Brano: [...]ella più desiderata fra le materie prime.
Nell'aprile 1951, l'avvento alle funzioni di primo ministro di un membro del tutto eccezionale delle « mille famiglie » persiane, ha condotto alla nazionalizzazione dei campi petroliferi e della raffineria di Abadan; un complesso che, tenuto conto delle attività ausiliarie, impiegava duecento mila iraniani. Durante qualche tempo, i giovani iraniani furono pazzi di gioia. Avevano preso la Bastiglia della AngloIranian Company. Poi vennero il boicottaggio straniero e le difficoltà. L'entusiasmo ebbe un riflusso. Il dr. Mossadeh venne messo in prigione e il generale Zaheti, nuovo primo ministro, si fece lo strumento della sanguinosa vendetta delle « mille famiglie ».
In mezzo alle torture, alle fucilazioni, alla delusione generale. nell'ottobre 1954 nacque un capolavoro diplomatico: l'accordo fra l'Iran e il « Consortium ». La nazionalizzazione non veniva revo cata. Ma un « Consortium » che rappresentava numerose compagnie petrolifere internazionali, adesso in maggioranza americane e non più britanniche, si[...]
[...]i, gli italiani e gli americani preannunciano la scoperta di nuovi gia
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TIBOR MENDE
cimenti e offrono agli iraniani una partecipazione del 75% in luogo della partecipazione al 5050 convenuta col « Consortium ». L'Iran produce oggi ii 5% del petrolio mondiale, e i suoi costi sono i più bassi del mondo dopo quelli di Kuwait. Come é comprensibile, i1 « Consortium » ha progetti a lunga scadenza: nuove prospettive seno aperte sull'impero dell'AngloIranian; si procede alla formazio ne di nuovi tecnici iraniani; un porto con acque profonde é in corso di costruzione nel golfo di Abadan, in grado di accogliere le nuove superpetroliere.
Il mordente della xenofobia iraniana e la spinta delle più violente passioni politiche sono stati quasi neutralizzati. Gli stessi giovani scontenti riconoscono che l'Iran riceve una giusta partecipazione agli utili del suo petrolio, certamente la migliore che fosse possibile sperare dopo meno di dieci anni dalla imposizione delle draconiane condizioni della AngloIranian. Nel 1957, il solo petrolio ha fruttato alla [...]
[...]rso di costruzione nel golfo di Abadan, in grado di accogliere le nuove superpetroliere.
Il mordente della xenofobia iraniana e la spinta delle più violente passioni politiche sono stati quasi neutralizzati. Gli stessi giovani scontenti riconoscono che l'Iran riceve una giusta partecipazione agli utili del suo petrolio, certamente la migliore che fosse possibile sperare dopo meno di dieci anni dalla imposizione delle draconiane condizioni della AngloIranian. Nel 1957, il solo petrolio ha fruttato alla Persia l'equivalente di 90 miliardi di franchi, il che é bastato a coprire i tre quarti delle spese di bilancio dell'intero paese. Si tratta infatti di una cifra assai notevole, tale da aiutare qualsivoglia paese a superare le proprie difficoltà. Ma quale é l'uso che ne viene fatto?
E già da tanto tempo che l'Iran soffre di una corruzione generalizzata e un sistema di spreco quasi incredibile, che queste piaght tendono ad essere considerate come caratteristiche permanenti della vita pubblica. Superando queste scoraggianti costanti della vita quoti[...]