Brano: [...]ura abolire l'istituto del sottocapo di S.M.G. e, presa in mano la propria carica, varò il R.D. 27.6. 1941 n. 661 che rafforzava i suoi poteri non verso Mussolini ma sugli altri capi di S.M.. Tuttavia, benché Cavallero avesse cercato di impedirlo, i capi di S.M. della marina e dell'aeronautica, in quanto sottosegretari e perciò membri del governo, continuarono ad avere accesso diretto a Mussolini. Lo S.M.G. veniva trasformato in Comando Supremo (C.S.) e riceveva razionale organizzazione, formando tre reparti e numerosi uffici con centinaia di ufficiali. In pratica il C.S., oltre a monopolizzare i contatti dell’esercito col dittatore, assorbiva tutto il lavoro operativo nonché i rapporti con l'industria. Agli S.M. di Forza Armata, in continua sovrapposizione coi rispettivi ministeri, restavano, pur sempre sotto la vigilanza del C.S., funzioni ordinative e amministrative. Quello dell’esercito ebbe anche il comando delle armate nel territorio nazionale e, in taluni periodi, quello della 2a Armata in Croazia.
Nelle operazioni, l’impulso del C.S. giungeva fino a livelli oltre i quali la decisione era solo tedesca. Sono da ascrivere al C.S. l'acquiescenza a! desiderio di Mussolini di inviare nel 194142 forze crescenti in Russia (v. Armir) con artiglierie e automezzi (poi venuti a mancare in Africa), la preparazione dello sbarco a Malta (v.) non attuato per la preferenza data dai tedeschi alle operazioni in Egitto (estate 1942), l'impulso alla battaglia dei convogli in Mediterraneo (v. Marina e fascismo) .
Nel gennaio 1943 Mussolini licenziò Cavallero per allontanare da sé la responsabilità dei disastri africani e di Russia. Il successore Ambrosio, che dal gennaio 1942 aveva sostituito Roatta allo S.M. dell esercito, era orien[...]
[...]difesa di Roma e tutte quelle del territorio nazionale, un’armata sul confine francese e altre tre in Balcania, nonché vari reparti nelle isole. Riuscì solo il trasferimento della flotta a Malta.
Guerra di liberazione
Va peraltro ricordato che vari ufficiali degli S.M. delle tre armi erano caduti sui fronti e che altri cadranno poi nella lotta di liberazione (si vedano le voci Esercito e Resistenza e Resistenza italiana all'estero). Sia il C.S., affidato al maresciallo Messe (v.) dal novembre 1943, sia gli S.M. dell’esercito (generale Berardi e poi Ronco), della marina e dell’aeronautica si riorganizzarono per partecipare, negli stretti limiti posti dagli angloamericani, alla guerra antitedesca. Lo S.M. dell’esercito formò il Raggruppamento motorizzato (v.), cui seguirono il C.I.L. (v.) e i Gruppi di combattimento (v.), nonché unità ausiliarie.
II C.S., in collaborazione con gli Alleati, predispose un certo numero di missioni presso le forze partigiane al Nord e partecipò al rifornimento delle stesse con aviolanci (v. Missioni alleate).
Quanto rimaneva dello S.M. della marina, sempre in collaborazione con gli Alleati nonché con l’embrionale organizzazione del ministero, coordinò le missioni delle unità navali richieste dagli angloamericani durante l'intero periodo di cobelligeranza e preparò alcune azioni di sabotaggio navale al Nord. Allo stesso modo, lo S.M. dell’aeronautica presiedette alle operazioni dei nostri reparti (rinsanguati c[...]