Brano: THADEE NATANSON, Peints à leur tour. Paris, Albin Michel, 1949. Un certo orgoglio traspare dal titolo del libro che, nella prima parte, critrae a loro volta’, pittori della statura di Manet e Monet, Renoir e Pissarro; nella seconda tante altre figure da fare ‘ambiente’; nella terza, i veri e propri pittori della Revue Bianche, di cui il Natanson fu uno dei proprietaridirettori: e così, soprattutto, Lautrec, Bonnard, Vuillard, lui legatissimi. Ma occorre dir subito che l’orgoglio è ben posto. E quasi ci sarebbe da ringraziare i tedeschi che obbligando il vecchio Natanson a murarsi per tre anni nel suo appartamento parigino, gli han dato modo di rivelarsi, a tavolino, memorialista d’eccezione di un’epoca che fu di Mallarmé e del ‘simbolismo’. Gì fosse qualcosa di simile per la fase, anche più eroica, tra il sessanta e l’ottantacinque ! Tipico scrittore di quei tempi, squisitamente attorto nella sua sintassi c à rebours’, il Natanson sa bene che cosa occorra per riuscire in codesti ritratti. Si a[...]
[...]zi di dimostrare agli increduli delle nuove generazioni come Carolus Duran, ritrattista della società di allora, non fosse, ah no ! meno celebre dei suoi famosi contemporanei, Ernest Meissonier, William Bouguereau, Léopold Flameng e JeanPaul Laurens; e, pronunciandoli, si accorge che anche questi nomi non dicono più nulla a nessuno.
O leggere la serata al bar dei Natanson, con Lautrec finto barman, Jules Renard in cerca di appunti, Vuillard e Bonnard che crollano sul divano da cui si toglie, barcollando, Fénéon; Mallarmé ‘dont l’aisance avait pour tous et pour chacun la méme affabilité et dispensait des mots et des morceaux que des ivrognes estropieraient’; e Régnier, Coolus, Gide, Mirbeau, Lorrain, e tutti gli altri.
Come ultimo tocco di patetica umanità, alla maniera, si direbbe, di Ravel, il commiato allo scontroso Bonnard, dopo morte: ‘Pierre,monbien cher Pierre, j’ai peutétre trop parlé de vous. Vous trouviez toujours qu’on en parlait trop. Aujourd’hui c’est pour rester avec vous davantage. D’un peu près... Moi aussi j’ai voulu m’approcher à mon tour de vousaussi près que possible. Ne vous reculez pas. Laissezvous faire. N ne nous sommes pas embrassés si souvent.5 Un’obiezione facile sull’opportunità dei molti ritratti di gente p minuta, Bernard, Besnard, ecc., è subito confutabile quando si r che il metodo del libro è quello, proustiano, della completa ricosti di un ambiente; e s’è già detto della capacità[...]