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Il segmento testuale Bosisio è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Paolo Bosisio, La rappresentazione dell'«Ajace» e la tecnica teatrale foscoliana in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - marzo - 31 - numero 2

Brano: [...] M. FUBINI, U. Foscolo, Firenze, Nuova Italia, 1962', W. BINNI, Vita e poesia del Foscolo nel periodo fiorentino, in « La rassegna della letteratura italiana », n. 2, aprilegiugno 1954 e L'Ajace del Foscolo, ivi, n. 2, 1961, pp. 223246, L. CARETTI, U. Foscolo, in Storia della letteratura italiana, Milano, Garzanti, 1969, vol. vii, pp. 99197, M. PuPPo, Dal Barocco al Romanticismo, in Teatro tragico italiano, Torino, ERI, 1964, vol. IX.
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sibili solo entro un ordine di considerazioni tecniche, direttamente connesse al problema dell'allestimento scenico.
Dopo aver ripercorso l'iter della critica foscoliana, si è perciò esteso il nostro lavoro agli archivi civici e di stato, alla ricerca di documenti e testimonianze che potessero far luce sull'attività svolta dal Foscolo per il teatro e sull'ambiente dello spettacolo in cui essa si inserisce, e abbiamo analiticamente riletto una gran parte dei numerosissimi testi tragici composti in quel torno di tempo da illustri e meno noti autori per cogliere le strutture e i meccanismi spe[...]

[...]verno italico, in « Rivista d'Italia », xv, 1912, vol. I, fasc. 45, pp. 629, 639, 656, 810, 821, 822.
5 Il documento citato è conservato presso l'Archivio di Stato in Milano (« Spettacoli Pubblici Parte Moderna », cartella n. 18), insieme al carteggio relativo all'incarico di revisore delle traduzioni affidato al Foscolo. Sull'argomento si veda l'attenta ricognizione del MANZI, art. cit., in particolare le pp. 631636, 785, 802.
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Attraverso uno scambio di lettere e dispacci fra il ministro Vaccari e il direttore generale della pubblica istruzione Scopoli, si giunge alla proposta avanzata da quest'ultimo in una lettera del 28 agosto 1811 con la candidatura del Foscolo, giudicato la « persona piú idonea per il lavoro di revisione delle traduzioni dei testi teatrali ». Del 31 agosto 1811 è la nomina ufficiale che lo Scopoli comunica al Foscolo il 3 settembre: l'accettazione dell'incarico da parte dell'interessato è datata 6 settembre e il 25 dello stesso mese il Fabbrichesi trasmette i primi tre manoscritti al Fosco[...]

[...] è conservata presso l'Archivio di Stato in Milano: « Spettacoli Pubblici Parte Moderna », cartella n. 18). Sposò nel 1812 Caterina Cavalletti (che prese il posto di prima attrice sostituendo la Fiorilli Pellandi e fu Ricciarda nelle rappresentazioni bolognesi) e rimase fino al 1824 nella compagnia diretta dal Fabbrichesi, trasferitasi al Teatro dei Fiorentini in Napoli. Alternò il lavoro di attore a quello di capocomico di compagnie
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egregiamente da Guido che ha dell'ardito e del pertinace: quanto a Corrado, è parte importante piú che non si crede, perché la prima scena in cui sta la facciata dell'edificio dipende molto da lui... Ma badate; se la donna zoppica la tragedia stramazza... (Epistolario, vol. iv, pp. 280281).
La lettera dimostra una sicura ingerenza del Foscolo nella direzione della compagnia e conferma in lui quella conoscenza degli attori e quella competenza tecnica che lo autorizzarono a sovvertire la distribuzione ipotizzata dal Fabbrichesi. Questi, infatti, aveva pensato in un primo momento di affidare l[...]

[...]n attore potrà essere obbligato a recitare un componimento nuovo per lui, se non dopo quindici giorni almeno di tempo dacché ne avrà ricevuto l'incarico... Le prove si faranno da qualunque Attore, nessuno eccettuato, a memoria compiutamente... » (Archivio di Stato in Milano, « Spettacoli Pubblici Parte Moderna », cartella n. 18).
13 Si veda in proposito ciò che scrivono il FLORI, op. cit., pp. 143, 144 e la SCOPEL, op. cit., p. 51.
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scrive: « ... della prima attrice di Fabbrichesi non ho grande concetto; non potrei, diriggendola, darle quel che non ha; ma le torrei, non foss'altro, molti difetti, e le metterei in capo ciò che forse reciterebbe senza intendere; perché quanto al sentire, gl'insegnamenti non ne possono, e si resta sempiternamente tal quali » (Epistolario, vol. iv, p. 277).
Non sappiamo a quali esiti approdasse lo strenuo impegno del giovane regista: non troppo lusinghieri a detta di critici sia pur malevoli 14, e a detta dello stesso Foscolo che, dopo aver dovuto rimpiazzare il Bettini colpito da una pleu[...]

[...]la letteratura italiana », xxxvi, 1900, p. 384).
19 Negli appunti si specificano infatti le porte attraverso cui devono avvenire le entrate e le uscite dei personaggi (cfr. L. FABRis, art. cit., p. 384).
2D Citando i testi delle tragedie faremo riferimento all'edizione curata da G. BEZZOLA (U.F., Tragedie e poesie minori, Firenze, Le Monnier, 1961). Per la presenza di didascalie, cfr. Tieste, pp. 6, 31, 32, 56, 57; Ajace, p. 108.
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espediente, assente nella tradizione teatrale settecentesca, conferma gli interessi registici del Foscolo che approfitta dello spazio riservato alle note per fornire al lettore (e ad altro eventuale allestitore) puntuali ragguagli sulla scenografia e l'illuminazione (cfr. Tieste, p. 24; Ajace, p. 59), giungendo fino a costruire quasi con le sole didascalie una fra le piú efficaci e suggestive scene della Ricciarda (cfr. p. 194).
L'esperienza di palcoscenico si rivela, inoltre, nella particolare abilità con cui il Foscolo mostra di saper sorreggere la recitazione, fornendo agli attori effica[...]

[...]rio posto presso la soppressa chiesa del Giardino (« Spettacoli Pubblici », cartella 42/2). Paolo Landriani, nacque a Milano fra il 1755 e il 1756 e vi mori il 25 gennaio 1839. La sua attività di architetto e scenografo rientra nel quadro del neoclassicismo milanese che trovò in lui uno dei maestri della nuova scuola scenografica scaligera. Lavorò regolarmente alla Scala dal 1792 al 1817, dedicandosi in seguito tutto all'insegnamento.
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Reale, fortemente modificata nell'organico rispetto all'allestimento del Tieste. Paolo Belli Blanes fu Ajace e il Prepiani fu Agamennone; la celebre Fiorilli Pellandi 28 diede vita al personaggio di Tecmessa, il Tessari fu Ulisse, il Bettini un Calcante un po' giovane e il Fabbrichesi tenne per sé la particina di Teucro. Attori di prim'ordine, dunque, anche se non tutti perfettamente « in parte ». Nonostante le ottime premesse, tuttavia, il successo fu tiepido, come si deduce dalle cronache piú obiettive della serata: gli applausi, abbastanza calorosi per i primi tre atti, divennero sempre p[...]

[...]811; E. FLORI, op. cit., p. 157). Dopo la lettura privata dell'Ajace del 14 ottobre 1811, il Foscolo scrisse a G. Grassi: « ... tutti giudicarono che il primo atto fosse peggiore degli altri, e mi raccomandarono d'accorciarlo ... Il quarto e il quint'atto riescono sommamente patetici, tragici, e rapidi, e compenseranno il cattivo de' primi tre; benché il secondo a me paia il migliore di tutti ... » (Epistolario, vol. III, pp. 531532).
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è abbastanza omogenea ad eccezione del secondo che risulta spezzato artificiosamente in undici tronconi per consentire l'entrata e l'uscita continue di personaggi e comparse 37.
Una spia significativa è la sovrabbondanza di scene di congiunzione: di scene, cioè, create con il solo scopo di superare un ostacolo d'intreccio, permettendo entrate e uscite di personaggi ed evitando incontri dannosi ai fini dello svolgimento della trama 38. La costruzione simmetrica degli atti, aperti e conclusi da un soliloquio, dovette sembrare al Foscolo maturo un inutile ossequio alla precettistica di ascend[...]

[...]struttura dialogica 42, un'analisi approfondita dell'Ajace rive
42 L'importanza dei dialoghi nella tragedia è sottolineata dallo stesso Foscolo: « Qualunque tragedia tutta intera non è che la rappresentazione d'una o piú azioni sviluppate solamente per mezzo d'una serie di discorsi » (Della nuova scuola drammatica italiana, in: Saggi di letteratura italiana, a cura di C. Foligno, Firenze, Le Monnier, 1958, parte seconda, pp. 563564).
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la che gran parte dei dialoghi è composta di brevi monologhi giustapposti e indipendenti anziché da battute concatenate e reciprocamente necessitate. Ogni personaggio sembra condurre un suo personale discorso che solo incidentalmente si incontra con quello svolto dall'interlocutore: lo scambio di battuta si trasforma cosí in una spezzatura meccanicamente imposta, e le parole filano senza il supporto di uno schema ritmico e logico rigoroso (i, 3; Ir, 1). Per molti aspetti analoghe sono le scene in cui l'apparente dialogo si rivela in realtà un monologo, interrotto e sorretto da brevi battute [...]

[...]non si intendono, le sublimi paiono esagerate ed oscure » (Epistolario, vol. Iv, p. 223).
46 Della nuova scuola drammatica italiana, cit., p. 587.
47 Si veda, a puro titolo d'esempio, l'assoluta antiteatralità dei seguenti versi detti da Agamennone: «Non nel mio padiglione, in campo il sole / Mi mostri estinto, o tal, che mai piú meco / Nessun da re favelli. Odil tu primo: / Poi la vittoria il manifesti agli altri » (Ajace, p. 115).
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dunque, egli riesce anche nella tragedia 48. Se la rappresentazione delle passioni non è nuda e viva, se i sentimenti, anziché agire potentemente nei personaggi, si diluiscono in narrazioni e dispute, se i caratteri si esprimono per formule poetiche sia pur perfette, invece di parlare con immediatezza, il lettore potrà essere ammirato dall'alto magistero di poesia, ma lo spettatore resterà indifferente piuttosto che commosso.
Le passioni bollenti e la catastrofe finale non sono sufficienti: il dramma non c'è. Ciò può essere vero, almeno in parte, anche per il Foscolo: a differenza delle tan[...]

[...]tragedie del Pepoli, dello Scevola, del Sografi, del Varano, e dei fratelli Pindemonte, nate e morte nel breve istante della rappresentazione, i testi scritti dal Foscolo per la scena, lasciano, tuttavia, nella memoria del lettore e — noi crediamo — anche dello spettatore un segno: il segno di un'altissima aspirazione, forse mai perfettamente realizzata, ma non per questo meno ricca di suggestioni preziose e di squarci luminosi di poesia.
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aa Di parere contrario è A. M. GAGGERO che svolge una lettura della tragedia foscoliana tesa fra suggestioni psicologiche e interessi tecnicoteatrali (Sull'Ajace del Foscolo, in « Resine », n. 18, lugliosettembre 1976, pp. 4049).


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Bosisio, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Ajace <---Alberto Tessari <---Alternò <---Altrettanto <---Altro <---Amosso <---Anna Fiorilli Pellandi <---Antonio Bettini <---Apre <---Atreo <---Attore <---Avran <---Bertarelli di Milano <---Bettini <---Bettini sul Lombardi <---Bianchetti di Bologna <---Bibbiena <---Biella <---Binni <---Boccomini <---Calcante <---Canobbiana <---Carolina Internare <---Caterina Cavalletti <---Cauno <---Certezza <---Cesarotti <---Citando <---Ciò <---Compagnia Reale <---Compagnia dei Commedianti <---Comunale di Bassano <---Corriere <---Corriere Milanese <---Cosi <---Dal Barocco <---Diritto <---Discipline <---Edizione Nazionale <---Erope <---Fabbrichesi <---Fiorilli Pellandi <---Francesco Lombardi <---Gambarin <---Giornale Italiano <---Giornale storico della letteratura italiana <---Giovanni Boccomini <---Giovenilmente <---Giuseppe Grassi <---La Tragedia <---La sera <---Lampredi <---Lanoli <---Lasciò <---Lavorò <---Le Discipline <---Le Monnier <---Letterari del Foscolo <---Lucrezia Bettini <---Luigi Vestri <---Ma Guido <---Maria Malvezzi Hercolani <---Monti <---Nell'Ajace <---Nell'Ottocento <---Nicola Pertica <---Nuova Italia <---Odiar <---Oltre <---Opera <---Paolo Belli Blanes <---Paolo Landriani <---Parte Moderna <---Pellandi <---Pellegrino Blanes <---Pellico sulla Laodamia <---Pindemonte <---Poetica <---Prepiani <---Punir <---Raccolta Bertarelli <---Reale Sarda <---Ricciarda-Guelfo <---Righetti <---Ruzante <---S.M.I.R. <---Salfi <---Salvatore Fabbrichesi <---Scala <---Scopel <---Scopoli <---Sesto Boschiero <---Sografi <---Spettacoli Pubblici <---Sposò <---Storia <---Storico Civico <---Studi <---Sull'Ajace <---Sulla <---Teatro <---Teatro Civico <---Teatro Patriottico <---Tecmessa <---Tessari <---Tessari sul Prepiani <---Tieste <---Timocrate <---U.F. <---Ugo Brunetti <---Ugo Foscolo <---Valdobbiadene <---abbiano <---alfieriani <---alfieriano <---caratterista <---d'Alfieri <---d'Italia <---dell'Ajace <---dell'Alfieri <---dell'Edipo <---facciano <---foscoliana <---foscoliane <---italiana <---italiani <---italiano <---lasciano <---nell'Ajace <---nell'Alfieri <---neoclassicismo <---psicologica <---psicologiche <---psicologico <---psicologie <---testimoniano <---veneziano



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