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Il segmento testuale A.C.T. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 2Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 40

Brano: [...]ali, produttive e, in seguito, anche patrimoniali delle due organizzazioni. Sorse così l’Alleanza Cooperativa Torinese: le due società alleate, pur mantenendo strutture e organi direttivi autonomi, deliberarono di unire i rispettivi Consigli in seno alla nuova società. Il patto di alleanza, entrato in vigore l’1.5.1899 per la durata di 9 anni, IT1.5.1907 fu rinnovato per 99 anni.

Sotto il fascismo

La guerra 191518 non rallentò l'opera dell'A.C.T.: nel 1921 essa già possedeva 44 spacci in città e 18 in provincia, oltre a 8 farmacie, 3 cartolerie, un ristorante, una cantina sociale e numerose Case del popolo nei rioni cittadini come in provincia.

Nel 1920 l’Alleanza sostenne con le sue forniture alimentari la lotta degli operai nella occupazione delle fabbriche e, in quegli anni, fu costantemente prodiga di aiuti ai carcerati politici. Per questa sua atttività subì non poche persecuzioni: la sua sede di Corso Siccardi (poi Corso Galileo Ferraris) venne più volte invasa dalla polizia e devastata da squadre nazionaliste e fasciste. Nel[...]

[...]pubblica, la birreria, il teatro e la biblioteca furono bersaglio di spedizioni punitive. Nel corso del 1922 furono presi di mira gli spacci alimentari in città e in provincia, e il 18.12.1922 fu saccheggiata e incendiata la sede centrale: in quella stessa notte saranno seviziati e uccisi dai fascisti delle squadre di Cesare Maria De Vecchi e Piero Brandimarte alcuni dei più noti dirigenti sindacali torinesi, tra

i quali l’amministratore dell’A.C.T. Carlo Berruti (v.)

Prendendo pretesto da quelle stesse violenze di cui le organizzazioni operaie erano state vittime, le autorità fasciste decretarono lo scioglimento degli organi dirigenti delle società alleate nell’A.C.T., ne abolirono le diverse istituzioni, sciolsero l’A.G.O. (23.1.1923) affinché venisse ricomposta su nuove basi dopo averne trasformato la sede in Casa del fascio e poi in sede dei sindacati fascisti. Il nuovo Consiglio di amministrazione, nominato con decreto prefettizio, fu poi indotto ad alienare il

palazzo di Corso Siccardi alle organizzazioni del regime.

Mentre l’A.G.O., smembrata nelle sue varie attività e largamente rimaneggiata nel suo insieme dai commissari fascisti, cessò praticamente di esistere, l’A.C.T. sopravvisse, sebbene svuotata delle caratteristiche originarie: dopo che[...]

[...]ffinché venisse ricomposta su nuove basi dopo averne trasformato la sede in Casa del fascio e poi in sede dei sindacati fascisti. Il nuovo Consiglio di amministrazione, nominato con decreto prefettizio, fu poi indotto ad alienare il

palazzo di Corso Siccardi alle organizzazioni del regime.

Mentre l’A.G.O., smembrata nelle sue varie attività e largamente rimaneggiata nel suo insieme dai commissari fascisti, cessò praticamente di esistere, l’A.C.T. sopravvisse, sebbene svuotata delle caratteristiche originarie: dopo che il decreto reale del 29.6.1933 ebbe sanzionato la fine delle società alleate, fu aperta una nuova iscrizione di soci e vennero fissate le norme di un nuovo statuto che sarebbe rimasto invariato per 25 anni (dopo la Liberazione occorreranno ancora 13 anni di lotte per ottenerne l’annullamento).

Secondo dopoguerra

Con la seconda guerra mondiale andò distrutta gran parte degli spacci, dei magazzini e degli edifici dell’A.C.T., e si rese necessaria una difficile opera di ricostruzione che tuttavia venne realizzata con [...]

[...]he originarie: dopo che il decreto reale del 29.6.1933 ebbe sanzionato la fine delle società alleate, fu aperta una nuova iscrizione di soci e vennero fissate le norme di un nuovo statuto che sarebbe rimasto invariato per 25 anni (dopo la Liberazione occorreranno ancora 13 anni di lotte per ottenerne l’annullamento).

Secondo dopoguerra

Con la seconda guerra mondiale andò distrutta gran parte degli spacci, dei magazzini e degli edifici dell’A.C.T., e si rese necessaria una difficile opera di ricostruzione che tuttavia venne realizzata con pieno successo. AH’indomani della Liberazione, il C.L.N. regionale piemontese nominò due commissari nelle persone del socialista Gino Castagno e del comunista Guglielmo Marcellino. Entrambi, che già in gioventù avevano prestato la loro opera in seno all’A.C.T., rimasero in carica per 10 anni.

L’A.C.T. è attualmente amministrata da un Consiglio composto da un presidente, nominato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e da 12 consiglieri: 6 eletti dal suffragio dei soci, 2 in rappresentanza del comune di Torino, 1 in rappresentanza dell'amministrazione provinciale, 3 delegati dai sindacati dei lavoratori (C.G.I.L., U.I.L., C.I.S.L.). Il collegio sindacale è composto da un presidènte designato dal Ministero, 2 sindaci eletti dai soci e 2 delegati dalle organizzazioni cooperative nazionali (Lega nazionale delle cooperative e Confederazione cooperativa). La suddetta struttura com[...]

[...]nza del comune di Torino, 1 in rappresentanza dell'amministrazione provinciale, 3 delegati dai sindacati dei lavoratori (C.G.I.L., U.I.L., C.I.S.L.). Il collegio sindacale è composto da un presidènte designato dal Ministero, 2 sindaci eletti dai soci e 2 delegati dalle organizzazioni cooperative nazionali (Lega nazionale delle cooperative e Confederazione cooperativa). La suddetta struttura composita degli organi dirigenti deriva dal fatto che l’A.C.T., eretta in ente morale dal governo fascista nel 1923, ha conservato tale forma scarsamente democratica anche con l’ultima legge del 1958 che, pur dotandola di uno statuto, di un regolare consiglio di amministrazione e di un’assemblea di soci, peraltro con poteri assai limitati, la mantiene sotto tutela degli organi governativi.

G.Cas.

Alleanza del lavoro

Coalizione di carattere intersindacale, sorta in un convegno tenutosi a Roma dal 18 al 20.2.1922 allo scopo di organizzare un fronte comune dei sindacati contro il fascismo; rappresentò il primo tentativo di creare un’ampia unità del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 39

Brano: [...]mpi ». Dopo il

1945 ha scritto il suo ultimo libro: Vecchie ville vecchi cuori, rievocazione storica e viaggio sentimentale attraverso la collina torinese dove è nata e dove amava trascorrere parte dell’anno in una casa avita. Imponente e sempre impegnativa la sua opera di traduttrice dal tedesco, rivolta quasi sempre ai classici, da Goethe a Schiller, da Lessing e Fichte, da Nietzsche a Hoffmann.

N.Bob.

Alleanza Cooperativa Torinese

A.C.T.. È il più importante organismo cooperativo italiano nel settore della distribuzione dei generi di

prima necessità, costituito e amministrato da lavoratori. La sua attività si svolge attraverso 170 spacci di generi alimentari (95 nella sola città di Torino e altri 75 sparsi in tutto il Piemonte), 8 farmacie,

2 negozi di articoli casalinghi e giocattoli, 1 reparto combustibili. Oltre a possedere un magazzino centrale per il deposito, la confezione e la distribuzione delle merci, un proprio servizio trasporti e un'officina meccanica, esercita direttamente attività di produzione attraverso [...]

[...]trale per il deposito, la confezione e la distribuzione delle merci, un proprio servizio trasporti e un'officina meccanica, esercita direttamente attività di produzione attraverso un enopolio, un salumificio, un acetificio (ad Asti) e un laboratorio farmaceutico. L’ente ha inoltre istituito, per l'assistenza ai figli dei suoi 81.000 soci (1966), una colonia marina nei pressi di Savona, capace di ospitare 500 bambini.

Origini

L’origine dell’A.C.T. può farsi risalire al settembre 1854, allorché VAssociazione Generale degli Operai (A.G.O.) decise di impiantare a Torino un primo « distributorio sociale » di generi alimentari, per aiutare i propri soci durante un periodo di carestia. L’A.G.O. era una società operaia di mutuo soccorso istituita nel 1849 per iniziativa dei « democratici » Felice Govean, Giovanni Battista Bottero e Alessandro Borella (fondatori anche della « Gazzetta del Popolo ») in collaborazione con l’operaio meccanico Antonio Rossi che già aveva contribuito a creare una analoga associazione a Pinerolo nel 1848. Il distrib[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.C.T., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---A.G.O. <---Storia <---fascismo <---fascista <---fasciste <---Alfredo Nigra <---Angelo An <---B.A. <---Benedetto Croce <---C.G.I.L. <---C.G.L. <---C.I.S.L. <---C.L.N. <---Caroline Schlegel <---Case del popolo <---Cesare Maria De Vecchi <---Columbia University <---Cooperativa Ferroviaria di Consumo <---Corso Galileo Ferraris <---D'Aragona <---Domenico Mezzadra <---F.I.L.M. <---Federazione Lavoratori dei Porti <---Gazzetta del Popolo <---Giovanni Battista Bottero <---Goethe a Schiller <---Il domani <---La Critica <---La Lettura <---La guerra <---Leone Ginz <---Luchino Dal Verme <---Mario Andreis <---Meccanica <---Nietzsche a Hoff <---Nuova Antologia <---P.S.I. <---Piero Brandimarte <---Plenum del Comitato <---Pratica <---Sindacato Ferrovieri Italiano <---Sion Segre <---U.I.L. <---Vita di Silvio <---Vittorio Foa <---antifascismo <---antifascista <---antifascisti <---comunista <---comunisti <---fascisti <---italiana <---italiane <---italiani <---italiano <---liano <---massimalisti <---nazionaliste <---riformisti <---socialista <---socialisti



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