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Il segmento testuale Canale di Suez è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 34Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 729

Brano: [...] Bonn e la Cecoslovacchia, prima che la Ostpolitik del cancelliere tedesco Brandt (a partire dal 1969) avviasse un lento processo di conciliazione con i paesi dell’Europa centroorientale già vittime dell’aggressione nazista.

E. Co.

Suez, Guerra di

Tra la fine di ottobre e i primi di novembre del 1956, assunse questo nome il conflitto esploso tra le forze francoangloisraeliane da una parte e l’Egitto (v.) dall'altra, per il controllo del Canale di Suez nazionalizzato dal governo egiziano.

Le operazioni armate ebbero inizio il 29.10.1956, con un attacco israe

liano, protetto da forze aeronavali francesi, contro il territorio egiziano del Sinai, cui fece seguito un'avanzata israeliana verso il Canale di Suez. Il 30 ottobre i governi di Londra e di Parigi, alleati con Israele (v.), attribuendosi un pretestuoso ruolo di “mediazione” fra le parti intimarono un ultimatum per l’interruzione dei combattimenti entro

24 ore, che gli egiziani naturalmente respinsero. L’indomani, inglesi e francesi attaccarono direttamente le posizioni egiziane con pesanti bombardamenti, lanci di paracadutisti e sbarchi a Porto Said (conquistando la città il 5 novembre), mentre da parte loro gli israeliani proseguivano l’attacco occupando la striscia di Gaza e Sharm el Sheik. Il presidente egiziano Nasser, di contro, or[...]

[...] avviati con l’Egitto e imbastito nel 1954 una provocazione terroristica al Cairo (il cosiddetto affare Lavon), fin dal febbraio 1955, con la spedizione d’un commando israeliano a Gaza si erano accinti a creare il clima adatto per la guerra.

Lo spostamento dell'Egitto nasseriano verso i paesi socialisti (acquisto di armi dai paesi dell'Est del settembre 1955), ma soprattutto la decisione egiziana (26.7.1956) di nazionalizzare la Compagnia del Canale di Suez (nella quale era prevalente il capitale anglofrancese) per assicurarsi fonti finanziarie necessarie alla costruzione della diga di Assuan sul Nilo, fornirono il pretesto per un’azione militare destinata a rovesciare Nasser. Il 28.7.1956 rappresentanti francesi e israeliani si incontrarono a Parigi per coordinare il piano d’attacco e, dall’inizio di agosto, Israele cominciò a ricevere dalla Francia imponenti forniture militari. Nella prima quindicina di settembre Ben Gurion (ridiventato capo di governo) accettò la richiesta di far scattare l’attacco israeliano alla vigilia delle elezioni ameri[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 99

Brano: Iraq

I ’aacjressione imperialistica al Canale di Suez (novembre 1956) riaccese in Iraq forti dimostrazioni e scontri armati. Il movimento diede vita a Comitati nazionali unitari, di cui facevano parte anche i « liberi ufficiali » di Abdel Karim Kas

sem. . ,

I fellah continuavano frattanto a

restare senza terra. Soggetti a patti schiavistici e costretti a compiere lavori gratuiti, per qualsiasi « mancanza » i contadini venivano rinchiusi nelle carceri private dei feudatari. Il loro reddito medio era valutato a 15 sterline annue. Gli operai del petrolio dovevano lavorare 1214 ore al giorno per ricevere una paga inferiore di 5 volte a quel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 494

Brano: [...]lla flotta inglese era impegnata a difendere i propri mari e le rotte atlantiche dalle iniziative della potente marina

germanica, sarebbe stato impossibile mantenere nel Mediterraneo il numero di navi necessario per affrontare la flotta italiana e difendere Malta. Fu perciò dato ordine all’ammiraglio Andrew Cunningham, capo della Mediterranean Fleet, di non muoversi da Alessandria e di considerare suo unico compito impedire attacchi navali al Canale di Suez.

Durante il periodo della non belligeranza italiana le forze marittime, aeree e terrestri di Malta si mantennero quindi su proporzioni estremamente esigue. Avevano la propria base nell’isola 7 sommergibili e 12 motosiluranti. Sebbene vi fossero a Malta tre aeroporti, tutta la forza aerea di questa base consisteva in 4 apparecchi che poi si ridussero a 3 perché, fin dai primi voli, uno di essi precipitò. La guarnigione terrestre era composta da 4 battaglioni inglesi e 1 maltese. Stranamente, il Comando supremo italiano non si preoccupò invece di togliere di mezzo quella fastidiosa piazzafor[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 496

Brano: Malta, Isola di

in Libia Rommel smaniava di passare all’offensiva. Egli temeva che gli inglesi, continuamente e ampiamente riforniti attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez, lo precedessero nell’iniziativa. Perciò già in maggio i tempi dell’operazione contro Malta e dell’offensiva in Libia erano stati scambiati, nel senso che l’offensiva avrebbe preceduto l’operazione di sbarco.

Il 26.5.1942 Rommel diede inizio all’offensiva contro l’VIII Armata britannica che ormai superava come uomini e mezzi la sua « Panzerarmee Afrika » e le unità italiane. Una parte delle forze aeree tedesche e italiane già destinate all’attacco di Malta furono temporaneamente trasferite in Libia per appoggiare la difficile impresa, ma fu stabilito che Rommel avrebbe avuto a sua disposiz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 623

Brano: [...] Spano a

5 anni e 5 mesi. Riacquistò la libertà nel dicembre 1932 e nel gennaio successivo espatriò in Francia. Entrato nell'apparato del Centro estero del partito a Parigi, fu addetto al lavoro fra gli emigrati, che svolse essenzialmente nelle Savoie.

Nel 1935, dopo l’inizio dell’aggressione fascista all’Etiopia, fu inviato in Egitto e, con il falso nome di Paul Conibert, svolse propaganda

fra le truppe italiane che transitavano per il Canale di Suez. Nel 193637 compì diverse missioni clandestine in Italia e nel 1937 accorse in Spagna, assegnato allo stato maggiore del generale Juan Modesto. Sotto il nuovo nome di Paolo Tedeschi lavorò a Radio Milano, emittente radiofonica in lingua italiana da Madrid destinata alle truppe del corpo di spedizione fascista.

In Tunisia

Nell’autunno 1937 rientrò a Parigi. Diresse insieme a Mario Montagnana l’edizione clandestina de l’Unità, finché nel 1938 si trasferì in Tunisia, dove fu tra i redattori del quotidiano antifascista II Giornale (v.). Dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia alla Franc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 184

Brano: [...]i riprendersi quanto aveva perduto. Il 31. 10.1914 la Turchia scese in campo contro la Russia zarista e il sultano proclamò la “guerra santa” per mobilitare l’intero mondo arabo contro le potenze colonialiste dell’intesa.

I turchi combatterono sul Caucaso, nel mar Nero, a Gallipoli, in Mesopotamia e in Palestina, recando un notevole contributo militare agli Imperi centrali: in Siria e in Palestina l’esercito turco costituì una minaccia per il Canale di Suez e per la presenza britannica in Egitto; il blocco degli Stretti, impedendo il passaggio alle navi russe, non permise che si realizzasse una fattiva collaborazione tra la Russia e i suoi alleati occidentali; inoltre il prestigio di cui la Turchia godeva in tutto il mondo arabo creò problemi nelle colonie francesi e britanniche. Nondimeno, nel maggio 1915 le truppe zariste irruppero nell’Anatolia orientale per un centinaio di chilometri fino al lago Van, ma con la pace di BrestLitovsk (marzo 1918) le provincie orientali torneranno sotto sovranità dei turchi (che coglieranno l’occasione per dare[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Canale di Suez, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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