Brano: VARIETÀ E DOCUMENTI 321
ESIODO FRA BEOZIA E PIERIA
Fuerunt ante Hesiodum poetae: cosí non a caso, anzi parafrasando una famosa osservazione ciceroniana relativa ad Omero (e il titolo di un noto articolo di E. Diehl del 1940), si concludeva una nota di Peter Von der Mühll dedicata al proemio innodico della Teogonia esiodea; cioè di un pezzo in cui piú che altrove è necessario e fruttuoso cercare ascendenze e allusioni poetiche, sebbene la conclusione di Von der Mühll, pur illuminante, suonasse allora quanto mai scettica sulla possibilità di risultati plausibili. Predecessori di Esiodo? I biografi antichi rispondono genealogicamente, [...]
[...]me Ulrich Wilamowitz non aveva dubbi nell'identificarla con l'impronta omerica; e da allora tutti gli hanno fatto eco, benché nel frattempo sia definitivamente tramontata l'illusione dell'omerocentrismo (e panomerismo) epico'.
Eppure, credo, alcune esplicite testimonianze antiche possono giovarci. Ché il tentativo sincretistico peculiare del proemio della Teogonia non risulta isolato: Strabone e Pausania conoscono appunto tale situazione per la Beozia ar
caica. Strabone, è vero, avanza solo caute ipotesi sulla base di semplici comparazioni toponomastiche:
Qui [presso l'Elicona] c'è il tempio delle Muse e la fonte di Ippo e l'antro delle Ninfe Leibetridi; in base a ciò si potrebbe indurre che erano Traci coloro i quali consacrarono l'Elicona alle Muse, gli stessi che dedicarono alle stesse dee e la Piena e Leibetro e la Pimpleia, ed erano chiamati Pieri. Scomparsi costoro, ora queste zone sono occupate dai Macedoni. Ho già detto [401] che questa parte della Beozia un tempo fu colonizzata dai Traci, sopraffatti i Beoti, insieme ai Pelasgi [...]
[...]i semplici comparazioni toponomastiche:
Qui [presso l'Elicona] c'è il tempio delle Muse e la fonte di Ippo e l'antro delle Ninfe Leibetridi; in base a ciò si potrebbe indurre che erano Traci coloro i quali consacrarono l'Elicona alle Muse, gli stessi che dedicarono alle stesse dee e la Piena e Leibetro e la Pimpleia, ed erano chiamati Pieri. Scomparsi costoro, ora queste zone sono occupate dai Macedoni. Ho già detto [401] che questa parte della Beozia un tempo fu colonizzata dai Traci, sopraffatti i Beoti, insieme ai Pelasgi e ad altri barbari (410, cfr. 471).
Pausania invece si fonda non su impressioni ma su notizie locali antiche:
... I figli di Aloeo ritennero che le Muse fossero in numero di tre, e dettero loro
i nomi di Melete, Mneme e Aoide. Piú tardi, dicono, giunse a Tespie Piero di Macedonia — da cui ha preso nome quel monte macedone — e introdusse nove Muse e mutò
i loro nomi in quelli attuali. Piero adottava queste innovazioni o perché convinto che fossero piú sagge o perché gli erano state suggerite da un oracolo o perché g[...]
[...]o e remoto. a. Ciascuno dei teonimi rileva una delle qualità collettive delle dee, illustrate nei descrittivi versi precedenti 12.
8 Sull'attendibilità di queste informazioni di Pausania, di solito sottovalutate, vedi VAN GRONINGEN, pp. 28896. Piero è menzionato come antenato comune di Esiodo e Omero nell'Agone di Omero ed Esiodo 4, del solo Omero da Charax nella genealogia omerica di « Suida ». Per valutarne l'attività musaica o paramusaica in Beozia si ricordi che Piero, di solito indicato come figlio di Lino o di Apollo, è invece per Eustazio, Commento all'Iliade 580, 30 (cfr. scolio a Il. )(Iv 226 ed Et. Magn. p. 671, 36), figlio di Eleuther, eponimo o comunque collegabile con Eleutere beotica, già ricordata come località sacra a Mnemosine.
9 Lo notava già VAN GRONINGEN, pp. 2878 e 28990. L'aspetto liricocorale delle nove Muse è enfatizzato da H. KOLLER, Musik und Dichtung im alten Griechenland, Bern/München 1963, soprattutto pp. 3648. ALLEN, p. 91, su altre basi ipotizzava che la poesia melicolirica fosse caratteristica delle Muse tr[...]
[...] da H. KOLLER, Musik und Dichtung im alten Griechenland, Bern/München 1963, soprattutto pp. 3648. ALLEN, p. 91, su altre basi ipotizzava che la poesia melicolirica fosse caratteristica delle Muse tracie. Per le specializzazioni trasparenti dai diversi nomi delle Muse, vedi MAYER, coll. 6847.
10 Fr. 157 Wehrli, citato nel trattato Sulla musica 3 del falso Plutarco. Sulla poesia di Piero vedi anche PAVESE, p. 233.
11 Si è infatti supposto che la Beozia sia stata regione specialista di cataloghi, cfr. D. PAGE, History and the Homeric Iliad, Berkeley and Los Angeles 1959, p. 152, e la discussione di R. HOPE SIMPSONJ. F. LAZENBY, The Catalogue of the Ships in Homer's Iliad, Oxford 1970, pp. 1689.
12 P. FRIEDLAENDER, recensione a Hesiodi Carmina, rec. F. Jacoby (1931), in Hesiod, pp. 1145; SNELL, pp. 989 [= Entdeckung, pp. 667].
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l'onomastica individuale risulta dunque accuratamente preparata. b. I nomi individuali qui presenti sono assenti invece in 9157, senza dubbio perché la replica sembrava superflua.
Ma pur cosí[...]
[...]i Piero le vuole rivali delle Muse (Ovidio, Metamorfosi y 294678; Antonino Liberale, Metamorfosi ix): giunte a Tespie per sfidare le divinità indigene, come tutti gli sfidanti di questi agoni mitici, furono sopraffatte e punite dalle Tespiadi 14. Accanto alla presentazione ostile delle Pieridi rispetto alle Muse — sebbene i due gruppi siano piú spesso identificati — è da rilevare la forte coloritura etnicogeografica della rivalità: Pieria contro Beozia. Il mito alluderà probabilmente ad una fase storica diversa in cui credenze e prassi pierie importate erano avversate in Beozia.
3. Il canto delle Muse. — Le Muse Olimpie cantano « anzitutto la stirpe veneranda degli dei » a partire da Gea e Urano (446), « poi Zeus » (479), « infine la stirpe degli uomini e dei forti Giganti » (502). I loro canti sono dunque teogonie, inni, cataloghi epici.
L'accenno non rituale ai Giganti tuttavia non è perspicuo: nel corso della Teogonia vi si accennerà direttamente solo ai versi 18566. A meno che la nozione dei Giganti non alluda ad altri figli della Terra, o gli affini Titani, dei quali si narreranno diffusamente le gesta ai versi 617719, o a Tifone, la cui battaglia sarà descri[...]
[...]di Apollo e Calliope; Tamiri, figlio di Erato o Melpomene; lo stesso Piero, figlio di Apollo in alcune versioni 18. Il riferimento — una lusinghiera citazione dei maestri! — è dunque a poeti di ambiente pierio, accomunati oltre che dai divini natali anche da inspiegabili, fatali rivalità con le stesse Muse: per i quali dunque occorrerà sospettare almeno due fasi storiche distinte, una di ostilità, l'altra di compromesso con la cultura musaica di Beozia.
ONOFRIO VOX
NOTA BIBLIOGRAFICA. — THOMAS W. ALLEN, Homer. The Origins and the Transmission, Oxford 1924; B. A. VAN GRONINGEN, Les trois Muses de l'Hélicon, «L'Antiquité Classique » 17, 1948, pp. 28796; Hesiod, hrsg. von Ernst Heitsch, « Wege der Forschung » 44, Darmstadt 1966; ATHANASIOS KAMBYLIS, Die Dichterweihe und ihre Symbolik, Heidelberg 1965; MAxIMILIAN MAYER, RE 16, 1933, s.v. Musai, coll. 680757; WILLIAM M. MINTON, The ProemHymn of Hesiod's Theogony, « Transactions of the American Philological Association » 101, 1970, pp. 35777; CARLO ODO PAVESE, Tradizioni e generi poetici della [...]