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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Capì è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 36Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Liliana Magrini, Il silenzio in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 7 - 1 - numero 33

Brano: [...]ù sfuggente il suo profilo. Anche Marco guardò da quella parte: nient'altro che pietre piatte contro un orizzonte vuoto.
Improvvisamente, s'accorse che sulla distesa bianca posava, non molto lontano, una barca, rilevata come se l'acqua avesse avuto una
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durezza di cemento. C'era un uomo, dentro : la sua figura si stagliava precisa, e il braccio teso, e la lenza che teneva in mano: ma non si poteva distinguergli il volto, né capire da che parte guardasse. Anche Nino l'aveva scorto, lo vide trasalire:
«
C'era? »
Per un attimo la chiglia oscillò propagando sull'acqua una vibrazione d'ombra.
Avremmo dovuto sapere... », disse Marco.
Nino si cacciò indietro i capelli.
«Dopo tutto... ». Le sue labbra ebbero una smorfia, parve inghiottire a fatica: « Dopo tutto, non era mica venuto con noi... ».
Guardava a terra, le dita del piede nudo si contraevano sui ciottoli. Poi, lentamente, si diresse verso il folto di mentastri dove tra il grigio delle foglie risaltava la macchia rossa della blusa di Michele. Marco lo segui. [...]

[...]issime e morbide. « Bisogna... ». « Farsi una ragione! », continuò Costanza passandogli accanto, con un inchina burlesco.
Filippo Bertolli, il piccolo pasticcere, si voltò sconcertato, mentre Antonio lo salutava trattenendo a stento una risata. Era la frase, quella,
che ricorreva più sovente nei discorsi sentenziosi del loro vicino. Quante volte l'aveva sentita applicare anche ai Cataldo! Dopo tutto, diceva,
Giacomo non era il primo cui fosse capitata una disgrazia sul lavoro. Adesso Costanza non aveva più quell'aria divertita. Camminava assor
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ta, mordendosi piano il labbro inferiore. Vivi e morbidi, i lunghi capelli scuri le sfioravano le guance chine.
Voltandosi un attimo, Antonio vide che Bertolli continuava a guardarli con un ghigno acido.
Ad un tratto Costanza scosse la testa, rigettando bruscamente indietro i capelli, e si fermò:
«Non mi va di rincasare subito. Venderò ancora qualche pacchetto, non so... Tanto, neppure Michele sarà in casa, a quest'ora ».
Antonio alzò la mano verso la sua come per carezzarl[...]

[...]l dito svolgendolo, come faceva sempre: lo gettò, e senti dentro una specie di singulto.
Ora Teresa si era messa a parlare, con veloce monotonia appena rallentata dai gesti che stava compiendo per scolare l'insalata, riempire d'acqua la pentola della pasta, ravvivare il fuoco. Parlava di Luigi, che era stanco, povero ragazzo, e non era giusto che al cantiere gli. dessero ancora la paga d'apprendista, e della figlia di quelli di sopra che non si capiva come facesse ad avere tanti vestiti, e di Giacomo Cataldo, che se c'era un Dio certe cose non avrebbero dovuto accadere. Parlava a sbalzi, con una aggressività stanca eppure continuamente ravvivata in un giro di domande e risposte che si rilanciavano da sole. Marco era abituato a lasciar scorrere su di sé quella voce; ma oggi quel suo tono di perenne accusa lo faceva trasalire. Eppure se ne sentiva in qualche modo protetto; gli pareva che essa impedisse a tutti, a Teresa stessa, di accorgersi che nessuno parlava.
...Doveva essere tornato, Michele. Ma, e i vestiti? Se era risalito, era cert[...]

[...], in modo quasi insensibile, s'alzava verso la tasca. Ma subito la lasciò ricadere, e abbassò gli occhi. Marco vide le sue dita contrarsi piano.
Gettò finalmente uno sguardo su Costanza. Appoggiata con i gomiti alla credenza, il volto racchiuso tra le mani, sembrava un'estranea che quasi non si occupasse di quello che gli altri dicevano.
Marco s'accorse a un tratto che lo sguardo di Nino cercava i suoi occhi. Tutti gli sguardi erano su di lui. Capì che gli avevano fatto una domanda che non aveva udita, e quasi non se ne preoccupò, gli pareva che almeno suo padre e Costanza ormai sapessero tutto. Fu quasi stupito di sentir dire da Nino: « Come può averlo visto, se siamo stati insieme tutto il pomeriggio? ».
Ma Costanza alzò il viso, girò sugli altri degli occhi interrogativi, supplichevoli. « Sarà andato al Lido » disse Filippo alzando la voce. Non era la prima volta che tardava fino a sera, aggiunse, e un'ora più un'ora meno, i ragazzi non se ne accorgono. « Sará rimasto a guardare la gente che balla », annui Teresa. Aveva cominciato c[...]

[...]Doveva aver creduto al suo sonno. S'avvicinò a Marco, la sua mano ruvida lo toccò piano sulla fronte. Un movimento involontario per cacciare una ciocca di capelli della madre che gli vellicava il collo lo tradì. «Dormi?» chiese piano Teresa. Trattenne il respiro. Teresa gli accostò iI viso alla guancia. La senti umida. Mormorava piano, in modo sommesso e tenero: con la voce, forse, si disse Marco, con cui gli parlava quando lui non poteva ancora capire. A lui non poteva accadere, diceva Teresa; non era vero, che non poteva accadere? Lei gli stava attenta, Marco lo sapeva che era sempre attenta. Gli voleva troppo bene, perché potesse accadergli la cosa che era accaduta a Michele, Non era vero, che era sempre preoccupata di lui?
Gli parlava, ma non aspettava risposta, come se lo supponesse in un vago dormiveglia o come a un bimbo molto piccolo. Era stanca, diceva ora, tanto stanca; e poi, poi, oh, perché Antonio era così? Ma Marco no, Marco non l'avrebbe mai abbandonata. Non era vero che sarebbe rimasto lá, sempre, con lei? Il suo Marco.
[...]

[...]sussurrò la voce di Nino. Si rassegnò ad aprire gli occhi e s'alzò a sedere sul letto.
Nino era appiattito contro il muro, vicino alla porta aperta. L'accostò gettando fuori uno sguardo. « Ho aspettato che tua madre uscisse », mormorò. « Si sono rivolti alla questura. Tuo padre e Luigi li hanno accompagnati ». Certo, aggiunse guardandolo timorosamente, sarebbero venuti per le ricerche: avrebbero dovuto stare attenti. Insistette su questo, Marco capi che aveva paura che parlasse. Non rispose, neppure con un cenno.
Nino esitava, come se avesse ancora qualcosa da dire.
Mio padre vuole che faccia la comunione stamattina. Per Michele, dice ».
Marco s'alzò di scatto dal letto e gli venne vicino.
« Dovrai confessarti ».
Ancora non l'aveva mai fatta, lui, la comunione. Guardò fisso Nino. Bisogna dire tutto, no? »
Nino sfuggi con imbarazzo il suo sguardo.
« Anche quello?... » insisté Marco.
« Non c'é mica peccato », disse Nino con voce dura. « Ho detto una bugia, é tutto ».
Mai Marco aveva provato, prima, l'ira che in quel momento l'assa[...]

[...] rispose come sempre, esitando. Caterina aveva chiuso gli occhi. La cornea e la pupilla s'intravvedevano, ugualmente chiare, tra le palpebre. Sulla facciata di fronte, dei panni stesi s'agitavano sotto lievi raffiche. Era lo stesso vento di quel giorno, ma più molle, estenuato. Sarebbe andato bene ugualmente l'elicottero, si disse Marco. Poi si vergognò di averci pensato : e lo stupì che potesse venire in mente a Caterina.
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Non capiva più che cosa fosse venuto a cercare lá. Si chiese perfino se fosse stata proprio lei a gettare quel grido : cosi stremata come era.
Alle spalle di Marco, la porta del pianerottolo s'aperse piano. Qualcuno si avvicinava, si fermava incerto sulla soglia : poi entrò. Antonio. Evitando di guardare Marco, si diresse verso la seggiola accanto al letto. Sedette con pesante lentezza.
« Ecco », disse questa volta Caterina.
Per un attimo, il respiro di lei parve più rapido. Una lieve contrazione degli zigomi fece risaltare più duramente, nel viso scarno, il suo naso affilato. Poi si rilassò.
« Fa[...]

[...]e che salivano con la funivia e vagavano per il colle.
La mano d'Antonio gli premeva di nuovo la spalla, guidandolo verso la porta. Lo segui.
Gli parve, mentre scendevano le scale, che il padre cercasse le parole per dirgli qualche cosa. « Dio, Dio, Dio... » si limitò a borbottare tra i denti.
C'era sulla strada un assembramento di gente, appena fuori del quartiere. Guardò, attraverso la finestra aperta, nel pianterreno dei Cataldo : deserto. Capi che qualcuno della questura doveva essere arrivato. « Ora m'interrogheranno », si disse « e sarà finita ».
Nino era tra altri ragazzi che, dietro agli adulti, si serravano per vedere: pallidissimo, ma avevano tutti un'aria così spaurita. L'agente, un uomo dal viso bruno e pigro e dalle palpehre pesanti sugli occhi molto neri, sembrava sorridere mentre parlava : ma forse era solo un'im
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pressione che veniva dall'atteggiamento naturale delle sue lunghe labbra sinuose. Si rivolgeva a Giacomo, che stava seduto su di un paracarro; ma più di lui rispondeva Filippo Bertolli, l'aria[...]

[...] lo guardava ritta e pallida, tosi tesa che, sembrò a Marco, un colpo l'avrebbe trovata dura come il macigno, o rovesciata di schianto
come un'antenna.
« Ora chiamerà noi », pensò Marco. Invece l'agente si voltò verso Costanza. Di profilo, il suo viso mutava stranamente. L'orecchio piatto e allungato, come stirato dal basso verso l'alto, gli dava, a contrasto con la pigrizia dei lineamenti, una bizzarra espressione di vigilanza animale. Marco capi che faceva delle domande sul mestiere di Costan
za. Lei rispondeva breve, con aria assente.
Teresa si avvicinò a Marco, gli prese per un momento la mano come quando era piccolo : senti la sua, calda e un po' tremante. La donna guardava l'agente con occhi spalancati e ansiosi.
Il leggero sorriso che errava sulle labbra dell'agente sembrò accentuarsi: due piccole pieghe si formarono sotto l'orecchio malignamente desto. Marco vide la mano di Costanza contrarsi sopra la spalla di Giacomo, e Antonio rizzarsi dicendo : « Lo sa che é qui per cercare il ragazzo? ».
« So io quello che devo fare »[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Capì, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---A Filippo Bertolli <---Accendi <---Alzò <---Antonio Stura <---Arrivò <---Avanzò <---Avrei <---Avvicinatasi <---Baglietto <---Basta <---Bisogna <---Bisogna riuscire a non farsi fregare <---Buonasera <---Buoni <---Camminò <---Cantò <---Celere <---Cercò <---Che Michele <---Chinò <---Chiuse <---Come <---Continuò <---Contro Nino <---Cosa <---Costanza Cataldo <---Così <---Davanti <---Del resto <---Dico <---Dietro a Marco <---Dio <---Dirgli <---Diritto <---Ecco <---Eccola <---Fai <---Farmacia <---Fermò <---Filippo Bertolli <---Filippo a Marco <---Finì <---Fissò <---Gettò <---Giacomo Cataldo <---Giunti <---Giuseppe Spinola <---Già <---Guardò <---Hai <---Insistette <---La Grotta <---Lascialo <---Lasciò <---Lontanissimo <---Luigi Stura <---Ma Costanza <---Ma Dio <---Ma Marco <---Ma Teresa <---Mai Marco <---Marcò <---Medicina <---Michele Cataldo <---Niente <---Non voglio <---Ora Teresa <---Oregina <---Pensavamo solo a correre <---Pensò <---Perché <---Però <---Pescatori <---Più <---Porto Nino <---Portò <---Povera <---Provò <---Riandò <---Ricominciò <---Righi <---Ripensò <---Risalì <---Ritrovò <---Riudì <---Riuscì <---Sarà <---Sará <---Scese <---Seguì <---Sei <---Sentì <---Si sta bene sul Righi <---Sottoripa <---Sperò <---Spinola <---Sulla <---Terminò <---Tornò <---Traversò <---Tredici <---Venderò <---Voglio <---abbracciano <---apprendista <---artigiani <---d'Antonio <---d'Oregina <---mutismo



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