Brano: [...] FRANCO FORTINI
carpite è di dollari 2318 in USA, in 888 in Gran Bretagna, di 853 in Francia e di 365 in Italia. Ma non mancate l'ultima pagina tutta dedicata alla pubblicità del Martin Matador, il bombardiere senza pilota B61. La copy si chiude con queste parole: America's great new Matador Pilotless Bomber Squadron offers one of the most eflective arguments in the world today for peaceful negotiations! You will hear more about Martin! Certo.
Bobbio, con la consueta chiarezza, ha disegnata la situazione, anzi le situazioni possibili, degli intellettuali italiani di fronte alla politica. Ma al suo discorso mi pare manchi una parte importante; la descrizione della condizione eccezionale dell'intellettuale che milita nei partiti dell'opposizione socialista, cioè dell'intellettuale comunista o socialista, condizione che non ha confronto con quella dell'intellettuale cattolico o socialdemocratico o liberale. Una delle ragioni della difficoltà che non pochi intellettuali tradizionali incontrano a stabilire gli antichi, bonari rapporti con la c[...]
[...]tà, tutto il dramma o la coanmedia degli intellettuali italiani si svolge in presenza del coro muto rappresentato dal comunismo, dalla sua sfida. Basta vedere come tutte le voci di questi ultimi anni hanno assunta, a modo loro, la terminologia gramsciana; gli amici del Mulino parlano senz'altro di egemonia loro, di egemonia di intellettuali orientati più da Dewey che da Marx, o da tutti e due, ano che dico, da un gran pantheon moderno.
Quel che Bobbio .scrive sul «spartito degli intellettuali », ossia sul sogno della terza forza intellettuale, è molto esatto. Quegli uomini sono stati incapaci di promuovere la « società fabiana» che era loro miraggio. La terza forza culturale è diventata, in gran parte, Terzo Programma: la cultura del «simaperò». Come i ladri danteschi, ex comunisti, acomunisti e anticomunisti han continuato a trasmutarsi d'uomini in serpi e di serpi in uomini, fissandosi a vicenda incantati (« non torcendo però le lucerne empie sotto le quai ciascun cangiava muso»). Trasmutazioni inani: «...e il fumo resta ».
Ne parlavo,[...]
[...] società fabiana» che era loro miraggio. La terza forza culturale è diventata, in gran parte, Terzo Programma: la cultura del «simaperò». Come i ladri danteschi, ex comunisti, acomunisti e anticomunisti han continuato a trasmutarsi d'uomini in serpi e di serpi in uomini, fissandosi a vicenda incantati (« non torcendo però le lucerne empie sotto le quai ciascun cangiava muso»). Trasmutazioni inani: «...e il fumo resta ».
Ne parlavo, proprio con Bobbio, quest'estate, dopo le elezioni, nell'effimera euforia del vuoto governativo; e ne abbiamo discusso per anni, qui a Milano. Pregiudiziale di qualsiasi lavoro di gruppo è l'abbandono delle illusioni politiche in senso proprio e immediato, quelle illusioni che spin
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gono periodicamente tante degne persone a firmar proclami o a tener comizi, nell'imminenza delle elezioni. Detto questo, ci siamo chiesti: è possibile che i liberaisocialisti (definizione impropria, lo so) che scrivono sul Ponte, su Comunità, su Lo spettatore e su altre tre o quattro pubblicazioni del [...]
[...], tempo (ed equivoci) a josa. Concludendo: la trasformazione dell'intellettuale tracizionale in intellettuale moderno avviene sotto i nostri occhi, ma anche a nostre spese, e a ciascuno per conto proprio. Spersi nelle città, nelle nostalgie, nelle ambizioni sbagliate, nelle redazioni, nelle biblioteche, nei concorsi nel lavoro per vivere, le colpe dei padri rischiano di diventare, o son già diventate, anche le nostre.
Galvano Della Volpe versus Bobbio. Due obiezioni, di passaggio: primo, va bene il richiamo ai testi marxisti e leninisti (Rousseau contro Montesquieu) per quanto riguarda l'unità fra il legislativo e l'esecutivo, nelle « commissioni » di lavoro e nel pluralismo dei «Consigli »; ma, e il giudiziario? Secondo: manca, nel discorso di Della Volpe (così importante, illlluminante — ma, in genere, tutto quel che scrive ci è necessario) la controprova storica; che cosa è successo dei soviet? Come si articola realmente il potere proletario? Qual è il ruolo attuale della cuoca di Lenin nella macchina statale sovietica? La capisce, la d[...]
[...]controprova storica; che cosa è successo dei soviet? Come si articola realmente il potere proletario? Qual è il ruolo attuale della cuoca di Lenin nella macchina statale sovietica? La capisce, la dirige o la subisce?
O forse non si, deve chiedere a G. D. V. questo; perché il valore della sua nota è proprio nel richiamare il passato e nel prospettare il futuro, al di là delle attuali «difese dalla costituzione ». Cosi come il valore di quella di Bobbio consisteva, mi pare, nel richiedere al pensiero comunista, che
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cosa, delle « forane » create dal liberalismo, sopravvivesse alla classe che le ha generate. Di queste bandiere della borghesia se ne stanno impugnando parecchie: dalla linguistica alla logica formale, dal rispetto dei documenti a quello degli esperimenti scientifici. Tanta fretta é preoccupante. Che i rivoluzionari siano migliori difensori della tradizione, lo si sapeva benissisno e fin dai tempi di Tocqueville. Ma l'eccesso di zelo é sospetto. E dunque Galvano Della Volpe, pur senza toglier la parola ad altr[...]