Il segmento testuale Bandiera rossa è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 120Entità Multimediali , di cui in selezione 18 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 459
Brano: Zingari, Persecuzione degli
Marche) fondò alla fine del 1919 il settimanale Bandiera rossa, intorno al quale si raccoglieranno le forze comuniste della provincia. Dopo la “rivolta dei bersaglieri” del giugno 1920 subì alcuni mesi di carcere.
Contro il fascismo
Delegato al Congresso socialista di Livorno del 1921, partecipò alla fondazione del P.C. d’I.. Come segretario della C.d.l. anconetana (restava autonoma dalla C.G.L.) fu tra gli artefici della mobilitazione unitaria antifascista dell’estate 1922, localmente notevole, anche se insufficiente a impedire l'occupazione squadristica della città; sfuggito ai fascisti, gli fu devastata l’abitazione e venne poi processato per av[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 530
Brano: [...]rato.
Alla memoria di De Cupis sarà conferita, nel 1979, la medaglia d’oro al v.m. per il suo straordinario coraggio e la fierezza dimostrata di fronte agli aguzzini, sia durante la breve prigionia che al momento della fucilazione.
Secondo le precise testimonianze raccolte,
i tre condannati a morte, ammanettati, si diressero verso il luogo dell’esecuzione (il cimitero di Teramo) « con grande serenità d’animo, cantando inni patriottici e Bandiera rossa. Legati alle sedie, De Cupis invitò
il reparto, comandato dal capomanipolo D., di tirar bene “perché — disse — non sapete nemmeno sparare”. La scarica fulminò Castelli e Gucchierato e ferì gravemente De Cupis che, morente, mormorò: “Ve lo avevo detto che non sapete nemmeno sparare” ». Il 17.6.1944, appena liberata la città di Teramo, due dei partecipanti all’eccidio, scovati dai patrioti, vennero condotti sullo stesso posto e passati per le armi.
B.Ta.
De Franceschi, Eros
N. a Roma il 12.1.1888, m. a Genova
il 29.11.1955; sindacalista.
Giovane socialista dai primi anni del s[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 651
Brano: [...]itica e sindacale. All’indomani delle Leggi eccezionali fasciste nel 1926 chiese di essere riammesso come macchinista nelle ferrovie, ma per il suo rifiuto di sottomettersi ufficialmente al regime la domanda gli fu respinta. Durante gli anni della dittatura si guadagnò da vivere facendo il commesso viaggiatore e l’impiegato in varie città. Riprese l’attività politica dopo la caduta del fascismo, in Abruzzo e nel Lazio, collegato al movimento di “Bandiera rossa”.
Dopo la liberazione di Roma aderì al P.S.I.U.P. ed ebbe incarichi pubblici nel settore dei trasporti. Nel 1947 passò al P.S.L.I. e nel 1951 fu eletto, nella lista di questo partito, consigliere comunale a Novara. Nel
1949 era stato tra i fondatori della U.I.L., della quale diresse dal 1953 al 1958 la Camera sindacale provinciale di Roma. Si ritirò a Oleggio nei suoi ultimi anni di vita.
Reggio di Calabria
Provincia calabrese di 590.000 abitanti (180.000 nel capoluogo), posta sullo stretto di Messina. Si estende per 3.183 kmq e comprende 96 comuni.
Reggio €., antichissima citt[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 121
Brano: [...]Trento fu teatro di fatti drammatici. Proclamato lo sciopero generale, in una manifestazione davanti al Palazzo del Governatorato in Piazza Venezia, il 9 giugno i carabinieri e i soldati spararono sui manifestanti, ferendone 4 e uccidendo Luigi Ravanelli, un manovale delle Ferrovie dello Stato. Il 19 settembre, una domenica, il trentenne Enrico Bandera, membro del Direttivo provinciale del P.S.I., mentre con un gruppo di compagni stava cantando “Bandiera rossa” fu ucciso a Rovereto da una guardia municipale.
Poco dopo si scatenava lo squadrismo fascista: l'11.1.1921 Starace, capitano dei bersaglieri in congedo, ricostituì a Trento il Fascio (un primo era sorto, senza seguito, nel 1919) ed ebbero inizio, nell'Alto Adige e nel Trentino, le spedizioni punitive contro le organizzazioni operaie e i militanti democratici: dal 1921 al 1924 ci furono violenze, ferimenti e morti: rimase ucciso il giovane falegname repubblicano Enrico Zancanella, mentre l'anarchico Mario Bellutta, picchiato e imprigionato, morirà in carcere. Anche i cattolici finirono col[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 44
Brano: [...]rita la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria), Sergio Cucchierato, Erminio Castelli, Renzo Santarelli e Manfredo Savi ni] furono condannati a morte e uccisi i primi tre, condannato a morte e graziato il Santarelli, mentre il Savini (perché minore di età) fu condannato a 30 anni di reclusione.
Mentre li conducevano a morte, i morituri dimostrarono eccezionale coraggio. Lungo il percorso dal carcere al cimitero di Cartecchio cantarono “Bandiera rossa”. Giunti sul luogo del supplizio De Cupis, rivolto al plotone di esecuzione già schierato, invitò i militi « a mirare bene, tanto voi non sapete nemmeno sparare ». Ferito ma non finito e in attesa del colpo di grazia, l’ardimentoso giovane ebbe ancora la forza di irridere ai suoi carnefici: « L’avevo detto che non sapete sparare! ».
La primavera determinò una grande crescita della lotta partigiana che si estese alla parte meridionale della provincia. Nei pressi di Appignano sorse una banda, formata da giovani risolutissimi e comandata da un brigadiere dei carabinieri, che disarmò tutte le [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 672
Brano: [...]L.N. locali dell'Emilia e del Veneto, si segnala, in quest’ultima regione, Fratelli d’Italia (v.), edito dal 25.9.1944. Infine, nell’Ossola occupata dai partigiani, Umberto Terracini diresse l’organo della Giunta provvisoria di governo Bollettino quotidiano di informazioni, con 14.000 copie di tiratura.
Altre pubblicazioni
Fuori dal circuito dei partiti aderenti al C.L.N. si ebbero diverse pubbli
cazioni. Dall’ottobre 1943, il Movimento Bandiera rossa (v.) produsse e diffuse largamente il proprio organo dall'omonima testata; a Milano, uscirono Prometeo (v.), diretto da Onorato Damen come “Organo del Partito comunista internazionalista”, e Spartaco, edito nella primavera del 1944 con l’indicazione “Organo del Partito comunista indipendente”. A Torino fu largamente diffuso Stella rossa, organo dell'omonimo movimento (v.). Spiccatamente rivolto al sostegno di aspirazioni autonomistiche locali di antica data, nel quadro della lotta antifascista e partigiana, si mostrò il valdostano La Vallata, ispirato dal capo storico del movimento autonomist[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 417
Brano: [...] era stato costituito lo pseudo tribunale, formato in gran segreto dai capi fascisti locali e da qualche emissario mandato da Venezia. All’alba del 28, al carcere di Santa Maria Maggiore, i militi della Repubblica sociale prelevarono i tredici antifascisti, quasi tutti comunisti (solo uno, Enzo Gusso, appar
teneva al Partito d’Azione). Uno dei tredici, Francesco Biancotto, un ragazzo di diciotto anni, mentre si avviava all’esecuzione intonò « Bandiera rossa », subito seguito dagli altri.
Il giorno dopo, Il Gazzettino di Venezia, sotto il titolo « Tredici terroristi confessi fucilati sulle macerie di Ca’ Giustinian », scriveva: « Alle ore 5 del 28 luglio è stata eseguita la sentenza dei seguenti tredici condannati a morte: D’Andrea Ernesto, Momesso Violante, Gressani Angelo, Bertazzolo Stefano, Tronco Giovanni, Tamai Giovanni, Peruch Amedeo, Gusso Enzo, Levorin Gustavo, Nardean Venceslao, Biancotto Francesco, Basso Attilio, Felisati Giovanni ».
A.Ga.
Cagliari
Città di 211.000 abitanti e porto principale della Sardegna, capoluogo della[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 439
Brano: [...]. Dopo la condanna, alla richiesta se intendesse inoltrare domanda di grazia, ribattè: « La chieda Mussolini la grazia, può averne bisogno presto ».
All’alba del 2 febbraio, lungo le vie semideserte della periferia milanese, davanti alle costruzioni della Città degli studi, i rari operai edili e meccanici che in bicicletta si recavano al lavoro furono colpiti dal passaggio di un furgone chiuso dall’interno del quale usciva, cantata in coro, « Bandiera rossa »: erano il Campegi e i giovani della 3a Gap che andavano alla morte. Una lapide posta dopo la Liberazione sul posto dell’esecuzione ricorda i loro nomi con l’epigrafe: « Qui caddero per la causa della libertà ».
E.To.
Campolonghi, Luigi
N. a Pontremoli il 14.8.1876, m. a Settimo Vittone (prov. di Torino) il
21.12.1944. Orientatosi giovanissimo verso il socialismo, fondò coH’amico e conterraneo Alceste De Ambris il giornale La Terra e fu tra i primi organizzatori del Partito socialista italiano.
La reazione pellouxiana del 1898 lo costrinse, come tanti altri socialisti, a lasci[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 567
Brano: [...]i Prospero, che avevano diretto l'attacco, interrogarono i partigiani per sapere chi li avesse organizzati e così bene istruiti al combattimento, ma ne ottennero solo uno sdegnoso silenzio. Giustino Bianchini, Alvaro Cheli, Spartaco Forconi, Eduino Francini, Giuseppe Gobbi, Corrado Lutini, Giuseppe Magnani, Mario Mordaci e Donato Sbragi furono fucilati al muro della villa dove avevano combattuto. Poco prima della raffica intonarono il canto di « Bandiera rossa ». I loro cadaveri furono spogliati di tutto dai fascisti e trasportati fino al vicino cimitero.
Città futura, La
« Numero unico pubblicato dalla Federazione Giovanile Socialista Piemontese — Torino, 11 febbraio 1917
— costa due soldi ». Formato cm 35x50; pagine 4; colonne per ogni pagina 4; tipografia F. Mittone, via S. Agostino, 7 Torino. (Una riproduzione fotografica di questo numero unico venne effettuata e stampata nel giugno 1952 dall’editore torinese Andrea Viglongo, lo stesso Viglongo che, nel febbraio 1917, propose al Comitato direttivo della Federazione giovanile socialist[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 691
Brano: [...]ncesco e Costantino Tocci), se ne sostituirono altri di origine
popolare (Ubaldo Montalto, Vincenzo Serafini, Umberto De Rose, Andrea Croccia, Stano Carbone, Guervio, Barbieri, Caruso, Castiglione, Zumpano, Rizzo, Pantusa, Lupia). La figura più rappresentativa fu quella di Pietro Mancini, fondatore nel 1905 del periodico Parola socialista. Altri giornali, come « Lo scudiscio » e « La riscossa » di Acri; « La voce del popolo » di Corigliano, « Bandiera rossa » di Rossano e « La Parola dei Lavoratori », ebbero invece breve vita.
Negli stessi anni l'organizzazione sindacale e socialista si allargò agli edili, ai postelegrafonici, ad altre categorie e, pur mancando di una struttura capillare, nelle elezioni amministrative del 1920 il P.S.I. conquistò molti seggi al Consiglio provinciale (Fausto Gullo, Luigi e Muzio Graziani, Saverio Spezzano, Costantino Tocci), nonché alcune amministrazioni comunali. Nelle elezioni politiche del 1921 venne eletto deputato Pietro Mancini e, in quelle del 1924, anche il comunista Fausto Gullo.
Immediatamente dop[...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Bandiera rossa, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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