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Il segmento testuale Area è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 36Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Alan Lomax, Nuova ipotesi sul canto folcloristico italiano nel quadro della musica popolare mondiale in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: [...]ie e sottospecie e varianti locali prodotte da una infinità di incroci di correnti culturali.
Formulati questi avvertimenti non mi resta che presentare il. mio sistema di classificazione, fornendo in ogni caso, ad illustra zione della mia tesi, almeno un esempio registrato.
Ecco dunque la lista preliminare dei principali stili musicali in quelle regioni del mondo di cui sono riuscito ad avere registrazioni.
1) Eurasatico (Eurasiatico).
Quest'area comprende l'Irlanda, parte delle Isole Britanniche e della Francia, i Paesi Bassi,.. la Spagna (a sud dei Pirenei), l'Italia
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(a sud dell'Emilia), l'Egitto, parte della Jugoslavia, l'Ungheria, la Romania, la Grecia meridionale, l'Africa Araba, il Medio Oriente, l'India, l'Indonesia, la Cina e il vicino Giappone (escluso l'Ainu). Incapsulamenti di musiche di tribù e primitive in questa vasta zona si dimostreranno in molti casi estranei a questa famiglia eurasiatica che comprende la musica folcloristica e colta del mondo classico e dei grandi [...]

[...]), l'Egitto, parte della Jugoslavia, l'Ungheria, la Romania, la Grecia meridionale, l'Africa Araba, il Medio Oriente, l'India, l'Indonesia, la Cina e il vicino Giappone (escluso l'Ainu). Incapsulamenti di musiche di tribù e primitive in questa vasta zona si dimostreranno in molti casi estranei a questa famiglia eurasiatica che comprende la musica folcloristica e colta del mondo classico e dei grandi imperi del passato.
La musica di questa vasta area è caratterizzata dalla monodia, dall'unisono eterogeneo, dall'uso di strumenti per l'accompagnamento di canti e ballabili. Il tono di questi strumenti molto spesso corrisponde alla qualità della voce che é di solito acuta spesso aspra e stridula, emessa da un'ugola irrigidita con grande tensione vocale, dando spesso l'impressione di essere frenata e strozzata. L'espressione facciale del cantante è rigidamente controllata o triste, spesso tormentata. L'intonazione, così spesso falsetto o soprano, anche nel caso di uomini, si presta bene alle lunghe e ornatissime li nee melodiche alle quali ven[...]

[...]pidi tremolii vocali, blocchi dell'ugola e così via.
Lo stato d'animo prevalente, è a volta a volta, tragico, malinconico, nostalgico, dolcemente triste, oppure, nei ballabili, sfrenatamente gaio e vibrante di aggressiva energia. Controllo ed individualismo sono qui i termini descrittivi essenziali. La musica di gruppo è praticata soltanto da esperti e in alcune regioni, come la Cina, praticamente non esisteva al livello del popolo. Tutta quest'area ha una lunga tradizione di schiavismo, servitù della gleba, sfruttamento da parte di implacabili aristocrazie. La condizione della donna, ancorché essa sia spesso idealizzata, non è mai di eguaglianza, anzi, specialmente in oriente, equivale alla schiavitù.
2) Eurasatico Antico.
Quest'area comprende le Ebridi, il Galles, la Cornovaglia, regioni della Francia, la Spagna (a nord dei Pirenei), l'Italia (a:. nord degli Appennini), le Alpi, la Germania (?), la Cecoslovac
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chia, parte della Bulgaria e della Romania, la Russia meridionale ed il Caucaso, tribù primitive dell'India, parte del massiccio dell'Himalaya. Essa si estende anche più ad oriente; certamente anche nella Scandinavia e in Siberia ma non ho potuto ottenere materiale relativo a queste regioni.
In tutta questa zona il canto e la danza sono fondamentalmente corali. La voce viene emessa con la gola rila[...]

[...] gola rilassata mentre la espressione del volto è vivace e mobile. Le melodie sono relativamente semplici e disadorne. L'unisono omogeneo é normale ed esistono molte forme di polifonia. Le primitive forme polifoniche sono frequentemente sommerse, ma la pronta accoglienza e l'adattamento dell'armonia moderna di queste regioni, indica la naturale inclinazione di tale gente verso la pratica polifonica.
L'intonazione della voce è più bassa che nell'area eurasiatica, il tono spesso liquido, occasionalmente lo jodel e le voci di basso, rare in Eurasia, sono qui estremamente comuni. Lo stato d'animo espresso da questa musica, seppure spesso influenzato dal lungo contatto con lo stile eurasiatico e quindi tragico, raramente tocca il parossismo di dolore e di delusione presente in quest'area. Spesso, infatti, è allegro, teneramente sensuale e nobile.
L'area europea antica fu l'ultima conquistata dai grandi imperi del passato. In certe isolate zone di montagna, nelle isole ecc. é ancora presente una civiltà più antica, spesso comunale. La condizione della donna é di eguaglianza nel proprio campo e l'atteggiamento di fronte ai problemi del sesso é più liberale.
3) Americano Coloniale.
Oltre alle tribù indiane e alla popolazione afroamericana già descritta, quest'area comprende tutti i territori coloniali. Gli stati musicali in queste colonie corrispondono nell'insieme a quelli delle culture europee. In generale l'area ha carattere eurasiatico dato che l'influsso della Spagna e della Gran Bretagna vi predominano. In queste descrizioni bisogna sempre ricordare l'esistenza di svariate zone di frontiera e di speciali casi di assimilazione.
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4) Pigmoide.
Piccoli gruppi di tribù nell'Africa Centrale e sudoccidentale, nell'India centrale, nella regione centrale di Formosa e indubbiamente in altre aree di cui manca la documentazione.
Il concetto di cooperazione raggiunge qui la sua estrema espressione. Non solo il canto é concepito come attività di gruppo ma le[...]

[...]ne raggiunge qui la sua estrema espressione. Non solo il canto é concepito come attività di gruppo ma le melodie sono di frequente spezzettate in brevi frasi, ognuna cantata da un settore diverso del coro. Le melodie sono spesso in forma di canone. L'intonazione della voce è spesso alta, dolce e chiara, piuttosto puerile e le voci si fondono agevolmente sia nell'unisono che nella polifonia. In Africa il poliritmo è cosa normale.
5) Africano.
L'area comprende l'intera Africa negra, eccezion fatta per le isole di cultura pigmoide, le tribù convertite al Maomettismo o fortemente influenzate dalla cultura araba e la regione etiopica che appartiene al gruppo Eurasiatico antico. Tale area si estende anche a tutte le regioni del Nuovo Mondo dove esistono grosse comunità di negri. I'l reverendo Williams definisce quest'area col nome di « Bantù ».
La musica qui è prodotto di gruppo. Il coro si suddivide facilmente in varie parti melodiche, armoniche e ritmiche che vengono scambiate dai vari settori del coro con incredibile facilità. Canto corale e danza. Polifonia e una fioritura poliritmica : il numero delle parti varia comunemente da tre a sette. Predominio di strumenti ritmici e a percussione. Lo stile vocale corrisponde alla normale voce che il cantante usa per parlare; si riscontra però un gran giocare con la voce a scopo umoristico o drammatico : i cantanti passano di botto al falsetto, inseriscono parti d[...]

[...]Canti spesso composti di brani di tempo contrastante. Gli strumenti sono rudimentali: bacchette ritmiche, un u bull roarer », cioè un bastone svuotato in cui l'esecutore canta un motivo ostinato in voce di basso. Lo stato d'animo espresso da questa musica è in generale grave e spesso tragico. La sua funzione principale: i'l controllo magico della natura.
7) Melanesiano.
Parti della Nuova Guinea,3 delle isole adiacenti. Ho il sospetto che quest'area si rivelerà non meno complessa di quella europea, con tracce primitive degli stili australiano, pigmoide, eu
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rasiatico e di altri per ora indefinibili. Tuttavia, lungo la costa settentrionale della Nuova Guinea e nelle isole vicine si possono individuare caratteristiche apparentemente costanti. Un predominio del canto corale, accompagnato da tamburi a forma di clessidra, molte voci di basso che conferiscono ai grandi cori una sonorità di organo. Alcuni motivi sembrerebbero di tipo africano ma il tono della musica sembra generalmente impront[...]

[...]emi di armonia e i ritmi. L'africano moderno ha adottato in anni recenti tutti questi elementi dall'Europa, ma ad onta di ciò, il carattere della sua musica rimane africano. Tale tesi sarà rafforzata quando saranno possibili più approfondite ricerche sugli incroci di culture musicali.
Veniamo quindi ai vari fattori dello stile musicale che .sembrano maggiormente fondamentali e attraverso i quali è più facile diagnosticare la musica di una certa area. In ordine di importanza, a mio modo di vedere, sono i seguenti:
1) Fino a che punto un canto costituisce un fenomeno di gruppo o individuale.
2) Il grado di fusione vocale nel canto corale e il grado di presenza o di assenza di polifonia.
3) Il carattere della voce e il modo in cui viene emessa.
4) La posizione e i movimenti del corpo del cantante, la tensione muscolare rivelata dalla gola e dall'espressione facciale.
5) La funzione della musica sia sociale che psicologica.
6) Lo stato d'animo rivelato dalla musica sia dal testo che dalla melodia.
7) Fra tutti i fattori sociali ed emo[...]

[...]
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orientale in cui canti e danze sono inestricabilménte fusi. Gli strumenti sono il flauto, il tamburello, la chitarra, il tamburo arabo a sfregamento, le castagnette ed altri strumenti ritmici.
La Spagna Centrale, che comprende l'Estremadura, la Castiglia, il Leon e l'Aragona ha carattere eurasiatico con tracce Eurasiatico Antico, é stata profondamente influenzata dalla cultura del Medioevo.
Area monodica con qualche manifestazione di unisono eterogeneo. La voce castigliense è più aperta di quella meridionale, ma rimane tuttavia aspra, acuta e stridula. Essa viene emessa con la gola tesa mentre il corpo é rigidamente controllato e la faccia una maschera impassibile. Le melodie sono distese ma non prolungate come in Andalusia e relativamente scevre da motivi. ornamentali. Questa è per eccellenza l'area delle ballate, in Europa, e le parole hanno spesso maggiore importanza della musica. I canti di lavoro sono simili a quelli della Spagna Meridionale, lunghi e acuti lamenti di disperazione. Strumenti: la chitarra usata come strumento ritmico, il flauto, il tamburello, un semplice oboe, le castagnette, un primitivo violino e vari strumenti ritmici. Danze sia a due che a gruppi.
Dominata dai romani e conquistata dagli arabi questa è una regione povera, ma ci sono oltre a numerosi latifondi molte piccole fattorie e la povertà é meno grave che nel Sud.
Le donne sono ancora relegate in casa e ge[...]

[...]settentrionali hanno adatta,o la moderna armonia alla melodia delle loro regioni. Le melodie sono brevi, disadorne. Breve è anche la maggior parte dei canti, tranne le ballate asturiane e le rime improvvisate dei baschi. Normalmente i cantanti passano da un motivo all'altro, intrecciando lunghe ghirlande di canzoni liriche, tenere e leggermente ironiche. Lo stato d'animo espresso è tenero, gaio, ironico, a volte decisamente allegro.
Questa è un'area di piccole proprietà sparse fra le montagne, di villaggetti di pastori e proprietari indipendenti, di città industriali, di miniere e di forti organizzazioni sindacali.
Sfiorata soltanto dalla colonizzazione romana e appena toccata dagli arabi, questa regione fu la base per la riconquista cristiana della Spagna. Ma sotto la superficie cristiana vi sono, molti segni di un passato pagano e di una società comunale, preromana, specialmente fra i Baschi. La condizione della donna è abbastanza indipendente, il corteggiamento è facile e il contatto tra i sessi abbastanza libero. Malgrado i secoli d[...]

[...]tte parti sono comunissimi. Celti provenienti dal Nord irruppero nella Valle del Po nell'era romana, e i successivi invasori, Longobardi, Goti e Slavi, provenivano tutti da territori settentrionali e orientali. Attraversando l'Italia Settentrionale, da Ovest a Est, si passa dalla Liguria nel Piemonte, regione che serba forti tracce dell'influsso francese, il paese delle ballate italiane, che vengono invariabilmente eseguite in coro; quindi in un'area di canti tiro lesi e austriaci e finalmente nelle provincie orientali dove troviamo canti di tipo slavo.
Una delle più importanti esperienze di questo viaggio é stato l'accertamento di una linea di influenza slava che taglia nettamente, da Nord a Sud, queste tre aree musicali italiane. Nelle montagne, nei pressi della frontiera austriaca, troviamo piccoli isolotti di lingua e di canto slavi. Tutta la provincia del Friuli possiede canti di tipo slavo. Nelle Marche, lungo la costa adriatica di fronte alla Jugoslavia, il tipo dominante di canto di lavoro si:
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[...] connesso alla musica polifonica della Liguria e, in ambedue queste regioni, si riscontrano un atteggiamento più liberale nei riguardi del sesso, una maggiore eguaglianza per le donne, un sen
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timen to di tenerezza verso i bambini e molti ricordi di una comunità primitiva.
Tendo anzi a credere che queste aree appartengano ad una cultura anticoeuropea respinta nelle montagne e circondata dalla marea della civiltà orientale che travolse e rese schiava la maggior parte delle più vecchie civiltà di tribù, ridusse le donne allo stato di trastulli e portò nella sua scia una grande arte di stridula monodia.
La Chiesa Cattolica, pure di origine orientale, favorì questo sistema monodico resistendo anzi con tutte le sue forze, per secoli, agli influssi polifonici venuti dal Nord. Nelle montagne della Sardegna abbiamo forse una indicazione del genere di vita e di musica esistente in Europa prima dell'arrivo dell'alta cultura dell'Oriente.
Non so che risultati questa tecnica potrà dare in altre r[...]

[...]abbiamo forse una indicazione del genere di vita e di musica esistente in Europa prima dell'arrivo dell'alta cultura dell'Oriente.
Non so che risultati questa tecnica potrà dare in altre regioni del mondo. A me sembra che essa getti malta luce sulle regioni di cui so qualche cosa : Italia, Spagna e Stati Uniti, e che fornisca indicazioni promettenti quando sia applicata ad altre aree. Pub darsi che il conflitto sessuale non risulti essere quell'area emotiva simboleggiata nella musica di molti popoli primitivi, ma sono convinto che lungo le direttive tracciate in questo studio troveremo una risposta ai più importanti interrogativi che l'etnologia musicale moderna è chiamata ad affrontare.
1) Come spiegare il fatto che gli stili musicali resistono per secoli e millenni mentre ogni altra arte si trasforma?
2) Come comprendere altrimenti le metamorfosi e le strane
sintesi nate dagli incroci delle colture musicali?
Ma ricapitoliamo ora i punti più salienti della nostra tesi.
1) La storia della musica non si può scrivere in termini di not[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Area, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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