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Il segmento testuale Andate è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 63Analitici , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte prima: Vita sfortunata di Ziu Marrosu Gangas vecchio orgolese in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]e Maria.

10 subito ho capito. «Certamente ci hanno abile studio. Ma li aggiusto io ».

— Cantate in latino? — gli dico.

E quelli niente:

Patre mea, pea, pea.

— E adesso vi faccio cantare in orgolese — dico.

Ero in ginocchio, vicino al muro, con il fucile puntato. Mi hanno conosciuto e veduto così.

— Non sparate! Non sparate!

— Chi siete?

— Compagni tuoi.

Insomma, vado là e li trovo più morti che vivi. Poveracci!

Andate, andate. E arrangiatevi.

11 giorno dopo vengo a sapere che la crapa risultava rubata ad un mio amico. Di Orani. Vado alPamico, e dico: — Sapete. C’è la possibilità di riavere la bestia. Bisognerebbe, però, pagare tanto.

— Bene, bene — dice. — Vale di più. Sei proprio un amico.

Vado a trovare quei due gaglioffi e faccio minacce. Il giorno dopo

che Thanno rubata si ritrova la crapa. Io mi ho preso i soldi. E gli ho dato pure 5 lire a quei ladracci.

Ne ho passate di brutte in quegli anni e, per quanto specialista in pecore, ho visto anche sotto i miei occhi ammazzare una donna. Come capra[...]

[...]on sarà mai come quella». E aveva due figlie belle. Ci porta in giro a vedere e appena io vedo i maiali mi metto a fare: — Ohi, ohi! — Per paura.

— Non fanno niente. Non fanno niente — dice la padrona. Ed io niente: facevo finta di aver paura, sempre paura.

In una stanza dormiva una serva e le due figlie. Un giorno vedo una nella stanza, nuda, e con un fischio speciale chiamo i maiali. Ecco i maiali ed io mi butto in quella stanza là.

Andate via! Andate via! — e si mette la mano là.

— Oh, oh. Ci ho paura di quei porci.

Breve: mi cacciano di là. Torno a imballare grano, in camerone.

Quei maiali mi passavano giorno e notte tra le gambe. Era troppa tentazione. Da quando li avevo visti.

Mi accorgo che sto solo, mi sincero bene bene, e: pam! pam!112

FRANCO CAGNETTA

Due maialetti sono morti. Li metto nelle ballette per il grano e li passo ad un mio compagno. La notte li mangiamo.

Quando si sono accorti del furto non potevano pensare a me, credendo la mia paura.

— È stato uno puzone. Lo ho visto che scendeva dall’alto.

S[...]

[...]nno da mio figlio due carabinieri. E lui si fugge. Uno dei due si butta ai piedi, e lo ha pi^ gliato. Allora Giuseppe tante pedate, schiaffi. I pastori che stavano con lui gli hanno fatto un varco e poi lo hanno chiuso ai carabinieri. Insomma, via.

Sta latitante due anni con qualche pecora, senza far male a nessuno. E due confidenti, Polis Modda e Pietro Malune, per conto dei carabinieri lo vanno ad ammazzare. Per prendersi il porto d’armi. — Andate via, mascalzoni — gli ha detto anche un capitano. — Il porto d’armi non lo avrete sopra il sangue di un amico.

Antonio Maria (1926), a 18 anni si era fatto renitente alla leva. Quindi lo prendono e lo vogliono confinare. È stato due anni latitante. Voleva vendicare assolutamente suo fratello.

Uno di quelli, Modda, però se lo ha preso il fiume. Voleva bere acqua fresca e l’acqua si è incazzata con lui. L’altro, Malune, se lo ha preso la tramontana. Era imprudente ad uscire contro il vento. E il vento l’ha beccato.

Il mio povero figlio si trovava invece in giro, in territorio di Mamoia[...]

[...]amo un bando intanto.

— Ma...

— Ganga, fai così.

Andiamo ed io giravo con lui. Ci avevo tutta la faccia dipinta di oro, con la porporina, e un mantello azzurro. E dopo questo ce n’erano dietro di noi pastori di Urzulei, di Siniscola, di Arzana, di ogni dove.

Appuntamento in «Gorropu», al Supramonte. Vado lì e salto due

o tre volte. C’erano tanti pastori.

Io dico : — In nome di Dio. Sono S. Francesco di Lula. Fate come me. Raccomandatevi l’anima e saltate. Se ci avrete fede sarete salvi e forti. Che se no qui vi rompete tutti l’osso del collo.

Faccio due o tre salti ancora. E il prete tutto contento. I pastori stavano a guardare.

Quello ha riscosso i soldi e vi è stato qualcuno che voleva provare.

Cerca il primo e cade allora in quel bucone. — Ahi, ahi, ahi. — dice. Da quel fondo. E noi niente.

Prova il secondo e ci è riuscito appena: arriva a trattenersi con le maini all’orlo della buca. E tutte scorticate, insanguinate. Ma casca giù. E noi niente.

Prova il terzo e cade abbasso addosso a quell’altro. E si ha[...]



da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte prima: I ricordi di Ziu Anzelu Zudeu (Angelo il Giudeo[Angelo Floris]), pastore, cacciatore di tesori in Orgosolo in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]rano. Queste organizzazioni erano proprio brave. Ognuno interessato a tutti: bottino uguale. Fratelli, insomma. Non c'era niente da fare contro un bardaneris del paese di Orgosolo: coraggioso, unito, abile. Qualcheduno é restato sul terreno. Non sono riusciti mai, o quasi mai, a prenderci. Se non c'era la spia. Che, poi, spariva. Allora Orgosolo era lo spavento di tutta la Sardegna. E questo é orgoglio nostro, d'uomini e di donne.
Delle bardane andate bene non posso raccontare. Se mi é rimasta qualche cosa in casa, e pur lo dico anche a distanza di cento anni c'é sempre qualcuno che se lo potrebbe venire a ripigliare. Anche se la Giustizia non può più farci niente, per tempo passato, é meglio stare zitti. Ci sono i figli o i figli dei figli che non gli può piacere.
Dirò, invece, di due bardane che sono andate a male.
Una volta eravamo andati alla montagna di Orgosolo per un rubatorio, in 4 o 5: di pecore. Siamo rimasti tutto il giorno a guardare i pastori, quando potevamo prendere il bestiame. Ed i fucili che ci avevano.
Viene la sera ed i pastori entrano nelle baracche. Mettiamo tutti la parola che erano le 11, invece delle 2, se poi ci interrogavano. E poi ci siamo divisi in tanti, ognuno per una baracca da assaltare. A un segno, buttiamo in aria ogni baracca. E ognuno al suo dovere. Pure se ci erano due o tre pastori per parte, noi, a uno solo, li lottiamo e li disarmiamo e li leghiamo. Non c[...]

[...]avevano.
Viene la sera ed i pastori entrano nelle baracche. Mettiamo tutti la parola che erano le 11, invece delle 2, se poi ci interrogavano. E poi ci siamo divisi in tanti, ognuno per una baracca da assaltare. A un segno, buttiamo in aria ogni baracca. E ognuno al suo dovere. Pure se ci erano due o tre pastori per parte, noi, a uno solo, li lottiamo e li disarmiamo e li leghiamo. Non c'era stata una archibusata e, solo, le capanne se ne erano andate tutte in aria. Stiamo per pigliare il bestiame, quando a un tratto viene un certo ziu Pasquale, un uomo grosso, parente dei pastori. Vede quel caòsso e ha principiato a sparare. Spara e spara. E noi rispondiamo. E i pastori, non si sa come, si sciolgono e sparano. Sembrava un cielo di stelle: ed erano pallini.
INCHIESTA SU ORGOSOLO 141
Quando ci abbiamo visti presi in mezzo, aspettiamo un poco. E ce ne andiamo.
Strada facendo troviamo 4 o 5 miaiali magri, non so di chi. Ce li prendiamo, principiando a mangiarli.
Passa ziu Pasquale, quell'uomo dell'attacco, e ci saluta. Lo invita e accetta[...]

[...] Dice che ci ha riconosciuti al rubatorio, due ore prima. E noi gli diciamo che si, che lo abbiamo conosciuto. C'era stata sorpresa di uno e l'altro, lotta, ma a viso franca.
Così, contento, ha mandato a chiamare quei pastori di prima, suoi parenti, e abbiamo combinato, insieme le parti, con altro rubatorio.
Un'altra sera eravamo andati a fare altro affare, ossia bardana, in località Marghine, sopra S. Ananio.
Uno, il capo, dice agli altri: — Andate un poco avanti che mi fermo a pisciare.
Ecco, a un tratto, che si presenta un'ombra. E il capo si è fermato. La ha riconosciuto subito: era un compagno morto in altra bardana.
Lo spirito presentandosi disse: — Non andate. Perché se andate non vi riuscirà bene. Avrete scontro ed uno resterà.
Il capo ritorna, pallido, e ci dice: — Zessù e Maria! Mi sento male. Ho un male allo stomaco. Torniamo indietro — e non ci ha detto la verità per non farci spavento.
I compagni non volevano proseguire.
— Fermi! fermi! Non andate!
Una parte 10 ascolta (c'ero pure io). Gli altri se ne vanno con un capo nuovo. Il primo capo, di spavento, gli era venuto davvero male. Gli altri se ne sono tornati a mani vuote ed avevano lasciato uno sul terreno, il nuovo capo. Un mio cugino lontano.
Basta. Ci dovete credere: io non pensavo a queste cose. Non ci credevo. Ma da quel giorno ho avuto sempre qualche noia con quelle Anime per 1015 anni.
Una volta stavo dormendo in capanna, quando sento un uomo addosso. E cominciamo a guerreggiare.
Era uno spirito, e pur ci aveva una certa forza. La capanna dove stavamo si é fatta tutta stor[...]



da Rocco Scotellaro, L'uva puttanella (con una nota introduttiva di Carlo Levi) in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: [...]te a nessuno ».
La contadina : « Ma se i soldi erano falsi? ».
Il gruppo di pubblico si divide tra i sostenitori della compratrice e gli altri ammirati dai gran discorsi del napoletano, che non poté piú vendere niente e terminò dopo giochi di prestigio per attirare tutto il pubblico per sé e vendere, con un vero comizio sull'educazione civile dei paesi. Non vendette più nemmeno i cinque pezzi di pettine con lo specchio, tutto per cento lire. « Andate in chiesa a rubare », disse alla fine, « cento lire, una lira anteguerra ».
Mangiarono a mezzanotte gli spaghetti e la carne, fumanti su una cucina a petrolio e c'era ancora pubblico. Uno disse : « Vien voglia di mangiare con loro ».
34.
Concetto Valente ce l'ha con questo « fideliter excubat ». Genuflessa (egli commenta) all'altare la sposa dispiega un lembo della veste sotto le ginocchia dello sposo. Tacita promessa di fedeltà.
E poi non so se è sempre lui Valente — trovo scritto in un appunto: « La Lucania ha bisogno di spiriti profondi per essere compresa e di anime vergini per esse[...]

[...]Esce il direttore, gli tocca il polso, ma Pancrazio lo fissa negli occhi minaccioso, leva il bastone: « Mi devo ricoverare! » «Non hai niente ». «Non ne voglio sapere ». Si siede e sbuffa. «Imbroglione, macellaio» al direttore. Gl'infermieri si accostano, gli ammalati di sopra vogliono sapere che succede. Le guardie, i carabinieri, il maresciallo, con le buone e le cattive. Le cattive, lui alzava il bastone.
L'UVA PUTrANELLA .29
« Vi sfregio, andatevene, siete dottori ? Mi devono ricoverare ». « Che ti senti? » « Ah, Ah » faceva il lamento da straziare. Mi vengono a chiamare « Vieni che Pancrazio così e così ». Vado, lo trovo solo, io tutto sorridente, siamo amici, sua madre era una bella donna e mio padre gli rassomiglia stranamente. — Già, tò, dicono tutti per dire che è vero, senza dubbio.
— Be, lui mi chiude gli occhi e si gira sulla sedia. Gli vado di fronte, lui torna a girarsi. Corre il Comandante delle guardie, Pancrazio come se avesse veduto un lupo, si leva a minacciarlo col bastone «Tu vattene, che finisce a male ». Il Comand[...]



da Giovanni Testori, Il Fabbricone in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 9 - 1 - numero 46

Brano: [...]a sarta; e alla fine, dopo tutti gli altri, ma così, senza nessun orario, perché il lavoro lui lo trovava nei momenti più strampalati, il Luciano, quel povero bastando d'un boy, verso il quale tuttavia, assieme alla ripugnanza, una certa simpatia non é che lei non la sentisse...
Una mano appoggiata al davanzale, l'altra che le sosteneva la testa, gli occhi di volta in volta fissi su ciascuno di loro come se di ciascuno volesse capir tutto: cose andate bene e cose andate male; gioie e dolori; difficoltà e segreti; tutto quel che, insomma, durante il giorno gli era capitato o stava per capitargli.
Quella sera però, prima di sistemarsi in quel modo, la Redenta tornò sulla stufa, diede qualche giro di mestolo dentro la pentola, vi gettò un pizzico di sale, poi, come gli occhi le caddero sul pezzo di fesa che, rattrappito, ma d'un rosso cupo, spiccava dentro ìl biancore del piatto, andò all'armadio, prese una fondina e in gran fretta lo copri.
«
Remigio! — gridò nello stesso momento la Balzani, affacciandosi alla finestra della stanza — Vieni, sù! Vieni sù, ch[...]

[...]Redenta tornò sulla stufa, diede qualche giro di mestolo dentro la pentola, vi gettò un pizzico di sale, poi, come gli occhi le caddero sul pezzo di fesa che, rattrappito, ma d'un rosso cupo, spiccava dentro ìl biancore del piatto, andò all'armadio, prese una fondina e in gran fretta lo copri.
«
Remigio! — gridò nello stesso momento la Balzani, affacciandosi alla finestra della stanza — Vieni, sù! Vieni sù, che devi finir i compiti... »
II
« Andate piano... — implorò il vecchio — per carità, piano ».
Figlio e nipote non avevano ancor finito d'entrare, che l'Oliva li aveva già chiamati nella stanza perché venissero a fare quel che lui aveva atteso lungo tutto il pomeriggio. Premurosi come sempre, i due s'era avvicinati al letto e avevano tirato indietro prima il piumino, poi le coperte, quindi il lenzuolo.
84 GIOVANNI TESTORI
Al contatto dell'aria, quel mucchio d'ossa, di cui la camicia da notte nascondeva tutto fuorché il gonfiore molliccio del ventre, aveva avuto un tremito tra di freddo e di sollievo, proprio mentre attorno si diff[...]



da Massimo Mila, L'antico e il progresso nel carteggio tra Verdi e Boito in KBD-Periodici: Belfagor 1984 - 3 - 31 - numero 2

Brano: [...]tunamente riferite in alcune delle note apposte a questo carteggio dai curatori. Recandosi a conferire con Verdi a Sant’Agata il 4 novembre 1889 (« Arriverò lunedi venturo e se il second’Atto non sarà ancora finito

lo finirò durante la settimana che starò a Sant’Agata », Lettera 130) quasi si scusava con l’amica per l’assenza (i loro incontri erano rari e difficili per la professione errabonda dell’attrice), e lei gli dava il suo benestare. « Andate dal vostro Galantuomo di Sant’Agata. Di quello mi fido. È il solo dei vostri amici che non giudica, né in bene né in male, i fatti degli altri ». (Curioso che Boito, scrivendo alla Duse, le dava del tu, chiamandola con dolci nomignoli d’alcova, Bumba, Buscoletta, e lei invece gli dava, pudicamente dannunziana, del Voi. Quanto a Verdi e Boito, il musicista passò dal Lei al Voi dopo 24 lettere, in un rapido dispaccio del 7 febbraio 1881; Boito rimase sempre fermo al Lei, Ella, con tanto di maiuscole, e due volte sole, forse per un lapsus, firmò solamente Arrigo, senza il cognome.)L’ANTICO E IL[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Andate, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Perché <---Storia <---Ecco <---siano <---Artiglieria <---Basta <---Così <---Dico <--- <---Pure <---Andiamo <---Bitti <---Ciò <---Cosa <---Dei <---Fisica <---Fundales <---Fuori <---Già <---La notte <---La sera <---Logica <---Ma mi <---Macché <---Mamoiada <---Mi pare <---Nervi <---Niente <---Oliena <---Orgosolo <---Osporrai <---Paura <---Più <---Santissimo Padre <---Sardegna <---Siniscola <---Sopramonte <---Supramonte <---Trovo <---Vado <---Viene <---Voglio <---cominciano <---italiano <---mangiano <---A san Pancrazio <---Abriola <---Agustinu <---Ahi <---Alburni <---Aldo Oberdorfer <---Alla <---Allegre <---Almeno <---Anime <---Anticristi <---Antonio Gramasci <---Antonio Maria <---Antonio Marrosu <---Arnpos <---Arrigo Boito <---Arrivabene <---Arriverò <---Arrivò <---Arzana <---Ascolta <---Aspettar <---Aspettare <---Aspettate <---Astronomia <---Atto da Falstaff <---Atto del Simon Boccanegra <---Autobiografia <---Aver <---Avete <---Avvocato <---Azione cattolica <---Babbu <---Baggina 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