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Il segmento testuale Bakan è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Cesare Musatti, Varietà e documenti. Freud e l'ebraismo in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: [...]edeva una quantità di testi classici greci e latini, e di opere moderne in tutte le lingue, poteva benissimo possedere fra i suoi libri opere appartenenti ad alcuni filoni di tradizione
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ebraica. Ce li ho del resto anch'io, pervenutimi da biblioteche di famiglia, senza che io abbia un particolare interesse per queste cose; e senza che possa neppure considerarmi propriamente in modo completo ebreo.
Lo sforzo che fa David Bakan, nel suo libro (Freud e la tradizione mistica ebraica, ed. di Comunità, 1977, dall'ed. originale inglese del 1958), dove cerca di far derivare la psicoanalisi dalle tracce che l'educazione ebraica, con particolare riferimento agli elementi del misticismo giudaico, avrebbe lasciato su Freud, mi appare quindi una forzatura.
Che la psicoanalisi e la mentalità stessa di Freud, di cui essa è frutto, abbiano qualche cosa a che fare con l'ebraismo è un altro conto: questo però non ha nulla a che vedere con una trasmissione di nozioni e di concetti. Parenti, amici, colleghi piú intimi, piú tardi per[...]

[...] ebrei rappresentino, nel seno di una data comunità nazionale, un nucleo differenziato, il quale resiste abbastanza tenacemente alla assimilazione, e presenta qualità e difetti che lo distinguono dal resto della popolazione, è anche indubbio.
Si può tranquillamente affermare che la psicoanalisi poteva nascere e svilupparsi soltanto in un ambiente ebraico.
È necessario però ricercarne il perché. Non andando in caccia, come fa il libro citato di Bakan, di analogie che si troverebbero nella tradizione scritta od orale della mistica ebraica, ma considerando certe caratteristiche particolari della mentalità degli ebrei: caratteristiche innovatrici che si manifestano — in uno strano contrasto — accanto ad un insieme di tendenze invece conservatrici, e ad un timore costante di esporsi di fronte ai gentili, con elementi suscettibili di promuovere la reazione antisemita.
A proposito della relazione fra psicoanalisi e mentalità ebraica Freud stesso scrisse nella « Revue juive » di Ginevra del marzo 1925: « Forse non è stato un fatto puramente cas[...]

[...]d vedeva anche un pericolo. Non per nulla affermò: « Dobbiamo evitare che la psicoanalisi diventi un affare interno per il solo ambiente ebraico. E perciò siamo costretti ad accettare anche gli svizzeri (e cioè Jung in quel periodo) ed essere comprensivi, rendendoci conto che essi, i gentili, hanno maggiori difficoltà che non gli ebrei, ad accettare alcuni punti di vista della psicoanalisi » (Lettere del maggio e del luglio 1908 ad Abraham).
Bakan sostiene che Freud avrebbe pubblicato inizialmente anonimo il saggio sul Mosè di Michelangiolo, per il timore di attrarre su di sé l'ostilità degli antisemiti. È una affermazione del tutto infondata. La verità è soltanto che Freud nel suo saggio parla del Mosè di pietra come se si fosse trattato di un ,essere vivente, che mutava di sentimenti ed era in movimento: e cioè di un paziente di cui si vuol ricostruire un processo di pensiero. E non voleva di fronte ai critici d'arte (che di fatto in genere non hanno seguito il suo modo di ragionare) prestarsi a critiche che avrebbero investito anche[...]

[...]a a che fare con organismi ebraici. Saltò però fuori, durante la perquisizione dei locali, la tessera del B'nai B'rith, di cui Freud aveva pagata anche la quota dell'anno in corso, e si dovettero dare infinite spiegazioni per superare momentaneamente lo scoglio. Piú tardi, come si sa, ogni riferimento alla psicoanalisi fu vietato dal governo nazista. E i fascisti italiani, senza capirne niente, scimmiottarono un tale comportamento.
Nel libro di Bakan sono contenute molte affermazioni riguardanti Freud e la sua ebraicità, le quali tuttavia a mio parere sono del tutto infondate.
Cosí quando Brücke spinse Freud, allora giovanotto, ad abbandonare gli studi puramente scientifici per dedicarsi alla professione medica, egli lo fece certamente perché non esistevano prospettive di una rapida carriera universitaria per Freud, che aveva invece assolutamente bisogno di guadagnare. Pensare che il comportamento di Brücke nel 1882 fosse dettato da antisemitismo, e dal desiderio cioè di non tenere, per questo motivo, ulteriormente Freud nel proprio Isti[...]

[...]a giovanotto, ad abbandonare gli studi puramente scientifici per dedicarsi alla professione medica, egli lo fece certamente perché non esistevano prospettive di una rapida carriera universitaria per Freud, che aveva invece assolutamente bisogno di guadagnare. Pensare che il comportamento di Brücke nel 1882 fosse dettato da antisemitismo, e dal desiderio cioè di non tenere, per questo motivo, ulteriormente Freud nel proprio Istituto, come suppone Bakan, è assolutamente assurdo.
È vero che gli ebrei sono stati e sono spesso oggetto di persecuzioni reali; ma bisogna tener conto che questo ha anche sviluppato fra loro una certa mania di persecuzione, per cui possono tendere ad attribuire ad antisemitismo situazioni che coll'antisemitismo nulla hanno a che vedere.
Freud fu invece sempre grato a Brücke di averlo indotto a mettersi a lavorare professionalmente, e riconobbe che Brücke aveva contribuito a toglierlo da una situazione indignitosa, per non dire vergognosa. Infatti per consentire a Sigmund, che non guadagnava un soldo, di continuare [...]

[...]Sigmund, che non guadagnava un soldo, di continuare i propri lavori scientifici nel campo della neurofisiologia, in vista di una carriera accademica del tutto aleatoria, le sue sorelle erano in quel tempo costrette a fare le domestiche a
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servizio di estranei. Era quindi perfettamente giusto che Brücke riportasse il proprio allievo ad una visione piú realistica della situazione.
Assai dubbie sono pure le affermazioni di Bakan, secondo il quale Freud avrebbe derivato dalle dottrine di Abulafio ()in secolo) elementi per le proprie teorie, o la affermazione che il nome fittizio Dora, inventato da Freud per la paziente del primo dei suoi Casi clinici, sia stato inconsciamente scelto da Freud, derivandolo da Torah. Parimenti gratuita è l'affermazione secondo cui la interpretazione simbolica dei sogni (la quale fu del resto aggiunta solo nelle edizioni successive al 1908 della Traumdeutung), deriverebbe da una tradizione ebraica risalente alla Bibbia. È ben noto che il tentativo di trarre dai sogni un significato occult[...]

[...]Artemidoro di Daldi del II secolo dopo Cristo, che contiene una simbologia facilmente comparabile con quella che si trova nelle edizioni successive al 1909 della Traumdeutung di Freud. Ma molte altre corrispondenze possono essere trovate in documenti provenienti da diverse civiltà.
La via di trasmissione di queste corrispondenze non è dunque storico culturale, ma semplicemente psicologica, per la uniformità dell'apparato psichico degli uomini.
Bakan parla anche di una certa dissimulazione della propria persona da parte di Freud in ciò che pubblicava; e la attribuisce pure ad un bisogno di nascondersi in funzione del problema dell'antisemitismo. Cita Bakan, a tale proposito, il fatto che molti dei sogni, od altri episodi analizzati nelle sue opere, non vengono da Freud riferiti a se stesso, che ne è il vero soggetto, ma ad ipotetici pazienti, o comunque ad altre persone.
Freud però faceva semplicemente quello che fanno tutti gli analisti. Un analista non dovrebbe parlare di se stesso (come invece ho proprio io il brutto vizio di fare), per un riguardo verso i propri pazienti, e perché l'analisi con questi si possa svolgere in forma corretta.
Oggi sappiamo che la maggior parte dei sogni narrati nella Traumdeutung appartengono allo stesso Freud[...]

[...]reud ebbe, per dare esecuzione, verso la fine dello scorso secolo, al suo vivissimo desiderio di visitare Roma, dove, malgrado vari tentativi, non era mai riuscito ad arrivare. Si è detto cioè che Roma, il centro del cattolicesimo, gli incuteva un particolare rispetto, supponendo perfino che nel corso della sua vita avesse talora pensato di farsi cattolico. Queste sono fantasie senza fondamento alcuno, sostenute questa volta non da un ebreo come Bakan, ma da pii cattolici, convinti che tutti, nel fondo del loro cuore, dovrebbero aspirare ad essere accolti nel seno della santa madre Chiesa cattolica.
La fobia di Freud per arrivare a Roma, malgrado l'intenso desiderio che ne aveva, fobia durata diversi anni, e che si inquadrava in una piú ampia fobia per i viaggi in genere, ha tutt'altra origine. Quando si leggono i sogni effettuati da Freud (prima di riuscire ad arrivare a Roma) sulla stessa città di Roma, e si tenga conto che il viaggio a Roma finalmente compiuto nel 1901 coincise con la fine dell'autoanalisi (almeno di quella condotta si[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Bakan, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Abulafio <---Acropoli <---Albert Einstein <---Amalie Nathanson <---Artemidoro <---Aula Magna <---Bernfeld <---Beziehung <---Certo Freud <---Chiesa <---Ciò <---Concetto Marchesi <---Daldi <---David Bakan <---Der Witz <---Dichiarò <---Dio <---Diritto <---Einstein <---Ephraim Freud <---Febbraio <---Fliess <---Francia <---Freiberg <---Freud <---Ibsen <---Inghilterra <---Judische Presszentrale di Zurigo <---Michelangiolo <---Moravia <---Nannie <---Neurofisiologia <---Pratica <---Presso Hammerschlag <---Pribor <---Psicoanalisi <---Pure <---Revue <---Romain Rolland <---Saltò <---Schlomo <---Sigismund <---Sigmund Freud <---Sigmund a Vienna <---Traumdeutung <---Traumdeutung di Freud <---Umbewussten <---Witz <---Zohar <---Zurigo <---abbiano <---antisemitismo <---cattolicesimo <---conformismo <---cristiani <---cristiano <---dell'Europa <---dell'Università <---ebraismo <---fascisti <---freudismo <---italiani <---latinista <---marxismo <---misticismo <---monoteismo <---nazista <---nazisti <---nell'Europa <---neurofisiologia <---progressisti <---psicologica <---psicologici <---psicopatologica <---siano <---simbologia <---sintomatologia <---sull'Acropoli <---umorismo



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