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Il segmento testuale A.N.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 771

Brano: [...]erazione, nelle fila della Resistenza istriana.

Problemi del lavoro, I

Rivista della Associazione Nazionale Studio (v.).

Dopo aver decretato l'autoscioglimento della Confederazione Generale del Lavoro (4.1.1927), gli ex dirigenti sindacali riformisti si offrirono di continuare la loro collaborazione con il regime fascista svolgendo lavori di ricerca e attività pubblicistica. I fascisti consentirono così a Rinaldo Rigola (presidente delI’A.N.S.) e agli altri ex sindacalisti Battista Maglione (segretario deH’Associazione), Carlo Azi monti, Ludovico Calda, Emilio Colombino, Ludovico D’Aragona e Ettore Reina, la pubblicazione del mensile « I Problemi del lavoro ».

La rivista uscì ininterrottamente dal 25.3.1927 fino al giugno 1940 e si fece portavoce di una linea di fiancheggiamento « critico » del regime da parte del gruppo di ex sindacalisti, i quali accettavano di fatto il fascismo, vedendolo come un aspetto della società italiana, eventualmente da correggere in qualche aspetto, ma non certo da contrastare frontalmente.

« Il r[...]

[...]o 1940 e si fece portavoce di una linea di fiancheggiamento « critico » del regime da parte del gruppo di ex sindacalisti, i quali accettavano di fatto il fascismo, vedendolo come un aspetto della società italiana, eventualmente da correggere in qualche aspetto, ma non certo da contrastare frontalmente.

« Il regime fascista è una realtà — si poteva leggere sul primo numero della rivista, che riportava, tra l’altro, gli atti costituitivi della A.N.S. — e la realtà va tenuta in considerazione. Questa realtà è scaturita anche da principi nostri, i quali si sono imposti ».

La accettazione della « realtà fascista », del resto, non era affatto in contraddizione con il precedente modo di pensare di quei dirigenti sindacali già socialisti, in quanto essi nel fascismo vedevano lo strumento necessario per quella razionalizzazione efficientista e per superare la lotta di classe, ai quali tendevano ormai da molti anni e che Io Stato liberale non si era dimostrato in grado di attuare.

Ai sindacalisti riformisti non interessava tanto la question[...]

[...]umendo posizioni sempre più opportunistiche, i redattori della rivista esortavano gli operai a rendersi conto della realtà, quindi a rassegnarsi (come essi avevano fatto), a non chiedere troppo e a contribuire con i loro sacrifici alla prosperità del paese guidato dal fascismo.

Alla viltà intellettuale propria dei burocrati sindacali, si accompagnava un'insidiosa opera di supporto capillare al regime. A circa un anno dalla sua costituzione, l’A.N.S. promosse infatti l’organizzazione di nuclei locali, allo scopo di tenere sotto controllo ideologico gli operai politicamente più attivi e gli intellettuali di sinistra rimasti in Italia. Nacquero così gruppi di « Amici di Problemi del lavoro » che peraltro ebbero scarsissimo seguito. Essi dovevano comunque far capo a delegati di zona, a loro volta a contatto con la sede centrale di Milano. [Un convegno nazionale dell’A.N.SP.d.l.; N. 2, 1.2.1928). Accettando Io Stato fascista, la rivista accettava ovviamente anche le nuove, strutture sindacali, cioè il sindacato unico, l’introduzione della Mag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 95

Brano: [...] Berlino occidentale.

Nella Berlino occidentale, il neonazista Ekkehard Weil spara contro un soldato sovietico presso il Monumento ai caduti.

1974

Dicembre: assalto con bottiglie « molotov » e armi da fuoco contro l’Albergo della gioventù dell’Unione sindacale a Ehlershausen.

1975

Bomba incendiaria contro l’ufficio centrale che si occupa delle indagini sui crimini nazionalsocialisti a Ludwigsburg.

1978

Febbraio: assalto dell’A.N.S. contro un reparto olandese della N.A.T.O. a Bergen/Hohne. I neonazisti rapinano armi da fuoco. Nello stesso mese viene aggredito a Kamen lo scrittore ebreo Hilsenrath. Dicembre: ad Hanau si scopre un « comando nazionalsocialista », dove vengono trovate 8 « liste nere » e una notevole quantità di armi.

1979

Gennaio: in coincidenza con la trasmissione televisiva del film « Olocausto », attentati contro impianti radio.

Maggio: a Kamen, assalto contro una troupe televisiva cecoslovacca. Nel settembre 1980 gli aggressori neonazisti verranno assolti.

1980

Febbraio: attentato dinamita[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 772

Brano: [...]ale la massa dei pro

duttori fosse divisa in « gerarchie di funzioni perfettamente solidali tra esse », per controllare i mezzi di produzione e di scambio. La rivista dichiarava che con il corporativismo non sarebbe cessato il processo rivoluzionario (P.d.l., n. 5, 1.5.1928; n. 9, 1.9.1334), ma che in ogni caso la classe operaia si doveva inserire nel processo solo come una « componente essenziale della vita nazionale » (Dopo il convegno dell’A.N.S., n. 7, 1.7.1929).

Su queste teorizzazioni influivano certe posizioni ideologiche maturate dai neosocialisti belgi, secondo i quali Io schema marxista delle classi era ormai storicamente superato in seguito all’aumento quantitativo dei ceti medi e della loro influenza sociale. Su tali premesse veniva teorizzata una « terza via », né liberista né comunista e definita pianista, che gli ex sindacalisti italiani riconoscevano in buona parte nel corporativismo fascista.

Date queste posizioni di Rigola e compagni, il fascismo diede loro una certa libertà di esprimersi. Questa era utile al regi[...]

[...]che avevano collaborato con i tedeschi nel periodo della Repubblica Sociale Italiana furono due.

La prima è costituita dal Decreto legislativo luogotenenziale 27.7.1944 n. 159. Il decreto dedicava 8 articoli alla punizione dei delitti fascisti, 14 alla avocazione dei profitti di regime e alla liquidazione dei beni fascisti, 15 alla epurazione (v.) della pubblica amministrazione e 6 alla disciplina dell’alto Commissariato e alle disposizioni transitorie.

Alcune di queste norme meritano di essere riportate, anche perché così possono essere compresi più facilmente alcuni sviluppi giurisprudenziali successivi.

L’art. 2, di importanza rilevantissima, stabiliva: « I membri del governo fascista ed i gerarchi del fascismo, colpevoli di aver annullate le garanzie costituzionali, distrutte le libertà popolari, creato il regime fascista, compromesse e tradite le sorti del paese, condotto alla attuale catastrofe, sono puniti con l’ergastolo e nei casi di più gravi responsabilità, con la morte. Essi saranno giudicati da una Alta Corte di giu[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.N.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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