Brano: [...]a furono presenti, a volte con ruoli di comando, taluni studenti o insegnanti, ma in generale l'ipoteca fascista che da un ventennio gravava su tutte le istituzioni scolastiche impedì che in queste si formassero nuclei consistenti, disposti a impegnarsi nella lotta.
Il 24.11.1943, nell'Italia occupata dai tedeschi, venne ufficialmente costituita in collegamento con il Comitato di liberazione nazionale l’Associazione italiana degli insegnanti (A.I.D.I.) che, per forza di cose, potè estendersi soltanto ad alcune grandi città sedi universitarie (Roma, Milano, Torino, Genova, Padova). Mentre la maggior parte dei docenti, alla periferia, restava completamente estranea al movimento, la dirigenza venne formata designando un rappresentante per ciascun partito: Pasquale D’Abbiero, per il P.C.I.; Giuseppe Candeloro, per il Partito d’Azione; S. Ughi, per la Democrazia cristiana; E. Cabrini per la Democrazia del Lavoro, G. Gabriele per i “cattolici comunisti”.
Le prime elaborazioni programmatiche dell’A.I.D.I., contenute in un documento unitario de[...]
[...]ano, Torino, Genova, Padova). Mentre la maggior parte dei docenti, alla periferia, restava completamente estranea al movimento, la dirigenza venne formata designando un rappresentante per ciascun partito: Pasquale D’Abbiero, per il P.C.I.; Giuseppe Candeloro, per il Partito d’Azione; S. Ughi, per la Democrazia cristiana; E. Cabrini per la Democrazia del Lavoro, G. Gabriele per i “cattolici comunisti”.
Le prime elaborazioni programmatiche dell’A.I.D.I., contenute in un documento unitario del 28.2.1944, probabilmente firmato a Roma, contenevano enunciazioni generali alquanto vaghe per quanto riguardava la lotta di liberazione in corso (Punto 3: « Restituire all’insegnamento la necessaria sincerità e chiarezza morale, rompere l’atmosfera di sospetto e di diffidenza creata dal fascismo, restaurare tra maestri e discepoli uno spirito di serena collaborazione, mirando a formare nei giovani libere coscienze, nemiche di ogni tirannide e di ogni reazione »), ma in compenso prendevano netta posizione a favore della autonomia della scuola da quell’in[...]
[...]continuava a concepire più come strumento di selezione delle élites che come tramite di crescita culturale e civile delle masse (Punto 5: « ... Lottare perché la scuola assuma effettivamente la sua funzione [...] di onesta e imparziale selezionatrice delle capacità intellettuali »).
La scelta degli obiettivi immediati
di lotta e delle forme per parteciparvi purtroppo non rivelava grande fantasia o spirito di iniziativa. Il 23.
12.1943 l’A.I.D.I. aveva lanciato un volantino, con un appello rivolto a tutti gli insegnanti affinché rifiutassero il giuramento di fedeltà alla repubblica di Salò, ma l'iniziativa cadde nel vuoto, perché in effetti questo giuramento non venne chiesto dal ministro dell’Educazione nazionale Carlo Alberto Biggini, essendo più che sufficiente per i fascisti, nella situazione di estrema precarietà politica e militare in cui si trovavano, poter contare sulla collaborazione di fatto dei docenti. Tra la fine del 1943 e la primavera del 1944 l’A.I.D.I. condusse comunque una certa azione di propaganda e promosse lo sci[...]
[...] affinché rifiutassero il giuramento di fedeltà alla repubblica di Salò, ma l'iniziativa cadde nel vuoto, perché in effetti questo giuramento non venne chiesto dal ministro dell’Educazione nazionale Carlo Alberto Biggini, essendo più che sufficiente per i fascisti, nella situazione di estrema precarietà politica e militare in cui si trovavano, poter contare sulla collaborazione di fatto dei docenti. Tra la fine del 1943 e la primavera del 1944 l’A.I.D.I. condusse comunque una certa azione di propaganda e promosse lo sciopero delle scuole secondarie di Roma del 29.1. 1944, nel corso del quale fu ucciso dai militi fascisti lo studente Massimo Gizzio, di cui già si è detto. Risalirebbero alla iniziativa dell’A.I.
D.l. anche alcune agitazioni di docenti avvenute nelle città del Nord alla fine del febbraio 1944, ma ben presto le vicende della guerra resero impossibili le comunicazioni tra la Capitale e l’Italia centrosettentrionale. Spezzatisi i collegamenti con il Nord dopo la liberazione della Capitale, alcuni docenti milanesi costituirono VA[...]