiatori incantati a guardare!
Alla stazione d'arrivo un gruppetto di persone attende sul piazzale affollato: sono gli amici di Giuseppe e Rosaria, i vicini di casa, quelli che vogliono usare cortesia, commare Carmela colla sua famiglia
e Sebastiano, il pescatore Luigi e tanti altri; e fra essi non v'é la presenza di Agata e Peppina, chiuse col loro dolore nella casa priva della mamma.
Ma sono davanti alla porta che attendono, vestite di nero e sciupate, Agata con tutta la chioma quasi bianca e Peppina coi capelli già grigi. Si precipitano nelle braccia della sorella, salutano il cognato, baciano le bambine.
E Agata, circondando col suo braccio il collo di Ernestina alta quasi quanto lei esclama : « Come sei cresciuta, che non mi debbo più chinare per baciarti! ». E la bacia e sorride, pur con le lagrime agli occhi, pensando alla mamma, mentre dice alla piccola Lidia : « Tu proprio mi sembri Ernesta quando era più piccola. Ma [...]

[...]poco a poco diveniva concreto e visibile. Ecco che la morte della bambina a un, tratto fu qualche cosa di reale, qualche cosa che si poteva afferrare, che esisteva e che aveva le terribili forme del nulla!
« Impossibile! Impossibile! », gridò Rosaria. Aveva visto in un momento il volto tragico della bambina, inghiottito dall'abisso. Di là, dalle tenebre immense, accennava ancora un poco con un terribile ghigno di beffa. Poi le acque infinite si chiusero e l'occhio della mente non poté vedere altro che una nuvola di impenetrabile fumo.
Fu come se le fosse tolta l'aria che respirava, ebbe un attimo di agonia; si dibatté nell'angoscia, come un pesce fuor d'acqua; senti il suo spirito intristire al pari di erba secca strappata alla terra.
Forset, a continuare a quel modo, sarebbe diventata pazza; ella non aveva la forza del marito di guardare in faccia il reale. Dopo qualche lieve resistenza trovò una via d'uscita al suo dolore. La religione le venne incontro con le sue pietose speranze.
No, non era vero che niente della bambina esistesse p[...]



da Liliana Magrini, Il silenzio in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 7 - 1 - numero 33

Brano: [...]ano scivolati di traverso sugli steli. Un limone succhiato, scuro di liquerizia, era sfuggito di tasca. Marco rimase un attimo a guardarlo, con una contrazione della gola arsa. Le tre paja di scarpe erano ancora lá, in fila: quelle di Michele un po' più piccole, sulla sinistra il bordo di gomma era in parte staccato dalla tela, e Marco ricordò come ciò impacciasse talvolta Michele, nella corsa.
Il riverbero della costa lo feriva negli occhi: li chiuse, continuando a stringere tra le dita un bottone che gli sfuggiva. Uno, poi un altro, un terzo. La blusa era abbottonata. Riaperse gli occhi, e la luce li ferì di nuovo, aridi di sale. Le sue mani s'agitavano intorno alla fibbia della cintura, cercavano d'affrettarsi: eppure sapeva che quando avesse finito avrebbe dovuto muoversi, lasciare quel riparo che in qualche modo gli faceva davanti il calore della roccia : un calore pesante e denso come un muro. Ecco, era fatto. Sentì che Nino si muoveva, andava verso l'acqua. Anche lui, per la prima volta, si girò. Il mare era immobile e, come il ciel[...]

[...]ato. Gli pareva dovesse farlo in modo diverso dal solito, con Spinola: sapeva che si trovavano spesso insieme alla Grotta. Per un po' tacquero. Poi Antonio domandò come stava Caterina. Al solito, disse Spinola. Più avanti, osservò che era proprio una bella sera; doveva esserci stato un temporale lontano, perché l'aria era così pulita. Si, disse Antonio, era raro vedere tante stelle. Meno male, disse Spinola; perché nella giornata, in quelle sale chiuse del municipio, si soffocava. Poi li lasciò. Andava a cercare una farmacia aperta, disse. Doveva prendere una medicina per Caterina.
« Sei amico di Spinola ? », chiese quasi involontariamente Marco, con voce timida. « ...Si », rispose Antonio in tono un po' stupito. Parve voler aggiungere qualche cosa. Ma poi tacque.
Il passo d'Antonio era lento, mentre salivano il colle, ma non più goffo: era un modo pacato di posare il piede, calcandolo bene, come per sentire le asperità e la levigatezza di quel vecchio asfalto tormentato. Eppure parve così breve, a Marco, la strada, e così animata la not[...]

[...]no », disse Antonio. « Pensavo d'andare se venivi anche tu ».
Mente, si disse Marco. Gli conosceva quel viso spento, quella voce rassegnata. Ma almeno oggi, che si trattava di Michele, avrebbe potuto non mentire. Che cosa li faceva dunque tacere, tutti, per paura o per pietá? che cosa nascondevano?
Teresa gettò con violenza le posate in un cassetto.
Finirono per andare. Marco pensare che avrebbe pianto, quando fosse rimasto solo. Ma non poté. Chiuse gli occhi: non sopportava più di vedere le cose, e la cucina, e il bricco del caffè, e gli ultimi piatti sulla credenza, e i rigidi fiori intagliati sulle asticciole, né se stesso, quelle mani che stringevano le ginocchia e poi s'alzavano inquiete.
Si sdraiò sul letto senza svestirsi. Gli pareva che si sarebbe assopito subito, stordito com'era. Ma appena ebbe posata la testa sul cuscino, si senti lucido e desto, col peso degli occhi brucianti contro il bianco delle palpebre chiuse. Tremava. Inutilmente cercava d'irrigidirsi, esasperato da quel tremito che gli faceva avvertire il proprio corp[...]

[...]di vedere le cose, e la cucina, e il bricco del caffè, e gli ultimi piatti sulla credenza, e i rigidi fiori intagliati sulle asticciole, né se stesso, quelle mani che stringevano le ginocchia e poi s'alzavano inquiete.
Si sdraiò sul letto senza svestirsi. Gli pareva che si sarebbe assopito subito, stordito com'era. Ma appena ebbe posata la testa sul cuscino, si senti lucido e desto, col peso degli occhi brucianti contro il bianco delle palpebre chiuse. Tremava. Inutilmente cercava d'irrigidirsi, esasperato da quel tremito che gli faceva avvertire il proprio corpo svuotato, e si propagava al letto malfermo. La testiera, vibrando lieve
IL SILENZIO 175
mente, colpiva a tratti il muro. « Dovrebbero sapere », si ripeteva ostinatamente. La loro ignoranza gli pareva senza rapporto col fatto che lui e Nino non avessero detto niente.
Non tremava piú, ora. La sua testa si dibatteva sul cuscino, ma l'immagine che cercava di cacciare tornava: quelle acque bianche e grevi, intatte. Com'era possibile che nulla vi fosse apparso, dopo: e prima, non un [...]

[...]
Luigi si riscosse. « A niente ».
Poi Marco vide di nuovo quelle mani; e subito quelle di Luigi sulla veste chiara. Dure, come ostinate a far presa.
La stretta lama di un riflettore si fermò un attimo sulla lontana oscurità del mare: apparve una breve superficie, scialba e ,vuota.
Fu in quel momento che s'udì il grido di Caterina. Alto, ininterrotto. Un grido d'appello che non lasciava modo a risposta alcuna.
Seguì un rumore lontano di porte chiuse, un mormorio di voci. Giuseppe Spinola doveva aver chiamato la vicina per l'iniezione. Il grido continuava acuto, ancora più acuto, come svincolandosi da un rantolo. Marco l'ascoltava come se lo riconoscesse.
Terminò e si ruppe su un nitido: No!
Tornò per primo Luigi, che venne a lavarsi all'acquaio. Vide che Marco era sveglio.
« Hai sentito di Michele? »
Fece cenno di sì.
« Anche questo dovranno pagare, i signori padroni! » disse con violenza Luigi. Nella collera, il viso ossuto, ma aperto, prendeva una espressione caparbia che lo faceva somigliare molto a Teresa. « Anche di questo hann[...]

[...]
Era stanco di sentir parlare. Di nuovo pensava a Michele come sul colle, e che non gli importava più di nulla, perché poteva fare come lui. « Avrei parlato, se volevano. Bastava che avessero voluto ». Ma ormai, non si trattava più di questo. Era come se la cosa non li riguardasse piú. In qualche modo, l'aveva presa su di sé. Con Michele.
Quando Teresa e Antonio entrarono, finse di dormire. Bisbigliavano piano. Attraverso le palpebre appena socchiuse, vedeva la punta dei propri alluci tendere il lenzuolo in una sola rigida linea, fino al petto. Si sentiva stranamente unito e compatto, in quella compostezza e in quel pensiero fermo e tranquillo: posso fare anch'io come Michele.
Gli diede fastidio, quando si coricarono, sentire il calore del corpo di sua madre sotto il lenzuolo.
Dopo qualche tempo, il levarsi della luna gli fece scorgere il viso di Antonio, di una rigidezza senz'abbandono. Pensò che anche lui non dormiva, fingeva soltanto.
Teresa s'alzò un momento sul gomito per vedere, al di lá di Marco, il marito. Si lasciò ricadere co[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Chiuse, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Come <---Cosa <---Del resto <---Diritto <---Ecco <---Eccola <---Hai <---Perché <---Sarà <---Voglio <---artigiani <---A Filippo Bertolli <---Abbiamo <---Accendi <---Agata a Rosaria <---Alle <---Alzò <---Anche Rosaria <---Antonio Stura <---Arrivò <---Arta <---Artù <---Aspettate <---Avanzò <---Avrei <---Avvicinatasi <---Baglietto <---Bambino Gesù <---Basta <---Bisogna <---Bisogna riuscire a non farsi fregare <---Bisognò <---Borgo <---Buonamico <---Buonasera <---Buoni <---Cairo <---Camminò <---Cantò <---Capì <---Carabino <---Carmela dei Crispini <---Celere <---Cercò <---Certamente <---Certo <---Certo Giuseppe <---Che Egitto <---Che Michele <---Chinò <---Comare Carmela <---Commare Rosaria <---Continuò <---Contro Nino <---Costanza Cataldo <---Così <---Davanti <---Denari <---Di Antonio <---Dico <---Dietro a Marco <---Dio <---Dirgli <---Ditemi <---Domandò <---E di Antonio <---Egitto <---Entrò <---Fai <---Farmacia <---Febbre <---Felicetto <---Fermò <---Filippo Bertolli <---Filippo a Marco <---Finì <---Fissò <---Forset <---Genio Civile <---Gettò <---Giacomo Cataldo <---Giunti <---Giuseppe Cantilo <---Giuseppe Spinola <---Già <---Guarda <---Guardò <---Imparò <---In ogni modo <---Indossò <---Infine Vanda <---Insistette <---Iungo <---La Grotta <---La sera <---Lascialo <---Lasciamoli <---Lasciò <---Lipari <---Logica <---Lontanissimo <---Luigi Stura <---Ma Agata <---Ma Costanza <---Ma Dio <---Ma Giuseppe <---Ma Luigi <---Ma Marco <---Ma Rosaria <---Ma Teresa <---Macché <---Mai Marco <---Marcò <---Medicina <---Michele Cataldo <---Niente <---Noi <---Non voglio <--- <---Ora Giuseppe <---Ora Teresa <---Oregina <---Pappalone <---Papà <---Parlò <---Passano <---Pensavamo solo a correre <---Pensò <---Però <---Pescatori <---Pgppina <---Più <---Pochi <---Portatele <---Porterò <---Porto Nino <---Portò <---Potete <---Povera <---Pratica <---Provò <---Pure <---Puricelli <---Qui <---Riandò <---Ricominciò <---Rientrò <---Righi <---Ripensò <---Risalì <---Ritrovò <---Riudì <---Riuscì <---Sará <---Scese <---Se Filippo <---Sebastiano Ricci <---Seguì <---Sei <---Sentì <---Si sta bene sul Righi <---Siano <---Siderno <---Signore <---Sono le mogli che li trattengono <---Sottoripa <---Sperò <---Spinola <---Storia <---Sulla <---Terminò <---Terribile <---Tornò <---Tranquillizzatevi Rosaria <---Traversò <---Tredici <---Venderò <---Zia Agata <---abbiano <---abbracciano <---apprendista <---artigiano <---baciano <---d'Antonio <---d'Egitto <---d'Oregina <---dell'Egitto <---dell'Italia <---guardiano <---italiano <---mutismo <---nell'Egitto <---pigliano



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL