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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Centro-Nord è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 57Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 602

Brano: [...]narchico; inoltre, è condizionato dalla presenza della Santa Sede e dal predominio dei ceti strettamente legati /alle strutture del potere statale tradizionale. Ciò spiega, sia la lunga crisi, tra febbraio e maggio, del Comitato, che viene superata soltanto con la vittoria delle tesi moderate dopo la svolta di Salerno, sia l’àssenza — caso unico fra le grandi città italiane — di una insurrezione precedente l'arrivo degli Alleati.

I C.L.N. del CentroNord

I C.L.N. del CentroNord, invece, trovano nel compromesso di Salerno una spinta a una maggiore unità ed efficacia d’azione. Nei primi mesi successivi aH'armistizio, infatti, i timori dei moderati rispetto ai propositi rivoluzionari delle sinistre si erano di fatto tradotti in un'opera di freno riguardo alla condotta della guerra. Lo stesso accendersi, in qualche misura « spontaneo », della ribellione al nazifascismo aveva accentuato il timore che le bande armate e i nuclei di agitazione nelle fabbriche potessero servire come arma ai partiti di sinistra, e perciò aveva avuto notevole corso Yattesismo (v.).

In seno [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 123

Brano: [...]ità di stringere i freni rispetto a ogni passo liberalizzatore. Pesa sempre più forte sia il timore della crescente vivacità mostrata dai soggetti sociali innovatori, sia il sospetto di possibili influenze sovietiche.

Soltanto il 25.8.1944, e con grande prudenza, il governo romano delega il C.L.N.A.I. (v.) « a dirigere la guerra dei patrioti contro i tedeschi e i fascisti », e le trattative iniziate dopo la decisione (9 giugno) di formare nel CentroNord un Comando unico di quello che viene chiamato ufficialmente il Corpo volontari della libertà (v.) giungono faticosamente, all’inizio di novembre, a imporre a questo un comandante moderato (il generale Raffaele Cadorna (v.), figlio del generalissimo della Prima guerra mondiale), incaricato di frenare l’esercito della guerriglia. I Protocolli di Roma (v.) del

7.12.1944 vincolano poi i partigiani a obbedire alle direttive alleate e a disarmarsi al termine della guerra, mentre il 25 dello stesso mese una dichiarazione congiunta tra il

C.L.N.A.I. e il ministero affossa il “terzo governo indi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 101

Brano: [...] ed esposti della vecchia area mazziniana prevalentemente erano

attratti da movimenti nuovi proprio perché si era interrotto il continuismo repubblicano. Così, tra Ravenna e Forlì, il Partito italiano del lavoro (v.) e gli organismi connessi poterono prendere piede inserendosi sull'antico humus repubblicano.

Il P.R.I. in quanto tale fu invece scarsamente presente nel “Regno del Sud”, almeno fino alla liberazione di Roma (giugno 1944) e nel CentroNord fu solo sporadicamente partecipe dei C.L.N..

Quantunque il ravennate Arnaldo Guerrini (v.), già organizzatore della Gioventù repubblicana ed ex confinato, avesse cooperato in modo determinante a costituire fra il 1936 e il 1940 la rete cospirativa poi confluita nel P. d'A. fra l’Emilia e le Marche, spingendosi fino a Firenze, Genova e Milano, il peso della questione istituzionale, forse un cumulo di cattivi ricordi e l’esperienza di non lontane traversie trattennero molti repubblicani in una posizione piena di riserve nei confronti dei C.L.N..

Ciononostante, si ebbe una notevole fioritu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 99

Brano: [...]cani eletti nel 1900 furono: Altobel

li, Giovanni Bovio, Napoleone Colajanni, ImbrianiPoerio nel Mezzogiorno; Salvatore Barzilai, Angelo Battelli, Bosdari, Angelo Celli, Alfredo Comandini, Mirabelli, Edoardo Pantano, Socci nelle regioni centrali; Luigi De Andreis a Milano. In prosieguo di tempo, il seguito e consenso del P.R.I. si vennero aggiustando e riducendo: per la crescita dei socialisti fra le avanguardie popolari e operaie, specie nel CentroNord; per l’enucleazione di un’ala possibilista radicale; per la crescente difficoltà di mantenere le posizioni personali precedentemente acquisite nei collegi meridionali.

Fermenti dell'età giolittiana

II distacco e l’enucleazione dalle commistioni di tipo radicale, come

il consolidamento anche ideologicoistituzionale della figura e fisionomia del nuovo partito furono graduali e specialmente il rapporto fra Gruppo parlamentare, o anche singoli deputati, e organizzazioni/organizzazione di partito risultò difficile e il problema si venne a intersecare con le principali questioni di linea p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 299

Brano: [...]o, nella primavera e nell’autunno del 1946. Ma le questioni politiche generali sovrastavano ancora: scelta direttamente dal popolo la forma istituzionale dello Stato, rimaneva da decidere la sua configurazione al livello locale o intermedio. Dopo la Costituente, nel clima di scissione determinato dall'allontanamento delle sinistre dal governo ma consolidatasi l'unità dei socialisti e dei comunisti nelle amministrazioni delle principali città del CentroNord e in circa un terzo dei comuni rurali, verso la fine del 1947, mentre si procedeva alla costituzione del Fronte Popolare, sorse a Milano la nuova Lega dei Comuni democratici che incluse nei suoi organi direttivi esponenti di gruppi minoritari cattolici e repubblicani.

La rinnovata associazione (divenuta Lega dei Comuni democratici, delle Regioni, delle Provincie e degli Enti minori) opera tuttora come centro coordinatore delle istanze e dell’operosità autonomistica delle forze del movimento operaio di classe, ispirandosi a un programma che ha la sua radice nella Resistenza antifascista.
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 555

Brano: [...]ina che le viene dall’Internazionale giovanile comunista, non può essere che con questo nuovo partito ». (Da “L'Avanguardia”, organo della F.G.S.I., 20.1. 1921).

I duecento delegati che all’"Andrea del Sarto” fischiarono Gaetano Pilati rappresentavano 55.313 iscritti e 1.200 sezioni che, tra la fine della guerra e i primi mesi del 1921, erano aumentati in ragione del 700 per cento. La presenza organizzativa era fortemente squilibrata verso il CentroNord, con solo 3.525 iscritti (poco più del 6%) nel Mezzogiorno e nelle Isole, ma si trattava pur sempre di un’organizzazione considerevole (il P.C.d’I., a Livorno, raccolse circa 60.000 voti) con punti di forza ormai consolidati in Piemonte (10.360 iscritti), Lombardia (10.376), Emilia (14.083) e Toscana (6.386).

Ricorderà a questo riguardo Edoardo D'Orto

trio (v.): « ... le due frazioni (quella di Gramsci e quella di Bordiga) organizzativamente prese non coprivano tutto il territorio nazionale del P.S.I., essendo la prima piazzata per lo più entro i confini del Piemonte, e la seconda a Nap[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Centro-Nord, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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