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Il segmento testuale A.L è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 683

Brano: Polonia

Potenziamento militare

Dal maggio 1943 si ebbe un ulteriore potenziamento della lotta con la formazione, tra le migliaia di emigrati nell U.R.S.S., dell’Unione dei patrioti polacchi (Swiazek patriotòw polskich). Braccio armato di questa organizzazione fu la Divisione Kosciuszko, comandata dal colonnello Beriing, che in ottobre partecipò alla battaglia di Lenino. Questa Divisione sarà considerata il nucleo del nuovo esercito polacco: con l’aumento del numero degli effettivi, divenne la I Armata polacca e, nell'estate 1944, prese parte alle offensive che forzarono il Bug, liberando il primo pezzo di territorio nazionale.

Quantunque la situazione militare dei tedeschi fosse critica e risultasse evidente l’opportunità di concentrare gli attacchi contro il comune nemico, le due grandi centrali dell’A.K. e delI’A.L non raggiunsero mai una effettiva unione di intenti e di obiettivi. La morte del generale Sikorski, avvenuta il 5.7.1943 in uno inspiegato incidente aereo, come pure l'arresto e l’uccisione del colonnello Rowecki per mano tedesca, favorirono l’ala anticomunista più faziosa che, nel governo in esilio a Londra e nel Comando dell’A.K., operava in senso antiunitario per impedire l’intesa con le forze sovietiche lanciate all’offensiva su tutto il fronte. L’1.1.1944 venne perciò costituita (sulla base della Gwardia Ludova) l'Armia Ludova, per decisione del Consiglio nazionale polacco (Krajova rada narodova, K.R.N.) funzionante come Parlamento clandestino della Polonia che voleva risorgere su nuove basi politiche programmatiche. Al K.R.N. si oppose però il Consiglio di unità nazionale (Rada jednosci narodowej), di tendenze nazionaliste, vicino all'A.K. e a quelle forze politiche e sociali che, ostili a ogni rinnovamento, si facevano portatrici di posizioni conservatrici. Ma I’A.L. si sviluppò rapidamente, allargando la propria base politica e organizzando nelle proprie file, oltre alla Gwardia Ludova, gruppi di partigiani precedentemente agli ordini del governo in esilio, nuclei armati di socialisti e squadre di contadini.

Nella primavera del 1944 la Resistenza polacca attaccò l’invasore in campo aperto, affrontando grandi unità tedesche nelle foreste di Janow, a Pulaw e nei boschi di Parczew. In particolare a Janow, superando le precedenti polemiche, consistenti forze dell’A.K. e dell’A.L., insieme a Battaglioni contadini e a

gruppi di partigiani sovietici, dal

9 al 25 giugno impegnarono circa

20.000 tedeschi in una serie di scontri che si conclusero con la liberazione di numerose città e centri abitati prima dell'arrivo dell’Armata Sovietica.

La vittoriosa controffensiva dell’U.R. S.S. e il passaggio del Bug da parte della I Armata polacca comandata da Beriing, chiarirono a molti polacchi i termini della situazione e cioè che la Polonia sarebbe stata liberata dalle forze che venivano da oriente, non certo dagli Alleati occidentali come continuava a sostenere il governo polacco in esilio a Londra. Anzi, la battaglia delle Ardenne (v.) rendeva più che mai necessaria l’avanzata sovietica su tutto il Fronte orientale, per dare il colpo di grazia ai tedeschi.

La situazione era dunque matura per un’offensiva generalizzata dell’ intero arco della Resistenza in Polonia. Questo concetto, sostenuto dall’A.L. e dimostrato dai fatti, venne accolto con molte riserve dall' A.K.. Fu così che, facendola finita con le sterili polemiche, il 22.7.1944 il Comitato polacco di liberazione nazionale [Polski komitet wyzwolenia narodowego, P.K.W.N.), rotti gli indugi, da Lublino esortò tutti i polacchi, al di là delle divisioni partitiche, a impegnarsi nella lotta finale.

L’« Operazione Burza »

L’A.K. da parte sua invitò invece i polacchi alla prudenza, ad aspettare il collasso tedesco (secondo la formula attesista « dell’arma al piede ») e a condurre piuttosto attacchi nelle retrovie germaniche, allo scopo precipuo di far trovare ai sovietici e al nuovo esercito polacco, al momento del loro arrivo, grandi zone già presidiate dalle forze fedeli al governo polacco in esilio a Londra.

Queste direttive vennero codificate in un piano denominato Operazione Burza (tempesta) e impostato sulla concezione strategica dei « due nemici »: il primo erano i nazisti, ma il secondo sarebbero stati i sovietici. Si trattava di una impostazione che non teneva conto della realtà, che avrebbe causato ai combattenti polacchi gravi perdite e, in tutta la Polonia, odi trascinatisi a lungo anche dopo la Liberazione.

La tragedia di Varsavia

Di fronte all’ambiguo disegno del governo polacco in esilio e ai cattivi rapporti che si erano instau

rati dopo la morte di Sikorski e di Rowecki, i sovietici, quantunque numerosi reparti dell'A.K. si battessero con gran valore, a un certo punto posero alla A.K. una chiara alternativa: o si inquadrava nel nuovo esercito di Beriing o doveva deporre le armi. Non era certo un’alternativa amichevole, ma le feroci polemiche sulle « fosse di Katyn » (il governo in esilio a Londra attribuiva ai russi il massacro di centinaia di ufficiali polacchi che, secondo i sovietici, erano stati invece trucidati dai nazisti) e l'Operazione Burza non lasciavano ai russi (così dirà in seguito il generale sovietico Zukov) altre soluzioni. Per di più, via via che il fronte si avvicinava alla Germania, nella loro disperazione i tedeschi moltiplicavano gli sforzi difensivi, con energia che sembrava inesauribile. Stanti le sue premesse attesiste, l'Operazione Burza non avrebbe dovuto contemplare l’insurrezione di Varsavia ma, di fronte alla rapida avanzata sovietica, il governo in esilio cambiò opinione: sopravvalutando le proprie forze (circa

15.000 uomini) e certo non avendo messo nel conto neppure la feroce reazione del Comando tedesco, il quale non poteva accettare una sconfitta a Varsavia, il Comando dell'A.K. mutò i propri piani e il generale BorKomorovski (v.) ordinò l'insurrezione in città.

Alcuni giorni dopo, superata la sorpresa iniziale che consentì qualche successo agli insorti, i tedeschi passarono al contrattacco, concentrando nella capitale polacca numerose truppe, unità corazzate e reparti di SS.. Nessuna intesa preliminare avevano stabilito gli insorti con i sovietici e neppure con l’Armata polacca del generale Beriing che, nel frattempo, erano giunti sulla Vistola ma si trovavano bloccati da massicci contrattacchi nemici.

L’errore di aver confidato esclusivamente sulle proprie forze (dovuto a una precisa scelta politica) costò caro aH’A.K. e ai molti patrioti di Varsavia che si unirono entusiasticamente ai combattenti. Dopo lunghi giorni di lotta che videro migliaia di caduti da entrambe le parti, alla fine le truppe tedesche, che avevano ricevuto l’ordine personale di Hitler di stroncare a ogni costo l'insurrezione, ebbero la meglio.

I sovietici inviarono a Varsavia rifornimenti per via aerea, ma non intervennero con il loro esercito. I tentativi di Beriing di forzare la Vistola non ebbero successo e il 2

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 187

Brano: Nuova Zelanda

tativo, coraggioso quanto sfortunato, lucido intellettualmente ma inesistente sul piano dell’organizzazione, di contrapporre una valida linea di resistenza teorica e politica allo « zigzagare » della Terza Internazionale staliniana.

I « tre » che avevano dato vita alla N.O.I. presero vie diverse: il primo a staccarsene era stato Tresso che, entrato fin dal 1931 nella Sezione francese deN’Opposizione, ne seguì poi le sorti, partecipando alla lotta politica e, valorosamente, anche alia Resistenza in Francia, fino a essere ucciso in circostanze rimaste oscure; Ravazzoli, in coerenza con il principio trotzkista deliV entrismo », nel 1934 entrò nel Partito socialista italiano diretto da Pietro Nenni e Angelo Tasca, tornò a lavorare in fabbrica e si spense per malattia nel 1940; leonetti, dopo un travaglio durato decenni che però non gli impedì di essere sempre attivo nelle file dell’antifascismo e della Resistenza francesi, decise di tornare in Italia e di rientrare nelle file del P.C.I. (1962).

Bibliografia: Si veda la collezione completa del Bollettino dell'Opposizione Commista Italiana, 19311933, ripubblicata nel libro All'opposizione nel P.C.I. con Trotzkij e Gramsci, a cura di Roberto Massari, Prefazione di Alfonso Leonetti; Ed. Controcorrente, Roma 1977.

Nuova Zelanda

Stato associato al Commonwealth. Posta a sudest dell'Australia, da cui è separata dal mare di Tasman, la Nuova Zelanda è formata da due isole principali (Isola del Nord e Isola del Sud) divise tra loro dallo Stretto di Cook, e da numerose isole minori. L’arcipelago si estende per 268.675 km2 e le due isole maggiori sono prevalentemente montuose, con rilievi di natura vulcanica.

La popolazione supera di poco i 3.000.000 di abitanti, in maggioranza di origine europea, con una minoranza di autoctoni (i Maori), ridotti dalle guerre coloniali a poche decine di migliaia. Ha un’economia relativamente sviluppata che si fonda su un'agricoltura di tipo capitalistico e su un'industria manifatturiera che dipende ampiamente da capitali stranieri (statunitensi, inglesi, australiani). L’Isola del Nord, dove risiede la maggioranza della popolazione, è economicamente la più sviluppata. Capitale» è Wellington, con 355.000 abitanti; altre città importanti sono: Auck

land, il maggior centro del paese, nell’isola del Nord, e Christchurch in quella meridionale.

In quanto membro del Commonwealth britannico, riconosce formalmente la sovranità della corona inglese che vi viene rappresentata da un Governatore generale. Organo legislativo è l’Assemblea generale (87 membri, di cui 4 espressione della minoranza maori), eletta ogni 3 anni, del cui Consiglio esecutivo il Governatore generale britannico fa parte.

Cenni storici

Popolazioni polinesiane, provenienti da quelle che verranno chiamate isole Cook e della Società, tra il decimo e il quattordicesimo seco

lo si stabilirono nei territori che oggi compongono la Nuova Zelanda, dando vita a una delle più caratteristiche civiltà del Pacifico meridionale. L’organizzazione sociale maori, di tipo tribale, si basava sulle caste e su un’economia di sussistenza (pesca e agricoltura itinerante). Quando, nel 1642, l’olandese A.L Tasman scoprì queste isole, diede loro il nome di Nuova Zelanda (nuova isola), ma a questa scoperta, come pure alle spedizioni dell’inglese J. Cook (1769 e 1772) non seguì subito l’insediamento di coloni europei, a causa sia dell’ostilità delle popolazioni indigene sia della marginalità economica del territorio. La colonizzazione ebbe inizio solo nel diciannovesimo secolo, quando sulle coste neozelandesi si stanziarono alcuni missionari cristiani e soprattutto quando la rivalità francobritannica per il controllo del Pacifico spinse gli imperialisti inglesi ad assicurarsi qui una presenza diretta: nel 1832 venne nominato un « residente » britannico e nel 1839

E.G. Wakefield fondò, per Io sfruttamento delle risorse economiche di queste isole, la Compagnia per la Nuova Zelanda. Nel 1840 le autorità coloniali inglesi convocarono un’assemblea di capi maori, per imporre loro la sovranità della Gran Bretagna (trattato di Waitangi del 6.2.1840).

Nel 1841, frustrati i tentativi francesi di impadronirsi delle isole, la Nuova Zelanda diventò colonia della Corona britannica.

L’afflusso di coloni europei e l’occupazione delle terre tribali dei maori portò alle guerre coloniali del 184248 e del 186069, nel corso delle quali la popolazione indigena venne decimata. La scoperta di giacimenti auriferi, negli stessi an

ni, determinò il definitivo genocidio dei Maori.

Sviluppo economico e politico

Lo sviluppo dell’economia capitalistica con la crescita di una dinamica borghesia urbana e rurale portò rapidamente i coloni europei all'acquisizione dello status di Dominion (1907) e a una precoce legislazione sociale: otto ore nel 1865, voto alle donne ne! 1893, arbitrato statale nei conflitti tra capitale e lavoro nel 189495, pensioni d’anzianità nel 1898, minimi salariali nel 1908.

La stabilità sociale si consolidò nel primo dopoguerra, favorendo la formazione di uno schieramento laburista contrapposto al conservatore National Party. Negli anni '30 la Nuova Zelanda, Stato sovrano membro del Commonwealth (Statuto di Westminster del 1931) vide l'ascesa dei laburisti al governo, come conseguenza del prevalere degli interessi urbani e industriali su quelli della borghesia agraria conservatrice.

Guerra e dopoguerra

A fianco della Gran Bretagna e delle forze alleate, truppe neozelandesi parteciparono durante la Seconda guerra mondiale alle operazioni belliche in Grecia, Africa settentrionale, sul fronte del Pacifico e in Italia, dove alcuni ex prigionieri evasi dai campi di concentramento ebbero occasione di cooperare con i partigiani italiani. Nell'immediato dopoguerra il governo laburista nazionalizzò la Banca della Nuova Zelanda, le miniere di carbone e le società di navigazione aerea, ma nel 1949 i conservatori del National Party tornarono al potere, attuando l’integrazione della Nuova Zelanda nel dispositivo militare e strategico, oltre che economico, degli U.S.A. (adesione al Piano di Colombo, Patto di sicurezza con Australia e Stati Uniti nel 1951, adesione alla S.E.A.T.O. nel 1954).

Nel 1957 il governo venne nuovamente assunto dal Partito laburista che restò al potere fino al 1960, cedendolo poi al National Party negli anni '60; i laburisti vinceranno le elezioni del 1972, traendo vantaggio dalla crisi dei conservatori per aver inviato truppe in Vietnam. Dal 1976 il National Party, tornato al governo, ha adottato una politica deflazionista e antipopolare.

M.Mo.

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.L, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---A.K. <---A.L. <---Agraria <---Al K <---Al K R <---Alfonso Leonetti <---Bibliografia <---Bor-Komorovski <---Dinamica <---E.G. <---Gwardia Ludova <---In particolare <---Isola del Sud <---K.R.N. <---La morte <---N.O.I. <---Nuova Zelanda <---P.C.I. <---P.K.W.N. <---Piano di Colombo <---Prefazione di Alfonso Leonetti <---Resistenza in Francia <---Resistenza in Polonia <---S.E.A.T.O. <---S.S. <---Stretto di Cook <---U.R. <---U.R.S.S. <---U.S.A. <---anticomunista <---antifascismo <---attesista <---attesiste <---australiani <---cristiani <---deflazionista <---dell'Australia <---dell'Opposizione <---entrismo <---imperialisti <---italiani <---italiano <---laburista <---laburisti <---nazionaliste <---nazisti <---polinesiane <---socialista <---socialisti <---staliniana <---trotzkista



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