Brano:
Rodano, Franco
Il Partito comunista cristiano
Insieme ad altri, fondò e diresse, sempre in Roma, una formazione clandestina denominata dapprima (1939) Partito cooperativista sinarchico, poi (1941) Partito comunista cristiano; di ambedue redasse i manifesti programmatici. Proprio in quanto il P.C.C. intendeva muoversi sul terreno di una concreta azione antifascista, il suo rapporto col gruppo comunista romano si fece sempre più stretto, al punto che nel 1942 le due formazioni, pur rimanendo organizzativamente distinte, ebbero un direttivo unitario, cui Rodano partecipò insieme ad Alicata, Ingrao e Lombardo Radice.
Nella primavera del 1943 collaborò alla redazione e all'uscita del foglio clandestino Pugno chiuso (v. Cattolici comunisti). Poco prima aveva aderito al P.C.C., fra gli altri, Felice Balbo, legandosi di amicizia con Rodano. Per la Pasqua dello stesso anno '43, P.C.C. e comun[...]
[...]o di una concreta azione antifascista, il suo rapporto col gruppo comunista romano si fece sempre più stretto, al punto che nel 1942 le due formazioni, pur rimanendo organizzativamente distinte, ebbero un direttivo unitario, cui Rodano partecipò insieme ad Alicata, Ingrao e Lombardo Radice.
Nella primavera del 1943 collaborò alla redazione e all'uscita del foglio clandestino Pugno chiuso (v. Cattolici comunisti). Poco prima aveva aderito al P.C.C., fra gli altri, Felice Balbo, legandosi di amicizia con Rodano. Per la Pasqua dello stesso anno '43, P.C.C. e comunisti prepararono una manifestazione pubblica che avrebbe dovuto sfruttare la prevista benedizione papale alla folla; ma Pio XII, avvertito, decise di soprassedere (analoga manifestazione riuscirà pienamente, invece, a Pasqua del '44, sotto i tedeschi). Arrestato I'8.5.1943 dalla polizia fascista e deferito al Tribunale speciale con la maggior parte dei compagni, Rodano venne liberato dopo il 25 luglio. Durante i 45 giorni del governo Badoglio la formazione politica di cui faceva parte assunse il nome di Sinistra giovanile cattolica e Rodano entrò (con Alicata, Alberto CanalettiGaudenti[...]
[...]sedere (analoga manifestazione riuscirà pienamente, invece, a Pasqua del '44, sotto i tedeschi). Arrestato I'8.5.1943 dalla polizia fascista e deferito al Tribunale speciale con la maggior parte dei compagni, Rodano venne liberato dopo il 25 luglio. Durante i 45 giorni del governo Badoglio la formazione politica di cui faceva parte assunse il nome di Sinistra giovanile cattolica e Rodano entrò (con Alicata, Alberto CanalettiGaudenti, Olindo Vernocchi) nel comitato di redazione del Lavoro italiano e vi scrisse l'editoriale del primo e solo numero, uscito I'8.9.1943.
Nella Resistenza
Iniziata l'occupazione tedesca, la Sinistra giovanile cattolica (di cui Rodano si era ormai ribadito come l'esponente più lucido e ascoltato) prese il nome di Movimento dei cattolici comunisti e, come tale, venne aprendosi a una maggior adesione di ambienti operai e popolari. Al tempo stesso, venne precisandosi nella linea e negli obiettivi: guidare le masse cattoliche in una partecipazione attiva alla Resistenza e alla trasformazione rivoluzionaria della società italiana, fianco a fianco con le masse comuniste, nel quadro tanto di una chiara distinzione religiosa quanto di una stretta unità d'azione politi[...]
[...]società italiana, fianco a fianco con le masse comuniste, nel quadro tanto di una chiara distinzione religiosa quanto di una stretta unità d'azione politica.
Il principale organo della formazione (cui Rodano collaborò regolarmente) fu Voce Operaia, il cui primo numero uscì il 4.10.1943; ne seguirono, sempre in periodo clandestino, altri tredici. Il giornale continuerà poi, in veste legale, dopo la Liberazione.
Nella primavera del 1944 il M.C.C. contribuì all’organizzazione in Roma di uno sciopero generale, assicurandone il successo al giornale II Messaggero. Insieme e in sintonia con i comunisti, il M.C.C. (organizzatore, sia a Roma e nel Lazio che al Nord, di proprie formazioni militari: nel Lazio gli saranno riconosciuti 800 partigiani) diede un efficace concorso, anche di sangue, alla lotta contro i nazifascisti.
Secondo dopoguerra
Dopo la liberazione di Roma, il M. C.C. appoggiò la politica di Paimiro Togliatti per un processo unitario di ricostruzione democratica del paese. Il 3.9.1944, a seguito sia di crescenti riserve e pressioni di ambienti vaticani, sia della confluenza dei Cristianosociali (Gabriele De Rosa, Montesi, ecc.), il Movimento si trasformò in Partito della sinistra cristiana. In sostanza, l’operazione fu un compromesso fra la corrente interna politicamente laica e comunista, capeggiata da Rodano, e quella legata, non senza aspetti opportunisti e integralistici, al “mondo cattolico” ufficiale.
Attraverso quel compromesso, Rodano si proponeva di salvaguardare l’essenziale del patrimonio di esperienze già acquisito e la possibilità di svilupparlo ulteriormente, mediante un peculiare apporto alla linea togliattiana della “democrazia progressiva”.
Col passare del tempo, tuttavia, gli equilibri inte[...]
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Col passare del tempo, tuttavia, gli equilibri interni alla formazione vennero sempre più deteriorandosi, talché alla corrente rodaniana non rimase che puntare a un’affermazione decisa e inequivoca della laicità della politica. Si giunse così allo scioglimento del partito (9.12.1945) e al passaggio ai P.C.I. dello stesso Rodano e della grande maggioranza dei militanti.
Sempre nei primi anni del dopoguerra, Rodano (che, fra l’altro, si era occupato su “Voce Operaia” del problema dell'I.R.I.) entrò in amicizia con Raffaele Mattioli, allora amministratore delegato della Banca Commerciale Italiana. Con lo stesso Mattioli e con Giovanni Mal agodi redasse un approfondito “promemoria” per Togliatti sulla situazione economica italiana. Egli fece anche parte della redazione di “Rinascita”, restandone collaboratore finché la rivista
venne diretta da Togliatti, col quale Rodano fu legato da costruttiva amicizia. Per un articolo sulla condizione dei preti poveri, le autorità ecclesiastiche lo colpirono con l’“ interdetto”, poi revocato al [...]
[...]oli, allora amministratore delegato della Banca Commerciale Italiana. Con lo stesso Mattioli e con Giovanni Mal agodi redasse un approfondito “promemoria” per Togliatti sulla situazione economica italiana. Egli fece anche parte della redazione di “Rinascita”, restandone collaboratore finché la rivista
venne diretta da Togliatti, col quale Rodano fu legato da costruttiva amicizia. Per un articolo sulla condizione dei preti poveri, le autorità ecclesiastiche lo colpirono con l’“ interdetto”, poi revocato al tempo di Giovanni XXIII.
Marxismo e cristianesimo
Rodano contribuì decisamente alla formulazione dell'art. 2 dello Statuto del P.C.I. (iscrizione al partito ove se ne condivida il programma politico, indipendentemente dalla propria posizione religiosa o filosofica), e per tutto il resto della vita — rifiutando ogni semplicistica giustapposizione di marxismo e cristianesimo — proseguì la battaglia per sbloccare comunisti e cattolici dai rispettivi fissismi ideologici, sulla base di una corretta distinzione tra la dimensione “di[...]
[...]on l’“ interdetto”, poi revocato al tempo di Giovanni XXIII.
Marxismo e cristianesimo
Rodano contribuì decisamente alla formulazione dell'art. 2 dello Statuto del P.C.I. (iscrizione al partito ove se ne condivida il programma politico, indipendentemente dalla propria posizione religiosa o filosofica), e per tutto il resto della vita — rifiutando ogni semplicistica giustapposizione di marxismo e cristianesimo — proseguì la battaglia per sbloccare comunisti e cattolici dai rispettivi fissismi ideologici, sulla base di una corretta distinzione tra la dimensione “di fede” e quella “laica” della politica e delle altre attività deH’uomo come tale.
Non ricoperse mai posizioni ufficiali, ma ebbe larga influenza sulla politica italiana. Fu un grande formatore di coscienze e di militanti politici. La sua casa fu un punto d'incontro per molti dirigenti della vita politica, sindacale, economica: ad esempio, già nel Natale 1944 vi si abboccarono Togliatti e don Giuseppe De Luca. Con quest’ultimo (che aveva conosciuto nel periodo badogliano [...]
[...]smi ideologici, sulla base di una corretta distinzione tra la dimensione “di fede” e quella “laica” della politica e delle altre attività deH’uomo come tale.
Non ricoperse mai posizioni ufficiali, ma ebbe larga influenza sulla politica italiana. Fu un grande formatore di coscienze e di militanti politici. La sua casa fu un punto d'incontro per molti dirigenti della vita politica, sindacale, economica: ad esempio, già nel Natale 1944 vi si abboccarono Togliatti e don Giuseppe De Luca. Con quest’ultimo (che aveva conosciuto nel periodo badogliano e che gli fu particolarmente vicino negli anni dell’“interdetto”) Rodano collaborò anche per stabilire nuovi rapporti della Santa Sede con l’U.R.S.S.: si giunse, fra l’altro, a promuovere il noto scambio di messaggi augurali fra Krusciov e Giovanni XXIII.
Negli anni Cinquanta, Rodano scrisse regolarmente sullo “Spettatore Italiano”, mensile politicoculturale ispirato da Mattioli e vicino a Benedetto Croce, poi sul “Dibattito Politico”, diretto da Mario Melloni e Ugo Bartesaghi. Collaborò al[...]
[...]ovi rapporti della Santa Sede con l’U.R.S.S.: si giunse, fra l’altro, a promuovere il noto scambio di messaggi augurali fra Krusciov e Giovanni XXIII.
Negli anni Cinquanta, Rodano scrisse regolarmente sullo “Spettatore Italiano”, mensile politicoculturale ispirato da Mattioli e vicino a Benedetto Croce, poi sul “Dibattito Politico”, diretto da Mario Melloni e Ugo Bartesaghi. Collaborò al “Politecnico” di Elio Vittorini e al “Contemporaneo”. Successivamente, con Giulio Napoleoni fondò e diresse la Rivista Trimestrale (196271) e, dal 1972, i Quaderni di tale rivista.
Fra le altre tesi centrali, vi sostenne l’incompatibilità con il capitalismo da parte della democrazia giunta a pienezza; l’omogeneità di essa, invece, al movimento operaio e anzi la decisività di quest'ultimo per innervare egemonicamente la prima in un processo rivoluzionario; vi condusse anche un'acuta critica alla “società opulenta” e un esame dell’opera di Marx, da assumere, questa, non come « filosofia della storia » ma come fonte di decisive « lezioni ». Negli ann[...]