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tipologia: Autorità - ISAAR(CPF) (ex Autorità e personaggi); Id: 15180+++


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Forme primaria nome
[Comitato di Liberazione Nazionale [indefinito, talvolta conteso con una pretesa distinzione in Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, talaltra addirittura con la sola struttura del PCI]]   
Area della descrizione
Storia Al fine di offrire in Catalogo migliore rappresentazione del reale, distinguiamo con la genealogia dipendente dal C.L.N. o dal C.L.N.A.I. alcune strutture come dipendenti dal [C.L.N.]. Abbiamo così cercato di mantenere distinta la genealogia pacificamente condivisa da quella che per alcuni decenni costituì grande revisione nella gestione dello Stato di fatto al potere dopo il 1947, e che fu reclamata nei decenni successivi, mediante lotte di massa i cui diritti si basavano innanzitutto su di una differente ma ben precisa genealogia della lotta di Liberazione, a partire dal Secondo Risorgimento, ma coerentemente all'esilio dei Savoia, dello Stato monarchico che aveva sovrapposto e deviato l'autentico risorgimento, così come precedentemente lo spirito nazionale ancora ben rivoluzionario con Napoleone I nonostante il revisionismo inglese.
La legittimità di una od un'altra struttura non è fatto storico pacificamente riconosciuto in senso condiviso. Chi volesse avallare la storiografia il cui vertice può essere coerente alla tradizione che ebbe continuità in Churchill (cui furono profondamente influenzate già alcune storiografie staliniane ma soprattutto storiografie staliniste che ebbero il sopravvento durante la seconda metà degli anni Quaranta, concretizzate da parte sovietica in base agli accordi per la dissoluzione dell'Internazionale comunista che gli Alleati imposero alla parte sovietica per il loro impegno bellico contro il nazismo), potrebbe tendere a considerare il C.L.N.A.I. una organizzazione dipendente dalla pretesa continuazione di un Regno d'Italia dopo l'8 settembre 1943 di cui sarebbe rappresentante Vittorio Emanuele III, considerando dunque il giugno 1944 come continuativo per volontà del re, dello stato monarchico, omettendo l'autonomia stessa di un CLN dell'Italia già libera, e la natura del luogotenente che in tal senso sarebbe rappresentante unico dello Stato, al di fuori di qualsivoglia altra autorità che, almeno inizialmente, il CLN, anche in ambito meridionale, costituiva; chi d'altro canto consideri autonomo il CLNAI avalla implicitamente la rinuncia ad imporsi con valenza per l'intera Italia quale autorità statale da opporre al nascente sistema mafioso che i monarchici e gli alleati stavano formando al meridione. La diversa genealogia fu sostenuta negli scontri dei decenni successivi, insino agli anni '70, momento nel quale, anche da parte della parte più progressiva della Democrazia Cristiana oltre che di quella socialdemocratica, si tentò di superare il conflitto nello sviluppo di una nuova stagione democratica, che però fu ostacolata dalla Strategia della tensione.


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