Area della descrizioneStoria | Dalle Note dell'edizione Mursia: «I codici del Decameron a noi noti sono oltre ottanta (v. V. Branca, in «St. di filol. it.», Vili [1950], pagg. 29-143; Ch . S. Singleton, nella Nota alla sua edizione, Bari, Laterza, 1933, II, pagg. 333-66; V . Branca, Tradizione delle opere di G. B., I, Roma, Ed. di «Storia e Lett.» [1938], pagg. 312), cui si aggiungono le prime edizioni, tra le quali la famosa «Deo Gratias» del 1430 c. Se si è raramente tentata, mai portata a termine una classificazione generale dei manoscritti (non e infatti convincente quella proposta dal Singleton), (*) ed è perciò rimasto anche insoluto il problema dell’esistenza di eventuali varianti d’autore, pure sembrata evidente a studiosi antichi (i cosiddetti Deputati e il Salviati) e moderni (v. M. Barbi, in «St. di filol. it.», 1 [1923], Pagg. 9-68, poi in La nuova filologia e l’edizione dei nostri scrittori da Dante al Manzoni, Sansoni, 1938), ciò dipende non solo dalle dimensioni e dalla grande diffusione dell’opera, ma anche dal succedersi di infatuazioni per uno od un altro manoscritto, ritenuti, senza solide prove, equivalenti all’autografo. Si trattò prima del cosiddetto codice Mannelli (Laur. XLII, 1, datato 1384), sul quale si basarono gli editori sino a P. Fanfani incluso (Firenze, Le Monnier, 1832; 1924), poi del codice Hamilton 90 della Staatsbibliothek di Berlino, celebrato dal Tobler e dal Hecker, seguito nelle loro edizioni da A. F. Massera (Bari, Laterza, 1927) e da G. Petronio (Torino, Einaudi, 1930). Le sole edizioni basate su un’ampia, anche se incompleta recensio, sono quella del Singleton, cit. e quella di V. Branca (Firenze, Le Monnier, 1951-2;1960): sulle utili discussioni che esse hanno suscitato basta rinviare alla completa bibliografia riportata nella Nota alla II ed. del Branca (voi. I, pagg. LV1I-LX1). Anche noi adottiamo il testo del Branca (salvo che nella punteggiatura); ma dovrà presto essere allestita una nuova edizione del Decameron, visto che pare ormai confermata — si dovrà vedere con quali riflessi in ambito testuale —, la tesi dell’effettiva autografìa del codice Hamilton sostenuta da A. Chiari, anche sulla base di una perizia barbiana (v. « Convivium », XXIII [1955], Pagg. 352-6) e avversata, nonché dalla Sampoli Simonelli, dal Branca, che recentemente l’ha fatta sua.[...]».
Per un confronto con la collazione del Singleton uscita in edizione laterziana nel medesimo periodo di quella lemonnieriana del Branca, si consideri il saggio di Vincenzo Romano, Il testo del Decameron nella ricostruzione del Singleton, in «Belfagor», 1955/6, saggio che nonostante propenda per la lezione del Singleton, riconosce all'edizione del Branca metro comparativo oppositivo alla lezione dei testi raggruppati in b, quelli dell'ultima revisione che improntano il lavoro del Singleton: «Quanto i due studiosi si sono allontanati dal Fanfani l’uno e dal Massera l’altro, è detto: dal Branca nel vol. II della sua edizione pp. 674-680, dal Singleton nella Tavola X della sua nota (II, 417-448), dove sono indicate 288 varianti documentate dai manoscritti che le tramandano, alle quali bisogna aggiungere quelle da me segnalate nelle pagine precedenti di questa nota.» |
Nomi | Giovanni Boccaccio, Decameron, a cura di Vittore Branca, Le Monnier, Firenze, 2 voll., 1951-1952+++ - Giovanni Boccaccio, Decameron+++
- Boccaccio, Giovanni+++ ; autore+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron : Prencipe Galeotto [raccolta di 100 novelle composta fra il 1349 ed il 1353, racchiuse in una cornice narrativa della "brigata" di 7 donne e 3 giovani uomini, e sviluppata in 10 giornate tematicamente organizate con 10 novelle cadauna; si può riscontrare in tutta l'opera un'influenza grecizzante, a sua volta frutto di quella persiana arabizzata anche per tipi e motivi narrativi, progressivamente diffusasi nell'Europa mercantile tramite l'Italia già dal duecento, a surclassare le letterature feudali dei cicli dei "traditori": anche in ciò si consideri il titolo dell'autore che aveva quale precedente l'hexameron di Sant'Ambrogio, ma che già iniziava ad assorbire nuova conoscenza, ancora poco filologica, greca; la fortunata diffusione dell'opera in piena pandemia, deve molto alla borghesia, anche femminile, che vi ritrovava autorità di una nuova morale tollerante ogni tipo di peccatuccio, libertino o truffaldino, rappresentabile da un principe Galeotto] ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Proemio+++ ; [sequenza]: Catena monodirezionale+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Giornata prima : Comincia la prima giornata del Decameron, nella quale dopo la dimostrazione fatta dall’autore, per che cagione avvenisse di doversi quelle persone, che appresso si mostrano, ragionare a ragionare insieme, sotto il reggimento di Pampinea si ragiona di quello che più aggrada a ciascheduno.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Seconda giornata : nella quale, sotto il reggimento di Filomena, si ragiona di chi, da diverse cose infestato, sia, oltre alla sua speranza, riuscito a lieto fine.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Terza giornata : nella quale si ragiona, sotto il reggimento di Neifile, di chi alcuna cosa molto da lui desiderata con industria acquistasse o la perduta ricoverasse.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Quarta giornata : nella quale, sotto il reggimento di Filostrato, si ragiona di coloro li cui amori ebbero infelice fine.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Quinta giornata : nella quale, sotto il reggimento di Fiammetta, si ragiona di ciò che ad alcuno amante, dopo alcuni fieri o sventurati accidenti, felicemente avvenisse.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Sesta giornata : nella quale sotto il reggimento d’Elissa, si ragiona di chi con alcuno leggiadro motto, tentato, si riscosse, o con pronta risposta o avvedimento fuggì perdita o pericolo o scorno.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Settima giornata : nella quale, sotto il reggimento di Dioneo, si ragiona delle beffe, le quali, o per amore o per salvamento di loro, le donne hanno già fatte a’ lor mariti, senza essersene avveduti o sì.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Ottava giornata : nella quale, sotto il reggimento di Lauretta, si ragiona di quelle beffe che tutto il giorno o donna ad uomo, o uomo a donna, o l’uno uomo all’altro si fanno.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Nona giornata : nella quale sotto il reggimento d’Emilia, si ragiona ciascuno secondo che gli piace e di quello che più gli aggrada.+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Decima giornata : Finisce la nona giornata del Decameron incomincia la decima ed ultima nella quale sotto il reggimento di Pànfilo si ragiona di chi liberalmente ovvero magnificamente alcuna cosa operasse intorno a fatti d’amore o d’altra cosa+++ ; Giovanni Boccaccio, Decameron - [1927] Conclusione dell'autore+++
; oggetto+++
| | collazione di riferimento primario+++ | | qui seguito salvo punteggiatura | | Cesare Segre+++ | | a cura di+++ | | | | Giovanni Boccaccio, Decameron+++ | | oggetto+++ | | | |
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