Area della descrizioneStoria | Un atteggiamento diverso dagli organi del PCd’I è quello di Rivoluzione proletaria, il mensile del Partito rivoluzionario marxista-leninista d’Italia (5), apparso nell’agosto del ’68. Nelle sue otto pagine in formato quotidiano si trova un linguaggio più contenuto e meno enunciativo, con qualche sforzo di motivazione della sua campagna anti-PCI e filomaoista. Diverso è anche l’atteggiamento nei confronti dello stalinismo. Per il giornale, infatti, è fondamentale «il superamento della concezione staliniana del partito e della lotta di classe allo scopo di far prevalere la strategia rivoluzionaria del pensiero di Mao». Fortemente polemico nei confronti di ogni forma di spontaneismo e di velleitarismo, considera tuttavia le azioni anche isolate della classe operaia e del movimento studentesco come momenti «unificanti» di tutta la sinistra marxista contro «la conciliazione delle classi voluta dal PCI». Il giornale apre il fuoco anche contro i gruppi di tendenza operaista: « Chi parla di obiettivi rivoluzionari del sindacato, di aumenti salariali che farebbero saltare il sistema, si sbaglia e si pone al di fuori del marxismo-leninismo»; poiché «niente metterà in crisi il capitalismo se non la guerra civile, la lotta armata» fondata sullo insegnamento di Mao che «illumina tutto il nostro lavoro di massa». In aperto contrasto con i PCd’I, Rivoluzione proletaria attacca e irride inoltre all’Unione dei comunisti, «la quale dice di ”servire il popolo” ma in realtà serve solo i propri gusti e non è disposta a sottoporre se stessa al confronto della realtà». Esso propugna la sottomissione consapevole della disciplina rivoluzionaria e la creazione di un unico partito marxista-leninista capace di darsi un preciso indirizzo politico e teorico per vincere la battaglia contro «tutti i revisionismi». (5) Questo partito è stato fondato nel luglio del ’68, in occasione del II Congresso della Federazione dei comunisti-leninisti di Italia (fondata nel luglio del ’66), che abbandona la denominazione e la caratteristica di «federazione» per trasformarsi in partito. Organo della Federazione era Azione comunista. Il giornale Rivoluzione proletaria viene tirato in circa 10 mila esemplari, per abbonamento, per diffusione interna, da alcuni nuclei studenteschi. La sua zona d’influenza è limitata ad alcuni quartieri di Milano (dove si stampa) e ad altri centri operai della Lombardia. Scomposizione catalografica complessa di Dina Rinaldi, Anagrafe della stampa "maoista" in Italia, in «Rinascita» 1969/49 |
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