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Il segmento testuale A.O. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 125

Brano: [...]usticale, Padova, Liviana, 1966; Sergio Romagnoli, Momenti di vita civile e letteraria, Padova, Liviana, 1966, pp. 169216; Le più belle pagine di Ippolito Nievo, a cura di Riccardo Bacchelli, Milano, Treves, 1929.

A.Sc.

Niger

Repubblica dell’Africa occidentale. Con una superficie di 1.267.000 kmq, in gran parte desertica, confina con il Ciad, la Libia, l’Algeria, il Mali, l’Alto Volta, il Benin e la Nigeria. Il paese, il più esteso dell’A.O., può essere suddiviso in tre aree geografiche: la zona centronord, parzialmente vulcanica, pertanto arida e con scarsa piovosità; la zona sudest, irrigata dal Niger, in cui è resa possibile la coltivazione

delle arachidi e del miglio; la zona sudovest, ricca di pascoli che permettono l'allevamento del bestiame. Nel 1976 la popolazione era di

4.727.000 abitanti (4 ab. per kmq). La capitale è Nyamey con 160.000 abitanti. Altri centri urbani: Maradi, Zinder, Tahoua.

Numerosi gruppi etnici abitano il paese: Hausa (53,7%), ZermaSonghai (23,6%), Fulani (10,6%), BeriberiManga (9,1 %).

La[...]

[...]ita, soprattutto per quanto concerne l’uranio, sfruttato dai paesi industrializzati. Dal 1980, l'indebolimento delle quotazioni dell’uranio sui mercati internazionali ha provocato una decelerazione del processo di sviluppo del settore, quindi dell’intero paese che ne dipende.

Cenni storici

Occupato dalla Francia nel 1906, il Niger venne amministrativamente incluso, con altri 7 territori coloniali, nella Federazione dell’Africa Occidentale (A.O.F.).

Il processo della sua decolonizzazione avvenne soltanto nel secondo dopoguerra, nel quadro del piano gollista studiato per avviare tutta l’A.O.F. a un’indipendenza « guidata ». Il 28.9.1958 i francesi vi organizzarono un referendum costituzionale, le cui alternative erano: o optare per l'indipendenza immediata o aderire alla Comunità francese e alla semiautonomia promessa da de Gaulle. La campagna elettorale e gli scrutini, manipolati da funzionari francesi e notabili indigeni, diedero la maggioranza a favore dello status di Repubblica autonoma in seno alla Comunità francese, sconfessando il partito Sawaba al governo che era invece favorevole all’indipendenza immediata. Pochi mesi più tardi, insieme all’Alto Volta, al Dahomey e alla [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 33

Brano: [...] prima guerra mondiale, nella convinzione che dalla guerra sarebbe scaturita la rivoluzione capeggiò l’ala interventista dei sindacalisti schieratasi a fianco delle potenze deH'Intesa, contro il militarismo tedesco e in difesa di tutte le nazionalità oppresse.

Attaccata dalla corrente maggioritaria guidata daN’anarchico Armando Borghi (v.)f l’ala interventista dovette uscire daH'U.S.I., così De Ambris, con Filippo Cor ridoni, Michele Bianchi, A.O. Olivetti, Cesare Rossi e altri, fondò (ottobre 1914) il Fascio rivoluzionario d’azione internazionalista.

Nella grande « adunata » del 25.1.1915 De Ambris illustrò il « programma d’azione » sostenendo: « Il nostro è intervento di sovversivi, di rivoluzionari, di anticostituzionali, non già intervento di moderati, di nazionalisti, di imperialisti. Esso costituirà un passo avanti della causa della libertà e della rivoluzione » (v. Interventisti).

Partecipò come volontario combattente alla guerra 191518 e dopo la rivoluzione russa del febbraio 1917, che sembrava confermare la sua tesi dell[...]

[...]tura dannunziana, con Mecheri e Foscanelli cercò di dare all’attività postfiumana un carattere antifascista e nelle giornate dell’1 6 agosto 1922 si ritrovò a combattere a Parma con gli Arditi del popolo (v.), a fianco dei comunisti e dei socialisti contro le squadracce fasciste.

Sempre influenzato dal D’Annunzio, dopo la marcia su Roma partecipò a un equivoco Comitato per la costituente sindacale italiana: ne facevano parte sindacalisti come A.O. Olivetti e riformisti come Rinaldo Rigola. Il programma del movimento chiedeva l’indipendenza assoluta dei sindacati da ogni partito politico, l'accettazione della Carta del Carnaro e la realizzazione delle sue istanze. La vita effimera di questo Comitato deluse De Ambris che, abbandonata ogni speranza nella possibilità di una frattura a sinistra del movimento fascista, o di una ripresa rivoluzionaria, emigrò in Francia.

Esule antifascista

Dopo aver fondato a Parigi La voce del profugo, si trasferì a Tolone e aprì una piccola casa editrice (Exor/a) che tra il 1924 e il 1927 pubblicò una[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 22Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...] per la sicurezza nazionale; Montanelli, Indro; Neocolonialismo; Neofascismo; Nichilismo; O.P.E.C.; Pajetta, Gian Carlo; Partigiano; Pesenti, Antonio; Porzus; Processone; in Quattordici luglio (1948): Il 14 luglio e la Resistenza; Quazza, Guido; Rado, Sandór; Raggruppamento "Monte Amiata”; Razzismo; Reder, Walter; Reggenza del Carnaro; Resistenza romana, Fronte militare clandestino della; Ribelle, Fornasiero; Riformismo; Roatta, Mario; Robotti, Paolo; Ronchi, Marcia di; Rossi, Ernesto; S.A.P.; Segre, Dino; Settarismo; Spinelli, Altiero; Stalin; Stalinismo; in Storicismo: Gli abusi dello storicismo; Sudan; Svizzera; Tagliaferri, Gino; Togliatti, Pai miro; Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (Secondo dopoguerra) ; Università leninista; Vidali, Vittorio; Sesto Fiorentino; Guerra mondiale, Seconda.

Notarianni Michelangelo M.No.

Banfi, Antonio; Borgese, Giuseppe Antonio; Croce, Benedetto; De Ruggiero, Guido; Lukàcs, Gyorgy.

Nozzoli Guido G.No.

Brisighella, I G.A.P. di.

Oberti Antonio A.Ob.

Garino, Maurizio; Marce[...]

[...]

Banfi, Antonio; Borgese, Giuseppe Antonio; Croce, Benedetto; De Ruggiero, Guido; Lukàcs, Gyorgy.

Nozzoli Guido G.No.

Brisighella, I G.A.P. di.

Oberti Antonio A.Ob.

Garino, Maurizio; Marcellino, Guglielmo; Prioglio, Augusto; Vacchieri, Ettore.

Oldrini Giorgio G.OI.

Falck, Società; Garelli, Officina; Isotta F raschi ni.

Onofri Nazario Sauro N.S.O.

Pini, Giorgio; Vighi, Roberto; Zanardi, Francesco.

Orlandini Alessandro A.O.

Scalvaia; Siena.

Ortona Silvio S.Or.

Cherokee, Missione.

Ottaviani Edoardo E.Ot.

Chieti.

Pahor Mario M.Pa. o M.Pah.

Carpi; Cattaro, Rivolta di; Istria; N.O.V.J.; O.Z.N.A.; Rutar, Antonio; Sentjurc, Lidia; Vattovaz, Ernesto; Veluscek, Anton; Wilhelm, Rodolfo.

Paladin Giannantonio G.Pa.

Venezia.

696



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 755

Brano: Svizzera

Anarcosindacalisti italiani riparati a Lugano dopo lo sciopero generale proclamato a Parma (v.) nel 1908: 1. Tullio Masotti; 2. Alceste De Ambris; 3. Umberto Pasella; 4. Arturo Labriola; 5. Sorregottr, 6. A.O. Olivetti

quote elevate, erano state in grado di costituirsi casse ben guarnite e d’ingaggiare funzionari permanenti, aveva agli inizi permesso incontestabili successi, ma questi divennero sempre più rari. La corrente destroide del Grutli prese quindi in esame un sistema di conciliazione e di arbitraggio obbligatorio; un progetto di legge, dovuto ad Heinrich Scherrer, fu persino adottato dalla maggioranza al congresso del P.S.S. nel 1907, nonostante l’opposizione di numerosi sindacalisti.

Da parte loro, i dirigenti delle Federazioni sindacali si sforzarono di “disciplinare” gli scioperi,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 192

Brano: [...]fie: Leonardo da Vinci, 1928; Beethoven, 1931; Riccardo Wagner, 1933; e, sotto pseudonimo, Giuseppe Verdi, opera ripubblicata postuma, col suo nome, nel 1949.

Nel 1940 fu arrestato per « il suo mai rinnegato antifascismo » (E. Collotti). Inviato al confino a Lanciano (Chieti), poi trasferito a Gioia del Colle, nel giugno 1941 fu ricoverato per grave malattia in una clinica milanese, dove morì poco dopo.

Bibliografia: G. Settala, Ricordo di A.O., « Il Ponte », a. IV, n. 4, aprile 1948; G. Piemontese, Il movimento operaio a Trieste, Roma, 1974; il Movimento operaio italiano Dizionario biografico, voi. IV, Roma, 1978.

Oberti, Antonio

N. a Torino il 28.3.1893; operaio. Militante del P.S.I., iniziò l’attività politica a Torino come giovane socialista fin dal 1911 e, nel 1915, fu arrestato durante lo sciopero contro la guerra. Nel 1917 partecipò all’insurrezione della classe operaia torinese e, nuovamente arrestato subì 3 mesi di carcere. Fra i più attivi dirigenti socialisti della città di Torino neHimmediato do

poguerra, duran[...]

[...]ndestina, nel 1934 fu nuovamente arrestato e assegnato per 5 anni al confino nell’isola di Ventatene. Dopo I'8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza piemontese, collaborando con le formazioni partigiane nella vai Chisone (Torino).

Dopo la Liberazione fece parte del Consiglio di gestione della fabbrica Nebiolo di Torino e, per alcuni anni, fu segretario della Sezione comunista « Luigi Capriolo » di Borgo San Paolo, il suo quartiere di origine. Nel 1946 fu eletto assessore del Comune di Torino. Dal 1959 al 1968 è stato segretario provinciale dell'A.N.P.P.I.A. di Torino, del cui consiglio nazionale ha poi continuato a far parte. Si è poi trasferito a Pietra Ligure.

Oberti, Carlo

N. a Fossano (Cuneo) il 29.5.1918; ufficiale degli alpini. Chiamato alle armi nel 1941, frequentò il corso allievi ufficiali presso la Scuola militare alpina e, come sottotenente di complemento, fu assegnato all’8° Reggimento della Divisione « Julia ». L'armistizio dell ’8.9.1943 lo colse con il suo reparto, il Battaglion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 91

Brano: [...]end, la Gemeinschaft Ostund Sudetendeutscher Grundeigentuemer (Associazione dei proprietari terrieri e danneggiati tedeschi orientali e dei Sudeti); poi, di nuovo, la Aktion OderNeisse, lo StahlhelmBund der Frontsoldaten/ Kampbund fuer Europa, il Deutscher Block e il Jugendbund Adler.

Nel Nationales Forum der volkssozialistischen Bewegung Deutschlands (Forum nazionale del movimento socialistapopolare della Germania) aderiscono: la N.S.D.A.P./ A.O., la Aktion Deutscher Sozialismus, la Deutsche Arbeitsgemeinschaft, e la Nationalrevolutionaere Bewegung.

Ne! Kampfbund Deutscher Soldaten (Lega di combattimento dei soldati tedeschi) si riuniscono: la Kampfgruppe Host Wessel, la Kampfgruppe «Prien » (Gruppo di lotta «Prien»), la Kampfgruppe Europa (Lega di combattimento Europa), la Kampfgemeinschaft des deutschnationalen Sozialismus e, di nuovo, lo StahlhelmBund der Frontsoldaten/Kampfbund fuer Europa.

Testi neonazisti e propaganda

Secondo i dati ufficiali del governo della R.F.T., nel 1975 esistevano 121 organi di stampa nazisti e n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 225

Brano: [...]ono calcolati a circa 2 milioni ».

Gli episodi di guerriglia più recenti, che si estendono a vari paesi fuori dall 'Eritrea, risalgono al 1969: a Roma, in una pensione, il patriota eritreo Hagos Testai è rimasto vittima di una incidente mentre stava mettendo a punto una bomba a orologeria destinata allambasciata etiopica nella capitale italiana; a Karachi (Pakistan) un’azione

il generale De Bono, alto commissario per le colonie italiane in A.O., attorniato da un gruppo di notabili eritrei davanti al Palazzo del governo (Asmara, 1935)

225



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 32

Brano: [...]oni rivelando doti di non comune coraggio. Nell’attacco a un'autoblinda tedesca, pur essendo ferito, la costrinse a ritirarsi dal combattimento bersagliandola di bombe a mano. Cadde in un successivo combattimento per salvare la vita al suo comandante. Il nome di Giorgio Davito (proposto per la medaglia d’oro al valor militare alla memoria dopo la Liberazione) fu poi assunto da una divisione partigiana che nella lotta ebbe 120 caduti.

Davoli, Paolo

Sertorio. Eroe della Resistenza. N. nel 1900, fucilato a Cadelbosco (Reggio Emilia) il 28.2.1945; operaio.

Comunista, più volte deferito al Tribunale speciale per la sua attività antifascista, dopo T8.9.1943 fu tra

l primi organizzatori della Resistenza nel Reggiano, dirigente del C.L.N. e intendente di quel Comando di piazza. Il 30.11.1944 fu catturato assieme agli altri membri del C.L.N. e sottoposto a tortura. Tre mesi dopo venne fucilato nei pressi del cimitero di Cadelbosco assieme ai patrioti Erio Ben assi e Ferruccio Ferrari pure di Reggio Emilia, Medardo Pagliani e Fermo Pe[...]

[...]L.N. e intendente di quel Comando di piazza. Il 30.11.1944 fu catturato assieme agli altri membri del C.L.N. e sottoposto a tortura. Tre mesi dopo venne fucilato nei pressi del cimitero di Cadelbosco assieme ai patrioti Erio Ben assi e Ferruccio Ferrari pure di Reggio Emilia, Medardo Pagliani e Fermo Pedrazzoli di Correggio, Andrea Garilli, Salvatore Garilli, Tito Di Parma, Luigi Ri gol li e Amedeo Rossi di Piacenza.

Raccontano testimoni che Paolo Davoll fu fatto sedere su di un fornello elettrico acceso, fu colpito con centoventi nerbate e straziato con un ferro rovente. Approfittando di una breve distrazione dei suoi aguzzini si gettò da una finestra, ma non rimase ucciso come avrebbe voluto; si fratturò soltanto una gamba. Lasciato per 48 ore senza cure, fu poi condotto alla caserma della « Muti », dove un chirurgo gli amputò l’arto ferito.

Dopo una ventina di giorni I fascisti lo riportarono alla « Villetta » in via dei Servi,

il carcere della Brigata nera, e ripresero a torturarlo. Coloro che gli diedero sepoltura constata[...]

[...]giorni I fascisti lo riportarono alla « Villetta » in via dei Servi,

il carcere della Brigata nera, e ripresero a torturarlo. Coloro che gli diedero sepoltura constatarono le orribili mutilazioni di quel povero corpo sul quale l’inutile ferocia aveva infierito in modo disumano.

Negli abiti gli fu trovato un biglietto: « Cari genitori, vado a morire, la mano non trema, non pensate a me, uccidono me, ma non l'idea. Evviva la libertà. Vostro Paolo ».

D Day

Giorno D. Espressione convenzionale usata dagli Alleati durante la seconda guerra mondiale, per indicare il giorno dello sbarco in Normandia. Le espressioni « D —1 », « D —2 », ecc. (o, per contro, « Df 1 », « D + 2 », ecc.) significavano rispettivamente uno o due giorni prima (o dopo) il « D Day », ossia prima (o dopo) quello dello sbarco.

Il 7.6.1944, aH’indomani dello sbarco in Normandia, il premier britannico Winston Churchill scriveva al generalissimo Stalin: « ... I combattimenti saranno accaniti e aumenteranno di proporzione. Noi speriamo sempre di schierare circa 2[...]

[...]894 venne sottoposto a domicilio coatto. Nel 1896, studente universitario, fu chiamato alle armi, ma disertò per seguire in Grecia (v.) Amilcare Cipriani: deferito al Tribunale militare, riuscì a evitare la condanna. Richiamato nuovamente alle armi, dopo i moti di Milano del 1898 emigrò clandestinamente a Marsiglia e poi nell’America del Sud. Qui esercitò vari mestieri, studiando le condizioni di vita degli emigrati italiani di Rio de Janeiro e Sào Paulo, e in modo particolare quelle dei contadini sottoposti al duro sfruttamento dai fazendeiros, e dando vita alle prime organizzazioni sindacali di quei lavoratori.

Alceste De Ambris

Capo « sindacalista rivoluzionario »

Condannato per reato di stampa, per sfuggire all'arresto nel 1903 ritornò in Italia e nell'agosto di quell’anno venne nominato segretario della Camera del lavoro di Savona. Dalla seconda metà del 1905 diresse a Roma Gioventù Socialista, periodico della Federazione giovanile socialista, e vi impresse con Michele Bianchi (v.) e Paolo Orano un deciso orientamento sind[...]

[...] alle prime organizzazioni sindacali di quei lavoratori.

Alceste De Ambris

Capo « sindacalista rivoluzionario »

Condannato per reato di stampa, per sfuggire all'arresto nel 1903 ritornò in Italia e nell'agosto di quell’anno venne nominato segretario della Camera del lavoro di Savona. Dalla seconda metà del 1905 diresse a Roma Gioventù Socialista, periodico della Federazione giovanile socialista, e vi impresse con Michele Bianchi (v.) e Paolo Orano un deciso orientamento sindacalista. Dopo essere stato tra i più tenaci oppositori alla corrente riformista all’interno della Confederazione generale del lavoro (v.), dal febbraio 1907 fu segretario della Camera del lavoro di Parma. Nel novembre dello stesso anno fu tra i più risoluti promotori della scissione della C.G.L., in seguito alla quale i sindacalisti rivoluzionari decisero di creare un Comitato nazionale della resistenza con un proprio organo, VInternazionale, che si pubblicò a Bologna e poi, dal febbraio 1908, anche a Parma.

Con Umberto Pasella, Edmondo Rossoni, Michele [...]

[...]e, che sarebbe stato ricordato per la sua violenza, per la lunga resistenza dei lavoratori, e per i contrasti tra direzione socialista della C.G.L. e movimento sindacalista, che furono di ostacolo al formarsi di una vasta corrente unitaria di solidarietà. Fallito lo sciopero (concluso con l’occupazione della Camera del lavoro di Parma da parte della polizia), De Ambris riuscì a fuggire nascosto in un carro di fieno e a riparare a Lugano ove, con A.O. Olivetti, fu condirettore del periodico Pagine Libere. Processato in Italia e condannato in contumacia a una lunga detenzione, tornò in Brasile ove diresse La Tribuna Italiana e poi La scure. Rientrato in Svizzera nella primavera del 1911, condusse una vivace pole



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 654

Brano: [...]e, le leghe, le cooperative e le associazioni « bianche » si erano da tempo unite alle forze « rosse » nella lotta contro il fascismo, specie nel Cremonese, nel Polesine e nel Ferrarese, dove don Giovanni Minzoni (v.) era stato assassinato dai fascisti. Quando il 9.12.1922, all’indomani della marcia su Roma, si riunì a Milano un Comitato per la « Costituente sindacale italiana » (tra gli altri, vi parteciparono Rinaldo Rigola, Alceste De Ambris, A.O. Olivetti, alcuni sindacalisti della U.I.L.ie dannunziani), come estremo tentativo di realizzare un’unità antifascista su basi sindacali, il 5° Consiglio nazionale della C.I.L. (Torino, 2223. 12.1922) ammise come possibile una « eventuale dignitosa trattativa » con le altre maggiori organizzazioni confederali. In effetti, contro le sopraffazioni fasciste, le violenze a danno dei lavoratori cattolici e la distruzione delle loro or ganizzazioni la C.I.L. fece ben poco, a parte l’invio di un memoriale di protesta, il 12.1.1923, a! presidente del Consiglio Benito Mussolini. Nel giugno 1924, all’ep[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.O., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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