Appunti
per una introduzione a KosmosDOC - Firenze, 20/11/2010
Elio Varriale
Come tradurre le
molteplici verità di
quell'insieme di segni, di significati e significanti, di descrizioni
e relazioni che costituiscono quel mondo talvolta definito per
estensione memoria, in
un sistema elaborato da quello che i francesi chiamano ordinateur,
mediante un'automazione informatica strettamente vincolata ad una
logica condizionale binaria? Come poter registrare la fonte
documentaria nel suo oggetto letterale ed in ciò che
rappresenta agli occhi di coloro che di volta in volta vi entrano in
contatto e ne percepiscono il fenomeno? Lo strumento che stiamo via
via sviluppando in nottate passate ad interpretare in sintassi
babeliche i paradigmi di programmazione (procedurale, per eventi, per
oggetti...), ed interrogare il database tramite funzioni di
insiemistica booleana
(per intenderci quelle spesso rappresentate con tabelle
della verità, con
and,
or,
not,
xor,
nor,
oppure quelle notazioni logiche
complesse che hanno accompagnato anche il cosiddetto primo
Wittgenstein nel suo Tractatus),
nell'esperienza accumulata dalle prime versioni del sito internet
dell'Associazione Culturale Controtempo – ormai dieci anni fa
-, sino alle prime stesure del software (Il Paraocchi
poi κόσμος
[Kósmos]) – già fondato l' Istituto della Memoria
in Scena -, è giunto ad aver posto le basi della sua proposta
per una notazione esatta.
Dalla
musa Mnemosine e dalle
riflessioni della filosofia socratica sullo stampo di cera
riguardanti la verità e verosimiglianza del ricordo,
passando per l'ars
memorie raccontata da Cicerone
e per le
tecniche fonetiche/numeriche riportate da Leibniz, sino alle tardo
ottocentesche scienze della memoria,
il mondo che viviamo oggi ha compiuto processi che rendono
indispensabile, parallelamente ad uno sviluppo della notazione, una
rapida capacità di selezione al fine di districarsi tra i
miliardi di informazioni che volenti o nolenti saremmo costretti a
percepire. Di quali tecniche potremmo disporre oggi per strutturare -
ad esempio -, dei nomi in un sistema di descrizione e relazione che
compenda sia autori che citati, ivi compresi i
personaggi di opera letteraria o raffigurazione, mantenendone la loro
valenza relativamente ad un insieme determinato di fonti?
Il
tentativo di essere esatti
–
sviluppando l'esempio –,
non può prescindere da una necessaria distinzione tra i nomi
di personaggi che in tempi e luoghi diversi per un fenomeno di
acculturazione o per altro tipo di creazione originale si sono
identificate in un'unica voce - oppure viceversa -, si sono
particolareggiate.
Si pensi ad un personaggio mitologico, celebrato al grido di Evohe!,
nel quale nome si è andato formando il teatro della polis
(anni più tardi La
nascita della tragedia
di nietzschiana memoria... e recentemente un database di iconografia
teatrale), Il
figlio
orfico, il nato
due volte,
che trova riferimenti con l'egiziano Osiride,
con l'etrusco Fufluns,
con il neapolitano
Hebon,
colui che secondo
alcuni studiosi poggiati sullle Storie
di
Erodoto discendeva
dalla Tracia, che in una piccola regione si confondeva con il dio
Reso
(cacciatore a Cavallo nei Balcani e guida agli inferi), ossia quello
che un'abitante della Beozia in occasione di una gara a Calcide in
Eubea – Esiodo –, plausibilmente elaborando molteplici
tradizioni a lui giunte grazie anche ai viaggi del padre mercante
(ad esempio per le questioni cosmogoniche – forse –,
tradizioni giunte tramite la Creta micenea ed originarie dall'Enûma
Eliš
di
area mesopotamico-ittita), nella sua Teogonia
chiamava
Dionysos
[Διόνυσος] (figlio
di Zeus e Semele), Ovidio nelle sue Metamorfosi
(forse
traducendone il nome dalle Metamorfosi
di
Nicandro a noi giunte in brevi frammenti citati),
Bacchus,
versioni di provenienza orfica Zagreus
[Ζαγρεύς]
(figlio di Zeus tramutatosi serpente e Persefone, diventato poi
Dioniso), Firmico Materno nel tentativo di mostrare come assurdi i
culti naturalistici e nel percorso di conversione cristiana del De
errore profanarum religionum
un piccolo Liber
(figlio illegittimo di
un certo tiranno di Creta di nome Giove [Iovis]),
oppure l'accompagnamento ad epiteti quali
Cretogeno
o Ctonio (secondo
versione secondaria in uso a Creta riportata da Diodoro Siculo),
oppure leneo
(dall'atto
di pigiare l'uva), oppure Bromios
(dal tuono che accompagna la sua nascita o la morte della madre),
oppure all'icona
dell'età matura come appare nelle raffigurazioni di
ceramografia Attica prima con folta barba (arcaiche ed inizialmente
classiche) od imberbe (classiche ed elleniche), etc. Od ancora
potrebbero essere relazionati singoli elementi ad altri nomi ove si
riconosca una sovrapposizione
(ad esempio allo scrivente appaiono
interessanti alcuni riferimenti tra le versioni del mito palestinese
e quelle di Gesù
– nascita da una vergine
e nato due volte come risorto -, alla luce di alcune versioni
interne alla variegata produzione culturale mediorientale autonoma
dalle disposizioni dei primi Concili e poi dai Padri della Chiesa).
[nota al 18/9/2012: la traslitterazione dei nomi riportati si riferisce all'uso perlopiù moderno; esternamente a KosmosDOC alcuni testi classici sono consultabili
in versione
italiana all'indirizzo:
http://www.scribd.com/doc/11358281/dioniso-fonti-classiche
]
KosmosDOC consentirà
agli Istituti che vorranno aderirvi di gestire in un sistema
integrato i propri insiemi di descrizione/relazione secondo standard
condivisi dal sistema e/o regole del proprio Ente e prendere parte
alle sezioni di catalogo partecipato, di gestire i propri inventari
ed i propri utenti attribuendo autorizzazioni all'accesso ed alla
scrittura per le distinte tipologie di riservatezza dei propri dati,
e nel rispetto del copyright. Il sistema è stato progettato
per poter incorporare normative di descrizione e relazione a partire
dalle fonti documentarie in funzione dei distinti ambiti specifici di
molteplici discipline, ma al contempo offrire quella struttura
unitaria che consente di annotare le disparate tipologie di dati e di
incrociarle in senso interstrumentale ed interdisciplinare.
Rispetto alla versione
precedente – tralasciando la prima stesura de Il Paraocchi
-, il sistema ha avuto alcuni ripensamenti logico-informatici
strutturali: un poco per volta potranno essere aggiunte sezioni
specifiche parte delle quali già attivate nella versione
precedente.
Mediante un sublinguaggio
di programmazione creato appositamente, potranno essere implementate
regole descrittive diversificate a seconda delle esigenze dei singoli
Enti: i campi saranno testuali semplici, oppure relazionali più
complessi; merita particolare menzione il sistema di notazione
temporale relativo che consente di registrare la fonte secondo la
datazione più appropriata (ad es: Calendario Giuliano con le
varianti a nativitate o ab incarnatione - stile
fiorentino o pisano -, Rivoluzionario Francese, Ab Urbe condita,
ISO 8601:2004, etc.) e – ove occorre -, fornire una o più
ipotesi di sincronizzazione con il calendario Gregoriano reso
analettico (dunque utilizzabile anche per date precedenti al 15
ottobre 1582) oppure annotare l'oggetto rappresentato secondo un
tempo prettamente narrativo (come per esempio la genealogia della
Genesi biblica);
ulteriore menzione merita il sistema di notazione spaziale, anch'esso
relativo, che consente di registrare il dato spaziale mediante i
riferimenti inter-fonti per cui vi è riferimento (ad
es: fonte in base al Mappamondo babilonese, a La Geografica
di Strabone, a La Geografia
di Tolomeo, ad una corteccia segnata da Aborigeni australiani, ad un
cabreo mediceo, ad una meshes tridimensionale,
etc.) e – ove occorre -, fornirvi riferimenti
geospaziali o toponomastici, oppure secondo riferimenti puramente
infra-narrativi (ad esempio le relazioni dei singoli luoghi nel
viaggio degli argonauti od in quello di Ulisse).
Rispetto agli Standard
condivisi innanzi tutto introdurremo le ISBD(g) e successivamente
quelli relativi alle schede ICCD. Sono previsti inoltre molteplici
thesauri mono e multi lingua, a vocabolario aperto o chiuso, ISO
5963; in corso di preparazione tra gli altri: classificazione
decimale Dewey per materia (CDD), soggettario tratto dal Nuovo
Soggettario
BNCF,
sistema di classificazione per strumenti musicali Hornbostel-Sachs,
Thesaurus iconographique e ICONCLASS.
Tra le specifiche che
meritano particolare menzione vi è anche la piena conformità
alla codifica di caratteri UTF-8, che consente l'uso di
molteplici alfabeti (es: latino con diacritici, greco, cirillico,
copto, armeno, ebraico, arabo) ed ideogrammi (es: cinese e
giapponese), punteggiature, ed altri caratteri speciali.
Sia per gli oggetti
museali e d'archivio, che per le unità bibliografiche e gli
altri documenti, il sistema consente la navigazione ad albero
negli inventari, e l'incrocio del dato inventariale con il dato
catalografico od altra tipologia a seconda delle relazioni immesse.
Ulteriormente alla relazione per logica ad albero è
prevista la possibilità di relazione per istanza
(potremmo intenderla come copia in inventario di un'idea
descritta in catalogo), e per relazioni binarie «simmetriche»
ed «asimmetriche» di ciascun oggetto inserito nel sistema
con qualunque altro oggetto interno od esterno al sistema stesso:
«simmetriche» (es: due record dell'Authority Files
relazionati come coniugi) oppure «asimmetriche» - che
presuppongono una gerarchia -, (es: in ambito genealogico,
per cui due record dell'Authority Files avranno una relazione
familiare in cui il primo è padre del secondo ed il secondo è
figlio del primo, od una relazione associativa in cui il primo è
associato al secondo ed il secondo ha come socio il primo; in ambito
codicologico, per cui tre testi saranno relazionati tra loro
in modo tale per cui il primo è antigrafo del secondo e il
secondo è apografo del primo, ed il terzo è una
collazione dei primi due; etc.), la cui estensione può
riguardare anche tipologie di descrizioni interne alla scheda, come
nel caso del collegamento di un record di catalogo ad Authority
Files in campi riguardanti l'autorialità (specificando ad
es: «a cura di», «sceneggiatura di»,
«eseguito da», «stampato da», «relatore»,
etc.) e la citazione (semplice o composta con «rimando Cfr
bibliografico», «citazione esatta», «parafrasi»,
etc.) oppure ad un Vocabolario.
Un metodo plausibile per
descrivere un'insieme di fonti e relazionarle potrebbe procedere con
l'inserimento de:
i nomi
nell'Authority Files descrivendoli secondo un'estensione delle
ISAAR(CPF);
i codici,
unità bibliografiche, oggetti o le altre unità,
in inventario descrivendoli in base a norme ISAD(g) e/o museali e/o
bibliografiche oppure rimandare ad inventari extra sistema seguendo
le direttive Dublin
Core oppure riferimenti discorsivi;
le unità in
catalogo descrivendole secondo norme ISBD(g) se bibliografiche,
oppure secondo i vari standard previsti dall'ICCD;
le copie
digitalizzate in tabella Entità multimediali strutturandole
secondo componenti distinte per categoria (copertina, colophon,
taglio, etc. per una monografia moderna; e coerentemente per
periodici, pubblicazioni audiovisive, documenti amministrativi,
notazioni grafiche bidimensionali e tridimensionali, etc.) e
fornendo i file di trascrizione secondo la struttura prescelta;
gli analitici,
siano essi di record inventariale, catalografico o di Entità
Multimediale
gli elementi
che consentono di isolare tasselli in funzione analitica a qualsiasi
livello siano essi insiemi di oggetti, oggetti singoli, estratti da
un oggetto, od originali (es: l'insieme delle descrizioni di un
determinato catalogatore, la singola voce dell'Authority Files, la
descrizione etnografica estratta da appunti od annotazioni
diaristiche, il proverbio o lemma dialettale estratto da un volume
edito, il particolare con raffigurazione iconografica di un
personaggio mitologico su di un oggetto museale; etc.);
relazioni
dell'insieme creato in «bibliografie» (raggruppamenti di
oggetti e descrizioni privi di un ordine predefinito), «lezioni
filologiche» originali o tradotte da altre fonti,
«Strutturali» (relazioni di parentela tra oggetti
mediante classificazioni e gerarchie), «Storiografie digitali»
(raggruppamenti di oggetti e descrizioni in sequenze prestabilite
che consentono narrazioni diacroniche con capacità
sincronica).
Ciascun record elaborato
da un operatore abilitato dal proprio Ente, potrà costruire
selezione nonché oggetto di descrizione nei singoli
«raggruppamenti» degli «appunti digitali»,
sorta di blocco di appunti su cui l'utente – anche se privo
dell'abilitazione alla modifica del record di competenza dell'Ente
-, potrà organizzare i risultati delle proprie ricerche.
In
Authority Files potranno trovarvi luogo nomi differenti per il
medesimo oggetto (per i molteplici standard o notazioni extra
standard che vi sono nelle diverse lingue), oppure medesimi nomi per
oggetti distinti (omonimia).
Il sistema gestisce un
suo inventario ad albero con distinte classificazioni (generico, con
gerarchia in livelli ordinali; archivistico, con suddivisione in
«Fondo», «Subfondo», «Serie»,
«Sottoserie», «Fascicolo», «Sottofascicolo»,
«Unità Documentaria» e per strutture
particolarmente complesse n livelli «subunitari»;
museale, con «collezione» e «sottocollezione»;
biblioteca d'autore a scaffale aperto ricalcandone le
categorie dell'ordinatore ad esempio con «scaffale» e
«cella»; etc.), dando la possibilità di descrivere
gli oggetti secondo normative differenti (es: per gli Archivi lo
standard ISAD(g), per gli oggetti bibliografici una forma di
notazione semplice, per altre tipologie quando richiesto – caso
delle direttive ministeriali per le Schede ICCD -, la riduzione e
l'adattamento delle normative catalografiche, sebbene questo comporti
una ridondanza di dati e
ponga confusione tra l'inventario - particolare -, ed
il catalogo - generale).
Riguardo al catalogo è
da precisare che anch'esso può essere gestito con una sua
struttura ad albero, come come nel caso della classificazione di
testate di periodico.
Le entità
multimediali – nate in digitale o digitalizzate -, sono
relazionabili sia ad un record di inventario che agli altri insiemi:
è da privilegiare il collegamento dell'entità
all'inventario quando non si ha necessità di condividerla con
altre co-istanze ovvero altri oggetti inventariali che sono
relazionati a questo in secondo grado - tramite record di catalogo -,
viceversa è da privilegiare il collegamento con il catalogo od
altro insieme quando l'entità ha necessità di essere
condivisa da più inventari (come ad esempio potrebbe
necessitare il progetto di prestito interbibliotecario della
Biblioteca Digitale Universale Kosmos). Le Entità
Multimediali potranno essere semplici, oppure, se provviste di
trascrizione, a struttura complessa; in ognuno dei due casi saranno
gestibili i metadati propri di ciascun file e della tabella.
Ulteriormente
all'uso consuetudinario degli Analitici per
descrizioni catalografiche come ad esempio quelli di periodici, in
KosmosDOC si può utilizzare il record analitico anche come
descrizione di record inventariali o come indicizzazione di Entità
Multimediali.
Gli elementi consentono
di isolare degli estratti o delle descrizioni: da ciascuno degli
insiemi sopraindicati è possibile riportare un estratto che
potrà essere di tipo descrittivo, testuale, iconografico,
audiografico o videografico, essere classificato e descritto, ed
essere relazionabile a sua volta; l'estratto sarà ricercabile
autonomamente dall'oggetto da cui è estratto seppure riporterà
con sé anche la relazione con quest'ultimo: potranno trovarvi
luogo ad esempio estratti iconografici frutto dell'estrazione
automatica dal layout delle pagine (come ad es: nel progetto
di Biblioteca Digitale Universale Kosmos ), oppure sonorità
musicali audioregistrate, od ancora estratti dalle notazioni di
moduli canori e passi di danza, in funzione degli strumenti
«relazionali».
Sotto la categoria
generica di strumenti «relazionali» [nota al 18/9/2012: oggi «MULTI»] è
incluso: «Bibliografie» che consente di fornire un elenco
di oggetti ordinabili dinamicamente a seconda delle necessità
delle ricerche, siano essi suddivisi per oggetto od argomento, frutto
di una traduzione (per esempio nel caso di pubblicazione monografica
riportata nel sistema in forma di relazione) od originale (per
esempio quella che è servita a stampare in duplice esemplare
lo strumento di complemento per l'inventario del Fondo Leoncarlo
Settimelli, Elio Varriale (a cura di), Per una biografia di
Leoncarlo Settimelli: antologia completa de «l'Unità»
1924/2010, IdMiS, Firenze, 2010, 1322 pp.); «Lezioni
Filologiche» che consente di registrare ricostruzioni dei tipi
più disparati come ad esempio codicologici letterari,
o genealogici, oppure quelli sulla genesi del canto
popolare, od ancora sulla autenticità di un determinato atto
per la diplomatica,
relativizzandone la portata di verità a seconda della
distinta lezione; «Strutturali» che consente notazioni
applicabili prevalentemente ad elementi, sviluppabili per la
linguistica di Ferdinand de Saussure (per esempio mediante
elementi per langue e parole),
l'antropologia strutturale di Claude Lévi-Strauss
(per esempio mediante elementi nella ricerca delle invarianze), od
ancora la morfologia della fiaba di Vladimir Jakovlevič
Propp (eventualmente incrociandola alle classificazioni
Aarne-Thompson del Motif-index e del Tale Type Index)
od addirittura per estendere la propria analisi alla maschera
di Pantalone tipo del vecchio avaro e scorbutico
della commedia borghese che da Menandro passa a Plauto e
Terenzio e si ritrova nella Commedia dell'arte, ed in parte
nel realismo tipologico di Honoré Daumier delle caricature ne
La Comédie humaine; «Storiografie digitali»
che consente di relazionare una narrazione alle proprie fonti
obiettivo principe della nostra serie Gli Archivi si
Raccontano... Il patrimonio documentario dell'Area Fiorentina.
Esemplificazioni di traduzione dai diversi ambiti
potranno essere sviluppati con il tempo: potranno trovarvi sede
affermazioni attinenti alla comparazione di due storiografi del
canone alessandrino, di Eforo di Cuma nella sua Storia Universale
così come è pervenuta agli studiosi contemporanei -
frammenti diretti e citazioni prevalentemente di Diodoro Siculo -, e
di Erodoto nelle sue Storie; Luciano Canfora, La
Storiografia Greca, che citando la categoria di Felix Jacoby tra
«spatium historicum» - umano -, e «spatium
mythicum», evidenzia una contrapposizione tra mythos e
verità vissuta da una cultura storiografica greca che
porterà al riconoscimento del canone storiografico Tucidideo;
Francesco Remotti, Noi primitivi: lo specchio dell'antropologia,
che oppone ad Erodoto del viaggio verso i popoli «barbari»
il Platone del viaggio verso il mondo delle idee e l'iperuranio in un
percorso che affronta la tematica del ritorno dal viaggio in funzione
cognitiva del «nostro “noi”» (in altri
termini del sé...)
attraverso il noi e gli altri;
ed ancora potranno trovarvi luogo altri oggetti classici
come le Osservazioni gramsciane sul folklore a partire dalle
edizioni dei Quaderni di Felice Platone, Valentino
Gerratana, Gianni Francioni (ed. anastatica ed il primo volume dei
tre previsti dall'ed. Nazionale), relazionate alla documentazioni che
va producendosi in «Rinascita» (ed in generale nelle
presentazioni einaudiane, nel premio 1947, nella mostra all'aventino
inaugurata il 27 aprile 1950, sino alla nascita dell'Istituto
Gramsci), relazionate agli atti del convegno di Roma del gennaio
1958, a quello di Cagliari dell'aprile 1967, a quello di Firenze del
dicembre 1977, ad Alberto Mario Cirese, Intellettuali, Folklore e
Istinto di classe ed alle sue recensioni, fino alle produzioni
più recenti relative – dal 1996 -, all'International
Gramsci Society...
KosmosDOC potrà
diventare luogo di notazione esatta delle
variegate fonti documentarie che quotidianamente andiamo raccogliendo
o produciamo, luogo di conservazione e fruizione di complesse e
molteplici tracce, luogo di coesistenza delle distinte verità
umane.
Per approfondimenti
rimandiamo a:
- International
Council on Archives,
ISAD(G): General International Standard Archival Description. seconda
edizione. Adottata dal Comitato per gli standard descrittivi,
Stoccolma, Svezia, 19-22 Settembre 1999,
traduzione di Stefano Vitali in collaborazione con Maurizio Savoja
-
International
Council on Archives,
ISAAR(CPF) International Standard Archival Autorithy Record for
Corporate Bodies, Persons and Families,
Adottato a Canberra, Australia, 27-30 ottobre 2003, seconda edizione,
traduzione italiana di Stefano Vitali, Firenze 2004.
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