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tipologia: Inventari generici; Id: 66613+++


Area dell'identificazione
Titolo Donato da Gerardo Paci
Area della descrizione generale
Descrizione generale Donata da Gerardo Paci a Elio Varriale [con ulteriore mediazione di Franco Terreni]; non sappiamo se interpretare volontà di Gerardo Paci nell'ordinarlo all'interno delle donazioni all'Istituto della Memoria in Scena e non nel nucleo originario della Biblioteca Giovanni Frediani. L'Istituto, per l'attuale forma, si è ridefinito dopo la scomparsa di Giovanni Frediani, e dunque dal 2006 - e prima poteva in qualche modo essere circoscritto al gruppo che ruotava attorno allo scrivente, Elio Varriale - nipote di Giovanni, cresciuto nella sua Biblioteca - secondo progetti storici, teatrali e musicali intrapresi attorno alla fine degli anni '90, che sebbene derivassero in qualche modo dalla Biblioteca Giovanni Frediani, sviluppavano sperimentazione autonoma, ad un certo momento inglobata nell'Associazione culturale Controtempo (la cui costituzione fu promossa da me, Elio Varriale, verso alcuni amici, ma che Giovanni Frediani stesso mi indirizzò a fondare per dare spazio in una società avversa a sviluppi non necessariamente compatibili con la Biblioteca Giovanni Frediani - Biblioteca nel quale orizzonte si era già consolidato e successivamente si sarebbe compiuto il mio più nobile impegno di Conservatore). Rimane il dubbio se fosse più consono ordinare la donazione Gerardo Paci all'interno del nucleo originario Giovanni Frediani, essendo Gerardo Paci stato il sindaco di Lastra a Signa nel mentre Giovanni Frediani era l'Assessore alla cultura ed alla Pubblica Istruzione dell'adiacente Comune di Scandicci, e più generalmente era l'instancabile organizzatore di cultura responsabile dei vari Enti che da quella sorta di Università popolare dove divenne professore di Storia e Geografia nel marzo 1945, reistituita dal CLN livornese, ed assegnatagli da Ilio Barontini in vista dello scioglimento del breve periodo di mantenimento dello stato ciellenistico, dopo il settembre 1945, passando per l'Associazione culturale Ossolana, ed infine nella Scandicci degli anni '60, si erano indissolubilmente legati a Giovanni, ivi compreso quell'Istituto delle Tradizioni popolari per la Toscana che rifusosi in Casa della Cultura fu a Giovanni assegnato in modo permanente; in ogni caso Gerardo Paci volle sottolineare allo scrivente e.v. che fra i suoi documenti che voleva donarci al fine divulgativo della propria attività, gli stava particolarmente a cuore un inaspettato documento, un Foglio volante che curai nel 2007 e pubblicai in occasione della mostra all'Archivio di Stato, la Vetrina degli archivi (dove furono esposti anche alcuni documenti cardine delle nostre origini, sorta di università popolare reistituita dal CLN livornese ed assegnata da Ilio Barontini a Giovanni Frediani nel periodo in cui andava sciogliendosi quel breve stato ciellenistico che si era formato pochi mesi prima; l'Associazione culturale ossolana di cui Giovanni fu promotore fondatore e che trovava la partecipazione della tradizione ciellenistica, e direttamente anche del già Presidente della Repubblica dell'Ossola e della giunta provvisoria di governo Ettore Tibaldi; insino alle esperienze di scuola prima ancora che casa della cultura che Giovanni diresse a Scandicci dalla prima metà degli anni '60): la prima pagina di quel foglio volante riportava la breve biografia di Giovanni Frediani affianco a quella di Leoncarlo Settimelli, in quanto Leoncarlo mi aveva donato la sua nastroteca (mi aveva donato, ma forse intendendo per la Biblioteca Giovanni Frediani; in ogni caso non fa molta differenza in tal senso in quanto sono il Conservatore permanente di quella Biblioteca dove sin dall'infanzia sono cresciuto e mi sono formato). Il paradosso dell'archivista: diventare il principale record di autorità di un documento afferente ad un fondo il cui nucleo centrale risale a 50-70 anni prima. La piccola donazione di Gerardo Paci, si compone di alcune riviste, alcune pubblicazioni non periodiche (ed in particolare vari opuscoli di stampa politica fra la prima metà degli anni '40 e gli anni '60), alcune raccolte di appunti e ritagli che Gerardo Paci ha ordinato secondo i suoi interessi nel corso degli anni.


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