Brano: [...]. Fondatori del
C.R.U.A. furono Ben Biulaid, Didouche Mourad e Larbi Ben M'Hidi, morti successivamente in combattimento durante la guerra di liberazione; e Ben Bella, Biudiaf Bitat, Ait Ahmed, Khider, Belkacem Krim. Alle ore 0 dell’1.11.1954 l’insurrezione armata ebbe inizio con 40 azioni militari, che investirono tutta la zona a est di Costantina, i monti dell’Aurès e la Cabilia. Il 5 novembre si costituì l’esercito di liberazione nazionale (A.L.N.). Il proclama del F.L.N. chiamava il popolo alla lotta, perchè « l’Algeria non rimanga alla retroguardia delle lotte di liberazione dei popoli » (era di pochi mesi prima la sconfitta della Francia a Dien Bien Phu, in Indocina), «per la conquista deil’indipendenza completa e per la costruzione di uno stato sovrano democratico e sociale ». Dichiarando guerra alla Francia, il F.L.N. affermava di essere disposto anche a trattative con il governo francese, a condizione che si « riconoscesse la nazionalità algerina, abolendo tutti i decreti in base ai quali l’Algeria è dichiarata terra francese; si[...]
[...]e; si liberassero tutti i detenuti politici e si aprissero negoziati con gli unici rappresentanti del popolo algerino (il F.L.N.). La risposta francese fu negativa e sprezzante. II F.L.N. venne ufficialmente definito un « gruppo di banditi » che poteva essere facilmente disperso con alcune azioni di normale rastrellamento militare. In realtà, nel primo anno di guerra, le azioni militari del F.L.N. non apparirono ai francesi molto preoccupanti: l’A.L.N. si limitò ad alcune azioni di guerriglia e di sabotaggio, e la guerra pareva un fatto limitato a ' gruppi di élite, estraneo al sentimento delle masse. Ma la realtà era ben diversa: il F.L.N. stava mettendo a punto il suo apparato organizzativo su un piano politico e militare.
L’esercito di liberazione
Agli inizi del 1955 l’Algeria venne divisa in 6 Willayas (grandi regioni politicomilitari) e il F.L.N. si insediò solidamente nelle zone da cui era partita l’insurrezione dell’1 novembre. I contadini poveri dell’Aurès, della Cabilia, del Costantinese costituirono l’ossatura della lotta ar[...]
[...] da cui era partita l’insurrezione dell’1 novembre. I contadini poveri dell’Aurès, della Cabilia, del Costantinese costituirono l’ossatura della lotta armata e l’anima del movimento politico. Il 20.8.1955 ebbe inizio la prima grande offensiva partigiana e il successivo 1 ottobre si aprì un secondo fronte militare nella regione di Orano, dove i monti di Tlemcen e Traras, al nord, e quelli di Ksour, al sud, divennero la base di nuovi reparti della A.L.N.. Le « Willayas » furono poste al comando di un colonnello — il massimo grado consentito nella A.L.N. — e divise in «zone», al comando di un capitano; le zone furono a loro volta suddivise in « regioni », sotto il comando di un sottotenente; e ogni regione venne infine divisa in più « settori », dove operavano autorità militari minori. Il termine «autorità militare» era formale, in quanto i gradi avevano solo valore di distinzione degli incarichi, politici o militari o amministrativi. In sei mesi l’A.L.N. ebbe una sua struttura organizzata, riuscì a retribuire i mudjahidin, ossia i combattenti facenti parte di unità regolari (in divisa), e a pagare persino gli assegni familiari, nonché ad aiutare le famiglie dei caduti e degli invaligli. Retribuzioni, assegni e pensioni venivano fissati, senza serie disparità di trattamento, in rapporto alle funzioni. L’A.L.N. si diede Una rigida disciplina militare. Parallelamente ai combattenti delle unità regolari cominciarono ad operare i mussebilin, ossia i resistenti nelle organizzazioni clandestine delle zone non occupate; e i fidehin, speciali reparti di sabotatori, operanti nelle zone occupate.
Pochi mesi dopo l’apertura di un secondo fronte, il F.L.N. conseguì i primi significativi successi politici: l’U.D.M.A. di Ferhat Abbas (dicembre 1955) e l’Associazione degli Ulema (gennaio 1956) aderirono alla lotta armata, si sciolsero in quanto tali ed entrarono a far parte del F.L.N.. La « ribellione » entrav[...]
[...]eclutamento militare, l’amministrazione della giustizia, i rifornimenti, l'esazione delle imposte, ecc..
Alla fine del 1956 la saldatura tra
F.L.N. e popolo algerino era completa. Lo sciopero generale dell’1.11. 1956 ad Algeri (che doveva ripetersi per otto giorni, dal 26 gennaio ai 4 febbraio del 1957) dimostrò che l’azione politica e di lotta del
F.L.N. aveva ormai radici profonde anche tra le masse urbane. Sempre negli stessi mesi, l’A.L.N. toccò l’altissima cifra di 100.000 combattenti regolari. Questo profondo legame tra F.L.N. e popolo fu la ragione principale dello scacco subito dai francesi, nel tentativo di reprimere quella che essi continuavano a chiamare una « ribellione ».
La repressione francese.
I « pieni poteri » dati al governo Mollet, dopo il suo cedimento di fronte alle pressioni dei coloni francesi in Algeria, avevano portato alla messa in opera di un inaudito apparato repressivo. Gli effettivi militari salirono a 400.000 uomini; entrò in funzione la tortura e l'internamento degli algerini nei campi di conc[...]