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tipologia: Catalogo dei Citati - Fonti archivistiche (ex fonti archivistiche/bibliografiche); Id: 712+++


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nota bibliografica della «Rassegna musicale» di Massimo Mila [e.v., s.: criticata da posizione socialcomunista, ad esempio da Rinascita 10 ottobre 1949: «si allinea con la propaganda dei Comitati civici e trova il modo di dire che Zdanov è un "ignorante", che la discussione di Mosca del 1948 sulla musica sovietica è stata uno "spettacolo penoso di incompetenza", dove hanno esibito sé stessi "mediocri compositori privi di originalità e di successo", "botoletti ringhiosi" pieni di "invidia" e di "ambizione", i quali, sorretti unicamente da una autorità politica, si sarebbero sollevati contro Prokofiev, Sciostakovitc, Kaciaturian, ecc. [...] ha avuto bisogno di pescarle da un libro inglese [...] di un corrispondente di Radio Londra.[...]», proseguendo sulla necessità di orientamento della rivoluzione (dal partito, non isolatamente personalistica); al di là dell'esplicito letterale, ma non còlto nella risposta di Mila: orientamento generalizzabile in ogni arte a contrasto di una crisi che lo specifico musicologico potrebbe facilmente riconoscere nella tendenza a divenire sempre meno popolare e sempre più di nicchia - in ciò intellettualistico-formalista -, della musica classica; ma si consideri che, raramente esplicitata in Rinascita, la difesa di Zdanov (scomparso in circostanze misteriose, lasciando il posto a quello stalinismo che intende in Stalin esaltare ciò che vi esalta lo stesso Churchill secondo giudizio riportato in Rinascita dicembre 1949: «E' soprattutto un uomo dotato di quel buon senso che può salvare una situazione [...] una fredda e profonda saggezza e di un'assenza completa d'illusioni di ogni genere», ossia quello sconfitto dagli anarco-clericali in Spagna - forme estreme riscontrabili in forma conservatrice nello specularmente gesuita Croce, spesso esemplare della falsa opposizione identificata da Togliatti -, oppure, almeno, quello che potette emergere sconfitto Roderigo di Castiglia), è qui posta in diretto contrasto con Radio Londra: e non sono solo canzonette...][asis]   
Area della descrizione
Storia brani più significativi: «si allinea con la propaganda dei Comitati civici e trova il modo di dire che Zdanov è un "ignorante", che la discussione di Mosca del 1948 sulla musica sovietica è stata uno "spettacolo penoso di incompetenza", dove hanno esibito sé stessi "mediocri compositori privi di originalità e di successo", "botoletti ringhiosi" pieni di "invidia" e di "ambizione", i quali, sorretti unicamente da una autorità politica, si sarebbero sollevati contro Prokofiev, Sciostakovitc, Kaciaturian, ecc. [...] ha avuto bisogno di pescarle da un libro inglese, ed è costretto ridicolmente a scusarsi dicendo che l'autore di questo libro, di cui egli rimastica i giudizi, si è però espresso con una certa simpatia, a suo tempo, per i difensori di Leningrado contro Hitler, il che sarebbe una prova della sua buona fede. Si tratta, per essere precisi, di un corrispondente di Radio Londra. Avremmo però voluto vedere che, mentre Leningrado era assediata, resisteva e vinceva anche per Londra, questo signore si fosse espresso contro i difensori di Leningrado e a favore di Hitler. [...] Che cosa cercava il combattente di Leningrado il quale preferiva una canzonetta da grammofofono alla Settima di Sciostakovitc? Cercava, semplicemente, l'arte, cioè qualcosa che fosse vicino a lui, lo facesse pensare, fremere, soffrire. Non era arte, siamo d'accordo, la canzonetta in cui cercava rifugio; ma le lambiccature di Sciostakovitc, oltre al non essere arte, diventano anche presa in giro e disonestà, quando qualcuno ce le vuol presentare come la parola che oggi avrebbe da dirci l'arte di Mozart, di Bellini, o sia pure di Rachmaninov. E Sciostakovitc, del resto, non è stato affatto criticato, a Mosca come un ignaro, ma come un artista che ha smarrito la grande strada dell'arte. [...]Spetta a noi insegnare agli artisti l'arte loro? No, non spetta a noi, uomini semplici, uomini di cultura, uomini politici; né questa fu la pretesa degli organizzatori della riunione di Mosca. Noi siamo però liberi di dire che la via di queste manifestazioni, cosiddette formalistiche, che noi condanniamo e la comune degli uomini respinge, non è la via dell'arte. Questo ha detto Zdanov ai musicisti russi, e con ciò non ha voluto né misconoscere le qualità di Prokofiev o di Sciostakovitc, né dare patenti a chi non le meriti. Massimo Mila non capisce che questa funzione sia stata assunta dal dirigente di un partito. Ma il partito che dirige l'opera grandiosa di costruzione di una società nuova, di una società socialista, è responsabile, in quanto organizza la parte migliore della società, anche degli indirizzi culturali e artistici.[...]»]


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